domenica 21 novembre 2010

SIMENON, PIPE E TABACCO

Il tabacco preferito, che ora si chiama 
Royal Yacht Mixture, 
allora conosciuto come Royal Yacht Club
Simenon con alcune pipe della sua collezione e una scatola del suo tabacco preferito che ora si chiama Royal Yacht Mixture, ma in quegli anni era conosciuto come Royal Yacht Club.
Se si fa una ricerca è difficile trovare una foto di Simenon senza una pipa tra i denti o nell'inquadratura, lì vicino a lui. Ed è piuttosto naturale, se crediamo a quanto dice lo stesso scrittore che asserisce di aver comprato la sua prima pipa a tredici anni. Iniziò a fumarla perchè lo faceva sentire più grande. Sembra che da allora non abbia più smesso. La sua collezione arrivò a contare crica trecento esemplari. Insomma, come amava ripetere Simenon, la pipa era divenuta una parte di lui stesso. E d'altronde non aveva mai fumato sigarette, che considerava un oggetto da bruciare in fretta e poi gettare, come per altro anche il sigaro. Il tipo di pipa che prediligeva era quella in radica e dritta, tipologia preponderante nella sua collezione. Ma anche se erano quasi tutte molto simili, Simenon assicura che sapeva riconoscerle al primo colpo d'occhio. E il tabacco? Lui sosteneva di aver sempre fumato Dunhill, un tabacco inglese di ottima qualità, ma molto costoso. Certo quando da Liegi si trasferì a Parigi, nei  tempi in cui faceva la fame in una povera stanzetta della pensione Hotel de la Bertha, nel quartiere di Batignolles, non era forse quello il suo tabacco. Ma quando divenne benestante orientò la sua scelta sul Royal Yacht Club, un classico delle miscele più pregiate della Dunhill. Quando poi diventò famoso  la casa inglese realizzò una mistura tagliata appositamente per lui, che chiamò "Maigret Cut's".

sabato 20 novembre 2010

BRACCIO DI FERRO TRA GEORGES SIMENON E GASTON GALLIMARD

Simenon e Gallimard
Georges Simenon con la sua inseparabile pipa e monsiuer Gaston, il fondatore della celebre casa editrice francese Gallimard
Nell'ottobre del 1933 Simenon firma il contratto con la Gallimard, allora la più prestigiosa "maison de presse" francese. Scrivere per Gallimard significava essere entrati nei piani alti della letteratura francofona e molti sgomitavano per essere pubblicati dall'editrice fondata da monsieur Gaston. Dicevamo del contratto, fu la fine di una dura trattativa. Gallimard era un mastino che faceva paura a tutti, ma Simenon era davvero un osso duro e, quando c'erano di mezzo contratti e questioni di soldi, riusciva sempre a spuntarla. Questo Gaston Gallimard lo sapeva e la prese alla larga. Così prima gli esternò il suo entusiasmo per averlo nel suo catalogo, poi declamò la sua ammirazione per la consderazione che André Gide aveva per il romanziere. Quindi cercò invano d'invitarlo a pranzo. A queste blandizie Simenon rispose chiaramente e dettando delle condizioni ben precise. Per renderne conto qui di seguito viene riportata la traduzione di un brano che appare a pagina 217 del volume "Simenon, biographie", scritto dal giornalista Pierre Assouline (probabilmente il suo biografo e studioso più autorevole e preparato) pubblicato nel 1992 da Julliard (Paris).
"Innanzi tutto noi non pranzeremo mai insieme. Odio i pranzi d'affari dove si finisce di parlare di tutto fuorché di affari e dove alla fine si prende l'appuntamento per un altro pranzo d'affari. Il contratto lo discuteremo nel vostro ufficio, alla presenza di una dattilografa, la porta chiusa e il telefono staccato. Così in una mezz'ora decideremo tutto. Inoltre io non vi chiamerò mai Gaston, come sembra qui facciano tutti, e non vi chiamerò nemmeno 'mio caro amico' perché odio questo genere di espressioni. Quando vorrete vedermi mi comunicherete il giorno e l'ora. Io verrò nel vostro ufficio. Discuteremo di tutto. Ma in seguito sarete voi a venire da me! Quando dovremo rinnovare il contratto sarete voi a cercarmi."

MA QUALE DIFFERENZA E DIFFERENZA TRA MAIGRET E NON MAIGRET !


E' Simenon stesso che parla. E lo riporta "Le Monde" nel novembre dell'81 in un'intervista. "Polar? La parola mi irrita. Non ho mai fatto distinzioni tra i Maigret che scrivevo per mio piacere e i miei romanzi...."

