venerdì 9 ottobre 2020

SIMENON SIMENON. MAURIZIO TESTA: "IL MIO SIMENON"


1964. L'anno di collisione tra la mia vita e l'opera di Simenon (all'epoca ancora un gagliardo sessantenne, ancora attivo come romanziere). Io a quell'epoca avevo dieci anni ed ero già abbastanza grandicello per assistere ai programmi di prima serata. 
E così prima di arrivare a Simenon-Simenon, occorre passare per Georges Simenon e prima ancora per Maigret (quello televisivo italiano) e, nella fattispecie, per Gino Cervi, attore che conoscevo perché mio papà mi aveva portato al cinema a vedere un film della saga "Don Camillo e l'onorevole Peppone. 
Quindi il celebre Maigret televisivo era il primo incontro (del tutto inconsapevole) con qualcosa che aveva a che fare con Simenon. Dovevano passare un po' di anni, più di venti, per arrivare al secondo contatto. La mia vita nel frattempo era si era avviata, mi ero sposato, lavoravo come giornalista in un quotidiano romano, ed ero un lettore accanito, classici e moderni, italiani e stranieri, ma non mi ero mai imbattuto in Simenon.
L'occasione me la fornì mia moglie Nadia. Aveva infatti iniziato a leggere i Maigret e ne divorava uno dopo l'altro. Io invece, per quanto riguarda i gialli, all'epoca avevo già passato il periodo "Sherlock Holmes", dopo aver iniziato con il geniale Edgard Allan Poe, ed ero in pieno periodo "hard boiled" (D. Hammett, R. Chandler, .etc)
Poi quell'accanimento di mia moglie nel leggere i Maigret mi incuriosì e questa curiosità fu aumentata dai ricordi (piacevoli) che mi portavo dietro nei miei ricordi televisivi di vent'anni prima.
E così ecco il contatto con l'opera di Simenon. L'effetto su di me non era diverso da quello di mia moglie. Ne finivo uno e ne iniziavo un'altro, quasi senza mai riflettere. Poi passato un primo momento, iniziai quasi inconsciamente ad analizzare quei romanzi e capii sempre meglio che quello che mi attraeva non era il meccanismo giallo, ma quello che mi teneva legato a quei titoli era il modo di narrare, la scrittura utilizzata, il modo di tratteggiare i personaggi, di creare le ambientazioni, lo spessore psicologico... Insomma mi resi conto che dietro a quelli che potevano superficialmente essere definiti romanzetti polizieschi, c'era una struttura solida, una scrittura sapiente e una capacità di attrarre non comune.
E allora sorse spontanea la domanda:"Ma chi é questo Simenon? Ma avrà scritto altre cose oltre ai Maigret? Quando é nato? Dove?...." Quando iniziai a leggere le sue prime note biografiche e rimasi forse più attratto che dai Maigret. Nel frattempo avevo iniziato a leggere i cosiddetti "romans durs". Continuai a leggere questi romanzi (continuando però a divorare i Maigret), ma il mio interesse per lo scrittore, la sua vita, le sue avventure, cresceva proporzionalmente, non solo con la lettura della sua opera, ma con una conoscenza sempre più approfondita dello scrittore.
Questa passione mi portò addirittura nel 1994 a scrivere una biografia romanzata (poi tradotta e venduta anche in altri paesi europei) ed altri libri in cui c'entrava Simenon in un modo e in un altro. Poi a Roma organizzai nel 2000 un evento di quindici giorni dedicato allo scrittore nell'ambito dell'"Estate Romana"... e non mi sono fermato lì. 
E arriviamo a "Simenon-Simenon". Nel 2010, avendo lavorato una decina d'anni all'informazione sul web, mi venne l'idea che fosse giunta l'ora di organizzare una biografia su internet che fosse quotidiana, sempre aggiornata, che fosse interattiva permettendo un dialogo con i suoi lettori, testi, immagini, video. Insomma un modo nuovo e originale di fare informazione su un autore per approfondirne, in un appuntamento quotidiano, la sua conoscenza.
Il resto è storia che, anche voi lettori di "Simenon-Simenon", conoscete bene, come la svolta internazionale del 2016 con l'introduzione dei post in lingua francese e inglese. Ed ora nel 2020 festeggiamo questi primi dieci anni.
Potete immaginare la mia commozione per essere arrivato a tagliare un tale traguardo. Ma questo mi impone un grazie a tutti i miei compagni di questa avventura (prima tra tutti a Murielle Wenger, tanto per citare un nome), ma soprattutto le centinaia di migliaia di visitatori, fans, sostenitori che ogni giorno mi danno l'energia e alimentano la voglia di continuare con i loro commenti, i loro like, i loro commenti e che testimoniano il loro interesse, leggendo ogni giorno i nostri post. 

