giovedì 15 maggio 2014

SIMENON SIMENON. MAIGRET SI IMBATTE NELLE SUE... INCHIESTE

Era la da più di un quarto d'ora. La pipa accesa, lo sguardo rivolto a quella libreria. Il rumore del ticchettìo della pioggia sulla finestra ricordava quello dei tasti di una macchina da scrivere.
Il commissario non avrebbe saputo dire cosa guardava... Era piuttosto sovrastato dalla quantità di libri, raccoglitori, cartelline, bozze, tutti stipati in quegli scaffali. Ognuno di essi aveva un cartellino, un etichetta, una scritta stampata o vergata a mano che recava un nome, il suo nome "Maigret". Maigret preceduto o seguito da altre parole, Maigret cinquanta... cento volte... Non avrebbe saputo dirlo. E non si era dato nemmeno pena di leggere altro. Lo sentiva, lo avvertiva sin troppo bene. Si trovava in un archivio degli uffici di quello scrittore che conosceva fin troppo bene, quel Simenon che l'aveva preso pari pari e messo come protagonista nelle sue storie poliziesche.
Il commissario sentiva che lì, in quella libreria, c'erano i propri casi, le proprie indagni, i propri morti, i propri condannati, le umide nottate passate appostato in una brasserie, a sbirciare dalla vetrina, ad aspettare il suo uomo e a bere calvaldos.
Lì c'era un pezzo della propria vita... un bel pezzo.
Ma poi c'erano le panzane, come le chiamava, cioè le storie inventate, le indagini che non aveva mai condotto, personaggi e fatti del tutto inesistenti. Già, perché quel Simenon aveva sfruttato ben bene quello che c'era da prendere dalla realtà, ma poi non si era fatto scrupolo d'inventare vicende e situazioni che non erano mai successe... ma lui se lo poteva permettere... non era uno scrittore? Anzi un romanziere, come si faceva chiamare. E anche per quello che riguardava sè stesso o il rapporto con sua moglie... tutto inventato... Tic e manie che non aveva mai avuto, come quella ridicola dell'antiquata stufa a carbone del suo ufficio...Ma come si può pensare?... Avrebbe perlomeno affumicato tutto l'ufficio!...E poi quella storia del bere, che esagerazione!... Ormai non poteva più entrare in un bar o una brasserie che subito il padrone gli chiedeva "Un calvados? Una bella birra fresca?... Un cognac?...".
Maigret era piantato lì davanti alla libreria, immobile, massicio, pesante almeno come tutta quella carta davanti a lui. L'unico segno di vita erano le dense boccate di fumo.
In quegli istanti aveva dimenticato tutto, la chiamata a Quai des Orfévres, la notizia che un archivista di quell'ufficio era stato trovato cadavere, la corsa in macchina con i suoi ispettori, Lucas che dava ordini ai gendarmi del quartiere.
Una volta entrato in quella stanza, e trovatosi a tu per tu con quella libreria, si era estraniato da tutto.
E ora continuava a stare fermo davanti alla libreria come di fronte ad uno specchio. Da una parte lui in carne ed ossa, dall'altra sempre lui ma sulla carta e nei libri. Il vero Maigret faccia a faccia con quello che conoscevano tutti, o meglio, che tutti pensavano di conoscere. Era uno come uno specchio? Sì, ma un specchio deformante che storceva la propria vita i propri casi, le proprie abitudini. In quel momento avvertiva tutto questo come un'indebita intrusione, una vera e propria....
- Commissario! - era Lucas che lo stava chiamando dalla stanza accanto - Commissario Maigret...
- Cosa c'è - rispose senza muovere ciglio - cosa vuoi?...
- Sta salendo il signor Simenon...
- Simenon? E come ha fatto a sapere?...
- Forse alla centrale - disse Lucas affacciandosi alla porta - sa... con tutti gli amici che ha... chissà, forse una telefonata...
Un grugnito usci dalla gola di Maigret.
Alzò gli occhi al cielo, ma vide solo un soffitto con delle macchie di umidità.
Poi a passi lenti e pesanti si avviò verso la porta.
La pipa non si era ancora spenta.

