mercoledì 13 aprile 2016

SIMENON SIMENON. MAIGRET E IL SUO “COLLEGA” DERRICK

Viene analizzata l'analogia tra le inchieste di Maigret e la serie televisiva l'ispettore Derrick 
SIMENON SIMENON. MAIGRET ET SON "COLLEGUE" DERRICK 
Analyse des analogies entre les enquêtes de Maigret et la série télévisée Inspecteur Derrick 
SIMENON SIMENON. MAIGRET AND HIS "COLLEAGUE" DERRICK
An analysis of some analogies between Maigret's investigations and the Inspector Derrick television series.



Qual'è l'investigatore televisivo che più' assomiglia a Maigret?A mio avviso,certamente l'Ispettore Derrick,telefilm tedesco dell'autore Herbert Reinecker (Hagen, 24 dicembre 1914 – Starnberg, 27 gennaio 2007) di ben 281 episodi girati tra il 1973 e il 1998 di grande successo in molte nazioni del mondo tra cui l'Italia.Interpretato dall'attore Horst Tappert (Elberfeld, 26 maggio 1923 – Planegg, 13 dicembre 2008)ed ambientata a Monaco di Baviera la serie vede protagonista Stephan Derrick,ispettore capo della squadra omicidi che ha molti tratti in comune con Jules Maigret.Entrambi agiscono,per cosi' dire,in proprio,nel senso che pur avendo una gerarchia di superiori ben definita dirigono l'indagine da soli,fidandosi prevalentemente del proprio istinto,avvalendosi dei propri collaboratori :il braccio destro Lucas,il fido Janvier,il grosso Torrence e il giovane Lapointe per Maigret ; l'inseparabile Harry Klein(interpretato dall'attore Fritz Wepper)ed il tuttofare Berger(Willy Schäfer) per Derrick.Ambedue amano penetrare nell'ambiente che circonda il crimine,visitano i luoghi in cui ha vissuto la vittima,interrogano in prima persona le persone che la conoscevano...non sono lì per giudicare ma cercano di comprendere il perchè sia potuta maturare una situazione che ha portato ad un reato,quasi sempre un delitto;spesso provano più compassione per il colpevole che per la vittima,sono due investigatori dell'animo umano che nelle sue molteplici sfaccettature li affascina. 
Lo stesso Tappert in un'intervista del 1995 dichiarò che il suo investigatore preferito era Maigret(quello interpretato da Jean Gabin). Anche Reinecker piu' volte disse di essersi ispirato al personaggio creato da Simenon;inoltre sceneggiò nel 1966 il romanzo maigrettiano”La danseuse du gai moulin”col titolo “Maigret und sein grösster Fall”(che potremmo tradurre in Maigret e il suo più grande caso)ed usci' anche in Italia con il titolo tradotto in “Il caso difficile del commissario Maigret”.In Francia optarono per titolarlo “Maigret fait mouche”.La regia era di Alfred Weidenmann;Il finale si puo' vedere a questo link:https://www.youtube.com/watch?v=y5iM_UsI1yg(in tedesco) Per un ulteriore approfondimento vedere il post del 30maggio 2013 http://www.simenon-simenon.com/2013/05/simenon-herbert-reickner-sui-suoi-passi.html 

Andrea Franco

martedì 12 aprile 2016

SIMENON SIMENON. UNE EXPOSITION SUR LE PARIS DE SIMENON

A voir à la médiathèque d'Hyères

SIMENON SIMENON. AN EXHIBITION ON SIMENON'S PARIS 
To see at  the media library at Hyères
SIMENON SIMENON. UNA MOSTRA SULLA PARIGI DI SIMENON
Da vedere alla mediateca di Hyères
Pour tous ceux qui vivent sur la Côte d'Azur… ou qui auraient la possibilité de s'y rendre dans les semaines à venir… une exposition à voir à la médiathèque d'Hyères, sur "Le Paris de Simenon". Au programme: des photographies mettant en scène les rues parisiennes; ce vendredi 15 avril, projection d'un film adapté d'une œuvre de Simenon; le samedi 16, un atelier d'écriture; le vendredi 22, projection d'un film documentaire sur Simenon; le samedi 30, conférence de Laurent Demoulin, conservateur du Fonds Simenon de Liège; en parallèle est proposé un jeu-concours d'enquête policière. Vous pouvez télécharger l'ensemble de cet alléchant programme ici: 
Et si par chance vous pouvez vous rendre à Hyères, profitez-en pour vous rendre sur l'île de Porquerolles, chère au cœur de Simenon, qui y a situé l'action de plusieurs romans, et en particulier celle de Mon ami Maigret. Emportez ce roman avec vous, et mettez-vous dans l'ambiance…

Voici l'arrivée de Maigret à Hyères: "Les palmiers, autour de la gare, étaient immobiles, figés dans un soleil saharien. C'était à croire qu'il y avait, ce matin-là, un marché important, une foire ou une fête, car les charrettes, les camionnettes, les lourds camions étaient de mouvantes pyramides, de primeurs, de fruits et de fleurs." Et, plus loin, l'embarquement, à la pointe de Giens, pour l'île de Porquerolles: "La mer était d'un bleu incroyable, comme on en n'en voit d'habitude que sur les cartes postales, et, là-bas, à l'horizon, une île s'étalait paresseusement au milieu de la surface irisée, avec des collines très vertes, des roches rouges et jaunes." Et enfin, le débarquement à Porquerolles: "Le port était minuscule, avec une jetée à gauche, une pointe rocheuse, couverte de pins maritimes, à droite. Dans le fond, des toits rouges, des maisons blanches et roses parmi les palmiers, les mimosas et les tamaris.[…] La place était vaste et nue, encadrée d'eucalyptus, de maisons en couleur, avec, au sommet, la petite église jaune à clocher blanc. On voyait plusieurs cafés aux terrasses ombragées."… Cela fait rêver, non… ?! 
Murielle Wenger

SIMENON SIMENON. LA TV INGLESE AMA SIMENON, DOPO IL MAIGRET DELLA ITV , THE BLUE ROOM DALLA BBC?

In cantiere una nuova produzione inglese per la televisione da un "roman dur" dello scrittore
SIMENON SIMENON. THE TV ENGLISH LOVES SIMENON, AFTER THE MAIGRET BY ITV, THE BLUE ROOM FROM BBC?
In view of a new English production for television by a "roman dur" of writer
SIMENON SIMENON. LA TELE ANGLAISE AIME SIMENON. APRES LE MAIGRET PAR ITV, LA CHAMBRE BLEUE PAR LA BBC?
En vue une nouvelle production par la télévision anglaise pour un "roman dur" de l'écrivain



