domenica 9 settembre 2012

SIMENON, ANCORA NUMERI, NUMERI, NUMERI....


Le classifiche che dicono che all'ottavo posto dei primi 100 ebook più venduti su LibreriaRizzoli.it, il negozio online di Rcs Mediagroup abbiamo dell’ultimo cofanetto digitale (storie 30-35) della collana di Adelphi sulle inchieste di Maigret (19,99 il prezzo per i cinque ebook). Così però non è nella classifiche di altre piattaforme (Amazon, IBS Bol.it, BookRepublic...) che non vedono il cofanetto nemmeno tra i primi 100.
Su questo dato va comunque fatta una riflessione. Anche se é vero che si tratta di debutti assoluti (e nel recinto Rizzoli) per l'editoria elettronica (e che Adelphi é 100% del gruppo Rizzoli), va anche sottolineato che il prezzo di quelli che lo precedono è di 6,99, poi giù giù fino a 4,99 per arrivare addirittura, per il più venduto, a 1,99. Il cofanetto invece costa 19,99 che potremmo definire un prezzo da libreria.
E visto che siamo in tema di numeri, vi aggiorniamo sull'ultimo report dell'Index Translationum (dal 1979 al 2011, per tutte le lingue e le nazioni del mondo), l'indice delle opere letterarie tradotte nelle diverse lingue del mondo e aggiornato dall'Unesco tre volte l'anno.
Bene, l'ultimo report certifica Georges Simenon come 16° scrittore più tradotto al mondo, con oltre con quasi 2300 versioni delle sue opere.

sabato 8 settembre 2012

SIMENON SIMENON, 750 POST E ADESSO ARRIVA IL "JOURNAL"

Ieri abbiamo messo on-line il nostro 750 post. E' un traguardo che abbiamo raggiunto in meno di un anno e nove mesi. Insomma un risultato che è stato possibile grazie all'interesse che tutti voi, appassionati simenoniani, avete dimostrato e continuate a dimostrare nei confronti di Simenon-Simenon. Ma questo è anche un punto di partenza per una serie di iniziative che prenderemo quando inizieremo il secondo anno di vita di questo blog quotidiano. Questa scommessa, che molti avevano giudicato azzardata, per ora regge: tutti i giorni un intervento su uno e un solo scrittore è una bella sfida alla quale, bene o male, fino ad oggi abbiamo retto anche grazie al contributo dei nostri attachès del cosiddetto Bureau Simenon-Simenon, tra i quali vogliamo ricordare l'esperta maigrettologa Murielle Wenger, l'onnipresente e informatissimo Andrea Franco, l'inspirata e sognante Paola Cerana, ma anche Giorgio Muvi, Antonio Carnicella, Cristina De Rossi... Insomma la partenza in solitaria si è trasformata in un cammino con una buona, anzi direi ottima compagnìa.
Ma se non potevano far passare sotto silenzio il raggiungimento de 750° post, non potevamo restare con le mani in mano. E così da oggi parte una nuova iniziativa: il Journal, una sezione dove raccoglieremo gli interventi, i commenti e le notizie più interessanti che troveremo sul web, sui giornali, sui libri, tutti rigorosamente non italiani. Questo per allargare il nostro sguardo a quello che succede (ma anche che è successo) nel mondo della saggistica e della informazione internazionale nell'ambito simenoniano. Troverete un piccolo assaggio e poi, se l'argomento vi è risultato nuovo o interessante, il link per leggere il testo intero.
Vi ricordiamo che se siete appassionati di Georges Simenon, se ne leggete i romanzi e/o i Maigret, se lo conoscete bene e se avete voglia di scrivere su di lui potrete diventare anche voi degli attachès del Bureau Simenon-Simenon, basta scrivere all'indirizzo simenon.simenon@temateam.com o segnalarcelo nello spazio dedicato ai commenti.

