mercoledì 19 febbraio 2014

SIMENON SIMENON. UN NOIR DOVE ANCHE LA NEVE E' SPORCA


Dopo circa un anno di lavoro, nel gennaio del 1953 la fatica del regista Luis Saslavsky è terminata. Si tratta del film tratto da un romanzo di Georges Simenon, La Neige ètait sale (Presses de La Cité - 1948 preceduta da una pre-pubblicazione sul giornale 'La Presse' con il titolo di Monsieur Holst). E' una storia davvero noir, con personaggi loschi come il protagonista Franck Friedmayer più altri brutti ceffi che lo contornano, e dalle vicende che affondano nella peggior abiezione umana. Simenon la scrive in America a solo tre anni dalla sua fuga dalla Francia e quindi a pochi anni dalla fine della guerra. E infatti questà è una vicenda che si sviluppa proprio in quegli anni, in un paese europeo sotto il giogo di truppe occupanti (il romanzo rimane nel vago sia sull'identità della nazione che degli invasori, ma tra le righe si capisce che può essere o il Belgio o l'Olanda e che gli oppressori non possono essere che i nazisti).
Il film che era pronto per uscire nelle sale francesi nel marzo del 1953, incappa in una serie di problemi con la censura. Infatti la Commissione di Controllo ritiene che ci siano troppi cattivi francesi con comportamenti apertamente contrari alla morale, soprattutto trattando temi che avevano a che fare con il periodo dell'occupazione i cui tragici ricordi erano allora ancora ben vivi. Nonostante la proposta di cambiare l'ambientazione (e quindi paese e nazionalità) il visto venne ancora rifiutato. Saslavsky dovette operare dei tagli su pressione del produttore e fare precedere il film dalla dicitura: "La neve era sporca" ha il solo lo scopo di approfondire una anomala e angosciosa vicenda rigorosamente riferita a singoli casi.
A queste condizioni il film ottiene il visto nel gennaio del 1954 e il 19 febbraio (cioè esattamente 60 anni fa') esce nelle sale.
Il romanzo di Simenon ebbe un sucesso di pubblico e di critica e segnò un momento significativo nel processo di maturazione romanzesca dell'autore. Anche perchè la sua intenzione era di decontestualizzarlo e renderlo più universale possibile. E infatti a tale proposito Simenon scrive  "...nel mio libro non c'è riferimento ai tedeschi. La mia intenzione era che anche gli occupanti fossero più neutri possibile, con lo scopo di conferire un carattere più generale al romanzo...". Queste parle vengono scritte a Frédéric Dard (lo scrittore che diede vita al commissario San Antonio) che collaborava con lui ad una riduzione teatrale del romanzo che diverrà poi una pièce in tre atti, messa in scena da Raymond Rouleau nel dicembre del 1950 al teatro dell'Opera di Parigi. 
Tra l'altro il romanzo fu scritto dopo nemmeno sei mesi dalla morte del fratello di Georges, Christian, arruolato nella Legione Straniera, mentre combatteva nel golfo del Tonkino come abbiamo parlato più diffusamente in un nostro precedente post Quanto può essere sporca la neve? e che vi consigliamo di leggere.
Tornando al film di Saslavsky, va registrato anche un notevole successo, soprattutto tra la critica che anche negli Usa fu favorevole tanto che, ad esempio, Neewsweek lo defnì addirittura "un capolavoro".