Maurizio Testa

mercoledì 14 maggio 2014

SIMENON SIMENON. L'ADDIO DE "IL GIORNO"

Torniamo con un'altra testimonianza giornalistica della scomparsa di Simenon. E' sempre il 7 settembre 1989 stavolta si tratta del quotidiano milanese "Il Giorno", nato nel '56 e che propose al suo esordio alcuni elementi innovativi in parte mutuati dalla stampa britannica.
La pagina che quel giorno dedica alla scomparsa dello romanziere è però ancora "la terza", quella che per tradizione e per lungo tempo fu dedicata dai giornali quotidiani ai temi culturali. In quell'anno era direto da Italo Pietra, gornalisa sensibile ala cultura come dimostrano le firme collezionae sotto la sua direzione: Arbasino, Cederna, Citati, Pasolini, Eco, Cassola, Soldati...


Il grande titolo "Addio Simenon" è sovrastato da un occhiello che definisce il romanziere come "l'autore delle avventure del commissario Maigret".
E ancora nel sommario si interroga:  "La scomparsa lascia aperto l'enigma sulla sua personalità di scrittore, affabulatore alla maniera di Balzac, attratto dagli abissi di Dostewskji..."
 A metà pagina un altro titolo recita "Prima del pubblico, furono i grandi dela letteratura, come Gide e Sartre, a decretare il successo dei suoi romanzi".
Nell'articolo d'apertura si dice che "... il miglior romanzo Simenon l'ha scritto vivendolo...". Le ricostruzioni proposte non sono tutte precise, come quella secondo la quale fu Simenon a decidere di smettere negli anni '70 la produzione dei Maigret... cosa abbastanza imprecisa, come sappiamo.
Si parla anche del suo metodo "...ecco il metodo di Maigret e lo stile di Simenon:  un clinico dalla natura umana, niente affatto moralista, per solidale pietà...". E poi, buona metà della pagina dedicata a Maigret definito  "L'eroe dei suoi racconti, campione di un mondo criminale che non esiste più".
Tre le foto che illustrano la pagina. In alto a destra, un Simenon anziano, dove una didascalia spiega il perchè del ritardo di tutti i quotidiani nel dare la notizia della morte, in realtà avvenuta il 4 settembre. Per volere di Simenon la notizia venne data alla stampa ad esequie avvenute, quindi il 6 di settembre, appena in tempo per uscire, tutti i giornali italiani e non, il 7 settembre. Le altre due foto riguardano una l'attore Cervi, il Maigret italiano, (quella in basso a sinistra) e l'altra (a fianco) Jean Gabin, altro grande attore simenoniano, qui però non nei panni di Maigret, ma protagonista insieme a Simone Signoret della trasposizione cinematografica de "Le chat".  Completano la pagina, un box in cui si scrive che, ad allora, erano state vendute in Italia 20 milioni di copie delle opere di Simenon, e un articolo di taglio basso, in cui vengono passati in rassegna i vari Maigret, da quelli televisivi a quelli cinematografici, da quelli italiani a quelli francesi, inglesi... E l'articolo si chiude con l'invito ad andare a vedere al cinema un film tratto, non dai Maigret, ma da un roman-dur: L'insolito caso di Mr. Hire (Les fiancailles de Mr.Hire) con queste parole: "...La solitudine che circonda come una lieve nube i personaggi simenoniani è qui una categoria dell'esistenza...".

martedì 13 maggio 2014

SIMENON SIMENON: GLI EBOOK DI MAIGRET... INVADONO LA CLASSIFICA I.B.S.

