giovedì 25 maggio 2017

SIMENON SIMENON. “THE ACCOMPLICES” PART ONE

Did Edmonde Pampin aid and abet Joseph Lambert in his crimes? 

SIMENON SIMENON. “LES COMPLICES” PART ONE 
Est-ce qu’Edmonde Pampin a aidé et encouragé Joseph Lambert dans ses crimes ? 
SIMENON SIMENON. "I COMPLICI" PARTE PRIMA
Edmonde Pampin ha aiutato e incoraggiato Joseph Lambert nei suoi crimini?

The definition of the noun complice in the French Academy’s official dictionary is straightforward. A complice is a person who aids another in the accomplishment of an action. By extension, the action is more or less reprehensible, ranging from severe transgressions to minor secrecies. In English, such a person is an accompliceThe book cover of Les Complices above depicts a man and a woman in silhouette, holding hands on a twisting path, but in my view, the two people portrayed in the novel are not truly accomplices in their actions.
A bus overtakes a car from behind, swerves to avoid a collision, and crashes into a wall, crushing and burning most of its occupants to death. At the time, Joseph Lambert is driving incompetently with one hand on the steering wheel and the other between Edmonde Pampin’s thighs on the front seat beside him. Joseph witnesses the “catastrophe” through his rearview mirror in full, but at the most, Edmonde can only speculate about the eventsIn not returning to the scene, helping the victims, reporting the accident, or admitting any involvement, Joseph and Edmonde seem to become accomplices. However, the two hadn’t made any allusion to what had happened” and they hadn’t agreed on anything. Indeed, for the duration of the story, there is no discussion at all, not even a comment between them, about the circumstances. His mind struggling with guilt, Joseph tells lies to others repeatedly, but Edmonde says nothing whatsoever, her body language expressing indifference. Whenever Joseph looks to Edmonde with the hope of sharing the situation and assuaging his torture, there is no help there. Whatever “tacit complicity” they might have shared, there was no communion between them” about the happening or their reactions to it. Joseph never finds any “consolation” for “his anxieties” in Edmonde “upon whom the catastrophe appeared to have left no mark.” 
If they are not accomplices in terms of the accident, they were so in their long-
standing illegal, adulterous relationshipYet, the ‘aid’ they provided each another therein was no more than purely physical sex. “They were not in love nor lovers, rather their relations resembled a game with rules, indicators, and known terms.’’ Indeed, they “barely exchanged monosyllables in their interactions except for the necessities of their boss-secretary work together. Although she had been no more than a “bestiau” (an animal) for himin his turmoil Joseph suddenly conceives that he can achieve psychological relief though sex with Edmonde. That is, he will create something spiritual above and beyond sex. Thus, he becomes anxious to see her, to give her the sign, read the response in her eyes, and plunge into that new universe with her.” As he methodically arranges what he expects to be their liberation, he wonders if they look “like two people cursed and “did she realize the point they had reached? His “revelation that they might have the ability to escape” derives from his hope that “they were, they had always been accomplices.” However, Joseph has “created in his mind an Edmonde who didnt exist in reality and, true to her character and unfortunate for him, she cements her role as a non-accomplice. 

David P Simmons

mercoledì 24 maggio 2017

SIMENON SIMENON. I SENTIMENTI DI MAIGRET

Ricordi di infanzia e sguardi come chiavi di lettura 

SIMENON SIMENON. LES SENTIMENTS DE MAIGRET 
Souvenirs d'enfance et regards, comme autant de clés de lecture   
SIMENON SIMENON. MAIGRET'S FEELINGS 
Childhood memories and glances as reading keys 