venerdì 7 settembre 2012

SIMENON E L'ANNOSA QUESTIONE DEL SUO RAPPORTO CON I NAZISTI

E' sempre stata un'ombra che ha gravato sull'uomo Simenon, la sua presunta collaborazione con i nazisti durante l'occupazione della Francia. Ora ci torniamo su grazie ad un'intervista che il figlio John ha rilasciato quest'estate al quotidiano elvetico La Croix.
E' un lungo articolo dei gornalisti Sophie Laurant e Olivier Born (AFP), intitolato John Simenon : "Jamais mon père, Georges, n’a soutenu les idées fascistes",
in cui si toccano vari temi e tra gli altri anche quello delle idee politiche del pardre Georges.
Alla domanda di come abbia vissuto il periodo dell'occupazione John risponde:
"... ha vissuto momenti difficili: la paura di essere bombardato, il che lo spinse a lasciare La Rochelle a rifugiarsi nella regione di Marais Poitevin. Poi i momenti in cui dovette dimostrare che non era ebreo (il suo cognome Simenon derivava per inazisti dal ebraico Simon n.d.a.), e, infine, il problema dell'inchiesta aperta su di lui con la Liberazione. Ma fu presto chiusa perché il dossier era vuoto. Mio padre non ha mai sostenuto le idee fasciste...".
E poi continua "... quello che lo irritava è che gli si chiedeva di giustificarsi davanti a zelanti personaggi che non avevano partecipato alla Resistenza, ma ne chiedevano conto agli altri!...".
Certo c'erano dei precedenti, gli articoli che aveva scritto, ai tempi in cui faceva il giornalista al quotidiano di Liegi, sul pericolo giudaico e altri temi del genere. A questo proposito John Simenon aveva già avuto modo di dichiarare, in un suo intervento alla Fiera del Libro di Torino, nel 2009, come "...Il suo antisemitismo è messo nero su bianco negli articoli che scrisse sulla "Gazette de Liège". Ma aveva 16 anni. In seguito lo riconobbe. E se ne pentì amaramente. Per quanto riguarda il populismo, in Francia il “povero” era unicamente identificato con l’operaio. Lui invece si interessava alle tribolazioni di impiegatucci, piccoli commercianti, les petites gens. Si immergeva in quel mondo, perché lo riteneva più vero. E forse per rivincita sulla madre, che non lo lasciava giocare con i figli dei proletari..."

giovedì 6 settembre 2012

SIMENON. LA SOURIS, UN CLOCHARD CHE ARRIVA DAI MAIGRET?

Il 6 settembre del 1938, per i tipi delle edizioni Gallimard, veniva pubblicato il romanzo "Monsieur La Souris", finito di scrivere da Simenon l'anno precedente durante un suo soggiorno nella tanto amata isola di Porquerolles.
Perchè parliamo di questo libro? Beh, intanto oggi è il 6 settembre e sono 74 anni che questo libro è stato scritto. Ed è a nostro avviso uno degli esempi  di come le opere i Simenon siano particolarmente attuali, non solo nel linguaggio, ma anche nel meccanismo narrativo, nelle tematiche e nelle motivazioni psicologiche, anche se stiamo parlando di una storia scritta quasi un secolo fa'.
Inoltre va sottolineata una curiosità. Allora Simenon era ormai un romanziere lanciato, scriveva per una casa editrice molto prestigiosa, eppure, pur essendo questo uno di quelli che lui chiamava romans-durs, non solo c'è un omicidio, un intrigo, delle indagini e quindi un ritmo da... Maigret, ma tra i nomi dei personaggi ritroviamo un certo commissario Lucas e due ispettori Lognon e Janvier, figure di casa nelle inchieste del commissario Maigret.
Dei nomi non vogliono dir nulla, si potrebbe obiettare. Giusto. Ma perchè tra tanti nomi a disposizione (e ricordiamo le pile di elenchi del telefono che Simenon teneva a portata di mano per trovare il nome gusto per ogni personaggio), ha scelto proprio questi  che sembrano, insieme ad un certo taglio narrativo, sembrano voler creare una sorta di ponte tra i romanzi e i Maigret?
Intanto l'ambientazione, Parigi, la brasserie Dauphine, l'incipit dedicato al lamentoso ispettore Lognon, poi père La Souris, questo speciale chlochard che assomiglia molto a quelli con cui ha spesso a che fare Maigret. E quando si scopre che l'assassinato è un alto esponente della finanza svizzera, entra in scena il commissario Lucas di Quai des Orfèvres. Un capitolo intero (almeno nella vecchia edizione Mondadori del "telati verdi" del '59) intitolato Un interrogatorio a canzonetta, un classico delle inchieste di Maigret.
Insomma i punti di contatto non sono pochi e anche se la storia è popolata da altri personaggi e altri temi come il confronto della vita del clochard e di questi signori dell'alta finanza internazionale, il tema del destino fino alle sue estereme conseguenze, rimane un opera che, come abbiamo più volte sostenuto, dimostra come la distanza tra i romans-durs e i Maigret non sia poi così ampia.
Vale la pena rileggerlo anche se per ora, a quanto pare, non risulta disponibile sul catalogo Adelphi.... provate a cercarlo on-line.
A proprosito di questo libro, va aggiunto per completezza che ne furono tratti ben due film, il primo francese, Monsieur la Souris, nel 1942, per la regia di Georges Lacombe, con Raimù nella parte de La Souris. Il secondo è una produzione inglese del 1950, Midnight Episod, di Gordon Perry, con Stanley Holloway nella parte del clochard.

mercoledì 5 settembre 2012

SIMENON. ANCORA SUL NUOVO MAIGRET "RUE PIGALLE"

