sabato 1 settembre 2018

SIMENON SIMENON 3D - Sept petites croix dans un carnet / Sette croci in un'agenda / Seven Little Crosses in a Notebook






Sept petites croix dans un carnet /
Sette croci in un'agenda / Seven Little Crosses in a Notebook 

Fiche de la nouvelle Simenon a écrit cette nouvelle en avril 1950, semble-t-il à la demande d'un journal londonien pour son numéro de Noël. La nouvelle a été publiée dans le recueil Un Noël de Maigret. Le commissaire n'apparaît pas dans la nouvelle (voir ci-dessous le commentaire).
Edition actuelle: dans le recueil Un Noël de Maigret paru au Livre de Poche

Scheda del racconto Simenon ha scritto questo racconto nell’aprile del 1950, sembra in seguito alla richiesta di un giornale londinese per il proprio numero di Natale. Il racconto è stato pubblicato nella raccolta Un Noël de Maigret. Il commissario non appare nella vicenda (vedi più sotto il commento).
Traduzioni: in Un Natale di Maigret (Mondadori)  

Short story data sheet Simenon wrote this short story in April 1950, seemingly at the request of a London newspaper for its Christmas issue. The short story was published in the collection Un Noël de Maigret (Maigret's Christmas). The Chief Inspector doesn't appear in the short story (see comment below). 
Current translationSeven Small Crosses in a Notebook in Penguin's A Maigret Christmas And Other Stories 





Fiche du film C'est en 1955 qu'est sortie l'adaptation hollywoodienne de cette nouvelle, sous le titre A Life in the BalanceL'action est déplacée au Mexique. Nous n'avons pas vu le film, mais ce qu'on peut en lire semble indiquer que si la base de la trame est la même, nombre de modifications ont été apportées.  
Interprètes principaux: Ricardo Montalban, Anne Bancroft, Lee Marvin, José Parez, Rodolfo Acosta 
Metteur en scène: Harry Horner et Rafael Portillo 
Scénario et dialogue: Robert Presnell Jr et Leo Townsend 
Durée: 74 minutes 
Production: Panoramic Productions 

Scheda del film  E’ nel 1955 che è uscito l’adattamento hollywoodiano di questo racconto, sotto il titolo A Life in the Balance.  L’azione è spostata in Messico. Non abbiamo visto il film, ma da quello che si può leggere sembra capire che, se la trama è la stessa, numerose sono le modifiche apportate. 
Interpreti principaliRicardo Montalban, Anne Bancroft, Lee Marvin, José Parez, Rodolfo Acosta 
Sceneggiatore:  Harry Horner et Rafael Portillo 
Scenografie e dialoghiRobert Presnell Jr et Leo Townsend 
Durata: 74 minuti 
ProduzionePanoramic Productions 


Movie data sheet TThe Hollywood adaptation of this short story was released in 1955, under the title A Life in the Balance. In the film, the plot took place in Mexico. We didn't see the film, but what we learned about it tells that the basis of the plot is the same, yet many modifications were brought in it.  
Cast: Ricardo Montalban, Anne Bancroft, Lee Marvin, José Parez, Rodolfo Acosta 
Directed by Harry Horner and Rafael Portillo 
Screenplay by Robert Presnell Jr and Leo Townsend 
Duration: 74 minutes 
Production: Panoramic Productions 




Fiche télé il a été tiré de cette nouvelle trois téléfilms: un épisode pour lsérie avec Rupert Davies (Seven Little Crosses, 1962), un épisode pour la série avec Bruno Crémer (Maigret et les sept petites croix, 2004), et un téléfilm pour la télévision italienne en 1957, sous le titre Sette piccole croci. 


Scheda tv Da questo racconto sono stati tratti tre telefilm: un episodio per la serie con Rupert Davies (Seven Little Crosses, 1962), un episodio per la serie di Bruno Crémer (Maigret et les sept petites croix, 2004) e un telefilm per la televisione italiana nel 1957, sotto il titolo Sette piccole croci. 


TV data sheet There have been three TV adaptations of this short story: an episode for the series with Rupert Davies (Seven Little Crosses, 1962), an episode for the series with Bruno Crémer (Maigret et les sept petites croix, 2004), and a TV movie for the Italian television en 1957, under the title Sette piccole croci. 