martedì 18 febbraio 2014

SIMENON SIMENON. L'ULTIMO ROMANZO CONOSCIUTO

Ottobre 1971. Georges Simenon vive ancora nella grande villa di Epalinges con la sua nuova compagna Teresa Sburelin. L'enorme casa che aveva fatto costruire appostamente per la grande famiglia Simenon è ormai vuota. La moglie Denyse è ormai da tempo fuori dal cerchio magico dei Simenon. Il figlio Marc è a Parigi dove lavora per la televisione e il cinema, A Parigi vive anche la figlia, Marie-Jo, con tutti i suoi non pochi problemi esistenziali e psicologici. John è invece negli Usa dove segue i propri studi in legge. Solo Pierre, ancora tredicenne, va a scuola. Tutto quello che Simenon aveva pensato in quella casa in funzione dei figli, della moglie, della servitù è ormai inutile e inutilizzato.
Sono appena dieci mesi che è morta la madre Henriette, quattro mesi prima ha terminato la stesura di Maigret et l'indicateur che sarà pubblicato di lì ad una ventina di giorni.
Inizia a pensare di lasciare quel mausoleo d'Eaplinges che ormai sente estraneo, quasi ostile, cosa che avverà dopo un anno circa. Simenon si sente a suo agio, anche se il rapporto con Teresa gli è di grande aiuto e di conforto in questo periodo che non è certo dei migliori. La scrittura però sembra non risentire di questa fase negativa. Nel '71 mantiene il suo regolare ritmo, quattro titoli scritti, due romans-durs e due Maigret: Maigret et l'homme tout seul (7 febbraio), La cage de verre (17 marzo), Maigret et l'indicateur (11 giugno), Les Innocents (11 ottobre).
E proprio Les innocents, ancora inedito in Italia, è l'ultimo suo roman-dur. Simenon non è poi così vecchio, ha sessantotto anni, ma ma da questo momento in poi arriveranno dei colpi che lasceranno segni indelebili. Nel 1972 la decisone di porre fine alla sua carriera di scrittore con l'incidente di Victor, il romanzo di cui non riesce a scrivere una riga. Nel 1978 il suicidio della sua amata figlia Marie-Jo. Nel 1984 sarà operato per un tumore al cervello che gli causerà una paralisi.
Quindi Les innocents chiude la sua avventura di romanziere (anche se per la prcisione il suo ultimo romanzo è della serie del commmissario: Maigret et M. Charles - 12 febbraio '72).
Questo ultimo romanzo di Simenon non è considerato tra i suoi migliori. Non possiamo dire che possa essere considerato una sorta di testamento, perchè mentre lo scriveva non immaginava che sarebbe stato l'ultimo.
E' la storia di un uomo felice, buon lavoro, brava moglie innamorata, figli ormai grandi... ma è un romanzo non solo sul destino che come al solito ci mette il suo inesorabile zampino, ma anche di come per tutta una vita le cose possano sembrare in un modo ed essere invece sempre state il contrario.
Infatti la moglie del protagonista muore casuamente in un incidente, investita da un camion.
Il fattaccio accade in un luogo della città dove la moglie in realtà non avrebbe dovuto essere. Questo dà il via ad una serie di rivelazioni e scoperte. La donna per vent'anni devota moglie, in realtà aveva una relazioni con il socio in affari del marito da ben diciotto anni. Ma questo non basta. C'è il dubbio che i figli non siano i suoi, ma del socio. Tutta la vita del protagonista si rivolta come in un incubo, l'uomo perde i punti di riferimenti di un'intera esistenza tutto sommato tranquilla e felice. E ancora una volta Simenon ci racconta di come la nostra vita sia appesa ad un filo che solo il destino decide se deve rimanere intatto oppure spezzarsi e sprofondarci nel baratro. E per di sottolinea ancora una volta di come i rapporti umani siano fallaci, spesso scorrano dietro a delle maschere che non ci fanno penetrare la realtà delle cose, delle relazioni, dell'animo di chi ci circonda, coniunge o amante che sia, familiari, amici, colleghi...  Insomma grandi ideali e debolezze, comporamenti meschini e grandi passioni che s'intrecciano in un unico inestricabile groviglio che solo il destino può dipanare, spesso con un doloroso taglio netto che riesce a sciogliere come succede con il mitico nodo gordiano (il cui solo modo di scioglierlo era quello di aprirlo a metà con un colpo di spada).

lunedì 17 febbraio 2014

SIMENON SIMENON. I 40 ANNI DI GINO CERVI: IL "MAIGRET D'ITALIE"