Una nuova infornata di titoli di Maigret in ebook. Siamo andati a curiosare su qualche sito tra i più importanti per vedere cosa succede. Iniziando, come nostro solito, da Internet Book Shop, abbiamo avuto una prova tangibile dell'invasione dei titoli Adelphi della serie Maigret. Infatti ad oggi nella Top 50 degli venduti da I.B.S. ben undici posti sono occupati dalle inchieste del commissario. Ecco le posizioni:
9° Maigret e il produttore di vino
22° L'amica della singora Maigret
24° Il crocevia delle tre vedove
28° Maigret à Vichy
31° La prima inchiesta di Maigret
32° Maigret e il fantasma
41° Maigret e l'uomo della panchina
44° Maigret e il barbone
46° Maigret e la stangona
49° L'amico d'nfanzia di Maigret
50° Cécile é morta
Nella TOP 10 Ebook Rizzoli (che ricordiamo possiede il marchio Adelphi) troviamo al 1° posto Minacce di Morte e altri racconti, ma non i nuovi ebook, che non compaiono tra i primi 10 visibili sul sito. Ovviamente i titoli ci sono tutti e sono disponibili, ma evidente non ocupano i posti alti della classifica.
Chi non li ha (ancora?) nella propria piattaforma di vendita è invece la Feltrinelli.it che di solito è invece ben fornita dei titoli simenoniani.
Su inMondadori questi titoli sono disponibili, ma non ne appare nemmeno uno nella sua Top 50 Ebook.

lunedì 12 maggio 2014

SIMENON SIMENON. IL "CASO" BRESCELLO/MEUNG-SUR-LOIRE E... IL MAIGRET DI CERVI


Siamo di nuovo a insinuarci nelle pieghe dell'attore Gino Cervi e in quelle del personaggio letterario Maigret per cercare di scoprire certi punti di contatto tra i due, soprattutto quelli meno evidenti ad un primo confronto. E qui entrano in ballo due località geografiche.  
Brescello, che non è il paese natale di Cervi (notoriamente nato a Bologna), ma la cittadina dove si svolge la sagra cinematografica di Don Camillo e l'onorevole Peppone che tanto successo ha avuto in Italia e in Francia. Bene, vogliamo azzardare l'ipotesi che questo comune della pianura padana da una parte abbia impresso l'immagine del Cervi-Peppone presso il grande pubblico sin fino all'interpretazione di Maigret, dall'altra evochi un'altro villaggio, questa volta della campagna francese, Meung-sur-Loire, sulla riva dell'omonimo fiume a pochi chilometri a ovest d'Orléans. Anche questa non c'entra con i natali di Maigret che Simenon pone a St. Fiacre (nella regione dell'Ile de France), ma bensì con la mitica casetta di campagna che i coniugi comprano in prospettiva della pensione del commissario e in cui effettivamente si trasferiscono quando Maigret è ormai un ex.
Certo Brescello è la location attorno cui ruota ogni vicenda di tutti i film della serie Don Camillo-Peppone, mentre Meung-sur-Loire viene solo citata anche se di frequente, perchè i Maigret vi trascorrono i weekend, e perchè Simenon mette spesso Maigret in pensione (il che non succede di rado, visto che le indagini maigrettiane non seguono la cronologia della vita e della carriera del commissario).
Ma insomma, vi chiederete, cosa c'entrano questi due paesi con Cervi e Maigret?
Beh nell'immaginario collettivo il Maigret di Cervi, che arriva dopo il cinematografico onorevole Peppone, più o meno consciamente si porta dietro qualcosa di quel sindaco comunista di campagna. E il fatto non è così peregrino. Se ci pensiamo bene, anche Maigret ha un côté campagnolo, che parte dalla sua infanzia a Saint Fiacre, dove viveva come figlio di un amministratore di fondo agricolo, e torna nella sua vecchiaia che trascorre nel buen retiro di Meung-sur-Loire a curare l'orto e giocare a carte con i campaesani.
Questa dimensione campagnola, che il personaggio letterario e l'attore si portano dietro, finiscono, a nostro avviso, per accomunarli. Certo quando Gino Cervi debutta nel 1964 con gli sceneggiati di Maigret, vanta alle spalle una carriera pretigiosa di teatro e di cinema. Ma come al solito tutti, ma proprio tutti, fino a quel punto lo conoscevano soprattutto per la sua interpretazione di quel Peppone, della bassa padana, a metà degli anni cinquanta. Questa immagine secondo noi finisce un po' per sovrapporsi a quella molto diversa del commissario simenoniano. Ma come accennavamo prima non è un male. Questo imprinting cinematografico dell'attore arrichisce l'interpretazione del commissario, avvicinandolo di più a quello che Simenon aveva voluto creare.
In fondo la preferenza di Maigret per le cose semplici, il mangiare genuino, la poca ricercatezza nel vestire, la sua preferenza per le donne un po' rotondette e morbide (rispetto a quelle silfidi alte e magre della Parigi bene), il suo trovarsi a disagio negli ambienti raffinati... insomma sono tutte caratteristiche che possono provenire da quel non so che di campagnolo che fà parte del suo personaggio.
Inoltre Brescello è sulla riva destra del Po. Meung-sur-Loire è sulla Loira. Il primo é a ventisette chilometri da Reggio Emilia, la seconda a quindici chlometri da Orléans...anche gli abitanti sono più o meno gli stessi, oggi, 5.500 Brescello, 6200 Meung-sur-Loire. Brescello fu fondata dai Galli Cenomani, Meung-sur-Loire era un villaggio gallo-romano...
Può bastare?