Commentaire  Comme nous l'avons dit plus haut, cette nouvelle est située en dehors de la saga maigretienne. Mais tous les éléments qui la composent, trame, décor et personnages, pourraient aisément être transposés dans l'univers du commissaire, et incitent à une adaptation dans laquelle celui-ci serait présentEn effet, dans la nouvelle apparaît l'inspecteur Janvier, qui travaille sous les ordres du commissaire Saillard, dont le portrait n'est pas sans rappeler Maigret. Il "suffit" donc de remplacer Saillard par Maigret et, moyennant quelques détails, on arrive à considérer cette nouvelle comme appartenant à la saga. Ce que n'ont pas manqué de faire les scénaristes de la série avec Bruno Crémer, pour un épisode très réussi. 
Le téléfilm italien, antérieur à la série avec Gino Cervi, propose des ingrédients qui annoncent déjà celle-ci: générique sur des images en extérieur, puis "huis clos" à la PJ, dans un décor unique, mise en scène dramaturgique et théâtrale, où, comme le dit le commentaire sous la vidéo que nous avons mise en lien, tout repose sur le jeu des acteurs et les dialogues. Outre le fait que cette adaptation est bien faite, elle est intéressante à voir comme une sorte de précurseur de la série Le inchieste del commissario Maigret.

Commento  Come abbiamo detto sopra, questo racconto non fa parte della serie maigrettiana. Ma tutti gli elementi che la compongono, trama, ambiente e personaggi, potrebbero essere tranquillamente trasposti nell’universo del commissario e spingerebbero ad un adattamento nel quale lui fosse presente. In effetti nel raccconto appare l’ispettore Janvier, che lavora agli ordini del commissario Saillard, la cui figura non può non ricordare Maigret. “Basterebbe” quindi sostituire Saillard con Maigret e, al di là di qualche dettaglio, si potrebbe includere questo racconto nella serie maigrettianaCosa che non hanno mancato di fare gli sceneggiatori della serie televisiva con Bruno Crémer in un episodio molto ben riuscito.
Il telefilm italiano, anteriore alla serie con Gino Cervi, propone degli elementi che annunciano quelli dello sceneggiato: gli esterni e gli interni della Polizia Giudiziaria, in un ambiente unico, messa in scena drammaturgica e teatrale e, come dice il commento al video che abbiamo messo on line, tutto si basa sulla recitazione degli attori e sui dialoghi. Oltre al fatto che questo adattamento sia ben fatto, è interessante considerare come sia una sorta di precursore della serie Le inchieste del commissario Maigret. 

Comment  As we said above, this short story is outside the Maigret saga. Yet all its components, plot, setting and characters, could easily be transposed in the Chief Inspector's universe, and encourage to an adaptation in which Maigret could be present. In fact Inspector Janvier appears in the short story, and he works with Chief Inspector Saillard, whose portrait is reminiscent of Maigret's. So you "simply" would have to replace Saillard by Maigret and, with some additional details, you might consider this short story as belonging to the saga. What the scriptwriters did not fail to do for the series with Bruno Crémer, and they made a very successful episode. 
The Italian TV movie, prior to the series with Gino Cervi, proposes ingredients that already announce this series: generic on outdoor images, then "in camera" and unique setting at the PJ, dramaturgical and theatrical staging, where, as they say in the comment under the video we put a link to, everything depends on the acting and dialogue. Besides the fact that this adaptation is well done, it is interesting to watch as a kind of forerunner of the series Le inchieste del commissario Maigret. 

venerdì 31 agosto 2018

SIMENON SIMENON. LA GENERAZIONE MAIGRET

Come e perché il commissario simenoniano era rivoluzionario allora e dopo diventò uno standard cui fare riferimento.

SIMENON SIMENON. LA GENERATION MAIGRET
Comment et pourquoi le commissaire simenonien fut révolutionnaire alors, et devint ensuite un standard auquel faire reference
SIMENON SIMENON. THE MAIGRET GENERATION
How and why the Simenonian Chief Inspector was revolutionary then and subsequently became a reference standard