Maurizio Testa

giovedì 8 ottobre 2020

SIMENON SIMENON. "QUESTO COMMISSARIO NON É INTELLIGENTE"


 "Maigret raccontato da Simenon-Simenon/ Maigret raconté par Simenon-Simenon/ Maigret related by Simenon-Simenon" 

SIMENON. QUESTO COMMISSARIO NON É INTELLIGENTE


Lunedì 2 novembre 2011 - Sì. E' davvero il commissario Maigret. Ed è proprio il suo creatore ad affermare che il proprio personaggio più famoso non sia intelligente. Immediatamente dopo lo definisce intuitivo. Uno degli atteggiamenti in cui lo coglie più spesso è quello di fiutare. E' un gesto, l'utilizzo di uno dei cinque sensi, al tempo stesso molto materiale ma anche molto impalpabile e se vogliamo anche metaforico ed extra-sensoriale.
Maigret non sarà intelligente, ma la coniugazione tra l'intuizione e il fiuto è una di quelle che presuppone una certa sensibilità per capire le situazioni, le mentalità, il modo di ragionare delle persone che incontra nelle sue inchieste e forse addirittura gli consente di vedere più lontano di altri.
Certo l'aspetto pachidermico, lo sguardo, che lo stesso Simenon definisce bovino, non avvicina Maigret agli altri investigatori letterari in voga in quegli anni '30. Non ha il fascino noir di Sam Spade o il fatalismo seducente di Philp Marlowe, non ha le incrollabili e un po' antipatiche sicurezze di Sherlock Holmes, né la vezzosa metodologia d'investigazione di miss Marple. Niente sesso, ma molto cibo, niente azione, ma lentezza e spesso adirittura l'inazione. Inazione apparente però perchè in quell'ozio Maigret "assorbe", lo sottolinea il suo creatore, l'ambiente che lo circonda. Maigret non sembra, ma mette in funzione la sua sensibilità, rizza invisibili antenne. Tutto questo, detto così, non sembrerebbe delineare un personaggio capace di coinvolgere il lettore. Il suo avvio è lento, "bighellona" tra un bancone di un café e la cucina di un portinaia dove cuoce qualcosa, talvolta può sembrare snervante. C'è un omicida in giro e lui che fa? Fiuta nelle pentole, beve Calvados, se ne sta lì a sentire le chiacchiere dei perditempo locali.
Eppure "acchiappa". La gente legge e rimane catturata. Identificazione? Certo il commissario è quanto di più vicino ci possa essere alla gente comune. Un piccolo borghese, con un premurosa moglie casalinga,  prende il tram (meglio la piattaforma esterna, lì si può fumare) per andare in ufficio, pardon al commissariato. E' uno di noi? Sì e no. Ci somiglia molto, ma lui quando ha captato la giusta lunghezza  d'onda, vede tutto più chiaro, decifra i codici di comportamento, scopre i legami tra vicende e personaggi e imbocca la giusta via. E quando arriva a pizzicare il colpevole ha già capito i pregressi, i motivi che lo hanno spinto e il destino (sì, quello cinico e baro) che gli ha guidato la mano. E decide. Spesso decide che la legge non avrebbe potuto capire, che la legge non sarebbe stata all'altezza della giustizia e allora decide lui di mettere mano e di aggiustare i destini.
Ma con quale diritto. In nome di chi? Beh... Maigret non sarà intelligente, ma ha intuito, ha fiuto e, lo abbiamo detto, di solito ha capito prima di tutti la situazione, sa meglio di tutti, come sarebbe andata a finire la storia e spesso ha il coraggio di cambiare il futuro delle persone.
Chapeau, monsieur Maigret!