domenica 11 maggio 2014

SIMENON SIMENON. CIAO, DA CAMPO... I SIMENONIANI TI RICORDANO

La notizia è arrivata tardi sui media. Gianni Da Campo, scrittore, traduttore, regista lo scorso 6 maggio è venuto a mancare. La sua poliedrica attività culturale tra cinema, insegnamento e letteratura aveva però un punto fermo: Georges Simenon. Infatti se il suo nome non dice molto al grande pubblico, gli adetti ai lavori sanno bene che Da Campo era considerato uno dei massimi esperti italiani del romanziere. Vogliamo qui ricordarlo non solo per il suo instancabile lavoro di ricerca e di analisi dell'opera simenoniana, ma anche per le pubblicazioni dedicate a Simenon. Possiamo intanto citare la sua traduzione della biografia di Georges Simenon - Alla scoperta di un protagonista del Novecento di Stanley G.Eskin, che Da Campo aveva arricchito con il suo corposo apparato di note e di appendici (cento pagine su 450 di biografia). Ma vanno ricordati anche Georges Simenon: mon petit cinéma, scritto con altri autori e Simenon, l'uomo nudo un titolo compilato a sei mani con Goffredo Fofi e Claudio G.Fava (altro simenoniano scomparso di recente).

SIMENON SIMENON. FILM "LA CHAMBRE BLEUE" DI AMALRIC, I PRIMI COMPLIMENTI

Si comincia a parlare di più di questo La Chambre bleue che mercoledì uscirà nelle sale francesi e intanto sfilerà sulla passerella del Festival del Cinema di Cannes. E le critiche del primo impatto con il film di e con Mathieu Amalric sono abbastanza favorevoli, tenendo conto che portare sullo schermo un dramma, non solo psicologico, come quello descritto da Simenon nel suo romanzo non è certo un operazione semplice. Dalla Francia arrivano quindi i primi commenti  come quello di Laurent Delmas per la radio France Inter che ha trasmesso una sua lunga riflessione sulla pellicola: "...il nuovo film di e con Mathieu Amalric si permette il lusso di essere fedele senza essere ridondante, di trascrivere senza copiare... e d'altronde adattare per lo schermo questo magnifico "roman-dur"  scritto negli anni '60 da Simenon, non è cosa che vada da sè..."
L'attore Amalric d'altronde riesce a incarnare quell'uomo come tanti al quale, ad
un certo punto, succede quacosa e di conseguenza scivola sempre più giù, in un vortice, vittima del destino e incapace di reagire. Siamo precisamente nel mondo simenoniano.
Conclude paradassalmente Delmas dicendo che "... per la prima volta, davvero possiamo dire che Simenon ha visto il film prima di scrivere il suo romanzo, per parafrasare Borges, secondo il quale è del tutto evidente che Omero abbia letto Proust... Il festival non è ancora iniziato, ma "La chambre bleue", anche fuori concorso, sfoggia il meglio del cinema..."
"Perchè abbiamao fretta di vedere il film? - si chiedeva qualche giorno fa il sito francese Get The Look e continuava - ... perché Mathieu Amalric é uno discreto nel paesaggio cinematografico francese, ma ne é sicuramente uno dei valori certi...e per di più si tratta di un attore eclettico, che dimostra qui anche il suo talento di regista..".
Insomma questo film che doveva essere un low-budget e girato in pochi mesi, sta tirando fuori una serie di inaspettate qualità, tra le quali va segnalata, l'essenzialità, quasi scarna della regia, che non può non rimandarci alla prosa asciutta e concisa che Simenon usava nelle sue opere. Sembra inoltre che Amalric dimostri nel film una particolare padronanza della narrazione attraverso le immagini e quindi, tutto sommato, non è improbabile ritenere che La chambre bleue possa rivelarsi il suo maggior successo, almeno fino ad oggi.