Raccolta originale dei racconti
La notizia non è nuova, le avevamo già dedicato un post un paio di settimane fa' (Simenon. Maigret continua a... Pigalle con i racconti) e, su segnalazione del nostro attachè Andrea Franco, vediamo che anche Wuz conferma la notizia, specificando che il volume uscirà in ottobre, che l'Adelphi ha fissato il prezzo a 10 euro, che consterà di 144 pagine. Non si fa cenno invece ad un'eventuale versione ebook. Fa un po' sorridere la classificazione: "gialli-horror-noir". Crediamo che se non fosse stato cremato, Simenon, come si dice, si rivolterebbe nella tomba ad essere codificato in questo modo.
Siamo tornati a dire più o meno le stesse cose, anche perchè abbiamo visto dai commenti, dalle note e dai messaggi che l'interesse dei nostri lettori su questa nuova serie di Maigret (i racconti, visto che i romanzi sono esauriti) è notevole. E quindi una conferma di quanto avevamo anticipato ci pareva doverosa.
Si parla di nove racconti, anche se poi Wuz ne elenca solo sette.
Il nostro Andrea Franco, come al solito, nella sua nota del 23 agosto, ne aveva azzeccati 7 sui 7 presentati. Ne aveva citati altri due, di cui però non abbiamo una conferma ufficiale.
L'antologia riunisce alcuni dei racconti scritti a La Rochelle, dove si trovava Simenon nel luglio del 1938, poi raccolti in un antologia edita da Gallimard nel marzo del '44 sotto il titolo Les nouvelles Enquête de Maigret.
Ecco la previsione che il nostro Andrea faceva nella sua nota del 23 agosto: "...secondo me "Rue Pigalle e altri racconti" conterrà i primi racconti in ordine cronologico quindi La péniche aux deux pendus, L'affaire du boulevard Beaumarchais, La fenêtre ouverte, Monsieur Lundi, Jeumont, 51 minutes d'arrêt!, Peine de mort, Les larmes de bougie, Rue Pigalle , Une erreur de Maigret. Di questi ne sono quasi certo, poi non so se il volume ne conterrà altri....".
Rimangono non ufficializzati La fenêtre ouverte e Monsieur Lundi, ma vedrete che anche su quelli avrà avuto ragione.

martedì 4 settembre 2012

SIMENON. UN BRUTTO 4 SETTEMBRE

Ieri il post di Murielle Wenger ci ricordava come il 3 settembre fossero 46 anni che era stata eretta a Delzfijl la statua in onore di Maigret, ricordandoci un brano di Mémoires intimes.
Oggi 4 settembre ricorrono 23 anni dalla morte del romanziere. Siamo stati in dubbio se ricordare questa data, riservandoci magari di segnalare solo il più felice 13 febbraio, giorno della nascita di Simenon.
Ma ci chiamiamo Simenon-Simenon e quindi ci corre l'obbligo di citare anche questa ricorrenza. Era a Losanna, nella sua casa del 12 in avenue de Figuiers, assistito dalla sua amata Teresa.

SIMENON. I "BRACCI DESTRI" DI MAIGRET, PRIMA DI MAIGRET

Oggi il nostro attaché Andrea Franco ci propone una rassegna delle prime apparizioni dell'equipe di Maigret. Molti dei suoi collaboratori erano già comparsi nei romanzi popolari indagando senza il commissario


Roma - dal nostro attaché Andrea Franco - Ecco una rassegna che, ordinata cronologicamente, ci fornisce un quadro completo di quegli essenziali e a volte insostituibili collaboratori di Maigret, fino ai famosi ispettori di Quai des Orfèvres, che hanno parecchi fans tra i lettori di Simenon e che contribuiscono non poco alla particolare atmosfera delle indagini del commissario.
 
Mademoiselle X (Christian Brulls in feuilleton in L'Oeuvre - 1928) Viene citato il giudice Comeliau, senza che però venga ancora caratterizzato

La femme qui tue (Georges Sim, Fayard editore, collana Le livre populaire - 1929) Anche qui viene menzionato il giudice Comeliau

En robe de Marie (Georges Sim, Tallandier editore, 1929 in Les romans populaires): qui assistiamo alla prima apparizione degna di nota del giudice Comelieu

L'inconnue (Christian Brulls, Fayard editore, in Le livre populaire - 1929) Qui l'indagine è condotta da Lucas, che qui però è un commissario, e da Torrence

L'homme qui tremble (Georges Sim, Fayard editore - 1930 ) In questo titolo troviamo insieme sia Torrence, che Comeliau e anche Sancette (altro investigatore inventato da Simenon)

Les amants du malheur (Jean du Perry, Ferenczi editore - 1930) Qui assistiamo ad un'apparizione di Torrence

Train de nuit (Christian Brulls, Fayard editore in Les maitres du roman populaire - 1930). In questo caso Torrence fa la parte dell'assistente di un esordiente Maigret