Gino Cervi attore di teatro, di cinema e di televisione, eclettico protagonista davanti alla cinepresa, alla telecamera e sulle tavole del palcoscenico, ha attraversato il '900, lasciando la sua indelebile impronta in Italia e non solo.
Tra gli innumerevoli personaggi, più popolari e più sofisticati, interpretati con la nonchalance dei grandi, non possiamo non ricordare il suo grande Maigret televisivo della metà degli anni '60.
C'è un anniversario che lo accomuna a Simenon, il creatore del personaggio che lui ha poi portato sul piccolo e sul grande schermo. Infatti quest'anno sono i 25 anni dalla scomparsa dello scrittore, ma cadono anche i 40 dalla morte di Cervi. Simenon-Simenon ha intenzione di dedicare all'attore una serie di post durante l'anno a lui, alla sua vita e alla sua interpretazione di Maigret che ha un posto privilegiato nel cuore di tutti gli italiani di una certa generazione (ma forse non solo). Parleremo di come Simenon giudicava il Maigret di Cervi, parleremo delle affinità tra l'uomo Cervi e il personaggio inventato da Simenon, ricorderemo anche l'incredibile carriera artistica di Cervi che per la quantità di ruoli interpretati e la capacità di unire l'alto e il basso della cultura recitativa, ci riporta un po' a quello che Simenon ha realizzato nella letteratura.
Insomma il 2014 come un anno da segnare per tutti gli appasionati di Simenon e di Maigret.

domenica 16 febbraio 2014

SIMENON SIMENON. FRATELLI RICO IN CLASSIFICA... DALLA CARTA AL DIGITALE

il libro in un'edizione francese e la locandina del film del 1958
Altra settimana di permanenza nelle classifiche dei libri più venduti per l'ultimo romanzo di Simenon edito dall'Adelphi, I fratelli Rico. Dopo il debutto della settimana scorsa, dobbiamo registrare per questo titolo un passo in avanti.
Infatti se tiene la sua posizione, la 4a, sulla classifica dell'inserto TuttoLibri de La Stampa di ieri rispetto alla settimana scorsa, per la "Narrativava straniera", altrove vediamo invece dei progressi. Infatti guadagna un posto sul supplemento di oggi, La Lettura del Corriere della Sera, passando dal 6° al 7° posto dei titoli stranieri. Anche sulla classifica di RCult de La Repubblica di oggi
I fratelli Rico avanza di una posizione, piazzandosi al 6° posto.
Nelle vendite on-line, osserviamo invece uno scivolone di diversi posti sulla piattaforma di Internet Book Shop, dove lo troviamo nella 17a posizione della sua Top 100. Anche su Feltrinelli.it "i fratelli" scendono di qualche gradino fermandosi al 7°. Per Wuz/Il libro in rete torviamo il titolo simenoniano al 19° posto nella classifica dei libri più venduti a febbraio. Infine registriamo un 31° posto per la classifica di Amazon.
"I fratelli" fanno capolino anche nel versante degli ebook apparendo nella classifica dei libri digitali di Rizzoli Libreria dove lo troviamo al 5° posto.