mercoledì 7 ottobre 2020

SIMENON SIMENON.IL NOBEL...SEMPRE A UN PASSO

 

 post storici/ billets historiques/ historical posts 

SIMENON E IL NOBEL... SEMPRE A UN PASSO

    

domenica 28 novembre 2010 - Fin da 1937 si faceva il nome di Simenon, come uno dei possibili candidati al premio Nobel per la Letteratura. Ma allora lo scrittore era ancora molto giovane, aveva trentaquattro anni e persino lui stesso, nonostante il suo nome fosse apparso in più di un'indiscrezione riportata dai giornali, era cosciente che in quel momento fosse un evento ancora prematuro. Una sua frase chiariva inequivocabilmente il suo pensiero a proposito. "Pubblicherò il mio primo vero romanzo a quarant'anni e a quarantacinque avrò il premio Nobel...". Insomma lo scrittore si dava dieci anni per arrivare a questo prestigioso traguardo.Quando iniziò a pubblicare con Gallimard, credette che in qualche modo, l'editore, grazie anche alle sue conoscenze con i membri del comitato, potesse aiutarlo. E in effetti di ritorno dal viaggio a Stoccolma per accompagnare un suo autore Roger Martin du Garde, premiato nel 1937, Gallimard rivelò a Simenon che al comitato svedese gli avevano fatto il suo nome. Da lì partì una strategia per portare il romanziere a quel traguardo, non trascurando nulla. Addirittura, per volere di Gallimard stesso, le copertine dei suoi romanzi iniziarono a somigliare a quelle di Paul Valéry e di André Gide. Fu invece quest'ultimo, proprio nell'anno a suo tempo indicato da Simenon il 1947, ad aggiudicarsi il riconoscimento.  Nel 1951 fu orchestrata una vera e propria campagna stampa che dava il nome di Simenon tra i più favoriti. E lui stesso, che in pubblico aveva sempre ostentato un certo disinteresse per il premio arrivando addirittura a dire che lo avrebbe rifiutato, dichiarava in confidenza che sarebbe stato davvero contento di ricevere il premio Nobel, anche perché era la sola onorificenza cui da sempre attribuiva un qualche valore. Insomma il 1951 sembrava l'anno giusto, anche perché il Belgio lo appoggiava ufficialmente. Ma niente da fare, quell'anno l'accademia scelse un letterato svedese, Fabian Lagerkvist.  E ancora la storia si ripeté nel 1957. Stavolta era dato come favorito e sembrava fosse davvero il suo turno. Simenon si era così pronunciato "Se avrò il premio, Maigret diverrà commissario generale!". Ma Maigret rimase commissario divisionario, Simenon non ebbe il Nobel che fu assegnato ad Albert Camus. La botta fu forte e Simenon ci mise un bel po' ad inghiottire quel rospo. Ma ancora nel 1960 si torna a parlare di Nobel a Simenon il quale però ormai non ci sta più a quel gioco e dichiara "Qualche anno fa' il Nobel mi avrebbe fatto piacere. Ora non sono più sicuro che l'accetterei". E con questo mise fine, anche se con non pochi rimpianti, ad ogni aspettativa e a qualsiasi speranza.