Che il personaggio messo in scena negli anni '30 da Simenon fosse rivoluzionario per l'epoca, é un concetto che abbiamo più volte espresso in questo blog. Riassumendo rapidamente potremmo ricordare che si tratta del primo funzionario dello stato, un poliziotto quindi, ad assurgere a protagonista di una serie molto lunga e di grandissima e duratura fama. Al bando i soliti "detective per diletto o per noia".... come allora ci aveva proposto il filone poliziesco giallo britannico da Poirot, a Sherlock Holmes a Miss Marple.
Qui si torna nella vita normale, sulla strada e con i piedi per terra, grazie ad un dipendente statale, stipendiato per il suo lavoro. 
Secondo aspetto rivoluzionario: l'atteggiamento del commissario nei confronti dei colpevoli. Non li ammazza, non li umilia, né gode a pensare alla fine che faranno. Lui é uno che si sforza di capire perché quell'individuo sia giunto a quel punto, e lo fa senza esprimere giudizi. E poi niente inseguimenti, nessuna scazzottata, poca azione ma molta osservazione e compenetrazione con l'ambiente del crimine. Niente fascino del bell'agente, niente sesso, nessun potere o capacità speciale... insomma, un uomo come gli altri.  
E già queste caratteristiche sono sufficienti per farne un modello unico e originale per la narrativa poliziesca europea del tempo.
Ma nel titolo abbiamo fatto cenno a una "generazione Maigret". Cosa intendevamo? Evidentemente quel tipo di protagonisti che la letteratura poliziesca ha prodotto "dopo" Maigret e che in qualche modo gli devono qualcosa. 
Dall'ultimo Maigret sono ormai passati quasi cinquant'anni e dal primo poco meno di novanta (ottantasette per la precisione). E' un tempo congruo perché la qualità e il successo del personaggio potesse contagiare (ed influenzare) gli scrittori di romanzi polizieschi. Anche perché sempre più, diciamo dagli anni sessanta in poi, la figura del detective ha assunto le sembianze più disparate e anche lo stesso romanzo giallo ha assunto forme diverse. Non si esauriva più solo nel racconto del delitto, della sua soluzione e dell'arresto del colpevole. Intanto si creavano i sottogeneri, il thriller storico (di epoche diverse: da quella romana, al Rinascimento), lo spionaggio (tra le guerre mondiali e durante la guerra fredda), il giallo procedurale (che si svolge soprattutto nelle aule dei tribunali a colpi di requisitorie e contro-interrogatori), fino a quello anatomapatologico (dove i medici legali sono i veri risolutori del caso)... e potremmo andare avanti per un po'. Questa diversificazione, ha portato anche a protagonisti che deviano dalla classica indagine del detective tout court. Iniziamo ad avere personaggi che guardano al crimine in modo diverso e che si portano nell'indagine il loro mondo con tutti problemi annessi e connessi al loro ambito lavorativo, a quello familiare, a quello personale. Gli autori intanto introducono tematiche sociali, psicologiche, religiose, contesti molto particolari in cui si consumano i crimini e il genere poliziesco puro diciamo che si diluisce e sconfina sempre più nella letteratura sic et simpliciter.
E' questa è già una chiara influenza del Maigret di Simenon che, abbiamo detto più volte, dal periodo americano, intorno agli anni '50, va sempre più avvicinandosi ai romans durs simenoniani, almeno per quanto riguarda la scrittura, per i temi trattati e per l'approfondimento psicologico. 
E infatti oggi tra un poliziesco di livello e un romanzo tout court il confine è diventato molto labile. E forse, nel vecchio continente, il merito è davvero di Georges Simenon. Non dobbiamo infatti dimenticare che in America, negli stessi anni '30, il genere "Hard Boiled", i cui padri riconosciuti sono stati Dashiell Hammett e Raymond Chandler, riportò il delitto nelle strade e negli ambiti delle meschinerie e dei difetti umani, causato dai reali motivi che nella vita spingono un individuo a sopraffare l'altro.
In questa nuova via, inaugurata nel '30 da Maigret, possiamo trovare il successo e la fama del commissario De Vincenzi dell'italiano Augusto de Angelis a metà degli anni '30, quella del commissario Barlach dello svizzero Friedrick Dürrenmatt negli anni '50, di Pepe Carvalho dello spagnolo Manuel Vazquez Montalban negli anni '70, di Fabio Montale del francese Jean Claude Izzo ai primi degli anni '90 e dei suoi contemporanei commissari Kurt Wallander dello svedese Henning Mankell e Salvo Montalbano dell'italiano Andrea Camilleri. E infine citiamo anche l'anatomopatologo Quirke dell'irlandese John Banville (i cui romanzi sono spesso firmati con lo pseudonimo di Benjamin Black) alla fine degli anni 2000.  
Una passerella esemplificativa e non esaustiva, ma formata da  protagonisti molto eterogenei, molto diversi tra loro, ma che sono stati creati con una sorta di "meccanismo Maigret": niente super-poliziotti, grande attenzione al sociale e una spiccata originalità rispetto alla figura classica dell'investigatore.
Questi, ma non solo loro, sono quelli che ho chiamato la "generazione Maigret", un tema che meriterebbe una trattazione ben più vasta e approfondita. Ma noi qui ci contentiamo di aver posto un argomento, suscitato qualche curiosità e aver messo in moto un certo seguito. (m.t.)