sabato 10 maggio 2014

SIMENON SIMENON. THE TELEGRAPH: MAIGRET TRA I GIALLI DI TUTTI I TEMPI

Qualche giorno fa' sul quotidiano londinese The Telegraph, nella rubrica dei libri, da parte di una certa Rebecca to In Cold Blood é stata stilata la rassegna dei migliori racconti gialli di tutti i tempi (The 20 best crime novels of all time). La lista è compilata secondo criteri che, almeno sulla pagina internet, non viene spiegata. Infatti i nomi gli eletti sono 19, ma poi ci sono altri quidici chiamati i "contendenti", come se poi i lettori (o chi per loro) dovessero tra questi scegliere il 20° con le loro preferenze. 
Ovviamente tra i già prescelti c'é Simenon con il suo Le fou de Bergerac del 1932 (uno dei Maigret della prima serie, quella targata Fayard).
Abbiamo parlato di questa iniziativa non tanto perchè la riteniamo interessante, anzi per sottolineare come questo tipo di compilation lasciano il tempo che trovano (più sotto vi daremo l'elenco completo dei prescelti e dei contendenti). Certo vanno presi come giochi e passatempi per suscitare querelle più o meno serie. E infatti l'articolo ha collezionato una cinquantina di commenti con toni che vanno dal positivo allo scandalizzato, a seconda delle inclusioni o delle esclusioni operate dal The Telegraph.
L'unica considerazione che viene da fare in questo elenco di scrittori, alcuni non sempre giallisti, altri invece classici del giallo... non c'è un "romanziere" con l'accezione che Simenon stesso dava a questo termine. Molti sono quelli infatti, per esempio Conan Doyle, che volevano sottrarsi alla dittatura del successo del loro eroe, Sherlock Holmes nel caso specifico, per aver lo stesso successo con una a loro avviso più alta (Doyle scrisse dei romanzi storici che non ebbero gran seguito e fu obbligato a tornare a cantare le gesta del suo detective). Ci sono altri autori in questo panorama che possono da un parte vantare l'etichetta simenoniana di "romanziere", ma dall'altra non quella di giallisti militanti (Paul Auster, Umberto Eco, Daphne de Maurier, Chesterton, Pamuk...solo per fare qualche esempio). Tra tutti spicca un nome, quello di Edgard Allan Poe che non solo fu poeta e scrittore di prima grandezza, ma anche l'inventore di quel Auguste Dupin che è il prototipo di tutti gli investigatori letterari... tutti devono qualcosa (e spesso più di qualcosa) all'invenzione di questo personaggio e ai suoi metodi di indagine. Ma se sulla levatura letteraria di Poe non c'è da discutere, non certo che oggi sia ancora tra i best-seller.
L'unico vero romanziere di livello mondiale e scrittore di polizieschi, per altro del tutto innovativi, è Simenon che tra romanzi letterari e indagini poliziesche si trova a suo agio e trova il suo pubblico ancora oggi che, ad ogni edizione o riedizione, corre a comprare i suoi libri che poi entrano nellae classifiche dei più venduti. La produzione dei romans-durs e delle inchieste poliziesche è durata una quarantina di anni con un centinaio di titoli per ognuno dei due ambiti. Risultato: ad oggi dovrebbero essere 700 milioni le copie che Simenon ha venduto in tutto il mondo, tradotte in oltre cinquanta lingue e tutt'ora con edizioni in corso in una ventina di paesi dall Russia agli Usa. Di fronte a questi numeri, c'é da chiedersi, a cosa servano rassegne come quella stilata da
Rebecca to In Cold Blood...
Ecco comunque i titoli delle opere e i nomi degli autori.

