giovedì 31 dicembre 2020

SIMENON SIMENON. UN NATALE DI MAIGRET

 

Prima di abbandonare l'anno 2020, eccoci a ricordare una vecchia conoscenza degli appassionati del commissario simenoniano: "Un Natale di Maigret", prodotto dalla Rai, con la famosa interpretazione di Gino Cervi. Un modo come un altro per restare ancora un po' nell'atmosfera natalizia.


Avant de quitter l'année 2020, nous nous souvenons ici d'une vieille connaissance des fans du commissaire siménonien: "Un Noël de Maigret", produit par Rai, avec la célèbre interprétation de Gino Cervi. Une façon comme les autres de rester un peu plus longtemps dans l'ambiance de Noël.


Before leaving the year 2020, here we are to remember an old acquaintance of the fans of the Simenonian commissioner: "A Christmas of Maigret", produced by Rai, with the famous interpretation by Gino Cervi. A way like any other to stay a little longer in the Christmas atmosphere.

mercoledì 30 dicembre 2020

SIMENON SIMENON "REPORT" - CHRISTMAS ALONE IS BETTER THAN CHRISTMAS WITH A CREEP


Electric Lit - 23/12/2020 - Jessica Harrison (Editorial Director of Penguin Classics UK) ... Belgian writer George Simenon [...] famous as the creator of Inspector Maigret, the pipe-smoking scourge of the Parisian underworld, Simenon made his idiosyncratic contribution to the festive category with his collection Un Noël de Maigret in 1951. “The Little Restaurant near Place des Ternes” is a crisp take on the Christmas story, which initially appears to reject the time-honoured traditions of the genre. In Simenon’s gloomy Paris, a “fine rain,” not snow, is falling; his heroine, Long Tall Jeanne, is no angel; and death, not Santa Claus, makes an appearance one Christmas Eve at the quiet restaurant in the Faubourg Saint-Honoré. Instead of a Christmas tale, we seem to have stepped into a classic crime narrative: there’s a mysterious death, a bad-tempered detective inspector, and witnesses who may have secrets of their own. But as the story unfolds, Simenon reveals his true hand as he depicts, against the backdrop of a seedy and predatory city, an act of pure and redemptive generosity. The spirit of Christmas rises again; here is a true Christmas story after all...>>>

martedì 29 dicembre 2020

SIMENON SIMENON "REPORT". QUAND SIMENON INSTALLAIT MAIGRET ET SES PERSONNAGES À DIEPPE

Dans « L’Homme de Londres », Georges Simenon situe son action sur le quai de la gare maritime
et au Pollet dans les années 30. (Photo Fonds ancien)

Paris-Normandie - 24/12/2020 - Franck Weber - Le brouillard à couper au couteau, le crachin fin qui colle à la peau, le sifflement du train et le ronronnement des bateaux sur le quai... Le décor est planté. Celui de Dieppe, Seine-Maritime. Dans les années 30. C’est Georges Simenon qui rend cette atmosphère, dans L’Homme de Londres, l’un de ses 117 « romans durs », ceux qui échappent au commissaire Maigret et ses enquêtes, qui explorent l’âme humaine et ses turpitudes.
Il y a Malouin, l’aiguilleur à la gare maritime ; Pitt Brown, un ancien clown malchanceux ; Morrison, inspecteur de la police anglaise. Et surtout, Dieppe ! Le lecteur retrouve des lieux bien connus : le Café suisse, repaire des habitués du quai ; l’hôtel de Londres, où descendent les voyageurs en partance pour l’Angleterre ; la gare maritime et son poste d’aiguillage ; le Pollet où vivent encore, à cette époque, sur la falaise les familles des pêcheurs...>>>

lunedì 28 dicembre 2020

SIMENON SIMENON. L'OMBRA CINESE DI MAIGRET IN ITALIA

L'epopea di Maigret  inizia così nel nostro paese e dà il via alla fortuna letteraria di Simenon in Italia  

SIMENON SIMENON. L'OMBRE CHINOISE DE MAIGRET EN ITALIE 
L'épopée de Maigret commence ainsi dans ce pays et ouvre la voie à la fortune littéraire de Simenon en Italie