sabato 15 febbraio 2014

SIMENON SIMENON. GEORGES DA CHIERICHETTO A LIBERTINO

Delle abitudini sessuali di Simenon e del suo bisogno di rapporti pluriquotidiani con donne, anche prostitute, se ne è parlato fin troppo. Anche se non ci fosse stata quella storia delle diecimila donne detta a Fellini, la sua fama di "stallone" sarebbe stata comunque ben solida. Quello su cui vorremmo soffermarci oggi è la metamorfosi che lo portò ad essere da un enfant de choeur, cioè un bambino ingenuo e uno di quelli che serviva messa, a un uomo in aperto dissenso con la chiesa e dai costumi così liberi.
Il piccolo Georges questo era, un enfant de choeur, d'altronde la rigida religiosità della madre, che in casa faceva il bello e il brutto tempo, non avrebbe concesso deviazioni in merito. E non tanto solo per convinzione, ma soprattutto per quello che temeva di più, il giudizio della gente. La rispettabilità e la condotta irreprensibile erano uno scudo nei confronti dei commenti dei conoscenti e dei vicini. La situazione economica della famiglia Simenon non era delle più floride, anche a causa, sosteneva Henriette Brull, dell'incapacità del marito di farsi strada nel lavoro. Désiré, impiegato in una società di assicurazione, aveva rinunciato a nuovi incarichi che potevano essere rischiosi, ma che avrebbero anche potuto fargli guadagnare molto di più. La dignità della famiglia, dipendeva, secondo lei, anche dai soldi, da come potevano vestirsi nei giorni di festa, dal tipo di spesa che poteva fare presso i negozi alimentari. La gente guardava e giudicava. E la madre non tollerava che si dicesse alcunché sul loro conto. E ovviamente in questo quadro la frequentazione della chiesa, anche da parte di Georges, era un tassello della dignità della famiglia.
Quando e come Simenon "passò la linea"?
Successe intorno ai quindici anni, quando iniziò a manifestare insofferenza per la scuola, per l'autorità, ma anche per l'educazione religiosa. E' il momento della scoperta delle donne e del crollo di quei tabù sul sesso che la sua educazione cattolica gli aveva sempre imposto. Un vecchio Simenon ricorderà: "...Io volevo fottere e la chiesa mi diceva che mi sarei  dannato. Allora mi sono sbarazzato di tutto... La verità era solo questa: all'origine c'era un no netto in contrapposizione alla sedicente morale sessuale del cattolicesimo..." (H. Guillemin -1989). D'altronde Simenon non fece mai mistero di giudicare "impraticabili, irragionevoli e assurde" le pretese della chiesa cattolica sul comportamento sessuale.
D'altronde in Quand j'étais vieux (1961) Simenon esplicita con poche e semplici parole il suo atteggiamento: "...considero tutte le pratiche sessuali come naturali e belle...". E ciò pone fine ad ogni altra discussione.

venerdì 14 febbraio 2014

SIMENON SIMENON. 25 ANNI SENZA SIMENON, MA...

Come avevamo ricordato in un post dei primi di quest'anno, nel 2014 ricorre il 25° dalla scomparsa di Simenon. Nel corso di quest'anno pubblicheremo una serie di post, contrassegnati dal logo qui a sinistra. Con questi interventi vogliamo ricordare e documentare soprattutto le reazioni, le testimonianze e gli avvenimenti che seguirono questa perdita: quello che scrissero i giornali, ciò che dissero letterati, critici, amici, quello che fu realizzato per ricordare la sua figura. L'abbiamo intitolata "25 anni senza Simenon, ma..." dove quel "ma" sta indicare come, comunque, lo scrittore, con i suoi romanzi, il suo Maigret e il ricordo della sua vita, ci sia stato sempre accanto e lo sarà ancora per lunghissimo tempo. E' un tributo che Simenon-Simenon realizzerà con una serie di interventi che dureranno tutto l'anno.


E iniziamo subito con la pubblicazione della prima pagina de Le Figaro del 7 settembre 1989, che apre con la notizia della scomparsa dello scrittore e che annuncia una serie di articoli di commemorazione, dedicati al romanziere. Il fondo è affidato a
Jean D'Ormesson, giornalista e scrittore, che di quel quotidiano era stato anche direttore, con un titolo estremamente significativo "Maigret, c'est nous".
Nel riquadro sotto la vignetta di Jacques Faizant, dove Simenon è raffigurato come una stella nel cielo, e intitolata La stella polare,
c'è il sommario dell'omaggio degli scrittori: Angelo Rinaldi, Patrick Modiano, Leo Malét, Roger Stéphane, Alain Pyrefitte, Jean-Marie Rouart...
E poi le testimonianze di nomi della cultura vicini all'universo simenoniano: Bernard de Fallois, Daniel Gélin, Jean Delannoy, Pierre-Granier-Deferre.
Ancora. Ci sono interventi ed articoli di critici e studiosi, tra cui quello che sarà uno dei suoi più qualificati biografi, Pierre Assouline.
Nel suo fondo, D'Ormesson  scrive tra l'altro: "... Simenon non s'è accontentato di creare un eroe popolare: si è confuso con lui. Il commissario Maigret era Simenon lui stesso, ma aldilà di Simenon con la sua pipa, con le sue manie, i suoi problemi quotidani, egli era ciascuno di noi. E noi entriamo con lui nelle sue inchieste che sono forse delle inchieste poliziesche, ma anche e soprattutto delle inchieste romanzesche sul cuore del nostro tempo...".

