(Touriste de bananes o Les dimanches à Thaiti ) - anno 1938 - Edizioni Gallimard
"E' una nostra espressione per identificare certi turisti che partgono per le isole (quelle tropicali n.d.r.) con l'idea di vivere una via naturale, lontani dal mondo, senza preoccupazione di denaro, nutrendosi di banane e di noci di cocco...".
Insomma è presto detto. Per i thaitiani sono quegli illusi che scappano dall'occidente per fallimenti, delusioni, brutte storie e pensano di trovare in quei lidi equatoriali il paradiso in terra. In realtà finiscono, alcolizzati, o ridotti alla fame, destinati nella loro beatà stupidità a fare una brutta fine. Ed è quello che succede al giovane Oscar Donandieu che scappa dalla sua realtà di ultimo esponente di una famiglia di armatori fugge a Papeete, nella convinzione di iniziare una vita a contatto con la natura. Ma la realtà è ben diversa e anche una relazione con una donna del posto Tamantea, non incide su quella che sarà un epilogo tragico. Sullo sfondo i fallimenti e i sogi impossibili di tanti turisti di banane, che soprattutto a quel tempo, pensavano che cambiando luogo, i loro probelmi sarebbero scomparsi per incanto.
Un Simenon tragico, cui fa da contrasto una natura splendida che si capisce che abbia incantato anche il romanziere.
Edizione: Biblioteca Adelphi 322- 1966 - "Turista da banane" - Traduzione: Laura Frausin Guarino
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sono ambientati a tahiti anche :
RispondiEliminalong cours(ultima parte)
passeger clandestin
il racconto little samuel a tahiti
e i romanzi popolari l homme de proie(firmato georges sim)e captain s.os.(christian brulls,vi appare l ispettore sancette)