La notizia è di oggi. La riporta Radiotimes nell'edizione di stamattina. La BBC starebbe pensando seriamente alla produzione di uno sceneggiato tratto dal romanzo di Georges Simenon "La chambre bleue", scritto in Svizzera nel 1963 e portato recentemente sul grande schermo dall'attore regista Mathieu Amalric.
Questo testimonia ancora una volta come  i romanzi di Simenon stimolino i cineasti in modo particolare. Anche se non va scordato che, il rapporto tra lo scrittore e i film tratti dai propri romanzi non era dei migliori.
"... dite bene, io non ho visto che che tre dei miei film (tratti dai miei romanzi n.d.r.) su circa ottanta e non considero i telefilm come li chiamano oggi - afferma Simenon in  un'intervista a Maurice Piron e Robert Sacré nel settembre dell'82 - E' impossibile che un attore o un regista possa vedere un personaggio come l'autore l'ha immaginato... io non vado mai a vederli né al cinema né alla televisione...".
Eppure alcune delle sue grande amicizie erano uomini di cinema che lo stimavano non poco. Possiamo citare registi come Pierre Renoir, oppure Charlie Chaplin o anche Federico Fellini e poi i quasi settanta film e gli innumerevoli sceneggiati tratti dalle sue opere, e prodotti in ogni parte del mondo, dovrebbero dimostrare come le vicende dei suoi romanzi, il profilo dei suoi personaggi e la struttura dei suoi dialoghi abbiano tutt'oggi un'attrazione particolare per chi utilizza il linguaggio cinematografico.
Poi c'è la storia di Maigret. E qui Simenon canta lo stesso ritornello "... prendiamo Maigret, perché ne sono stati fatti molti di Maigret: come volete che qualcuno veda Maigret o interpreti Maigret tale e quale l'avevo in mente quando l'ho creato? Per un autore vedere i suoi personaggi completamente trasfigurati, del tutto differenti da quelli concepiti, è talmente snervante che io una volta me sono uscito dalla sala e da allora non sono più andato a vederli...".
Certo. Ma ricordiamolo che Jean Gabin e Simenon erano amici, l'attore è stato un simenoniano vero, con al suo attivo una decina di film tratti dai romanzi di Simenon e, se non andiamo errati, ben quattro volte ha vestito i panni del commissario Maigret.
Bene, forse Gabin non è stato il più francese dei Maigret, qualche critico gli ha rimproverato di recitare un po' troppo all'americana, ciò non toglie che lo stesso Simenon affermava che da quando aveva visto Gabin interpretare Maigret non poteva più toglierselo dalla testa. E ogni volta che iniziava a scrivere una nuova inchiesta del commissario, affermava di aver davanti la faccia del suo amico Jean. E, un po' scherzando e un po' sul serio, affermava "...non vorrei che prima o poi questa cosa lo portasse a chiedermi i diritti d'immagine!...".
Forse non con tutte le produzioni cinematografiche che lo riguardavano Simenon aveva lo stesso atteggiamento?
Tornando alla nuova produzione della BBC, le informazioni per ora sono molto stringate. Questo è infatti solo un annuncio. Quando ci saranno elementi più corposi e interessanti, sarà il nostro David P. Simmons che vi riferirà i dettagli e gli aggiornamenti più completi. (m.t.)

SIMENON SIMENON. MAIGRET AND THE PENGUIN BOOKS

About a recent publication for Anglophone Maigret fans
SIMENON SIMENON MAIGRET ET LES LIVRES DE PENGUIN
Concernant une publication récente pour les anglophones qui aiment Maigret
SIMENON SIMENON. MAIGRET E I LIBRI DELLA PENGUIN
Una pubblicazione recente  per  gli anglofoni che amano Maigret


Here is some detail regarding an esoteric piece for Maigret and Simenon enthusiasts to read. The work apparently reports on the history of Maigret publications by Penguin, Simenon’s primary UK publisher for the past 60 years. It contains bibliographies and covers of the 127 books appearing between 1945 and 2007. A
guide to other Simenon and Maigret works is included. It is introduced by Julian Barnes and edited by James Mackay.
Incidentally, the producer of this book is The Penguin Collectors Society. Founded originally in England in 1973, it has over 500 worldwide members now. Notably, collecting Penguin books is NOT required of members. The book was published in December 2015. It is 112 pages. It includes 148 illustrations. It costs £8.00. Here is the link to purchase: Maigret and the Penguin Books Payment is through PayPal.

David P Simmons

lunedì 11 aprile 2016

SIMENON SIMENON. MAIGRET: UN COMMISSARIO INIMITABILE

A chi altro poliziotto o investigatore potrebbe somigliare il commissario Maigret? Proviamo a scoprirlo.

SIMENON SIMENON. MAIGRET: UN COMMISSAIRE INIMITABLE
A quel autre policier ou détective le commissaire Maigret pourrait-il ressembler ? Essayons de le découvrir.

SIMENON SIMENON. MAIGRET: AN INIMITABBLE CHIEF INSPECTOR
What other policeman or detective could Chief Inspector Maigret resemble? Let’s try to discover.

Che il commissario Maigret sia un personaggio a dir poco unico, dotato di una spiccata personalità e di qualità umane e professionali ben precise, è un fatto innegabile. Viene comunque da chiedersi a quale investigatore o poliziotto, nel vasto panorama della letteratura gialla mondiale, egli possa somigliare.
Un accostamento si potrebbe fare con la creatura di Rex Stout: il mastodontico Nero Wolfe che, come Maigret, ama immensamente la buona cucina. Ma al contrario del corpulento investigatore americano – sempre chiuso, quasi trincerato nella sua casa in arenaria della trentacinquesima strada ovest di New York –, il nostro commissario, in fatto di cibo, è meno esigente e sofisticato: preferisce, piuttosto, la cucina semplice e tradizionale, quella dai sapori forti e, possibilmente, di origine contadina.
Ma oltre alla passione per il cibo, non pare ci siano particolari somiglianze tra Maigret e Wolfe, anzi, diverso è il metodo investigativo, diverso il dinamismo che è alquanto carente, se non assente del tutto, nell’apatico Nero.
Quanto a corporatura, Maigret richiama alla mente quella di un altro famoso investigatore, nato dalla penna di Aghata Christie: Hercule Poirot. Sennonché con questi, belga d’origine (proprio come Simenon), non ha in comune né metodi né, soprattutto, gusti: tanto raffinati ed eccentrici quelli di Poirot, quanto semplici e concreti quelli di Maigret.
Raffinato ed eccentrico è anche Sherlock Holmes – creato da Arthur Conan Doyle –, che talora, per la sempre brillante risoluzione dei vari casi, viene accostato al commissario Jules Maigret. Ma quest’ultimo, alla precisa, meticolosa indagine scientifica e allo specifico metodo sperimentale e all’induzione, che contrassegnano, in ogni suo passo, l’investigatore di Baker Street, preferisce l’istinto, il semplice fiuto, il contatto umano sul campo o nell’ambiente in cui è stato commesso il crimine.
Maigret è dotato di grande e viscerale passione per quello che fa: una passione la quale, nel corso di una indagine, lo porta a trepidare, a rammaricarsi, a infiammarsi, a inalberarsi, diventando spesso severo con tutti, perfino con se stesso e i suoi più diretti collaboratori. Ma quest’ultimi ben ne conoscono i metodi investigativi molto efficienti, incisivi, come pure il carattere forte e in fondo bonario, e sia per gli uni che per l’altro lo stimano e ammirano immensamente.

Paolo Secondini

domenica 10 aprile 2016

SIMENON SIMENON. SE UNA PIPA SPUNTA NELLA NEBBIA...