giovedì 13 febbraio 2014

SIMENON SIMENON. EBAY: TRA COLLEZIONISTI E...RISPARMIATORI.


ll post che abbiamo pubblicato qualche giorno fa' a proposito della classifica che Ebay Italia ha redatto a proposito degli autori più richiesti, ha suscitato un certo dibattito, soprattutto sulle motivazioni che noi abbiamo ipotizzato per l'inserimento al secondo posto delle preferenze per Simenon, un autore cronologicamente datato, ma subito dopo Stephen King e prima di Andrea Camilleri (il primo e il terzo autori ancora vivi e in attività)
Sostenevamo che, se sulla vendita on-line di libri Simenon occupava un posto così rilevante, occorreva farsi delle domande e chiedersi se l'universo dei suoi lettori, così come ce lo si immagina comunemente, non andasse rivisto.
Un intervento di un nostro affezionato lettore, Guido, ci faceva notare che "... l'equivalenza vendite Simenon su Ebay = pubblico giovanile non vale per Simenon, in quanto chi compra su Ebay Simenon non è tanto il popolo dei lettori, ma, molto di più, il foltissimo gruppo dei "collezionisti"! Questa mia tesi è dimostrata dal fatto che sino a qualche anno fa alcuni fra i libri più rari di Simenon hanno strappato proprio su ebay dei prezzi incredibili, da libreria antiquaria..."
Concordava con lui anche una delle colonne di Simenon-Simenon, Andrea Franco, che ribadiva come: "...l'utenza di Ebay è, per cio che riguarda Simenon, molto rappresentata dai collezionisti o da lettori/collezionisti...".
In effetti va considerato che i libri ricercati su Ebay sono comunque "libri usati" o "libri antichi", se vogliamo usare la classificazione.."ebayana"...
Chiaro che questo, soprattutto sui libri cosiddetti d'antiquariato, o le edizioni rare, è un territorio di caccia soprattutto per i collezionisti. Ma non solo.
Per fare qualche verifica siamo andato a vedere l'offerta di Ebay sia sul sito italiano e, ovviamamente anche su quello francese.
Bene l'offerta di Simenon è vastissima. Nella sezione Libri/Narrativa del sito italiano alla voce Grandi Autori ci sono 2054 offerte per Simenon, 1222 per King e 570 per Camilleri (Simenon è comunque quello dei sedici grandi autori selezionati da Ebay a godere del più alto numero di offerte, il secondo è appunto Stephen King, poi segue Salgari con poco più di 1000. Dei grandi mostri sacri del giallo la Christie si ferma a meno di 1000 e Conan Doyle è di poco sotto i 250) . Innanzitutto queste sono le offerte e non le richieste. In secondo luogo qui abbiamo un po' di tutto ci sono edizioni rare, volumi recenti o un po' più vecchi a pochi euro. Il più caro é un edizione del 1963 di Presses de La Cité in versione francese de Les anneaux de Bicetre con dedica autografa d Simenon: offerta a 2000 euro. Il più economico un'inchiesta di Maigret "Il porto delle nebbie" in edizione Fabbri del 2003: 1,50 euro.
Quindi chi ci dice che proprio un pubblico giovane, per avere un Simenon ad un paio di euro (è anche vero che poi ce ne vogliono altrettanti per la spedizione), non possa andare su Ebay? Certo chi compara Les anneaux de Bicetre a 2000 euro è un collezionista incallito, magari più interessato alla dedica di pugno di Simenon che non al volume.
Ma, come dicevamo, abbiamo dato un sbirciata anche all'Ebay francese, che è organizzato in modo un po' diverso da quello italiano. Abbiamo infatti una divisione tra Libri antichi prima del 1900 e quelli tra il 1900 e il 1960. Non ci sono i cosidetti libri usati. Ma c'è un divisione per alcuni generi, ad esempio Romans/Littérature o Policiers, tanto per rimanere negli ambiti che ci interessano. Digitando Simenon tra i policiers troviamo 1978 offerte. La più costosa, 950 euro, è un copia di La folle d'Itteville, un fototesto di Simenon corrdato da un centinaio di foto di Germaine Krull, edito da Jacques Haumont nel 1931. Il più economico è un Affaire Saint-Fiacre in edizione Pocket presentata a... 25 centsesimi di euro.
Se passiamo alla sezione Romans e Littérature, vediamo che il più caro è un'edizione di Pedigree del 1948, non censurata per i tipi di Presses de La Cité, offerta: 120 euro.  Tra i più economici troviamo Memoires intimes, suivi du livre de Marie-Jo del 1981 ad 1 euro (un libro di un migliaio di pagine).
Quindi tornando al nostro pubblico simenoniano che gira per Ebay, qui in Italia e altrove, c'è sicuramente qualcuno che cerca la perla rara, ma la maggior parte prova ad acquistare libri a prezzo super-contenuto (e non abbiamo tenuto conti dei blocchi che sono ancor più vantaggiosi), anche di recentissimi Adelphi.
Qualcuno obbietterà che non è come andarli a cercare nelle bancarelle di vecchi libri (anche se lì non si trovano praticamente più), ma Ebay è molto efficiente, pratico, veloce... insomma a noi sembra più adeguato ad un pubblico più giovane che ad un più adulto...
Ricordiamo che qui abbiamo sempre parlato di offerte e non di richieste, ma quando c'è tanta offerta... vuol dire che la richiesta è sostenuta. Comunque l'ambito del collezionismo dei "Simenon" è molto interessante e chi ha una competenza specifica... è pregato di farsi vivo con un bel... post!