Illustrazione di Giancarlo Malaguti
I tratti distintivi di Jules Maigret sono evidenti e hanno certamente contribuito alla sua affermazione. La pazienza, l’ostinazione – quasi cocciutaggine -, la capacità di “assorbire” gli ambienti, la solida tranquillità borghese, l’umanità e parecchi altri sfaccettano il personaggio come pochi nel fin troppo affollato mondo dei commissari di polizia. Un aspetto però fondamentale è come i sentimenti abbiano attraversato la sua vita, il suo destino, diventando precise chiavi di lettura dei suoi comportamenti che, spesso, dissimulano riflessioni, intersezioni e dolcezze piuttosto inconsuete in un uomo e maggiormente se poliziotto.  
“Aveva condotto tutta quella indagine da uomo, come se si fosse trattato di un affare personale, a tal segno che, suo malgrado, vi aveva mescolato ricordi di infanzia”. (M. et les vieillard). I sentimenti di Maigret traggono le mosse appunto dalla sua infanzia. La prematura scomparsa della madre, la convivenza con il padre Evariste – un padre ripiegato in se stesso, chiuso nel proprio dolore – sono eventi che incidono e scolpiscono il carattere di un bambino che si è trovato presto, troppo presto a misurarsi con la morte e che, di converso, sa interpretare appieno il caleidoscopio della vita.  
“Alcune immagini, senza ragione, senza che ce ne accorgiamo, penetrano in noi, rimangono arbitrariamente nella nostra memoria benché siamo appena coscienti di averle fissate nella mente e non corrispondono a niente di importante”. ( M. et le client du samedì) 
Per essere acquisiti e interiorizzati affinché diventino personale patrimonio, i sentimenti richiedono spazi riservati di elaborazione, quasi una lettura approfondita di istantanee, un ascolto serale di trasmissioni radio che applichino la mente all’esercizio dell’immaginazione: 
“ Sentì il desiderio di un bicchiere di birra da qualche parte in cui potesse trovarsi in mezzo a gente comune che si occupa delle proprie, modeste faccende”. (M. chez le ministre) 
“Il commissario fumò tre pipe almeno, senza muoversi, guardando i passanti, i tassì, ascoltando brani di conversazioni, come se avesse bisogno di ritemprarsi nella vita di tutti i giorni”. (M. tend un piège) 
“Gustò la birra da uomo pacifico che ha davanti a sé molte ore di ozio”. (Le chien jaune) 
Ricordi di infanzia, immagini che impressionano in modo indelebile e formante il carattere. La complessa personalità di Jules amalgama e sviluppa un’infinità di sguardi – reali o metafisici – sempre sotto la guida dei sentimenti, traducendoli in una semplicità analitica che lo aiuta a colorare a tinte grasse di pastello – spesso con influenze determinanti sull’esito delle inchieste - il visto e il vissuto. 
“C’era qualcosa di giovane, di allegro quella mattina nel ritmo di Parigi. Comunicava una stagione, una nuova primavera, e la gente era ottimista”. 
“Pensava ad Adeline Calos, che finalmente era diventata per lui un personaggio completo. Poteva anche immaginarla bambina”. (M. et le corps sans tête) 
“Quella lunga consuetudine gli dava anzi come un senso di piacevole riposo: ogni volta gettava su quelle vecchie care cose uno sguardo affettuoso”. (M. et son mort) 
Lo sguardo di Simenon, certo, che nei polizieschi di Maigret si affinava e si esercitava pensando ai romans dur in grado di consacrarlo “scrittore”, ma è uno sguardo che passa attraverso gli occhi di una sua creatura scavalcando quella zona d’ombra presente in ogni vita. Jules Maigret è solare, limpido, non ha zone d’ombra, ma l’intimità preziosa del suo sentimento verso Louise, l’autentica e sicura chiave di volta della sua esistenza. 
“Non lo chiamava col suo nome, né lei lo chiamava col suo. Non si dicevano caro e cara. A che serviva, dal momento che si sentivano in qualche modo una stessa persona?”. (M. et le fantôme) 
“Seguiva il ritmo delle giornate di sua moglie, come cominciava il suo lavoro, in che momento passava dalla cucina alla stanza da letto e come concatenava i suoi gesti”. 
“Egli preferì non rispondere, sapendo che a sua moglie non piaceva guardare in faccia certe realtà. Dopo tanti anni di vita insieme, aveva conservato del mondo l’immagine che se ne era fatta ai tempi dell’infanzia”. (M. s’amuse) 
Il loro amore, la loro convivenza rifugge dai grandi gesti perché non servono a nulla. La cornice che li avvolge – direi forse li protegge - è fatta di sfumature, rispetti, occhiate, affinità, abitudini che si ripetono all’infinito senza cadere nella tristezza delle stesse, perché divenute valore supplementare e indissolubile della coppia.  
“La giornata era incominciata come un ricordo d’infanzia, smagliante e gustoso. Senza ragione, soltanto perché la vita era buona, gli occhi di Maigret sorridevano”. (La patience de M.) 
E il sentimento, ovvero il sentire, il percepire, la consapevolezza, l’aver coscienza di sé e degli altri, fin dalla sua giovinezza finiscono per radicare in Jules un presupposto tanto straordinario quanto semplice nella sua umanità. 
“Quando era giovane e faceva fantastici progetti per l’avvenire, non aveva immaginato per sé una professione ideale che, purtroppo, non esiste nella vita reale? Non l’aveva mai detto a nessuno, non aveva pronunciato le parole ad alta voce, nemmeno per se stesso: avrebbe voluto essere un “ritoccatore di destini”. (M. et le corps sans tête) 