The Woman in White
Wilkie Collins (1859)

Strangers on a Train
Patricia Highsmith (1950)

The Daughter of Time
Josephine Tey (1951)

The Complete Sherlock Holmes
Arthur Conan Doyle (1892-1927)

The Murder of Roger Ackroyd
Agatha Christie (1926)

The Madman of Bergerac
Georges Simenon (1932)

The Nine Tailors
Dorothy L Sayers (1934)

Rebecca
Daphne du Maurier (1938)

Miss Smilla’s Feeling for Snow
Peter Høeg (1992)

In Cold Blood
Truman Capote (1966)
 
The Name of the Rose
Umberto Eco (1980)

The New York Trilogy
Paul Auster (1985-86)

Misery
Stephen King (1987)

The Big Sleep
Raymond Chandler (1939)

LA Confidential
James Ellroy (1990)

Fatherland
Robert Harris (1992)
 
True History of the Kelly Gang
Peter Carey (2000)

Fingersmith
Sarah Waters (2002)

The Suspicions of Mr Whicher
Kate Summerscale (2009)

Get Shorty
Elmore Leonard (1990)

I CONTENDENTI 
 
Tales of Mystery and Imagination
Edgar Allan Poe (1852)

The Innocence of Father Brown
G K Chesterton (1911)

The Thin Man
Dashiell Hammett (1934)

True Grit
Charles Portis (1968)

The Hollow Man
John Dickson Carr (1935)

1974
David Peace (1999)

The Godfather
Mario Puzo (1969)

Watchmen
Alan Moore and Dave Gibbons (1987)

A Dark-Adapted Eye
Barbara Vine (1986)

Devices and Desires
P D James (1989)

The Fifth Woman
Henning Mankell (1996)

My Name is Red
Orhan Pamuk (1998)

The Remorseful Day
Colin Dexter (1999)

The Girl Who Played with Fire
Stieg Larsson (2006)

The Journalist and the Murderer
Janet Malcolm (1990)

 

SIMENON SIMENON. NOVITA' E RIEDIZIONI DALLA RUSSIA AGLI USA

Da quanto apprendiamo dai giornali locali, in Ungheria è appena uscito un altro volume delle inchieste del commissario Maigret. Si tratta di Maigret és az idegek harca (La Tête d’un homme/L'Homme de la Tour Eiffel - 1931), edita da Agave. Nella nostra rassegna stampa avevamo anche riportato la notizia data da un quotidiano on-line ungherese.
Siccome siamo curiosi di sapere come vanno le fortune editriali di Simenon anche in paesi a noi non vicini, abbiamo dato una sbirciatina al sito ufficiale di Georges Simenon, Simenon.co concepito e gestito dal figlio John. E' una ricca fonte d'informazioni dove si scopre ad esempio che nei mesi scorsi opere di Simenon, oltre che in Gran Bretagna, Francia, Italia, Spagna, Svizzera, sono uscita anche in Romania, Russia, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, senza dimenticare l'altra parte dell'oceano e quindi Usa, Brasile. 
Ne usciranno poi in Olanda, in Danimarca... e sicuramente qualche cosa ci è sfuggito. 
Non possiamo certo dire che l'editoria mondiale, a venticinque anni dalla scomparsa di Simenon e a quarantadue dalla fine della sua attività di romanziere, si sia dimenticata di lui. 

venerdì 9 maggio 2014

SIMENON SIMENON. MAGGIO, E' TEMPO DI... PARTIRE

Scorrendo la cronologia della vita di Simenon, salta agli occhi una costante. Nel mese di maggio lo scrittore per un motivo o per l'altro si sposta, intraprende un viaggio o cambia alloggio. Si dirà, questa per il romanziere non era l'eccezione, ma una regola. La sua vita è stata tutto un andare e venire dai luoghi più diversi. Certo, nei suoi ottantasei anni di vita Simenon non è mai stato un sedentario anche se dobbiamo escludere i suoi primi 18 anni, passati a Liegi, e gli ultimi 15/20, quando anni ormai vecchio e sempre più malato era quasi "attaccato" alla sua Losanna. Ma vediamo di mettere in fila le varie date de "I maggio di Simenon"