martedì 6 ottobre 2020

SIMENON SIMENON "SIMENON STORY". I VOLTI DEL SESSO: 8000 PROSTITUTE, BETTY, JOSHEPINE BAKER... MA

sabato 21 giugno 2014
SIMENON SIMENON. I VOLTI DEL SESSO: 8000 PROSTITUTE, BETTY, JOSHEPINE BAKER... MA


L’altro ieri, sul Corriere della SeraRoberta Scorranese ha firmato un articolo intitolato L'ossessione dell’intellettuale per il corpo femminile. Una cavalcata per  gli sconfinati territori del sesso percorsi, ognuno a modo loro, dagli intellettuali tra l'800 e il '900. Tra gli esempi riportati non poteva mancare Simenon che secondo l'articolista agognava a "... quella singolare purezza che nasce dalla corruzione più estrema. Quella che forse cercava Georges Simenon nelle sue ormai leggendarie orde femminili presenti nella vita reale (lui stesso confessò a Fellini di aver «avuto diecimila donne», di cui «ottomila prostitute»), ma anche in certi suoi indimenticabili personaggi — per esempio il candore marcio di Betty, sola e in indecente attesa al bancone del bar. Per non parlare della sua passione per la dea mulatta del canto, Joséphine Baker...".
Si dirà, cose già dette e risentite più di una volta. Sembra che lo spunto sia stato la tournée del Crazy Horse che il prossimo luglio toccherà Milano. Crazy Horse che, a quanto dicono, i parigini hanno sempre sentito come il loro locale, a dfferenza del Moulin Rouge che era destinato ai turisti. Il fatto è che questo cabaret, chiamiamolo così, aprì i battenti nel 1951, quando cioè Simenon viveva negli States e quando tornò nel '55 la novità doveva essere ormai passata. Onestamente non sappiamo se Simenon ci sia mai stato, certo è che era non lontano dal Georges V, l'hotel di gran lusso dove solitamente scendeva a Parigi. Per esempio nel '52 fece un viaggio in Europa e sicuramente alloggiò nell'albergo in cui andava sempre. 
Ma a parte il fatto che Simenon sia o non sia stato al Crazy Horse, questione riteniamo assai marginale, ci volevamo soffermare sui tre esempi portati per descrivere il rapporto con il sesso di Simenon su cui abbiamo già scritto diversi post: Il sesso extraconiugale dei coniugi Simenon - Simenon, sesso, sesso, sesso - Simenon, sex addicted ante-literam. Iniziamo così dalle diecimila donne (ottomila prostitute). Si tratta di numeri venuti fuori da un'affermazione fatta in un intervista a Federico Fellini. Ma  nessuno ricorda ad esempio che Simenon in quel pezzo scriveva anche che "... avrei voluto conoscere tutte le donne. Certo a causa dei miei matrimoni non ho mai potuto avere delle vere avventure. Nella mia vita quello che ho pututo fare è "sesso tra due porte", é incredibile. Ma non è solo perché si cerca un contatto umano vuol dire che poi lo si trovi. Si trova soprattutto il vuoto, non è vero?...". Sull'esuberanza sessuale del romanziere nessun dubbio, ma certo queste parole pronunciate a settantaquattro anni esprimono un'amarezza e dei rimpianti che dovrebbero porre delle domande sul vero rapporto di Simenon con il sesso e le donne, aldilà delle sue parole e dei comportamenti esibiti.
Passiamo invece a Betty, uno dei suoi personaggi femminili più riusciti e famosi. Un personaggio complesso, un esempio della capacità di Simenon di costruire psicologie vere, contraddittorie e intricate come solo la vita vera sa creare. Ma anche qui il sesso è solo una delle componenti dell'omonimo romanzo di Simenon, che invce scandaglia l'animo di questa donna (vedi in proposito il nostro post, scritto da Paola Cerana, Betty... ancora whisky, per favore). E forse, senza quella sua quotidiana frequentazione sessuale di donne di tutti i tipi, di differenti ceti sociali e di diversi paesi, non avrebbe acquisito quella particolare conoscenza che gli consentì di creare un personaggio come Betty. E, ricordiamolo ancora una volta, senza giudicare, mai.
La terza fa parte della sua vita vera. Al tempo il romanziere era un giovane di ventidue anni, nel pieno delle sue speranze e ricco di aspettative nei confronti della vita, con quella idea fissa di diventare romanziere. Già pubblicava qualcosa qua e la, ma sotto pseudonimi e nessun ancora lo conosceva. Gli eventi lo portarono a conoscere quella stella negra ventenne per cui tutta Parigi impazziva.  Fu subito un colpo di fulmine, come dice Pierre Assouline nella sua biografia "Simenon", "... lui fu raramente "au diapason" con una donna come lo fu con Josephine. La stessa energia che niente e nessuno avrebbe potuto esaurire, stessa attrazione per le performance in tutti i campi, lo stesso desiderio irreprimibile di godere della vita in tutti i suoi aspetti, la stessa gioia di vivere in un'esuberanza permanente, stessa sessualità libera da ogni tabù...".
Una vera avventura questa, anche se Georges era gia sposato con Tigy. Una storia travolgente che avrebbe potuto cambiare per sempre la vita di Simenon (vedi il post Un uragano chiamato Josephine Baker). E in questo caso più che l'amore, la passione e il sesso, poté l'incrollabile determinanzione di Simenon a diventare un giorno un romanziere. Nemmeno una "distrazione" potente come la Baker lo deviarono dal suo obiettivo. Le donne, il sesso, la passione erano importantissime per Simenon, ma...

lunedì 5 ottobre 2020

SIMENON SIMENON. 10 ANNI DI BLOG : CHIEDETE IL PROGRAMMA! - DEMANDEZ LE PROGRAMME ! - ASK FOR THE PROGRAM!