mercoledì 12 febbraio 2014

SIMENON SIMENON. GEORGES NASCE OGGI... O DOMANI?

Oggi 12 febbraio è il giorno della nascita, nell'anno 1903, di Georges Jospeph Christian Simenon, così come viene scritto all'anagrafe di Liegi. Potremmo dire che Georges non sia nemmeno nato, che la sua vita, come succederà poi, soprattutto nell'infanzia e nell'adolescenza, viene condizionata dalla madre.
Infatti questa data è quella dichiarata da Henriette Brull, la genenitrice del futuro romanziere. La realtà è che il piccolo è nato pochi minuti dopo la mezzanotte e quindi nel giorno venerdì 13. Quella donna di 23 anni, religiosa sì, rigidamente protestante, ma altrettanto superstiziosa, non poteva accettare che il suo primogento fosse nato così malamente: di venerdì e per di più il 13.
Così succede che la stupidità della gente fà un uomo più vecchio di un giorno.
Il padre di Georges, Désiré Simenon, 26 anni, era un buono, troppo buono, soccombente di fronte alla carattere forte e dominante della moglie e su questa, e successivamente su altre questioni più importanti, non seppe mai imporsi A Henriette.
Lui impiegato in una società d'assicurazioni, lei commessa in un grande magazzino, la loro prima casa, quella dove nasce Georges, è al secondo piano del 26 di rue Léopold. Dopo tre anni arriverà un fratellino, Christian Francois Maurice Joseph, che completerà la famiglia. Chistian sarà il prediletto di mamma Henriette che non ne farà mistero e che farà di tutto per creare un rapporto molto problematico con Georges, una frizione che durerà praticamente tutta la vita. (quando Simenon corse nel '69 al capezzale di Henriette morente, questa gli chiese: "Che sei venuto a fare?").
Quando nacque Georges, Liegi era una città di circa 160.000 abitanti, che si preparava ad ospitare l'Esposizione Universale del 1905, ma che al Simenon che cresceva andava sempre più stretta, anche dopo essere entrato giovanissmo nella redazione de La Gazette de Liège. La sua passione per la scrittura, il suo sogno di diventare un giorno un romanziere dovevano avere orizzonti più larghi e scenari più cosmopoliti. Era scritto quindi che non avrebbe vissuto a Lieigi nemmeno vent'anni e infatti il 10 dicembre 1922 partì per Parigi, imbarcandosi per la grande avventura. 

martedì 11 febbraio 2014

SIMENON SIMENON. MAIGRET: PERSONAGGIO DENTRO O FUORI IL '900?