Nebbia, elemento magico nella letteratura di Simenon e nelle inchieste di Maigret

SIMENON SIMENON. IF A PIPE APPEAR IN THE FOG ...
Fog, magical element in the Simenon's literature and in the Maigret's investigations
SIMENON SIMENON. SI UNE PIPE APPARAISSANT DANS LE BROUILLARD ...
Brouillard, élément magique dans la littérature de Simenon et dans les enquêtes de Maigret 
Nebbia. In fancese "brouillard". E' un vocabolo che Simenon utilizza spesso raccontando le  vicende nei propri romanzi, sia che si svolgano in un contesto parigino oppure che abbiano luogo nella provincia campagnola.
Brouillard è un termine che forse più di quello italiano rende bene questo fenomeno atmosferico che sparge il proprio alone biancastro inghiottendo paesaggi, persone e cose in quei miliardi di goccioline d'acqua o di ghiaccio sospese nell'aria. E ancor meglio "brume", cioè la foschia che, meno spessa della nebbia, sfuma il contorno delle cose, ne attenua i colori, non fa sparire le case, le persone gli alberi, le auto, ma conferisce loro una consistenza diafana, come se ci trovassimo in un mondo diverso, dove tutto è più delicato, ma anche più indefinito, E a Simenon piaceva.
Infatti, non solo ne ha fatto un elemento dei suoi romanzi, ma lui stesso conferma esplicitamente questo suo  gradimento.
"...Tutta la mia vita ho amato la nebbia  - scrive in uno dei suoi Dictées (Le prix d'un homme - dicembre '73) - per il mistero con cui avvolge, la città o la campagna, i fiumi o il mare... Amo la nebbia perché trasforma la realtà tanto da conferirle un'altra dimensione e un'altra poesia...".
Ma vogliamo spingerci un po' più in la della semplice influenza del fenomeno metereologico sulla letteratura del romanziere.
La nebbia è anche uno stato dell'anima... i battellieri simenoniani che vivono nelle chiatte sui canali sono tutt'uno con essa, si alzano la mattina presto e vanno a coricarsi con questa cappa che non di rado tiene loro compagnia tutta la giornata. E la nebbia porta ad isolarsi, a parlare poco ad avere una visione della vita tutta particolare. Ma anche in contesti meno estremi, come quello cittadino, la nebbia induce a muoversi più lentamente, a riflettere di più, a percepire il mondo sotto un altro aspetto.
E le difese contro la nebbia? Un bel cappottone, magari con il collo di velluto, certo. Ma anche un cappello... un chapeau-melon? Sicuramente efficace anche qualche bicchierino, perché no (?) di calvados E poi una bella pipa, dal fornello capiente, quasi un piccolo braciere dove il tabacco che brucia scalda le mani, e che, quando è tra i denti, sembra quasi uno strumento per fendere la nebbia
Ma così esce fuori il personaggio di Maigret, o almeno alcune sue caratteristiche basilari?
Certo, non si può sostenere che senza la nebbia non esisterebbe Maigret, ma certo l'esperienza diretta di Simenon in fatto di nebbia è stata una delle matrici che hanno dato  un certo imprinting al commissario.
"...la nebbia durante i miei anni passati a Liegi - ricorda lo scrittore sempre ne "Le prix d'un homme" -  era mia amica. Per esempio, quando tornavo dalla mia visita quotidiana a Tigy, alle dieci di sera, dovevo traversare tutta la città in bicicletta e succedeva che la luce dei lampioni a gas fosse così fioca da vedersi solo a venti metri e si procedeva molto cautamente, quasi alla ventura. A volte passava una carrozza e, se pur si sentivano i passi del cavallo, la si vedeva solamente per qualche secondo, nonostante i lampioni accesi...".
Abbiamo parlato della nebbia come uno stato dell'anima. Ma possiamo interpretarla anche come una metafora delle situazioni maigrettiane, Quell'indistinto caos in cui il commissario si trova quando inizia un'indagine, potrebbe essere paragonato alla nebbia. Una condizione su cui lui non può influire, nella quale non percepisce bene le cose, le persone, i fatti non riesce a far niente, nemmemo a pensare (sul luogo del delitto c'è sempre qualcuno che gli chiede "Commissario, cosa ne pensa?" E lui invariabilmente risponde "Non penso niente"). Può solo rimanere lì ad impregnarsi dell'ambiente, come dentro la nebbia si è immersi in un'umidità  che arriva fin dentro le ossa.
E la pipa in quei momenti è un'àncora di salvezza. Permette perlomeno di essere occupato a fare qualcosa, ad accenderla, a pigiare il tabacco, a far lunghe tirate di fumo caldo, a cambiarle di posto, dalla mano alla bocca alla tasca...   
E infine, anche sul piano linguistico pipa e nebbia sembrano, almeno in francese, essere accomunate onomatopeicamente: infatti "brouillard" è la nebbia e "bruyère" è la radica con cui è fatta la pipa. 
Une bruyère dans la brouillard... e l'atmosfera simenoniana (o maigrettiana, se preferite) e bell'e fatta. (m.t.

sabato 9 aprile 2016

SIMENON SIMENON. COLUMBO, EMULE DU PETIT DOCTEUR...OU DE MAIGRET?

Un article publié aujord'hui su le web, pose la question.
SIMENON SIMENON. COLUMBO, EMULE SMALL DOCTOR OR... MAIGRET?
An article published today on the web, ask.
SIMENON SIMENON. COLOMBO FA IL VERSO AL PETIT DOCTEUR O A... MAIGRET?
Un articolo pubblicato oggi sul web pone la domanda.




Aujourd'hui 9 avril paraît sur le net un article intitulé "Pourquoi le lieutenant Columbo roule-t-il en 403 Peugeot ?" (http://www.franceinfo.fr/emission/les-pourquoi/2015-2016/les-pourquoi-2015-2016-du-09-04-2016-09-04-2016-05-40). D'après cet article, Columbo serait un émule du Petit Docteur (le héros qui a été l'objet de plusieurs billets de David sur ce blog ces derniers temps), et si le lieutenant roule en Peugeot 403, ce serait parce que le petit Docteur avait la même voiture… De même, Columbo ferait référence souvent à sa femme parce que Jean Dollent (le nom du petit Docteur) ferait de même… Si l'anecdote est bien trouvée, elle ne résiste hélas pas à l'analyse… En effet, le petit Docteur roule en réalité en "cinq chevaux" (probablement une Citroën, donc…), et d'ailleurs, il n'aurait pas pu posséder une 403 Peugeot, ce type de voiture n'ayant été fabriqué que dès le milieu des années '50, et les nouvelles du Petit Docteur ont été écrites par Simenon en 1938… De plus, le petit Docteur ne peut "faire souvent référence" à sa femme, car il n'est pas marié… C'est en effet une bonne, prénommée Anna, qui prend soin de lui… 
L'idée de Columbo héritier de Dollent était jolie, mais "jusqu'à preuve du contraire", comme le conclut l'article cité, elle ne peut être exacte… Il est vrai que d'autres ont dit que Columbo était inspiré de Maigret… Les points communs entre les deux personnages sont en réalité plutôt rares: une même façon d'enquêter "mine de rien", en prenant parfois un "air idiot" pour tromper les suspects, une méthode semblable d'immersion dans un milieu… Pour le reste… 
Ceci dit, il n'en reste pas moins que Simenon, avec l'invention, au début des années '30, d'un commissaire aux allures de fonctionnaire petit bourgeois, n'en a pas moins créé un type de personnage inédit jusque-là, et dont s'inspirèrent par la suite nombre de scénaristes de séries policières; Derrick en Allemagne, Bourrel en France, et les plus récents policiers de certaines séries françaises, plus d'un pourrait avouer sa dette envers le commissaire à la pipe…
Murielle Wenger