Abbiamo pensato che il miglior modo di festeggiare il decimo anniversario del nostro blog è quello di pubblicare una rassegna dei post pubblicati durante questi anni.Vi proporremo una serie di "Simenon-Story", un'altra serie "Maigret raccontato da Simenon", e un certo numero di "post storici" scelti tra i migliori. Come ogni scelta la nostra sarà totalmente soggettiva, ma rispecchiano fedelmente quella che è stata la linea ispiratrice di Simenon-Simenon in questi dieci anni: raccontare la vita e l'opera del romanziere da tutti i punti di vista possibili e immaginabili, dal semplice aneddoto all'analisi più approfondita. Ma non ci fermeremo certo qui e nelle prossime settimane ci saranno altre sorprese per voi... Seguiteci!


SIMENON-SIMENON. 10 ANS DU BLOG : DEMANDEZ LE PROGRAMME ! 

Nous avons pensé que la meilleure façon de fêter le dixième anniversaire de notre blog est de vous présenter un florilège des textes publiés pendant toutes ces années. Nous vous proposerons une série « Simenon-Story », une série « Maigret raconté par Simenon-Simenon » et une série de « billets historiques », choisis parmi les meilleurs. Comme tout choix, le nôtre est totalement subjectif, mais il reflète bien, pensons-nous, quelle a été la ligne directrice de Simenon-Simenon durant ces dix années : parler de la vie et de l’œuvre du romancier en l'abordant sous tous les angles imaginables, de la simple anecdote à l'analyse plus fouillée. 
Mais nous n'en resterons pas là, et d'autres surprises vous attendent dans les semaines à venir… Restez avec nous ! 


SIMENON-SIMENON. 10 YEARS OF THE BLOG: ASK FOR THE PROGRAM! 

We think that the best way to celebrate the tenth anniversary of our blog is to present you an anthology of texts published over the years. We will propose a series «Simenon-Story», a series «Maigret related by Simenon-Simenon» and a series of «historical posts», chosen among the best ones. Like any choice, ours is totally subjective, but it reflects well, we think, what was the guideline of Simenon-Simenon during these ten years: talking about the novelist's life and works by approaching it from every conceivable angle, from mere anecdote to a more in-depth analysis. 
But we won't stop there, and more surprises await you in the weeks to come… Stay tuned! 

SIMENON SIMENON "REPORT". DE SIMENON A MAIGRET, EL GUSTO POR LA "BUENA COCINA"


El Diario - 04/10/2020 - Jose Oliva - El gusto por "la buena cocina" está presente en Simenon y Maigret, y las páginas de sus novelas se llenan de comidas abundantes, recetas de cocina tradicional y buenos vinos y licores, recopilados en un libro del gran crítico gastronómico de Le Monde Robert J. Courtine.
Courtine (1910-1998), que a veces firmaba como La Reynière, era un enemigo confeso de la "nouvelle cuisine" y defensor de la cocina tradicional, y en los años 40 conoció y se hizo amigo de Georges Simenon. En el prólogo de una nueva edición de este libro, que ahora publica Vibop ("Simenon i Maigret s'entaulen"), Xavier Pla recuerda que Simenon es "el maestro de la creación de ambientes, de la evocación de unas atmósferas realistas", y por eso no puede extrañar al lector que "cuando el comisario Maigret vuelve a casa, al famoso número 130 del Boulevard Richard-Lenoir de París, en la cocina suele esperarle siempre una olla humeante que llena de olor todo el piso...>>>

 

domenica 4 ottobre 2020

SIMENON SIMENON. LES MAXIMES DE MAIGRET


J’essaie de comprendre. Je n’ambitionne pas de fixer les responsabilités de chacun. “ 
(Maigret et le marchand de vin)


