venerdì 29 maggio 2015

SIMENON SIMENON. Perché ha chiuso questo blog quotidiano. Lettera aperta a chi ne era visitatore





martedì 28 aprile 2015

SIMENON SIMENON. PAROLE IN LIBERTA' DI UN ROMANZIERE ORMAI... SAGGIO!

"Volendosi concedere "carta bianca" per il servizio di ricerca, Georges Simenon
ha scelto di parlare in tutta libertà di sé stesso, dei suoi gusti, della sua carriera e dei suoi metodi, ma anche delle sua manie di scrittore. In una delle paiazze che costituiscono per lui, al pari delle boite notturne, un terreno previlegiato per l'osservazione minuziosa  dei comportamenti umani, ripercorre per noi la genesi dei suoi romanzi: partendo da semplici informazioni biografiche, che non manca mai di annotare su una "busta gialla" nello scaramantico ricordo del suo primo romanzo, immagina quali saranno i comportamenti dei suoi personaggi, "povera gente umiliata, alla ricerca di una dignità" nelle situazioni in cui é cacciata costretta ad andare avanti fino alle più estreme conseguenze.
In mezzo agli animali impagliati di un museo, Simenon parla del suo amore per gli animali, poi in un porto dalla passione che aveva avuto da giovane per il mare e la navigazione, che poi traspose nelle leggendarie "chiatte" che costituiscono l'ambiente di diversi suoi romanzi. Nella casa in riva al lago di Lemano, parla dell sua passione per la materie prime, come il cuoio, e il ferro, del suo modo d'impiegare il tempo, minuziosamente regolato e diviso tra la famiglia e la letteratura, del tempo e della repulsione che prova per le persone che gliene fanno perdere.  E finalmente arriva a parlare della vecchiaia, con emozione, della serenità che non ha saputo trovare, di tutte le attività alle quali l'età, ogni giorno, impercettibilmente lo obbliga a rinunciare". Georges Simenon è filmato lungo il lago di Lemano, nelle piazze di Losanna e nella sua casa d'Epalinges. (I.N.A. -22 ottobre 1970 - Banc d'essai - 36' 45")





lunedì 27 aprile 2015

SIMENON SIMENON. QUEI SEI MILIONI E MEZZO DI COPIE DI SIMENON VENDUTE DA ADELPHI



"...A curare i classici in modo originale ha sempre pensato Adelphi e ne è stata ampiamente ripagata: l'idea di trasformare Georges Simenon in un classico ha fruttato dal 1985 ben 6,5 milioni di copie....".
La frase è estratta da un articolo apparso ieri sul quotidiano milanese "Il Giornale", (Le superstar del mercato? Sono gli "antichi" maestri a firma Stefania Vitulli) in cui si afferma che i grandi numeri li fanno anche i classici e per dimostrarlo l'autrice riporta alcune cifre in merito alla diffusione di classici, come ad esempio due titoli orwellinai 1984 e La fattoria degli animali che raggiungerebbero ognuno le 100.000 copie vendute all'anno (non ci viene spiegato però se ciò si verifica ogni anno o sono dati riferiti ad un determinato anno). 
E poi non può non citare Simenon anche se l'espressione non è delle più felici. Infatti che"...Adelphi abbia avuto l'idea di trasformare Georges Simenon in un classico..." ci pare un'opinione un tantino azzardata. 
Diremmo piuttoso che all'affermazione andrebbe cambiato verso. 
Non sarà che l'Adelphi dal 1985 ha avuto la fortuna di iniziare a pubblicare Georges Simenon? (Lettera a mia madre - Piccola Biblioteca Adelphi 178). 
Andrebbe ricordato che l'autore infatti era venduto in Italia sin dal 1929 (Il romanzo Mensile del Corriere della Sera) dove a puntate fu pubblicato Nicoletta e Dina  (En robe de mariée -Tallandier 1929) firmato ancora con lo pseudonimo Georges Sim. A tutt'oggi sono quindi 86 anni che nel nostro paese si pubblicano quasi ininterrottamente le opere del romanziere. E ci pare che visto i settecento milioni di copie vendute in tutto il mondo e considerate le oltre cinquanta lingue in cui è stato tradotto, non ci pare che sia stata l'Adelphi ad aver avuto l'dea di trasformare Simenon in un "classico". Lo era evidentemente già anche prima dell'85. Basti pensare che in una pubblicità della Mondadori (editore italiano di Simenon per quasi sessant'anni) alla fine degli anni '70, si dichiarava che dei soli Maigret fino ad allora erano state vendute 1.200.000 copie. E dei romans-durs?  E fino all'85, quando poi diritti passarono all'Adelphi, quante altre copie sono state vendute delle opere di Simenon. Sicuramente altri milioni, ma le cifre certe non ci sono. Se prendessimo per buone quelle dell'articolo citato, dovremmo calcolare che dopo 30 anni  di edizioni Adelphi le vendite di Simenon si siano attestate su ben oltre duecentomila copie all'anno. Un autore che ogni anno assicurasse vedite di questo livello alla propria casa editrice sarebbe un non trascurabile tesoro e questo, Roberto Calasso, patron dell'Adelphi l'aveva ampiamente capito tanto che si era fatto avanti, nei primi anni '80, contando anche sulla "stanchezza" del rapporto Simenon-Mondadori (non c'era più il rapporto personale e d'amicizia con Arnoldo Mondadori scomparso nel '71 e per altro la casa edtrice pubblicava ormai molto poco dei suoi titoli). Ma Simenon rispose negativamente. Solo in un secondo tempo, grazie ai buoni uffuci interposti dal suo grande amico, Federico Fellini, si lasciò convincere.
Non ci risuta che la casa editrice di Calass fece grandi battage pubblicitari... certo la notizia che dopo sessant'anni Simenon passava da un colosso dell'editoria italiana a un piccolo editore, sia pure di qualità, faceva rumore di per sè. 
Il resto lo fecero i lettori, Adelphi assicurò loro una cadenza costante (dopo un primo periodo, stabilizzatasi di in due Maigret e due romns-durs all'anno) il resto lo fecero (e lo fanno ancora) i lettori che comprando le opere di Simenon facevano entrare ogni titolo pubblicato nelle classifiche dei libri più venduti, ma anche con un passaparola di grandissima efficacia e di notevole effetto.   