SIMENON SIMENON. LA VENTE A LA BOUGIE DES PETITS COCHONS

Contexte de rédaction et de publication de la nouvelle Vente à la bougie 

SIMENON SIMENON. LA VENDITA ALL'ASTA DEI PICCOLI MAIALI
Come e quando fu scritto e pubblicato il racconto Vente à la bougie
SIMENON SIMENON. THE LITTLE PIG'S AUCTION SALE 
The context of writing and publishing the story Vente à la bougie
Vente à la bougie est une nouvelle écrite en 1939 par Simenon. On ne sait pas exactement à quelle date, mais probablement que la rédaction de cette nouvelle, avec celle de L'homme dans la rue, a précédé de peu l'écriture de Les caves du Majestic (en décembre), et dans ce cas, ces deux nouvelles marqueraient le retour de Maigret sous la plume du romancier, qui avait mis de côté son héros depuis l'hiver 1937-1938, lors de la rédaction d'autres nouvelles pour les journaux Police-Film et Police-Roman. J'ignore si ces deux nouvelles sont venues "au hasard" à l'esprit de Simenon, ou si elles ont été écrites expressément pour le journal 7 Jours, où elles paraîtront en décembre 1940 pour L'homme dans la rue et en avril 1941 pour Vente à la bougie. Toujours est-il qu'on peut se demander pourquoi ces deux nouvelles n'ont pas rejoint le recueil des Nouvelles enquêtes de Maigret publié en 1944 par Gallimard, et qui reprenait les textes des nouvelles écrites avant-guerre par Simenon… 
Ces deux nouvelles seront finalement intégrées au recueil Maigret et Les petits cochons sans queue, édité par les Presses de la Cité, un recueil qui a la particularité de ne contenir en réalité que deux nouvelles racontant une enquête de Maigret, sur les neuf qui le composent. 
Dès les débuts de la collaboration entre Simenon et les Presses de la Cité, l'éditeur Sven Nielsen a pris pour habitude de publier plusieurs volumes de la collection Maigret chaque année: La pipe de Maigret, Maigret à New York et Maigret et l'inspecteur malgracieux en 1947; Maigret et son mort et Les vacances de Maigret en 1948; La première enquête de Maigret, Mon ami Maigret et Maigret chez le coroner en 1949; le tout en alternance avec des romans "durs". En 1950, après la parution de Maigret et la vieille dame et L'amie de Madame Maigret, il s'agit d'éditer un troisième volume pour la collection. Comme Simenon n'a pas encore terminé de roman ("Les mémoires de Maigret" ne sera écrit qu'en septembre), on va publier un recueil de nouvelles. On utilise les deux nouvelles de 1939, on y ajoute une série de nouvelles inédites mais qui ne concernent pas une enquête de Maigret, on publie le tout sous le titre de Maigret et les petits cochons sans queue, et le tour est joué… 
Les autres nouvelles qui composent le recueil sont deux nouvelles écrites en 1945 (Le deuil de Fonsine et Madame Quatre et ses enfants), quatre nouvelles écrites en 1946 (Les petits cochons sans queue, Un certain monsieur Berquin, L'escale de Buenaventura, Sous peine de mort) et une nouvelle de 1947: Le petit tailleur et le chapelier. L'ordre des nouvelles dans le recueil ne suit pas l'ordre chronologique de rédaction. On constatera aussi que la nouvelle qui donne son titre au recueil, Les petits cochons sans queue, est une nouvelle sans Maigret, mais accoler le nom du commissaire à ces petits cochons ne pouvait que donner un titre intrigant et donc un bon argument de vente… 
Si L'homme dans la rue raconte une enquête parisienne de Maigret, Vente à la bougie envoie le commissaire en plein marais vendéen, sur les traces de son créateur, puisque c'est dans cette région que Simenon réside à l'époque de la rédaction de la nouvelle. L'intrigue raconte l'histoire d'un vol doublé d'un meurtre, et le coupable pourrait être n'importe lequel des protagonistes. C'est probablement ce thème du "mobile imputable à tous" qui a autorisé les scénaristes de l'épisode, adapté pour la série avec Bruno Crémer, à modifier l'histoire en changeant de coupable… Il n'en reste pas moins que cet épisode est une excellente adaptation, une des meilleures de la série. La nouvelle a été traduite en anglais (sous le titre "Sale by auction", elle figure dans le recueil "Maigret's Christmas") et en italien ("Vendita a l'asta" dans le recueil "L'innamorato della signora Maigret" chez Mondadori et dans "Minacce di morte e altri racconti" chez Adelphi).

Murielle Wenger

venerdì 8 aprile 2016

SIMENON SIMENON. IN LIBRERIA I DOSSIERS DELL'AGENZIA “O”

Presentazione dei racconti del libro giallo senza Maigret “L'uomo nudo e altri racconti”pubblicato da Adelphi
SIMENON SIMENON. EN LIBRAIRIE LES DOSSIERS DE L'AGENCE "O" 
Présentation des nouvelles du livre policier sans Maigret "L'homme nu et autres nouvelles", publié par Adelphi
SIMENON SIMENON. THE  “O” AGENCY FILES IN BOOKSTORE
A presentation on the non-Maigret detective stories in Adelphi’s publication The Naked Man and Other Stories 

"Les dossiers de l'Agence "O", finora finora poco conosciuti ai lettori non francofoni, sono in uscita da Adelphi, nella collana gli Adelphi( quella che era occupata da Maigret e che recentemente aveva ospitato l'ispettore G7) con un libro contenente tre inchieste. I racconti, scritti da Simenon e pubblicati nel 1941, dapprima sul periodico Police-roman sono in realtà 14. In italia Mondadori ne pubblicò solo poco piu' della metà (otto per la precisione), a puntate, sui Capolavori dei Gialli Mondadori a cavallo tra la fine degli '50 e l'inizio dei '60. Si trattava della prima inchiesta e di quelle dalla ottava alla quattordicesima. Utilizzando un termine cinematografico potremmo definire questa serie uno “spin-off”di Maigret. L'agenzia "O" è un' agenzia di investigazione privata aperta da Torrence che per l'occasione non fa piu parte della squadra del commissario. Il vero capo infatti è un giovane miope e dall'aspetto timido, Emile, che ufficialmente è solo il fotografo ma in realtà è lui che risolve gli intrighi che di volta in volta si presentano. L' equipe è completata dall'ex borsaiolo Barbet (ora segugio per l'agenzia) e dalla segretaria Mlle Berthe. Il tono è ironico, quasi giocoso, ogni capitolo ha dei sottotitoli scherzosi, la lettura risulta molto piacevole. L'ambientazione è prevalentemente parigina ma in realtà le inchieste si svolgono poi in tutta la Francia con sconfinamenti in Belgio e in Olanda. Nel libro in uscita (intitolato “L'uomo nudo e altri racconti”) vengono proposti i primi tre racconti: La cage d'Emile, La cabane en bois e L 'homme tout nu. Dunque il secondo e il terzo sono editi per la prima volta in Italia. Il primo racconto della serie venne pubblicato in Francia dapprima col titolo La jeune fille de la Rochelle, mentre in italiano venne proposto come La stanza nascosta. I "dossiers" vennero adattati a fumetti negli anni cinquanta da Jacques Blondeau mentre nel 1967 Marc Simenon, figlio del genio belga, ne curò un adattamento televisivo. Esiste un' unica edizione riportante lo stesso titolo ("L' homme tout nu") uscito nel 1941 nella collana le Jury, che pubblicava solo editori belgi, delle edizioni A. Beirnaerdt
Reputo le inchieste dell'agenzia “O”le migliori indagini poliziesche di Simenon tra quelle in cui non è presente Maigret, anche per il modo in cui avvengono gli eventi e per la caratterizzazione, a tratti quasi comica, dei protagonisti principali. I racconti sono autoconclusivi, ma c'è una sorta di continuity tra loro (non in quelli in uscita adesso) perchè gli investigatori ad esempio all'inizio di un paio di racconti si trovano in una località in cui avevano concluso una precedente inchiesta. Inoltre l'ultima novella presenta una sorta di conclusione imprevista delle avventure di questa agenzia. Da segnalare anche la presenza di due personaggi della squadra di Maigret in alcune inchieste: Lucas, qui commissario della Polizia giudiziaria, e l'ispettore Janvier. L'agenzia infatti rivaleggia a volte con la polizia nelle indagini. Auspico quindi per i lettori italiani che la casa editrice milanese pubblichi in futuro anche gli altri racconti della serie.