Les errants (Georges Sim, Fayard editore - 1931). Ancora Torrence che indaga

Matricule 12 (Georges Sim, Tallandier editore -1932) In questa inchiesta indagano insieme  Lucas, Torrence e Sancette,vedere post del 15 aprile 2012)
 • Fievre (Christian Brulls, Fayard editore - 1932) Qui torna il commissario Torrence insieme a Lucas

L'epave (Georges Sim, Fayard editore - 1932) Ritroviamo ancora il giudice Comeliau

La maison de l'inquietude (Georges Sim, Tallandier editore - 1932 ). Per la prima volta insieme Torrence, Comeliau e Maigret

La fiancée du diable (Georges Sim, Fayard editore - 1932)  In questo caso è Lucas che indaga, stavolta con i galloni da commissario

L'evasion (Christian Brulls, Fayard editore - 1932). Tra i protagonisti troviamo Lucas. Ci sarebbe anche Maigret, ma in realtà viene solo nominato durante una telefonata. 

Les forcats de Paris (Christian Brulls, Fayard editore - 1932) Qui il commissario è Lucas, ma si verifica una strana cosa, evidentemente per un lapsus, l'autore scrive Maigret invece che Lucas.

La maison des disparus (Christian Brulls, La jeunesse illustré - dall 11 ottobre 1931 al 10 gennaio 1932) Assistiamo ad un'apparizione di Torrence

La femme rousse (Georges Sim, Tallandier editore 1933) Qui Torrence è gia in squadra con Maigret

lunedì 3 settembre 2012

SIMENON: UN 3 SETTEMBRE 1966 A DELZFIJL


Dalla nostra attachée Murielle Wenger, riceviamo la rievocazione di una cerimonia che si svolse in Olanada per commemorare Maigret. Murielle ha scelto per noi un brano da "Mémoires intimes"


"Alla fine del mese devo andare ad Amsterdam e poi a Delfzijl per assistere con almeno quaranta dei miei editori, giunti da ogni parte, all'inaugurazione della statua di Maigret eretta nel luogo dove scrissi il primo romanzo della serie, Pietr-Le-Letton...
Giornalisti, fotografi mi aspettavano insieme ad Abs Bruna il (mio) editore olandese. Mi hanno condotto in una piccola sala dell'aeroporto, messa a nostra disposizione, e ho risposto al meglio alle domande intanto che gli apparecchi fotografici mitragliavano e i loro flash mi abbagliavano di continuo.
Sono una buona quarantina gli editori che sono venuti, alcuni degli amici che ritorvo con vero piacere, altri che non ho mai nemmeno visto. Il vecchio Arnoldo Mondadori è accompagnato da sua moglie e ci abbracciamo. Helen Wolff,  vecchia amica, mia editor presso Harcourt Brace a New York, ha attraversato l'Atlantico in tutta fretta e Hamish Hamilton è arrivato da Londra con la sua adorabile moglie. Ovviamente Sven e Lolette Nielsen sono della partita... Rincontro Berard de Fallois e ancora altri, e dopo l'aperitivo..., andiamo a vestirci per una cena di gala... I Bulgari, apprendo con stupore sono venuti in quattro.
La grande cena ha inizio e la mia vicina é la signora Mondadori. Discorsi. Io ne faccio uno improvvisato, perchè non sono stato mai capace di "scrivere" un discorso. Faccio un saluto particolare ad Arnoldo Mondadori, il mio editore più anziano, infatti pubblica i miei libri sin dal 1925, fin dai tempi dei romanzi popolari e perché l'Itlalia è il paese in cui non ho mai cambiato editore. In Francia ne ho avuti tre. Negli Stati Uniti quattro o cinque, in Olanda solo uno, Abs Bruna, che ha iniziato con i primi Maigret...
Adesso si balla... Al vino segue lo champagne, poi i liquori e i visi si coloriscono...
La mattina... ci siamo imbarcati per non so quale posto dove abbiamo trovato giornalisti e fotografi. Nella coppia Mondadori, lui preferisce visitare La Haye che non conosce. Arnoldo è il più anziano, ma si dimostra il più attivo e il più curioso.
Cena, sempre in ghingheri, cioè in tenuta da sera, in un castello storico dei dintorni, ma dopo qualche intervista sia nel nostro salone che al piano terra. L'indomani mattina un treno speciale, ornato da bandiere di diverse nazioni, ci porta verso Delzfijl attraverso i boschi di pini della Drehnte, poi la Frise attraversata dai canali. Le autorità municipali ci aspettano. Ci imbarchiamo in un bellissimo battello che naviga verso l'estuario, scortato da diversi velieri. Buffet freddo a bordo. I fotografi mi mitragliano....
Ritorno a Delzfijl. La porta della città è addobbata. Ci portano in un vecchio canale che conosco bene, ancora ingombro di legni galleggianti. Della folla sulle banchine. Delle case che riconosco. Un prato che prima non c'era, uno zoccolo di pietra, una statua la cui altezza mi sorprende, avvolta in un tela bianca.
Cinque degli attori  che hanno interpretato il ruolo di Maigret sono presenti, anche il mio amico Rupert Davies che è il solo fino a quel momento ad aver impersonato il commissario in cinquantadue film.
Fanfare. Autorità municipali. Discorsi...Un stuolo di fotografi. Degli operatori televisivi. Mi danno in mano una corda e mi dicono di tirare per scoprire la statua.
Io tiro, ma invano. Delle risate. Anche io rido. Provo di nuovo. Qualcuno s'avvicina rifà un nodo malfatto e, quando tiro di nuovo, il telo cade scoprendo infine un Maigret scolpito da un olandese, Pieter D'Hont, assomiglia abbastanza a quello che avevo immaginato ma che io solo conosco.
Ancora musica. Applausi. Discorsi. E' il mio turno, devo dire qualche parola, la mia emozione non è finta.
Poi il corteo si dirige verso le "Pavillon", il ristorante sulla rive dell'Ems, con una terrazza dalla quale, bevendo un ginepro, ho immaginato il commissario prima di scrivere Pietr-Le-Letton sul fondo di una barca abbadonata nel canale.
Ci ritroviamo... nelle strade pavimentate con ciottoli rosa e io ritrovo dei ricordi del periodo in cui avevo venticinque anni.
Ma la folla ci attende al ristorante che si è ingrandito. Numerosi studenti dell'Università di Groninque, lì vicino, sono venuti per salutarmi. Champagne...Discorsi...
Un po' più tardi ci portano alla stazione. Un treno speciale ci aspetta ed è davvero speciale. Una vettura è completamente riservata alla radio e alla televisione. La radio riversa un fiume di musica nel treno in cui una carrozza è stata adibita a dancing. Intanto i tecnici sviluppano e montano il film girato durante la cerimonia e che sarà proiettato al nostro arrivo ad Amsterdam.
Viene servito da bere da mangiare in ogni scompartimento, le cui porte sono tutte aperte.... Il ginepro olandese corre a fiumi... Uno spiker racconta delle storie divertenti in due o tre lingue.... Quasi tutti sono brilli e ballano, non solo nella carrozza-dancing, ma anche nei corridoi...
A mezzanotte il treno si ferma non nella grande stazione di Amsterdam, ma su una stazione nella quale la gente non ha accesso, davanti ad un edificio dall'aspetto severo. La radio suona sempre, si ballerà anche sulle bamchine, fino alla proiezione del film girato a Delzfijl. Ci si rivede, ci si riconosce. Si ride di gusto.  (Raccontato da Georges Simenon in moires intimes)