SIMENON SIMENON. L'ANDAMENTO CIRCOLARE DI SIMENON INZIA A...CIRCOLARE

Qualche succinto commento, 
sensazioni, puntualizzazioni s
ull'idea proposta 
sabato scorso in merito a questa interpretazione, come l'abbiamo 
definita dell' "andamento circolare dell'opera simenoniana". 
Lo ribadiamo, non c'è nessuna 
intenzione di proporla come 
una vera e propria teoria, ma 
piuttosto come uno spunto, 
magari inedito questo sì, che possa vivacizzare e approfondire 
il dibattito sulla narrativa 
di Georges Simenon.

Cristina De Rossi - Una teoria su Simenon che non avevo mai sentito... io non conosco così bene Simenon per da giudicare se sia valida o no, ma certo mi sembra interessante...

Giulio Masera - Questa storia dell'andamento circolare della letteratura di Simenon dovrebbe tener conto anche del fatto che si trattava di un ventenne all'inizio e di un settantenne alla fine e credo che le differenze tra il "periodo alimentare" e il periodo dei romans-durs siano maggiori delle analogie... ma comunque sì, credo che varrebbe la pena discurterne.

Andrea Franco - Concordo sul fatto che i Maigret dell ultimo periodo trattino temi che esulano spesso dal genere poliziesco, io definirei Simenon un romanziere "tout court", insomma uno scrittore "a tutto tondo"...

Giovanna Ferraris - Tutto sommato a me sembra una teoria, anche se mai sentita, che possa dare un senso alla produzione di Simenon così diversa sia nel corso degli anni, che tra gli stessi romanzi e altre tipi di opere... Insomma mi sembra una chiave che potrebbe spiegare molte cose di  Simenon

Murielle Wenger Pour ma part, j'aime bien "questa idea dell'andamento circolare" dans l'oeuvre de Simenon, parce que, d'abord, Simenon n'était pas un écrivain qui "se posait en écrivain", autrement dit qui voulait donner de lui une image "littéraire"... Mais cette "idea dell'andamento circolare" est aussi vraie parce que finalement, il n'y a pas une immense différence entre ses divers écrits (mis à part, peut-être - et encore !- les Dictées, car les autres textes autobiographiques sont proches aussi de ses oeuvres fictionnelles, par exemple Quand j'étais vieux ou les Mémoires intimes), et, comme Maurizio l'a déjà écrit souvent sur ce blog, les romans Maigret se rapprochent de plus en plus des "romans durs", reprenant les mêmes thématiques (l'intero intervento qui )

Giorgio Muvi Beh.... andiamoci piano. Prima di elaborare una teoria che spieghi l'opera di Simenon, non può bastare un post e una buona idea... Bisognerebbe che se ne discutesse e che soprattutto le motivazioni fossero maggiormente specificate... e poi il parere di un vero critico letterario... non credo ci starebbe male.  

Maurizio Testa Sono d'accordo... Non si può parlare di teoria, ma forse di uno spunto su cui ragionare. A sensazione a me non pare del tutto fuoristrada... certo occorre confrontarsi e farla decantare, ma mi piacerebbe leggere altre opinioni di altri lettori, contributi, critiche, incoraggiamenti...

domenica 26 aprile 2015