Andrea Franco

giovedì 7 aprile 2016

SIMENON SIMENON. THE MEDICAL HERO IN HIS "THE LITTLE DOCTOR" COLLECTION

One learns how Simenon turns an ordinary country doctor into an amateur private detective. 

SIMENON SIMENON. LE HEROS MEDECIN DANS SON RECUEIL "LE PETIT DOCTEUR"
On apprend comment Simenon transforme un médecin de campagne ordinaire en un détective privé amateur
SIMENON SIMENON. L'EROICO MEDICO NELLA RACCOLTO "IL PICCOLO DOTTORE"
Come fa Simenon a trasformare un medico di campagna in un detective privato dilettante?



As one might expect of the first story in the collection of 13, The Doctor’s Hunch (Le Flair du Petit Docteur) introduces the Little Doctor, outlining his personality, style, and technique while explaining how he gets hooked into solving crimes. One learns for example that his affectionate nickname (his real name is Jean Dollent) stems from his small stature, kindliness, lack of frills, and tiny car. He lives, practices, and sleuths in Marsilly on the Atlantic coast, where Simenon also lived for 4 years during the 30s.
Having paid little attention to anything but medicine in his life so far, the doctor could never imagine snooping out a fatal stabbing all of a sudden. Previously unaware of his exceptional gifts of observation and reasoning, he leaps to piece the puzzle together as a series of unknowns pop up, one after another, right in front of his nose: he realizes the strange phone call begging for help at an isolated location cannot have come from there. He recalls the caller’s peculiar demand during an earlier office visit for sleeping medication dissolvable in liquid. Finding the house empty, he notes fresh signs of life. Helping himself to a bottle of vermouth to quench his thirst, he tastes sodium bicarbonate, an insane ingredient. He finds muddy shoes where there’s been no rainfall in weeks. Poking around outside, he spots freshly turned earth and, spading it away, he uncovers a corpse!
Jubilant to discover talents that will bring him huge pleasure, Jean Dollent delights in his new role. With cockiness, intuition, and reasoning evoking Hercule Poirot, his mind never stops working and figuring everything out flatters his vanity. In doctoring the wounded accomplice and ensuring the knife-wielding killer escapes, he displays sympathy and compassion, the same way Jules Maigret often does. Is this shared pardoning of criminals likely to recur in future Little Doctor stories? 

David P Simmons

mercoledì 6 aprile 2016

SIMENON SIMENON. SIMENON'S INSPECTOR MAIGRET: A WONDERFUL SITE ABOUT OUR FAVORITE CHIEF INSPECTOR!

About Steve Trussel's site on Maigret
SIMENON SIMENON: SIMENON'S INSPECTOR MAIGRET:UN SITE EXTRAORDINAIRE SUR NOTRE COMMISSAIRE FAVORI!
A propos du site de Steve Trussel sur Maigret
SIMENON SIMENON. SIMENON'S INSPECTOR MAIGRET: un sito straordinario sul nostro commissario favorito!
A proposito del sito di Steve Trussel su Maigret 

Dans la galaxie internautique, qui veut s'intéresser de près au monde de Maigret ne peut passer à côté du site de Steve Trussel, Simenon's Inspector Maigret, un des sites les plus complets et les plus informatifs sur le commissaire créé par Simenon. Le site de Steve a été inauguré en août 1996 et, vingt ans après, il reste une référence incontournable. Au départ, il s'agissait de mettre en ligne des informations bibliographiques sur les éditions anglaises des romans Maigret, mais, très vite, les choses ont pris de l'ampleur: Steve a ajouté un index sur des articles parus à propos de Maigret et de Simenon, une filmographie, puis des renseignements sur divers sujets simenoniens, et encore une partie importante sur les résumés des intrigues de chacun des romans de la saga maigretienne. Une des plus grandes réussites du site, et un travail qui force le respect, c'est la création d'une "encyclopédie Maigret", où on trouve des tonnes d'information sur les personnages et les lieux cités dans les romans, ainsi que des liens sur divers sujets traités dans des articles sur le site.

En avril 1997, Steve ajoutait un forum à son site, un forum qui allait rapidement prendre de l'ampleur, et devenir un point fort, parce que c'est là qu'affluaient des informations des internautes maigretphiles, répondant aux questions des uns et des autres, échangeant les renseignements, et permettant de tisser des liens tout autour du monde entre les "fans" de Maigret. En 2004, Steve enrichissait ce forum en mettant sur pied une nouvelle rubrique, la désormais incontournable Maigret of the Month, où, chaque mois, on traitait d'un roman de la saga maigretienne.
Aujourd'hui, le site continue à vivre, grâce au travail et à l'énergie de Steve, et aux contributions des maigretphiles du monde entier. Alors, pour tous ceux d'entre vous qui ne connaîtraient pas encore ce site remarquable, allez y faire un tour. Vous verrez, vous serez enchantés et convaincus ! (m.w.)

LE SITE POUR VOTRE BOOKMARK SUR MAIGRET
Il faut se rappeler que le site de Steve Trussel est appelé EclectiCity, mais il est bien plus que «éclectique»! Nous avons compté plus de quarante domaines thématiques, qui sont chacun un site différent! ... Et tout se trouve à l'adresse: «http://www.trussel.com/index.htm» ! Steve est une force de la nature...
EclectiCity est né à la fin des années ‘90, à l'ère des pionniers du web, en particulier pour les contenus spécialisés. Et la partie consacrée à Maigret reflète cette richesse; son approche presque encyclopédique fait de « Simenon’s Inspector Maigret » un point de référence pour tous les fans, mais une source intéressante aussi pour les professionnels. Ici, dans cette section Maigret, dont notre Murielle a été et est encore aujourd’hui l'un des piliers, il y a des pages de grand intérêt, comme par exemple "Speaking of Maigret" (http://www.trussel.com/maig/litref.htm) avec des citations sur Maigret et sur Simenon par des noms distingués de la culture: d'Igor Stravinsky à Ernest Hemingway, de Graham Greene à Truman Capote, de Andrea Camilleri à Pierre Assouline. Un grand travail ! En bref, comme vous l'avez compris, un vrai bijou pour les fans et une adresse internet qui ne peut pas manquer dans le bookmark de fans de Maigret. (m.t.)