SIMENON, MAIGRET E IL RIPARATORE DEI DESTINI


Riceviamo dalla nostra affezionata attachèe Paola Cerana, un appassionato saggio su Simenon, le sue donne, i suoi romanzi, il suo Maigret che è una dichiarazione d'amore nei confronti del romanziere.



Roma - dalla nostra attachèe Paola Cerana - Georges Simenon ha vissuto un’esistenza traboccante d’amore e di passione ma anche di inquietudine e dolore.
Aveva fame di tutto, sin da giovane. Aspirava la vita dalle narici, dalla bocca, da ogni poro, come un moribondo assetato d’eternità. Si nutriva dei barbagli di sole sulle case, del verdeggiare degli alberi, della frescura della pioggia, dei colori dei mercati, del sapore della frutta, delle luci e degli odori delle strade ma, soprattutto, era irresistibilmente attratto dalle persone. Ogni individuo era per lui un microcosmo in cui immergersi per viaggiare alla scoperta di nuovi imprevedibili orizzonti. I volti e i corpi delle donne rappresentavano per lo scrittore l’attrazione più irresistibile, l’accattivante accesso a una galassia seducente e inafferrabile: quella dell’animo femminile.
Gli bastava posare lo sguardo su “quei sederi ondeggianti per provare delle erezioni quasi dolorose. Quante volte ho placato quella fame in una strada buia, dentro un portone, con qualche ragazzina più grande di me…“.
Trascinato violentemente dall’eccitazione, Simenon non ha mai saputo rinunciare all’amore fisico ma nella sua audace esuberanza è sempre stato onesto e coerente, rispettando le pieghe più sensibili dell’animo umano cercando di non ferirne mai la dignità. Tutti i suoi romanzi attingono dalla vita reale, offrendo così uno specchio psicologicamente illuminante non solo dei piaceri della vita ma anche dei risvolti umani più oscuri e dolenti, spesso sepolti sotto cumuli di fugaci lussurie.
Nelle sue “Memorie intime” – il romanzo autobiografico pubblicato nell'81 iseguito da Le livre de Marie-Jo, scritto dalla figlia suicidatasi a venticinque anni con un colpo di rivoltella - Simenon confessa questa sua predisposizione ai piaceri dei sensi ma anche la sua condivisione con le infinite sofferenze delle persone conosciute durante la sua errabonda esistenza. E’ stato precoce testimone di così tante vite finite male, sprofondate in tragedia, che un giorno s’è chiesto come mai non ci fosse, per gli individui in difficoltà psicologiche, l’equivalente dei medici che si adoperano per sanare le malattie del corpo. Allora, lo scrittore era molto giovane e non conosceva Freud, che scopri solo più tardi, interessandosi in seguito molto di più a Jung e alle sue teorie. Tuttavia Simenon ha sempre tentato di superare la psicoanalisi, che a suo giudizio spesso non riusciva a spiegare la complessità della natura umana.
Così, Simenon ha cominciato a immaginare una figura sostitutiva dell’analista classico: un personaggio vago e contraddittorio, proprio come l’animo umano, che svolgesse nella società un ruolo particolare e ben preciso. Quello di “riparatore di destini”. Fermare in tempo una ragazza che si vuole gettare da un ponte, consolare un amante deluso che si annega nell’alcol, regalare semplicemente un sorriso a chi non ne ha più dentro di sé. Arrivare nel posto giusto al momento giusto, con passo delicato, prima che la sofferenza spinga definitivamente l’essere umano oltre il baratro del nulla.
Tutto piuttosto vago, riconosceva Simenon, tanto che non osava parlare pubblicamente di questa sua fantasia per non sembrare ridicolo. Così, per mascherare quest’idea tanto bizzarra quanto insistente sotto una veste accettabile, ha deciso di affibbiare al suo Maigret l’espressione di “riparatore di destini”, attribuendo al commissario la personificazione di soccorritore psicologico di anime alla deriva.
"Comprendere e non giudicare", questa è la frase emblematica che contraddistingue la personalità e la missione intima di Simenon - Maigret. Il commissario, infatti, di fronte alla frequente inconciliabilità tra legge e giustizia, sceglie quasi sempre di agire in maniera che le cose si aggiustino secondo la giustizia umana, cercando di entrare in empatia con gli equilibri invisibili delle persone, quelli più delicati, quelli più veri.