Maggio 1923 - Simenon è arrivato da appena cinque mesi a Parigi ha già cominciato a scrivere, ma publicare è ancora un miraggio. Per di più a marzo si è sposato con Tigy... Insomma ha bisogno di soldi per vivere e sta cercando un lavoro da affiancare alla scrittura. Fu così che, presentato al marchese de Tracy (proprietario anche di un quotidiano locale "L'Echo di Centre"), viene assunto come segretario. Ma viene avvertito che gran parte dell'anno si sposteranno tra castelli e possedimenti del nobile che d'abitudine vuole controllare di persona. Addio Parigi, dunque. Nel maggio del '23 inizia questo tour in varie località della Francia, che durerà un anno. A settembre infatti Colette accetta di pubblicare un racconto di Simenon su Le Matin, cosa che impremerà un'accelerazione alla sua attività di scrittore tanto che si dimetterà dal suo incarico di segretario viaggiatore.

Maggio 1929 - Ormai lanciato nella fornitura a vari editori di racconti, romanzi brevi e articoli di ogni tipo e argomento, Simenon può addirittura permettersi di farsi costruire un' imbarcazione, l'Ostrogoth con cui arriva attraverso canali e fiumi in Olanda, facendo scalo a Delfzijl. Poi una volta arrivato, prosegue con una nave di linea, il Tramway che lo porterà in Norvegia e poi in Lapponia.

Maggio 1945 - Dopo una dozzina d'anni passati in Vandea (ma abitando in posti diversi) Simenon torna a Parigi, nella sua casa di Place des Vosges. E' alla vigilia di un'altro grande viaggio. Ha già infatti deciso, in seguito alle accuse di collaborazionismo che lo perseguitano dalla fine della guerra, di partire con tutta la famiglia per gli Usa e fermarsi a viverci.

Maggio 1946 - Dopo essere sbarcato a New York, Simenon si stabilisce in Canada, nel Quebec, per via della lingua, e, trova casa a SainteMarguerite-du-Lac- Masson, ma  maggio, dopo sei mesi, decide di traslocare a Saint-Andrews dove rimarrà fino ad agosto, quando si trasferirà definitivamente negli Usa.

Maggio 1947 - Stabilitosi a Bradenton Beach (Florida), a maggio, dopo aver scritto Lettre à mon juge (novembre '46), parte a maggio per un giro che lo porterà prima a Silver Springs e poi ad attraversare il deserto per raggiungere la sua nuova sistemazione a Tucson (Arizona)    

Maggio 1958 - Simenon, tornato in Europa nel '55, dopo dieci anni di residenza in America, si stabilisce infine in Svizzera (Echandens). Ma per ora è il centro di diversi spostamenti. Tra l'altro torna anche a Parigi dove dal 9 maggio si concede una settimana nella capitale francese, scendendo la suo hotel preferito, il Georges V

Maggio 1960 - Altro viaggio in Francia. Questa volta è a Cannes, perchè dovrà presiedere la giuria del Festival Internazionale del Cinema di quell'anno. Farà una conoscenza che si tramutera in una complice amicizia di lunga durata. Si tratta del regista italiano Federico Fellini che è in gara con La dolce vita cui, alla fine di una serie di contrasti molto duri con la giuria e i responsabili del festival, riuscirà a far assegnare la Pama d'oro.

Maggio 1976 - A metà maggio arriva una telefonata da Parigi. E' il suo primogenito Marc che lo chiama per comunicargli che la sua unica figlia, Marie-Jo, ha tentato il suicidio. La ragazza, ventitre anni, non gode di un equilibrio psichico stabile e ne ha già dato segnali evidenti. Ma questa volta il gesto è grave. E' ricoverata al reparto di terapia intensiva dell'ospedale Cochin a Parigi. Simenon prende il primo volo per Parigi. Dopo due anni il fatto si ripeterà, ma non ci sarà nulla da fare e Marie-Jo morirà suicida a venticinque anni.