martedì 5 aprile 2016

SIMENON SIMENON. A GOOD FIRST READ IN THE MAIGRET SERIES

A suggestion for a first glimpse of Maigret’s world through Simenon’s eyes

SIMENON SIMENON. UNE BONNE PREMIERE LECTURE DANS LA SERIE DES MAIGRET

Une suggestion pour un premier aperçu du monde de Maigret, à travers le regard de Simenon
SIMENON SIMENON. UNA PRIMA BUONA LETTURA NELLA SERIE DEI MAIGRET
La suggestione di una prima scoperta del mondo di Maigret attraverso lo sguardo di Simenon
A few weeks ago, while musing about the difficulty of picking the best introduction to the Maigret series, I could not come up with a good answer. I now suggest Maigret and The Man on the Bench because, when considering it recently as a translation, it seemed a very suitable starter. Here are the reasons:
First, exactly where one begins to read the series does not really matter because the appearance of the 103 works did not match the chronology of Maigret’s career. Indeed, Penguin has chosen to release its brand new translations in the same order as the original publications.
Second, the story and its telling are typical of Maigret and Simenon. Murdered Louis Thouret turns out not to be the ordinary man he seemed. His wife believes his life consisted of an ordinary daytime job as a shopkeeper while his daughter protects his secret of lounging on a bench for hours, dressing up in outlandish clothes, and dallying with a girlfriend. Using his regular tools (subconscious intuitions, serial deductions, intense interrogations, and one temporary trance), Maigret pieces together accurate images of the unconventional dead man and the somewhat more conventional types that surrounded him. Realizing Thouret’s double life must have required substantial income, which would attract other criminals, the chief inspector ferrets out multiple guilty players, eventually arresting three while letting two others go free.
Third, beyond solid Maigret, steady Mme Maigret, and three familiar sidekicks (Janvier, Lucas, and Lapointe), Simenon sends out a parade of nicely fleshed out characters: the sad sack victim and his overbearing wife, his pregnant daughter and her whining boyfriend, a cooperative concierge and an uncooperative madam, a platonic mistress and an acrobatic clown….
Fourth, Simenon runs the gamut of his customary props. For example, we get cold rain, fine mist, dense fog, black coffee, ham sandwiches, veal stew and, of course, glasses of beer, grog, and brandy for Maigret.
Finally, as if to show how the exception proves the rule, this otherwise representative novel alludes to sex frequently: numerous bare breasts within loose robes, full nudity at least twice, one frank mooning through a window, and one outright proposition in a bedroom.
So, that’s why I submit this well-written, thoughtful novel as a very good start.

David P Simmons

lunedì 4 aprile 2016

SIMENON SIMENON. PASSARE LE FRONTIERE, SENZA BARRIERE, SENZA DOCUMENTI...

Alcune riflessioni del romanziere stranamente molto attuali
SIMENON SIMENON. PASS THE FRONTIERS WITHOUT BARRIERS, WITHOUT DOCUMENTS ...
The reflections very contemporary of the novelist
SIMENON SIMENON. PASSER LES FRONTIÈRES SANS OBSTACLES, SANS DOCUMENTS ...
Quelques réflexions du romancier vraiment très actuelles
Oggi se ne parla tutti i giorni. Servizi e speciali ai telegiornali, articoli sui giornali, e poi ancora radio, internet, le discussioni della gente. La guerra, le persecuzioni religiose, le crudeltà disumane dell'Isis, la fame, le malattie hanno tutte provocato una gran massa di profughi, ripetendo tra l'altro un fenomeno, come quello delle migrazioni, che ciclicamente nel corso dei secoli si è ripetuto più volte e in varie direzioni.
Adesso siamo di fronte alla reazione di paesi europei, civilizzati, democratici, qualcuno anche ricco, e sicuramente più agiato di quella fiumana di migranti che traversa il nostro continente, la nostra vecchia Europa che, con i suoi cinquecento milioni di abitanti a volte fa le bizze per accogliere un'ondata di migrazione che è stimata per ora in un milione di sfollati.
E Simenon cosa ne avrebbe pensato? Anzi possiamo anche domadarci cosa ne pensasse in merito. Nel 1975 quando aveva iniziato i suoi Dictées, nel Vent du Nord, vent du sud, si dichiarava anarchico, ma di un'anarchia tutta personale... "...Anarchia per me  è vivere a modo mio, in un mondo che non dovrebbe appartenere a nessuno, ma a tutti. Vorrei attraversare le frontiere senza documenti (sembra parli del trattato di Schengen), come succedeva nella mia infanzia. Allora non esisteva né passaporto né carta d'dentità. Solo in un paese, quello degli zar, esisteva l'obbligo di un passaporto per passare la frontiera..."
Insomma una concezione del mondo abbastanza evoluta, anche per oggi, rispetto alle politiche di certi governi, una visione avanzata dove le divisioni e le frontiere non dovrebbero esistere.
Ma non finiscono qui i riferimenti (ovviamente non intenzionali) al mondo attuale. Stavolta è la volta del terrorismo.
"... io non costruisco bombe artigianali. Non faccio deragliare i treni, cosa che mi parrebbe davvero stupida. Non faccio ostaggi per ottenere la liberazione di questo o quell'individuo - scriveva Simenon sempre nel '75 in un altro Dictée "De la cave au grenier" - Non ho mai ucciso nessuno e spero di non essere mai costretto a farlo..."
Un quadro del mondo molto simile a quello degli attentati che viviamo di questi tempi e che tra gli altri colpisce proprio quel Belgio dove lui era nato e la Parigi che ci ha narrato moltissime volte nelle inchieste del suo celeberrimo commissario.
Insomma un aspetto molto particolare di un Simenon ultra settantenne, che ormai aveva rinunciato alla letteratura, ma ancora molto lucido e in alcuni casi addirittura, in un certo senso, preveggente. (m.t.)

domenica 3 aprile 2016

SIMENON SIMENON. MAIGRET A TAVOLA

Il commissario Maigret è da sempre un buongustaio. Scopriamo quale pietanza, tra quelle che gli prepara sua moglie Louise, preferisce di più.
SIMENON SIMENON AT THE TABLE
Inspector Maigret is always a gourmet. We find out which dish he prefers, among those that his wife Louise who prepares
SIMENON SIMENON A LA TABLE
Maigret est toujours un gourmet. Nous découvrons quel plat, parmi ceux que lui prépare sa femme Louise