SIMENON MADE IN USA

Il 15 ottobre 1945 Simenon, con la prima moglie Tigy e il figlio Marc, arrivano a New York. E' l'inizio del periodo americano. Lo scrittore è... fuggito dalla Francia per paura che il Comitato di Liberazione francese lo mettesse sotto accusa per i suoi affari con i tedeschi durante l'occupazione. Aveva infatti venduto i diritti di molti dei suoi romanzi alla casa di produzione cinematografica "Continental", nata a Parigi nell'ottobre del 1940 e in cui confluivano anche capitali di due colossi berlinesi (Tobis e U.F.A) che dipendevano direttamente dal Ministero della Propaganda tedesco (leggi Joseph Goebbels). Il soggiorno americano di Simenon fu itinerante, il primo periodo lo vede passare in Canada (Saint Marguerite du Lac Masson e poi a Saint Andrews). A settembre del '46 parte alla volta della Florida dove va ad abitare a Brandenton Beach (Saratosa), da dove fa un lungo viaggio a Cuba. Poi trasloca a Silver Springs, non senza essersi prima fermato per un mesetto a Tucson. Poi nel giungo del '48 si spinge più a sud in Arizona (a Tumacaori) al confine con il Messico. Dopo un paio di mesi rientra a Tucson, ma è solo una tappa, perché decide di cambiare residenza prima a Caramel By the Sea e poi a Reno (California). Dopo una puntata a New York, nel luglio del'50, sembra volersi fermare definitivamete alla Shadow Rock Farm a Lakeville nel Conneticut dove rimarrà fino al 1955. Nel marzo di quell'anno lascia definitivamente gli Stati Uniti per tornare a vivere in Europa.

CHI SONO IO ?

Un racconto di Jean du Perry, un libretto di Vieux Suiveur e uno di Georges Sim
Gli pseudonimi che Simenon usò fino al 1930 circa erano utilizzati per i romanzi popolari scritti per case editrici che pubblicavano generi di tutti i tipi, dalle storie rose, ai racconti d'avventura e di cowboy, dalle narrazione drammatiche e strappalacrime alle operette licenziose, ma anche qualche giallo. In quel periodo Simenon scriveva di tutto, aveva rapporti con decine di case editirici e sfornava un romanzetto  nel giro di tre giorni. A volta lavorava contemporaneamente a due o tre racconti diversi dettando insieme a tre dattilografe diverse tre storie del tutto differenti. E' il periodo della "letteratura alimentare" come la chiamò lui stesso, quella che gli serviva per mangiare e per sopravvivere. Ma era anche un periodo di apprendistato che Simenon sapeva bene essere indispensabile per diventare da un scrittore alle prime armi,quale lui era allora, un "romanziere", come lui sognava.
Gli pseudonimi erano parecchi, qui ne riportiamo una ventina (ma forse non sono nemmeno tutti):
Georges Sim, Georges Simm, Jean du Perry, Georges Martin, Gom Gut, Vieux Suiveur Georges d'Isly, Christian Brulls, Luc Dorsan, Gaston Vialis, G. Vialo, Jean D'Orsage, G. Violis, J.K Cherles, Germain d'Antibes, Jean Dossage, Jacques Dersonne.

CANNES 1960: SIMENON GIUDICE E FELLINI IN GARA

A Roma si è conclusa all'inizio di novembre la quinta edizione del "Festival Internazionale del film di Roma".  Cinquanta anni fa' (maggio 1960) si svolgeva la 13esima edizione del "Festival del Cinema di Cannes". Chi ricorda che allora il presidente della giuria fu Georges Simenon? Tra i film in concorso di una strepitosa sezione ufficiale ricordiamo "L'avventura" di Michelangelo Antonioni • "Le trou" di Jacques Becker, • "La fontana della vergine" di Ingmar Bergman • "La dolce vita" di Federico Fellini • "Mai di domenica" di Jules Dassin • "Ombre bianche" di Nicholas Ray • "Violenza per una giovane"  di Louis Buñuel • "I monelli"  di Carlos  Saura. Simenon in quell'occasione conobbe personalmente Fellini e scoccò una scintilla tra i due che si trasformò non solo in un'amicizia, ma anche in una notevole stima professionale reciproca e addirittura in un idem sentire. Va da sè che Simenon fece fuoco e fiamme per far vincere Fellini la Palma d'Oro. E pur tra mille polemiche e contestazioni ci riuscì, anche se giurò di non voler mai più presiedere una giuria. Ma intanto il "magico" incontro con Fellini era avvenuto