Probabilmente è stata una donna a ispirare questa dimensione psicologica di Simenon. Non una delle diecimila femmine – tante sono le leggendarie avventure attribuite al vorace scrittore – con cui ha condiviso transitorie passioni. Ma una donna conturbante, eccessiva, erotizzante, conosciuta durante il primo pallido matrimonio dello scrittore con Tigy, e destinata a sconvolgere la sua vita. Questa diva dalle trecce nere, dalla figura flessuosa e dalla voce da letto, è Denyse Ouimet, o semplicemente D., come Simenon ama chiamarla nei suoi scritti. Trasgressiva e contraddittoria sin dal loro primissimo incontro, D. diventerà la sua seconda moglie e la madre di tre dei quattro figli di Simenon, tra cui la piccola Marie-Jo, dopo un’appassionata quanto travagliata convivenza con Simenon e un rapporto altrettanto morboso con la sconsolata figlia.
Appena conosciuta “credevo di sentirla debole, disarmata, senza punti d’appoggio, lacerata da aspirazioni contraddittorie … Non volevo cambiarla. Ero persuaso che i miei sforzi mirassero a farle scoprire se stessa, la vera D. che si credeva obbligata, come se avesse paura, a indossare via via delle maschere. Avevo ragione? Avevo torto? Ad ogni modo ero sincero.” Inconsapevolmente, travolto da una passione tanto focosa quanto pericolosa, Simenon ha cercato d’essere il riparatore del destino di D., anche se alla fine i destini di entrambi sono stati travolti da un duplice, imprevedibile epilogo: lo squilibrio psichico di D. e il suicidio di Marie-Jo. Mentre il primo era forse intuibile dalle crescenti intemperanze della donna, il secondo ha straziato la mente e il cuore dello scrittore. Di fronte alla propria disperata impotenza nel riparare il destino della persona più amata, Simenon continuerà a far vivere la sua bambina attraverso i ricordi, le confessioni e le tenere parole contenute nelle sue memorie, esorcizzando così la sua sconfitta.
“Avevi un bisogno di un assoluto che il tuo Dad non poteva soddisfare. Ti voglio bene bambina mia e sono felice che tu abbia trovato finalmente la pace.” 
Sono pagine dolorose, queste, eppure in un certo senso salvifiche per lo scrittore. Forse, svuotare la propria vita nei romanzi è uno dei segreti in grado di scolpire i personaggi su carta in persone reali, capaci di sopravvivere alle pagine in cui sono racchiusi, diventando così, insieme ai propri autori, complici protagonisti di vita eterna.
“Gli uomini leggono, perché quasi come il pane, hanno bisogno di finzione” diceva Simenon. E lui che di romanzi ne scrisse a centinaia, di cosa aveva bisogno, che cosa cercava nella scrittura un uomo così famelico di vita vera? Non è forse diventato un inconsapevole riparatore di destini di tutti quei lettori che nei suoi libri si sono immersi, persi e ritrovati? Tutti noi, amanti della letteratura, vorremmo essere dei Simenon e scrivere meravigliosi romanzi, tuttavia anche accontentandoci d’essere modesti lettori riusciamo ad attingere alla stessa fonte emotiva e riflessiva da cui essi nascono. Leggendo, ci incontriamo idealmente a metà strada con l’autore delle storie raccontate, il quale ci porta per mano dentro il suo mondo, accogliendo in esso il nostro, comprendendolo e non giudicandolo, in una comune catarsi.
Probabilmente, in questo senso è superfluo distinguere tra lettura e scrittura, perché entrambe le dimensioni sgorgano da questa istintiva, insaziabile fame di emozioni condivise che stilla da ogni essere umano. E di conseguenza, è superfluo anche distinguere tra finzione e verità, tra personaggi inventati e reali, perché lo spasmodico bisogno di finzione di cui parla Simenon non galleggia in superficie, bensì affonda in una dimensione profonda e radicata: spesso, ci specchiamo nella finzione dei romanzi perché nella vita siamo incapaci di guardare direttamente la verità. Quante potenziali Marie-Jo, quanti padri sconfitti e quanti salvifici Maigret si annidano tra noi?
Forse, ognuno di noi, leggendo o scrivendo, può trovare conforto e dare un senso alla propria incompiutezza, diventando momentaneamente il riparatore del suo stesso destino, come sarebbe piaciuto a Simenon.