Tutti sanno che il commissario Maigret è un accanito fumatore di pipa, un discreto bevitore (specialmente di birra, beaujoulais e calvados) e un eccellente buongustaio. Quanto a quest’ultima caratteristica, predilige varie pietanze, tra cui il cassoulet (fagioli bianchi e carne d’oca o maiale o agnello, cotti in casseruola), la tripes à la mode de Caen (la trippa alla moda di Caen), la soupe à l’oignon (la zuppa di cipolle) e, in modo particolare, il coq au vin, ovvero il gallo al vino.
Tipico dell’Alsazia, regione originaria della signora Maigret, il coq au vin è ben noto e amato dal commissario perché sua moglie, ogni volta, glielo prepara secondo l’antica ricetta campagnola, dal momento che Louise adora i piatti della cucina tradizionale francese, piuttosto che quelli moderni e sofisticati.
Nelle preferenze culinarie di Maigret, il gallo al vino occupa, dunque, uno dei primi posti, e Louise sa cucinarlo molto bene (e non quello soltanto, essendo in assoluto un’ottima cuoca).
Ma quale procedimento, soprattutto quali ingredienti usa per renderlo tanto squisito?
Prima di tutto sceglie con cura, dal suo macellaio di fiducia, un bel gallo di almeno due chili.
Tagliatolo a pezzi e passate le zampe sulla fiamma del fornello, in modo da toglierne tutte le scaglie che le ricoprono, lo lascia marinare per un paio di giorni nel vino bianco oppure nel rosso.
In seguito, la cottura, preferibilmente a fuoco lento (per una o due ore, a seconda che le carni dell’animale siano tenere o meno), avviene aggiungendo al gallo, immerso nell’acqua, lardo o pancetta, aglio (due spicchi al massimo), cipolline, carote, porro, prezzemolo, scalogno, alloro, funghi champignon, limone, tuorlo d’uovo e panna (in momenti diversi, ovviamente, e secondo una precisa, quasi scientifica, procedura): il tutto annaffiato, rigorosamente, con due cucchiai di ottimo cognac o armagnac, oppure (secondo le preferenze della signora Maigret) con della squisita prunella alsaziana.
Mentre la pietanza cuoce sul fornello, il suo profumo si spande per tutto l’appartamento in boulevard Richard-Renoir, sicché, quando all’ora di pranzo il commissario rincasa, egli gusta il coq au vin dapprima con le narici, in seguito con il palato, comodamente seduto a tavola. E fa onore alla pietanza mangiandone, con appetito, almeno tre porzioni.

Paolo Secondini

sabato 2 aprile 2016

SIMENON SIMENON. THERE ARE MORE YELLOW SHOES

More on faithful translations in the Maigret stories.

SIMENON SIMENON. IL Y A D'AUTRES SOULIERS JAUNES 
Davantage sur des traductions fidèles dans les histoires de Maigret.
SIMENON SIMENON. CI SONO ALTRE SCARPE GIALLE
Ancora sulla fedeltà delle traduzioni nei romanzi di Maigret

Yellow shoes appear elsewhere in the Maigrets.
Yellow goose dung shoes (souliers jaunes caca d’oie in French) help a bad guy stand out in La Première Enquête de Maigret. Fortunately, in Maigret’s First Case, translated by Robert Brain and published by a British publisher, these shoes remain yellow, unlike the bizarre change to brown seen in The Man on the Bench. Brain chooses goose-dirt over goose dung, but dung or dirt, both are yellow, so he got that part right.
In contrast, some yellow shoes crucial to the plot in Au Rendez-Vous des Terre-Neuvas don’t survive. In the recent English translation, The Grand Banks Cafe by David Coward in 2014, they become tan! For example, The Tan-Coloured Shoes entitles an introductory chapter whereas Les souliers jaunes, whose literal translation is The Yellow Shoes, heads the original. While these shoes remain unequivocally tan throughout the book, notably in The Sailors' Rendezvous, the earlier translation by Margaret Ludwig, mon ami M Google found yellow shoes 12 times. Ludwig stayed faithful to Simenon, but Coward pulled a switcheroo. Was his reasoning similar to that behind the odd brown to yellow conversion in The Man on the Bench?
These changes are what they are, for better or worse. The important thing, once again, is not the color itself, but the distinctiveness of the color. The knowledgeable Maigretphile Murielle Wenger points out that translators can choose concrete or symbolic expression, depending upon what they wish to evoke for their readers. To my mind, in the yellow shoe matter, the shock (le choc) should override.
For a good example of this effect, I shift out of the Simenon/Maigret genre to a contemporaneous work: the 1954 Les Mandarins by Simone de Beauvoir. A couple celebrates the end of WWII in France with a shopping spree. Both buy “aggressive yellow shoes” (souliers d’un jaune aggressif) and parade in front of some bare-footed street urchins. In French, when aggressive qualifies a color, it means a color that ‘offends good taste by being provocative.’ I suspect Simenon in the same way opted for yellow in his three books cited above.
And by the way, I’m not sure if it’s worthwhile to harp on why fantôme becomes Apparition rather than Phantom in Maigret’s Apparition (Maiget et le fantôme), but I may yet.

David P Simmons

venerdì 1 aprile 2016

SIMENON SIMENON. IL MAIGRET DI MR. BEAN... MA NON DI UN PO' QUELLO DI CASTELLITTO?

L'ispettore Maigret dell'attore inglese e il commissario Maigret dell'attore italiano
SIMENON SIMENON. THE MAIGRET OF MR. BEAN ...  DOESN'T HE BUT REMEMBER A LTTLE BIT OF CASTELLITTO?
The inspector Maigret of the britannic actor and the commissaire Maigret of the italian actor
SIMENON SIMENON. LE MAIGRET DE MR.BEAN... NE RAPPELLE IL PASUN PEU CELUI DE CASTELLITTO?
L'inspecteur Maigret de l'acteur anglais et le commissarie Maigret de l'acteur italian




«Maigret Sets a Trap» («Maigret tend un piège»), con Rowan Atkinson nel ruolo del celebre commissario, è andato in onda lunedì sera sul canale britannico ITV.
Sei milioni di spettatori hanno assistito a questo primo episodio di un'ora e mezza adattato dagli inglesi dall'opera di Georges Simenon, e il vedetto della critica è stato unanime: l'attore è altrettanto brillante nel ruolo del comico dalla faccia di gomma Mr. Bean, come in quello del poliziotto bevitore e taciturno".
Questa è l'estratto di un articolo di un quotidiano, non inglese ma francese, Le Figaro di oggi.
Per la precisione in Francia non è stato ancora visto (andrà in onda tra qualche mese), comunque la valutazione fatta dal quotidiano francese ci far venire qualche domanda.
Se è vero, come sembra, che i telespettatori siano stati sei milioni, non ci pare possa essere definito un gran successo. Allora cosa dovremmo dire del nostro Montalbano che, nelle nuove puntate, raggiunge picchi di dieci/dodici milioni di spettatori?
Per altro andando a spulciare nei dati audience di altre serie della tv inglese troviamo dei numeri superiori: Call the Midwife ne ha totalizzati otto milioni, Sherlock: the Abominable Bride è arrivato ad otto milioni e mezzo, Happy Walley ha oltrepassato i 9 milioni, tanto per fare qualche esempio.
Qualcuno potrà dire che il risultato del primo episodio di questa serie della ITV, non può essere  significativo... magari non tutti sapevano del debutto (anche se c'è stato un battage mediatico non indifferente e Rowan Atkinson da solo bastava a far notizia). Altri potranno invece obiettare che l'attesa di questo Maigret televisivo era notevole, undici anni, visto che in Europa dai tempi della serie francese con Bruno Crémer (ultima puntata nel 2005) non si vedeva un nuovo Maigret alla tv...
Non va dimenticato l'esperimento italiano del 2004, purtoppo non di successo, interrotto alla seconda puntata, con l'attore Sergio Castellitto nei panni del commissario simenoniano.
E tra la interpretazioni di Atkinson e di Castellitto abbiamo individuato diverse analogie.
Intanto entrambi hanno debuttato con un espisodio tratto da Maigret tend une piège. Poi tutti e due vantano un fisico asciutto e nervoso, contro quello imponente e pesante del commissario. Esperienza considerevole per i due attori, anche se più sul versante comico per l'inglese e invece performance a 360 gradi per l'italiano. Tutti e due hanno girato nei paesi dell'Est europeo. La Parigi di Castellitto era in realtà Praga, mentre quella di Atkinson é Budapest. Anche gli ascolti non sono dissimili. L'attore italiano attirò circa mediamente cinque milioni e mezzo di spettatori, quello inglese è arrivato, nel primo episodio, a sei milioni.
Certo non vogliamo fare paralleli, ne tantomeno assimilare la sorte delle due serie. Intanto andrà valutata l'audince della seconda puntata prevista. E poi se l'  finirà qui o la produttrice televisiva ITV deciderà di continuare o di fermarsi a due soli episodi. Certo andrà valutat l'accoglienza che avrà negli altri paesi che hanno per ora acquistato le due puntate (ci sono la Danimarca, la Francia, la Germania, la Svezia). Ma questa è solo una rassegna di quello che si dice in giro. Noi Maigret Sets a Trap non siamo ancora riusciti a vederlo e quindi la nostra opinione non possiamo esprimerla.( m.t.)