“Cerco di capire. Non ho l’ambizione di determinare le responsabilità di ciascuno”.
(Il commerciante di vini)


“I try to understand. I do not aim to fix everyone’s responsibilities.” 
(Maigret and the Wine Merchant)


sabato 3 ottobre 2020

SIMENON SIMENON REPORT "TELE" - LES INTERVIEWS DE RTS


RTS - (Les Archives del Rts) - Salomé Breguet Le 4 septembre 1989, Georges Simenon s'éteignait à Lausanne, où il s'était installé dès 1956. Une proximité géographique avec la TSR qui favorisa sa participation à plusieurs émissions littéraires. Dans ces interviews, l'écrivain se montre tel qu'en lui-même, comme un artisan de la littérature dont la profondeur de l'oeuvre est trop souvent cachée par l'ombre de Maigret...>>>





venerdì 2 ottobre 2020

SIMENON SIMENON COMPIE DIECI ANNI !

Ebbene, che la festa abbia inizio. Partono i festeggiamenti per i dieci anni di vita di Simenon-Simenon. Iniziato quasi per scommessa nel novembre del 2010 questa mia passione per il grande romanziere francese è alla fine diventato un lavoro vero e proprio. Già, all’inizio mi davamo del matto: “vuoi far un blog 'quotidiano' (!) su un singolo autore?”. Ma avevo il mio asso nella manica: uno scrittore con all’attivo quattrocento titoli, con una vita in cui ha combinato tante di quelle cose che ci vorrebbero almeno quattro esistenze di persone normali per eguagliarle. Una personalità così complessa che ha raccontarla non basterebbe un libro. Una persona con quattro vite in Belgio, in Francia, negli Usa e in Svizzera, che ha abitato trentuno case che, a suo dire, ha avuto diecimila donne…. Beh ero sicuro che avrei avuto da scrivere ogni giorno.
E così è stato per cinque anni, durante i quali sono piano piano arrivati dei collaboratori, appassionati e studiosi di Simenon, da tutte le parti del mondo, dall’Italia da vari paesi dell’Europa, fin dall’America… e poi autori di libri sul romanziere o sul suo più famoso personaggio Maigret. Dopo cinque anni tutti d’un fiato, e una breve pausa, Simenon-Simenon ricominciò nel 2016 con dei collaboratori fissi, con me sempre al timone, ma con l’arrivo di una preziosissima responsabile organizzativa della redazione, Murielle Wenger (grande specialista di Maigret e di Simenon), la quale crescerà sempre più, fino a diventare una vera condirettrice del blog, e grazie a lei iniziammo a pubblicare post in tre lingue: francese, italiano e inglese.
Vorremmo raccontare tante cose, ma ci limitiamo a ricordare i nostri record di visite (oltre 100.000 visitatori), la richiesta del figlio di Simenon, John, che ci chiese di inserire il nostro blog nel sito ufficiale dello scrittore. La rivista scientifico-letteraria “Francofonia” che in un suo numero speciale ha dedicato un saggio alla nostra impresa digitale su Simenon.
Insomma come dicevamo ha acquisito l’organizzazione e la mole di lavoro di un vero mezzo di informazione, e che dopo dieci anni ha pubblicato una quantità di news su Simenon, le sue opere e la sua vita, come crediamo ben pochi abbiano fatto e nessuno con le nostre modalità e il nostro ritmo.
Festeggiamo ovviamente insieme a voi lettori, visitatori, fans di Simenon-Simenon che siete stati la vera linfa vitale di questa impresa, come innumerevoli volte ci avete testimoniato anche con commenti, riflessioni, spunti e anche con delle critiche.
Da adesso dedicheremo un bel po’ di tempo a questo festeggiamento e invitiamo tutti a partecipare… e non saremo pochi!



SIMENON SIMENON CÉLÈBRE DIX ANS !