"Il était dix heures du soir. Les grilles du square étaient fermées, la place des Vosges déserte, avec les pistes luisantes des voitures tracées sur l’asphalte et le chant continu des fontaines, les arbres sans feuilles et la découpe monotone sur le ciel des toits tous pareils. Sous les arcades, qui font une ceinture prodigieuse à la place, peu de lumières. A peine trois ou quatre boutiques. Le commissaire Maigret vit une famille qui mangeait dans l’une d’elles, encombrée de couronnes mortuaires en perles...". 
E' l'incipit originale de "L'Ombre chinoise" il dodicesimo Maigret pubblicato da Fayard nel gennaio del 1932. 
In Italia invece fu il primo della serie del commissario. Uscì per i tipi di Arnoldo Mondadori otto mesi dopo, nel settembre dello stesso anno, inaugurando un nuova collana "I Libri Neri" al prezzo di 3,50 lire.
E' l'inizio di una epopea che porterà gli italiani a scoprire il commissario simenoniano e in seguito anche i romans durs.
Sono dieci anni che in Italia si è instaurato il regime fascista, il pugile Carnera si avvia a diventare campione mondiale dei pesi massimi, la Fiat fa debuttare la Balilla una berlinetta che ha le aspirazioni di divenire la macchina per tutti gli italiani, si vara l'Augustus il più grande transatlantico diesel del mondo. Ma nel Paese si sente ancora la crisi economica esplosa da una decina di anni.
Ma in questa avventura Maigret è cresciuto, non solo come personaggio, ma anche la vicenda inizia ad avere un suo valore aldilà della trama poliziesca. E' già partito quell'avvicinamento allo spessore psicologico e ai temi trattati nei romans durs che avrà il suo compimento negli anni '50. A conferma, le riuscite figure delle donne e sopratutto quello del personaggio della signora Martin, i chiaro-scuri, per la verità più ombre che luci, che dipingono questa vicenda e infine quel progressivo scivolamento da una spenta vita quotidiana al rovente dramma dove il destino impone la sua legge inesorabile.  
Un titolo quindi dal grande impatto che ebbe, a conferma della propria valenza, le sue versione televisive nel '61 in Gran Bretagna con Rupert Davies, nel '66 in Italia con Gino Cervi, in Francia nel '69 con Jean Richard e nel 2004 con Bruno Crèmer...
Insomma questo romanzo fu l'inizio di una storia della grande passione che gli italiani hanno nutrito per Simenon, passione che dura ancora oggi, grazie ai quali il romanziere ha sempre avuto un grande successo. E comincia con un Maigret che da più parti si considera uno dei migliore della cuvée Simenon. 

giovedì 24 dicembre 2020

SIMENON SIMENON. BUONE FESTE AI NOSTRI LETTORI

 BONNES FÊTES À NOS LECTEURS 

 HAPPY CHRISTMAS HOLIDAYS TO OUR READERS


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martedì 22 dicembre 2020

SIMENON SIMENON "REPORT". SIMENON NELL' EUROPA SOSPESA TRA DUE ABISSI


Avvenire - 17/12/2020 - Maurizio Cecchetti Inviato nel 1933 da una rivista a sondare che cosa pensano i popoli del Continente della Francia, il papà di Maigret scrive resoconti che sono lo specchio di una falsa idea di unità. Adelphi sta ripescando dall’opera di Georges Simenon i reportage. L’anno scorso ha pubblicato le sue cronache raccolte durante un viaggio a bordo di una goletta in lungo e in largo nel Mediterraneo. Era l’estate del 1934 e Simenon aveva trascorso già sei mesi percorrendo l’Europa continentale fino ai confini russi e traendone resoconti illuminanti sulle condizioni (e le ragioni) che prepararono il secondo grande conflitto del Novecento. Perché comincia a scrivere i suoi reportage, Simenon? Forse per conoscere meglio la natura umana, e perché deve anche mettere insieme abbastanza di che vivere. Allora qui si deve ricordare che Georges Sim, questo il nome con cui firmò alcuni dei primi romanzi che fecero da incubatrice al ciclo di Maigret, era una sorta di scrittore antropologo o psicologo, che sembra quasi sempre astenersi dal giudicare (perché la vita è un misto di bene e di male, spesso inestricabile e inspiegabile per gli stessi attori del dramma...>>>