P.S. Ciò detto, vediamo se oltre a viaggiare in questo mese Simenon riusciva anche a scrivere... Beh , sì... qualcosa...
Maggio 1929 - A Delfzijl sta preparando quella che sarà la prima serie di Maigret editata da Fayard
Maggio  1945 -  Fine maggio/primi di giugno Simenon termina la stesura di Maigret se fache. Simenon finisce di scrivere anche il roman-dur Le cercle des Mahé
Maggio 1946 -  A SainteMarguerite-du-Lac- Masson scrive i racconti Maigret à New York , Le temoignage de l'enfant de choeur, Le client le plus obstiné du monde, Maigret et l'inspecteur Malchanceux. Simenon completa anche il romanzo Au bout de rouleau


sabato 10 maggio 2014
 
ANCORA ALTRE PARTENZE A MAGGIO...

Si possono aggiungere altre date di viaggi. Eccole:
Maggio 1926: prima visita all'isola di Porquerolles
Maggio 1932: partenza per il viaggio in Africa
Maggio 1933: partenza per la Turchia, poi per il Mar Nero
Maggio 1935: finisce il viaggio intorno al mondo, dall'America del Sud al Mar Rosso, via Tahiti e l'Oceano Indiano
Maggio 1952: Simenon parte per Liegi per tornare alla sua città natale e il 10 maggio, a Bruxelles, viene nominato membro dell'Académie Royale de langue et littérature françaises
Maggio 1989: i lavori nella "piccola casa rosa" a Losanna sono finiti, Simenon la ristruttura per un ultimo ritorno…

P.S. - In effetti il mese di maggio è quello in cui Simenon fà viaggiare Maigret: grazie all'inchieste che si svolgono in questo mese, sappiamo che Simenon spedisce il suo commissario in Olanda (Un crime en Hollande), a Porquerolles (Mon ami Maigret), a Tolone (La folle de Maigret) et a Bandol (Maigret et l'indicateur)…

Murielle Wenger

giovedì 8 maggio 2014

SIMENON SIMENON. MAIGRET E IL CASO "DIGITALE" SIMENON... TUTTO E' POSSIBILE

 

Imitare Simenon? Non é possibile nemmeno immaginarlo. Non sarebbe una questione di presunzione o di eccesso di autostima, saremmo nell'ambito della follia bella e buona. No, davvero non sarebbe nemmeno concepibile, a meno che.... A meno che non sia dichiaratamente un gioco. Un gioco che, sia chiaro, non può ambire nemmeno alla qualifica di apocrifo. Un gioco, dunque, e quando si gioca tutto è possibile, gli asini possono volare, la classe politica italiana può essere definita onesta... e uno come Maurizio Testa può scrivere una biografia di Simenon, come fosse un'inchiesta del commissario Maigret. La fantasia e l'irreale sono due componenti essenziali del gioco e in questa dimensione può capitare che qualche editore giocherellone pubblichi i risultati di questo gioco e che poi, vista l'evoluzione dell'editoria, continui il gioco proponendone una versione in ebook.
Simenon? Levatevelo dalla mente. Chi dovesse apprestarsi a leggere questo Maigret e il caso Simenon potrà magari trovarlo divertente, ma attenzione... non è una biografia, perchè una biografia seria non si scrive così. Non è, come abbiamo detto, un apocrifo perchè non c'é nessuno che possa soltanto immaginare di scrivere come Simenon. Ci si potrà divertire alle spalle dell'autore che si è ficcato in un cul de sac come questo. Oppure ci si potrà divertire (ma sarebbe come sparare sulla Croce Rossa) a misurare la distanza tra i Maigret simenoniani e questo titolo.
Eppure qualcuno l'ha letto e... è anche sopravvissuto. Se voleste, a vostro rischio e pericolo, vivere anche voi questa temeraria avventura, potrete scaricare l'ebook dalle pagine dei siti con uno dei link qui di seguito indicati. Auguri!

Maurizio Testa

IBS                     
Feltrinelli           
inMondadori        
Hoepli                 
Robin                
Net-ebook           
Bookrepublic           
Cubolibri             
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