domenica 2 settembre 2012

SIMENON, UN SITO UFFICIALE, ORGANIZZATO DAL FIGLIO JOHN


Simenon ha un sito, o meglio un blog ufficiale. Si tratta di quello che da un paio di mesi sta mettendo su il figlio Simenon.co. E' evidente che oltre alla realizzione di un sito "ufficiale" che sia un po' il punto di riferimento per studiosi e appassionati, questa è un'operazione che si integra con le altre che John ha da tempo intrapreso per dare organicità e unità al patrionio letterario e non solo del padre. Infatti tra i progetti che sta portando avanti c'è quello di riunire in una unica società, con sede a Liegi, la proprietà e la gestione tutti i diritti, letterari, cinematografici, televisivi... etc (Simenon. Dove andranno a finire i suoi diritti) Inoltre sta perseguendo il progetto di creare a Liegi un museo permanente da dedicare specificamente a Georges Simenon (Simenon 2015. Un museo permanente a Liegi).
Insomma in tutto questo c'è la chiara volontà di John di riportare a Liegi il polo delle attività-Simenon, una sorta di ritorno a casa e di legare così il nome del grande romanziere a quello della sua città natale.  

sabato 1 settembre 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1985- 1989


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano


• 23 giugno 1985 – Francia
Nel’isola di Porquerolles, nei pressi della Costa Azzurra, dove hanno trascorso per anni lunghe vacanze estive, muore la sua prima moglie, la belga Règine Renchon, da Simenon soprannominata Tigy.

• 4 settembre 1989 - Svizzera
A Losanna nella sua piccola casa rosa, al 21 di avenue des Figuiérs, Georges Simenon muore a 86 anni tra le mani della sua compagna Teresa. Le sue ceneri saranno sparse nel giardino e si uniranno insieme a quelle di sua figlia Marie-Jo morta suicida, a venticinque anni, nel 1978.

venerdì 31 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1976 - 1977


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

• 18 agosto 1976 – Svizzera
In una delle tante lettere della corrispondenza con il suo amico italiano, il regista Federico Fellini, Simenon si dichiara e scrive “”Probabilmente lei è l’unica persona al mondo cui mi senta legato sul piano creativo…Vorrei farle capire quanto mi senta vicino a lei non solo – per usare un temine che cerco di evitare – come artista, ma come uomo e come creatore…”

 • 15 agosto 1977 – Svizzera
Simenon ricorda, in uno dei suoi Dictèes, un altro 15 agosto, quello del 1931, che fu il primo contatto con il pubblico già affezionato ai suoi primi Maigret, a Deauville, a firmare le copie, la sua prima esperienza in merito, come ci ha ricordato Murielle Wenger che proprio quel brano ci ha proposto e che abbiamo pubblicato nello scorso 15 agosto.

giovedì 30 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1973


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano


• Estate 1973 - Francia
Pierre Granier-Deferre porta a termine la produzione del film Le train tratto dall’omonimo romanzo simenoniano del 1961. Protagonisti di calibro come Romy Schneider e Jean Louis Tritignant

 • 15 settembre 1973 - Svizzera
Esce Un homme comme un autre, il primo dei suoi famosi Dictées. Sono considerazioni, riflessioni, ricordi che Simenon incide sul registratore poi spedisce a Presses de La Cité dove sbobinano i nastri, fanno la revisione e pubblicano un libro. Tra il ’73 e il ’79 usciranno oltre venti Dictées.

mercoledì 29 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1969 -1972


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

• Agosto 1969 – Belgio
Simenon è corso a Liegi, al capezzale della madre agonizzante. Henriette Brulls morirà dopo circa quattro mesi.