SIMENON SIMENON. J'AI MAIGRET DANS LA PEAU...

Le texte raconte ma relation passionnée à Maigret, rendu si vivant par son créateur.

SIMENON SIMENON. I'VE GOT MAIGRET UNDER MY SKIN... 
The text describes how passionately I relate to Maigret, who has been made so alive by his creator.
SIMENON SIMENON. MAIGRET CE L'HO DENTRO DI ME... 
Si tratta delle mia appassionata storia con Maigret, reso così viva grazie al suo creatore.
Il est fort rare que je boive un verre d'alcool (les plus de 50 ans au compteur de mon corps féminin m'incitent à la modération…), et je n'aime pas le goût de la bière, et très peu celui des alcools forts (quoiqu'un petit chocolat à la liqueur… pourquoi pas, de temps en temps…)… et pourtant… quand je lis une enquête de Maigret, l'eau me vient à la bouche rien que de le voir se désaltérer d'un bon demi mousseux, d'un petit vin blanc au goût de terroir ou d'un vieil armagnac de derrière les fagots…
Je ne fume pas… et surtout pas la pipe, instrument masculin par excellence !… et pourtant… quand je lis que le bureau de Maigret est plein de fumée, il me semble sentir l'odeur poivrée d'un bon tabac envahir mes narines et parfumer l'atmosphère de volutes rêveuses…
Mes envies culinaires me poussent plutôt vers les menus légers que vers les plats plantureux… et pourtant… quand je lis que Maigret fait monter des sandwiches de la Brasserie Dauphine, je crois sentir sur ma langue le craquant de la croûte d'un bon jambon beurre; et quand je lis que Mme Maigret régale son mari d'une blanquette de veau, je crois humer le parfum des herbes de la Saint-Jean; et ces choucroutes au petit salé, et ces coqs au vin déglacés à la mirabelle, et… on en viendrait presque à faire une indigestion de caprices calorifiques…
Je vis en Suisse, entre campagne et montagne, et je m'imaginerais difficilement quitter mes forêts de sapins pour vivre en ville… et pourtant… mon âme est parisienne quand je lis que Maigret quitte le boulevard Richard-Lenoir, rejoint la place des Vosges et longe les quais jusqu'à son bureau, et il me vient la nostalgie des grandes artères, de la Seine et des petits bistrots…
Côté météo, je préfère une promenade au doux soleil de l'automne, ou sous les frondaisons verdoyantes du printemps… et pourtant… quand je lis que Maigret longe des trottoirs mouillés de pluie, ou qu'il traîne son pardessus sous une averse glacée de novembre, il me vient comme une envie de l'accompagner – bien emmitouflée, tout de même ! – le long d'un canal brumeux, et, à sa suite, entrer dans un petit café enfumé et savourer un grog bien tassé ou un petit verre de genièvre…
Oui, j'ai Maigret dans la peau, et depuis l'aube de mes douze ans où j'ai ouvert mon premier roman de Simenon, et surtout depuis que j'ai retrouvé mon commissaire la quarantaine arrivée, il ne me quitte plus, grâce surtout au talent de son créateur, qui l'a rendu tellement présent qu'on aurait envie de vivre, ne serait-ce que quelques heures, à ses côtés "pour de vrai"… Heureusement qu'il suffit, pour cela, d'ouvrir n'importe lequel des romans de la saga, pour se retrouver plongée au cœur d'une enquête, et sentir vibrer le personnage d'une authentique réalité…
Murielle Wenger

giovedì 31 marzo 2016

SIMENON SIMENON. DIALOGO TRA IL PERSONAGGIO E IL SUO “CREATORE”

Se dovessero realmente incontrarsi, da qualche parte, Maigret e Simenon avrebbero, l'uno per l'altro e viceversa, parole di elogio.

SIMENON SIMENON. DIALOGUE ENTRE LE PERSONNAGE ET SON CREATEUR
S'ils devaient vraiment se rencontrer quelque part, Maigret et Simenon auraient, l'un pour l'autre et vice-versa, des paroles élogieuses.
SIMENON SIMENON. A DIALOGUE BETWEEN THE CHARACTER AND HIS CREATOR
If they were actually bound to meet up somewhere, Maigret and Simenon would have words of praise one for the other and vice versa.
MAIGRET: Ha visto, signor Simenon, con quanto entusiasmo gli editori continuino, in vari paesi del mondo, a pubblicare i suoi romanzi? Si sentirà soddisfatto, immagino.
SIMENON: Certamente, mio caro Maigret.
MAIGRET: Credo che possa andar fiero delle sue doti letterarie, grazie alle quali è conosciuto e apprezzato da schiere di ammiratori…
SIMENON: Oh, la prego! Non esageri, ora.
MAIGRET: Esagerare? Dico davvero. Penso che pochi scrittori possano vantare, come lei, un numero tanto elevato di lettori, di critici, di biografi, di collezionisti delle sue opere, di curatori di blog letterari a lei dedicati, di…
SIMENON: Ne sono oltremodo felice e affermo che è merito suo, commissario Maigret.
MAIGRET: Mio?
SIMENON: Si capisce! Se non l’avessi – come dire? – creata, suppongo che pochi conoscerebbero Georges Simenon.
MAIGRET: Ma oltre a me ha creato diversi altri personaggi, ha scritto numerose storie non meno avvincenti di quelle incentrate sulle mie inchieste. Non crede, dunque, che il merito vada anche a loro?
SIMENON: Sì, è vero, ho scritto numerose altre storie e creato diversi personaggi, ma sicuramente è a lei che devo il mio successo. E posso dire, in tutta sincerità, che lei, Maigret, mi è molto più caro di qualsiasi altro personaggio da me inventato, perché in lei mi sono immedesimato di più, con lei ho vissuto momenti emozionanti, attraverso di lei mi sono commosso, ho trepidato, ho sofferto, ho sognato, ho investigato, ho lottato per la giustizia e la legalità… Insomma, Maigret, io mi sono sentito, scrivendo le sue inchieste, un po’ commissario del Quai des Orfèvres (e chissà che non fosse, questa, la mia vera aspirazione). Confesso che mi è molto piaciuto: è stato bello e, anche… avventuroso.


Paolo Secondini