Eh bien, que la fête commence ! La semaine prochaine vont débuter les célébrations pour les dix ans d'existence de Simenon-Simenon. Ce blog avait démarré presque comme un défi en novembre 2010, pour donner vie à ma passion pour le grand romancier belge, et à la fin c'est devenu un véritable travail. Au départ, on me prenait pour un fou : « tu veux faire un blog quotidien (!) sur un seul auteur ? » Mais j'avais un atout dans ma manche : un écrivain avec à son actif 400 romans, une vie dans laquelle il a expérimenté tant de choses qu'il faudrait au moins quatre existences d'une personne normale pour l'égaler. Une personnalité si complexe qu'un livre ne suffirait pas pour la raconter. Une personne avec quatre vies, en Belgique, en France, aux USA et en Suisse, qui a vécu dans trente-trois maisons, et qui, selon ses propres dires, a connu dix mille femmes… Alors, j'étais assuré de pouvoir écrire chaque jour quelque chose sur lui.
Il en a été ainsi pendant cinq ans, durant lesquels sont arrivés peu à peu des collaborateurs, des passionnés et des spécialistes de Simenon, de toutes les parties du monde, de l'Italie à divers pays d'Europe, et jusqu'en Amérique… et puis des auteurs de livres sur le romancier et sur son plus fameux personnage, Maigret. Après cinq ans d'une seule haleine, et une brève pause, Simenon-Simenon a recommencé en 2016 avec des collaborateurs fixes, et toujours avec moi à la barre, mais avec l'arrivée d'une très précieuse responsable organisationnelle de la rédaction, Murielle Wenger (grande spécialiste de Maigret et de Simenon), dont le rôle s'est développé de plus en plus, jusqu'à devenir une véritable codirectrice du blog, et grâce à elle nous avons commencé à publier des billets en trois langues, français, italien et anglais.
Nous aimerions raconter tant de choses, mais nous nous limiterons à rappeler notre record de nombres de visites (plus de 100'000 visiteurs), la demande de John Simenon, qui nous proposait d'insérer notre blog sur le site officiel du romancier. La revue scientifico-littéraire Francofonia qui, dans un numéro spécial, a consacré un espace pour un essai sur notre entreprise numérique liée à Simenon.
En conclusion, comme nous le disions, notre blog a acquis l'organisation et la charge de travail d'un véritable support d'information, qui après dix ans a publié une quantité de nouvelles sur Simenon, son œuvre et sa vie, comme, croyons-nous, bien peu l'ont fait et personne à notre façon et à notre rythme.
Nous allons fêter l'événement évidemment avec vous, lecteurs, visiteurs, fans de Simenon-Simenon, qui avez été le véritable élément vital de cette entreprise, comme vous nous l'avez témoigné à d'innombrables reprises, avec vos commentaires, vos réflexions, vos idées et aussi vos critiques.
Dès lundi prochain, nous dédierons une longue période à ces célébrations et nous vous invitons tous à participer… et nous serons nombreux !



SIMENON SIMENON CELEBRATES TEN YEARS !

Well, let the festivities begin! Celebrations for the tenth anniversary of Simenon-Simenon will begin next week. This blog started almost as a challenge in November 2010, when I wanted to give life to my passion for the great Belgian novelist, and at the end it had become a real job. At first, I was taken for a fool: «you want to make a daily blog about a single author?» Yet I had my trump card: a writer with 400 novels to his credit, a lifetime during which he had experimented so many things that it would take at least four lives of normal people to match them. A so complex personality that one book would not be enough to tell it. A person with four lives, in Belgium, in France, in the USA and in Switzerland, who lived in thirty-three houses and who, according to him, knew ten thousand women... Thus, I was sure I would have to write every day.
It had been so for five years, during which collaborators gradually arrived, enthusiasts and scholars of Simenon, from everywhere in the world, from Italy to various countries in Europe, and as far as America... and then authors of books about the novelist and about his most famous character, Maigret. After five years all in one go, and a short break, Simenon-Simenon restarted in 2016 with permanent collaborators, and still with me at the helm, but with the arrival of a very precious organizational manager of the editorial staff, Murielle Wenger (great specialist of Maigret and Simenon), whose role developed more and more, until becoming a true co-director of the blog, and thanks to her we could begin to publish posts in three languages, French, Italian and English.
We would like to tell so many things, but we will only recall our record of number of visits (more than 100,000 visitors), and John Simenon's request, who proposed to insert our blog on the official site about the novelist. The scientific-literary review Francofonia which, in a special issue, devoted a space for an essay on our digital enterprise linked to Simenon.
In conclusion, as we said above, our blog has acquired the organization and the workload of a true information support, that after ten years has published a quantity of news about Simenon, his works ans his life, like, we believe, very few have done it and no one in our own way and at our pace.
Of course we are going to celebrate the event with you, readers, visitors, fans of Simenon-Simenon, who have been the real lifeblood of this enterprise, as you have testified to us countless times, with your comments, your thoughts, your ideas and also your criticisms.
Starting next Monday, we will dedicate a long time to these celebrations and we invite all of you to participate ... and we will not be few!