• 20 luglio 1972 – Svizzera
Maigret et Monsieur Charles, Simenon lo scrive ad  Epalinges, ma non sa ancora che sarà il suo ultimo Maigret, ma adirittura il suo ultimo romanzo in assoluto. 

• 20 settembre 1972 – Svizzera
Simenon entra nel suo studio della villa d’Epalinges, per scrivere il suo ennesimo romanzo che si dovrà intitolare Victor. Ma non cade in état de roman, non scatta il déclic e così decide di smettere di scrivere romanzi. Non sarà più un romanziere.

martedì 28 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1966 -1968


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

 • 3 settembre  1966 – Olanda
A Delzfijl partecipa all’inaugurazione di una statua in onore di Maigret alla presenza di numerosi attori che ne interpretarono la parte nelle televisioni di tutto il mondo

• 5 giugno 1968 – Svizzera
Lunga intervista a Simenon, da parte di cinque tra medici, psicologi e psicoanalisti della redazione della rivista medica di Ginevra, Médecine et Hygiène. Simenon mette a nudo molto di sé

lunedì 27 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1963


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

• 25 gennaio 1963 – Svizzera
Simenon termina la stesura de La chambre bleu nella sua villa di Epalinges mentre la seconda moglie sta per abbandonare  definitivamente quella casa, i propri figli e il marito il quale invece ha trovato nella loro femme de chambre, Teresa Sburelin, una tranquilla, serena e amorevole compagna.

• 18 settembre 1963 – Francia
Esce sul grande schermo un altro Maigret interpretato da Gabin. Si tratta di Maigret voit rouge, diretto da Gilles Grangier, tra gli altri interpreti troviamo Francois Fabian e il nostro Vittorio Sanipoli. Il libro, da cui fu tratto, era uscito nel 1951 con il titolo Maigret, Lognon et les gangsters.

domenica 26 agosto 2012

SIMENON E MAIGRET, L'ESTATE 1960 - 1962


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano


1-10 luglio 1960 – Italia
Trascorre la vacanza con la tutta la famiglia all’Hotel Excelsior al Lido di Venezia

Giugno 1962 – Svizzera
Denyse, la seconda moglie il cui equilibrio mentale è peggiorato, decide di entrare nella clinica psichiatrica di Nyon. Sarà il primo passo dell’allontanamento definitivo da Simenon.

Giugno 1962 – Svizzera
Simenon scrive a giugno Maigret et le Fantôme che viene pubblicato a luglio dello stesso anno.

sabato 25 agosto 2012

SIMENON SIMENON, GLI AUGURI A HOLMES

Non potevamo noi di Simenon-Simenon
non fare gli auguri ad un altro colosso
della storia del giallo, per suoi 125 anni
dalla prima inchiesta scritta da Conan Doyle
A Study in Scarlet.
A tale proposito vi rinviamo a questo post.
Auguri Sherlock!

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1958 -1959


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

• Luglio 1958 – Svizzera
Dopo il rientro in Europa, Simenon decide di stabilirsi definitivaamente nello stato elvetico, scegliendo per ora un castello ad Echandens, situato nei pressi di Losanna.

• 2 settembre 1959 – Francia
Esce nelle sale cinematografiche francesi Maigret et l’affaire Saint-Fiacre, tratto dall’omonima inchiesta del commissario simenoniano, scritta nel 1932. Qui la trasposizione per il grande schermo è diretta da Jean Delannoy e anche qui il protagonista è interpretato da Jean Gabin (per tre volte commissario sul grande schermo), affiancato da Valentine Tessier e Michel Auclair

venerdì 24 agosto 2012

SIMENON E MAIGRET, L'ESTATE DEL 1955 - 1956


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

• 12 luglio 1955 – Francia
Rientrato in Europa dopo dieci anni in America, Georges Simenon, sistemato per il momento a Mougins, mette mano a Maigret tend une piège

• 10 agosto 1956 – Francia
Gilles Grangier dirige Sang à la tête, un film tratto dal romanzo simenoniano Le Fils Cardinaud del 1942, interpretato da Jean Gabin, Monique Mèlinand e Renée Faure