Maigret è un personaggio de XX secolo, innegabilmente: il suo modo di vestire, i suoi gusti culinari, le sue abitudini, tutto questo fà pensare in effetti ad un uomo ben ancorato alla propria epoca, quella in cui il creatore l'ha ideato. Simenon concepisce Maigret alla fine delgli anni folli, all'alba della grande crisi che scuoterà l'Europa. Il suo personaggio si muove in una Parigi dell'ante-guerra, quella stessa che ha conosciuto Simenon. Per parecchio tempo l'autore descriverà proprio quel mondo e i romanzi di Maigret vi si susseguono, anche se la maggior parte non sono datati specificamente in quell'epoca. Durante tutto il periodo americano, il romanziere evoca la nostalgia della Parigi degli anni '30 nella serie dei Maigret e occorrerà aspettare il suo ritorno in Europa perché, poco a poco, Maigret evolva verso un ambiente più contemporaneo e perché Simenon gli trasmetta le proprie reazioni di fronte ad un mondo che sta cambiando, quello degli anni '50 e poi dei '60, con l'evoluzione dei costumi, i cambiamenti sociali, il progresso scientifico e tecnologico. Maigret scopre le donne in pantaloni, la televisione, la sua Parigi invasa dalle automobili e bloccata negli ingorghi, e diventa via via un commissario sempre più nostalgico, soprattutto nella ultima parte del corpus maigrettiano.
Insomma Maigret è un uomo del suo tempo, un uomo del XX secolo, di un periodo tra due guerre che hanno lasciato delle tracce indelebili. Ma... Ma allo stesso tempo la parte essenziale del personaggio, il suo essere profondo la sua sensibiltà per l'uomo, tutto questo ne fà un personaggio senza tempo, che appartiene a tutte le epoche e a nessuna, e che riesce ancora a parlare ai nostri contemporanei: i suoi interrogativi sul destino dell'Uomo, la sua straordinaria facoltà di farsì tutt'uno con l'ambiente, e anche con il tempo che fà, la sua nostalgia dell'infanzia passata, i piccoli piaceri che è capace si assaporare da un raggio di sole, da un buon bicchiere di vino bianco fresco o dal sorriso di M.me Maigret... tutto questo parla ai lettori di quasiasi epoca. E senza dubbio è per questo che dopo aver conosciuto un immeddiato successo, questo dura ancor oggi a distanza di tanti anni,  in un'epoca così differente da quella in cui è stato creato.
Quest'anno saranno 85 anni che Simenon ha abbozzato il suo primo Maigret, Pietr Le Letton, e 85 anni più tardi quel commissario continua a vivere nella gente con passione, capace di trasmettere al lettore la propria passione e questo succederà per molti anni ancora... Murielle Wenger

lunedì 10 febbraio 2014

SIMENON SIMENON. IL SALTO DEI FRATELLI RICO

L'ultimo romanzo di Simenon in cartaceo e in ebook
Ad un paio di settimane dal lancio, l'ultimo romanzo di Georges Simenon ha fatto il suo conuseto balzo approdando nelle classifiche dei libri più venduti. E' il primo romanzo simenoniano uscito in Italia nel 2014, dopo un lungo digiuno, e, come al solito, fà la sua bella figura nelle classifiche.
Iniziamo questo aggiornamento con quella pubblicata di TuttoLibri de La Stampa di sabato scorso dove "I fratelli Rico" ha debuttato, conquistandosi la 4a posizione nella sezione "Letteratura Straniera". Invece ieri sul supplemento La Lettura del Corriere della Sera il settore della "Narrativa straniera" vedeva apparire il titolo simenoniano al 7° posto. Nella stessa posizione e nella medesima sezione ritroviamo l'esordiente romanzo anche nella classifica dell'inserto RCult de La Repubblica di ieri.
Passando a scorrere le vendite dei libri sul web si trovano, sulla piattaforma di IBS dei 100 titoli più venduti, "I fratelli Rico" all'11° posto, mentre la sezione  vendita on-line della Feltrinelli.it lo colloca addirittura al 4° posto nella propria Top 100.