Maurizio Testa

giovedì 1 ottobre 2020

SIMENON SIMENON. NO NEED FOR A COHERENT CHRONOLOGY

Why Maigret's investigations have not been written following chronologically his career


SIMENON SIMENON. NESSUN BISOGNO DI UNA CRONOLOGIA COERENTE
Perché le indagini di Maigret non sono state scritte seguendo cronologicamente la sua carriera
SIMENON SIMENON. PAS BESOIN D'UNE CHRONOLOGIE COHÉRENTE
Pourquoi les enquêtes de Maigret n'ont pas été écrites en suivant chronologiquement sa carrière 


In the Maigret saga, Simenon never bothered about following a coherent chronology, but he let himself being carried by the inspiration of the moment. 
In February 1931, when the novelist introduced the Maigret series in the cabaret La Boule Blanche, he made it with two titles written before: Monsieur Gallet, décédé (summer 1930) and Le Pendu de Saint-Pholien (winter 1930-1931). In these first two Maigret novels published, the Chief Inspector is already in full career and well installed in the Quai des Orfèvres, fully in his prerogatives, holder of the investigation, and working with his subordinates. 
In 1933, when Simenon thought he was over with the first nineteen novels written for Fayard, he finished the series by sending his Chief Inspector in retirement and letting him be a gardener. 
Maigret’s first investigation is told in a novel written in 1948; in this novel, Simenon showed a young Maigret who was not yet a Chief Inspector, but only a secretary in a district police station, and who could enter the Quai des Orfèvres only after the case had been resolved. 
In the last written novel, Maigret et Monsieur Charles (1972), the Chief Inspector was proposed to advance in rank and to move from Divisional Commissioner to Director of the Judicial Police, at a time when he was three years away from his long-awaited retirement. While in the meantime, that is to say in some previous novels and short stories, Simenon introduced Maigret as an ex-Chief Inspector, already retired in his little house in Meung-sur-Loire. 
Why didn’t the novelist follow a straightforward chronology? First we can remember that Simenon’s intention was to stop the Maigret series after the 19 novels published by Fayard, to move on to the “romans-durs”. A kind of parenthesis that would be used as a springboard to launch into literature “tout court”. Yet after a few years he was convinced, or his desire had returned, to write other investigations for Maigret. Maybe then he had the feeling that this would be a cohabitation for a lifetime. 
Simenon, like other detective stories writers (see Arthur Conan Doyle with Sherlock Holmes), tried after some times, to shake off that character who was so successful that his author was identified with the created hero. In reality, from Holmes up to Maigret, but also to others (let’s think for example about Rex Stout’s Nero Wolfe), they instead inevitably follow their creator until his disappearance. 
Another point is that Simenon claimed many times that writing a Maigret novel was a kind of relaxation between two “romans durs”. Concentration, the hard creative trance and the intense effort in writing quickly, needed a counterpart, thus the Maigret novels, which Simenon composed in a more relaxed, almost amused way, and without the tension of the “romans durs”. This could imply a freer writing, looser and consequently less in need of a rigorous chronology. 
Maigret’s last investigation had seemed to be the one published in 1934 (simply entitled Maigret), when the series appeared to end. And on the contrary the last enquiry (from a literary chronological point of view) was Maigret et Monsieur Charles, written in 1962, which ironically Simenon didn’t know that it would be the last, because he didn’t know that his “état de roman” would vanish some months later. Thus, Maigret et Monsieur Charles was the last novel he wrote, but this investigation was not, as Maigret had been, the conclusion of a cycle. 

by Simenon-Simenon