Paolo Casadio 

martedì 23 maggio 2017

SIMENON SIMENON. SIMENON ET L'ABBE SAGEHOMME

Au temps où les œuvres de Simenon faisaient partie des ouvrages déconseillés… 

SIMENON SIMENON. SIMENON E L'ABATE SAGEHOMME 
Nel tempo cui le opere di Simenon facevano parte delle opere disapprovate... 
SIMENON SIMENON. SIMENON AND ABBOT SAGEHOMME 
At the time when Simenon's works were part of the unsuitable works... 

Les éditions Casterman ont publié pendant des années un ouvrage de l’abbé Sagehomme, professeur au collège Saint Michel à Bruxelles, érudit et grand lecteur. Son répertoire consistait en une énumération d’un grand nombre d’auteurs et leurs œuvres avec chaque fois une cotation morale. Citons l’avant-propos: «But de l’ouvrage – Ce recueil est destiné aux âmes honnêtes qui veulent le rester, aux pères et aux mères de famille, aux directeurs de consciences, qui savent quel mal une mauvaise lecture peut faire à un cœur. Ils trouveront ici une réponse brève à cette question – Puis-je lire tel roman? Puis-je le donner en lecture à mes enfants, à mes pénitents?».
L’auteur a donné six différentes valeurs aux ouvrages cités, à savoir: E = pour enfants; TB = pour tous; B = pour jeunes gens formés; B? = appelle des réserves plus ou moins graves; D = dangereux, à déconseiller; M = mauvais. Ce qui au début concernait 8.000 auteurs est devenu un ouvrage sur 13.000 écrivains au fil des ans, et reprend 46.000 titres de romans et pièces de théâtre. Avoir lu tant d’ouvrages, est-ce possible?  
Quoi qu’il en soit, Simenon se trouve en bonne place dans la liste alphabétique, avec pas moins de 52 titres cités. Parmi ceux-ci, 15 sont jugés D = dangereux et 9 sont classés comme étant M = mauvais. Ces derniers sontLe bourgmestre de Ypres (sic !!!)Les clients d’Avrence (sic !!!); FaubourgLes fiançailles de M.HireLa Marie du portLes PitardLes sœurs LacroixLe testament Donnadieu et Touriste de bananes 
On trouve aussi quelques ouvrages sous pseudonymes dont il est certain que l’auteur du répertoire ignorait que ceux-ci appartenaient à Simenon. Le seul pseudonyme dont il était conscient est Georges Sim, puisqu'en bas de page il le signale comme tel et ajoute d’ailleurs un autre pseudonyme, «Simminger» (sic !!!). Alphabétiquement, le premier pseudonyme repris est Christian Brulls. Il est cité avec 9 romans dont deux sont jugés M = mauvais, ce sont: Les adolescents passionnés et DolorosaEnsuite vient Luc Dorsanorthographié D’Orsan, avec un seul titre, jugé évidemment M= mauvais: Nini violéeEnfin, dernier pseudonyme répertorié, Georges Sim; il s’y trouve avec un total de 25 romans dont seulement 4 sont jugés M = mauvais, à savoirChair de beautéEn robe de mariéeLa maison sans soleil et Miss Baby. A noter que 10 romans de Sim portent l’indication TB = pour tous. Il est vrai que Simenon utilisait beaucoup ce pseudonyme pour ses romans d’aventures.  
Me suis-je préoccupé de ce classement? Pas du tout, mais je le conseille à toutes les âmes sensibles!!! 
  
Philippe Proost