lunedì 21 dicembre 2020

SIMENON SIMENON. COME SESSANT'ANNI FA' SI RACCONTAVA IL ROMANZIERE

Un'intervista di Gérard Pelletier per la televisione canadese francofona RCI

Il giornalista Gérard Pelletier incontra il celebre scrittore belga, autore tra l'altro di numerosi romanzi polizieschi. Simenon racconta il modo in cui ha creato il suo celebre commissario Maigret. Spiega quindi le ragione del successo presso i suoi lettori e lo stile di scrittura che gli è proprio. Gérard Pelletier domanda anche a Denyse Ouimet, moglie di Georges Simenon, da quali segni si accorge che suo marito è sul punto di scrivere un nuovo romanzo.


SIMENON SIMENON. COMME LE ROMANCIER SE DIT IL Y A CINQUANTE ANS

Une entrevue de Gérard Pelletier pour la chaîne de télévision canadienne francophone RCI

Le journaliste Gérard Pelletier rencontre le célèbre écrivain belge, auteur entre autres de nombreux romans policiers. Simenon raconte la façon dont il a créé son célèbre commissaire Maigret. Il explique ensuite les raisons de son succès auprès des lecteurs et le style d'écriture qui lui est propre. Gérard Pelletier demande aussi à Denyse Ouimet, épouse de Georges Simenon, à quels signes elle s'aperçoit lorsque son mari est sur le point d'écrire un nouveau roman.


domenica 20 dicembre 2020

SIMENON SIMENON. LE CARRÉ E SIMENON: GEORGES SMILEY E IL COMMISSARIO MAIGRET

Pur nella notevole diversità, i due scrittori mostrano alcuni punti in comune come pure i loro personaggi più famosi 

SIMENON SIMENON. LE CARRÉ ET SIMENON: GEORGES SMILEY ET LE COMMISSAIRE MAIGRET
Malgré la diversité remarquable, les deux écrivains montrent quelques points communs ainsi que leurs personnages les plus célèbres





Circa una settimana fa', se ne andava John Le Carré uno dei più letti scrittori del '900, narratore del mondo dello spionaggio, mondo da cui proveniva (entrò dopo una breve carriera diplomatica nei famosi servizi segreti di sua maestà l'MI6). Grande conoscitore di quel mondo quindi, lo descrisse da dentro, creando un personaggio seriale, Georges Smiley che é l'antitesi degli agenti segreti di grande successo come il famosissimo James Bond di Ian Fleming.
Aldilà del giusto tributo alla scomparsa circa una settimana fa', di uno scrittore di grande talento, vogliamo parlare di Le Carré perché il suo Smiley ci fa un po' pensare al commissario di Simenon.
Un agente segreto un po' tarchiato, che non é particolarmente agile né atletico e di origini modeste, probabilmente operaie. Questo personaggio creato da Le Carré si distingue per un low-profile un po' come Maigret. E un impacciato, non organizzato nella vita privata... Insomma il profilo di Smiley tutto farebbe pensare tranne che potesse essere una spia dell'MI6.
E, come il commissario simenoniano, l'agente segreto di Le Carré è un personaggio reale, con pregi e difetti, che lo allontana molto dallo stereotipo della spia tutta azione ed eroismi. Insomma lo scrittore inglese agli albori degli anni '60 ebbe il coraggio di andare controcorrente, come ai primi degli anni '30 aveva caparbiamente fatto Simenon con la serie di Maigret.
Un'altro tratto in comune dei due scrittori è il loro appeal per il mondo cinematografico. Anche dai romanzi di Le Carré sono stati tratte una decina di pellicole e una serie televisiva.
Ora si dirà che non si può confrontare Simenon e la sua sterminata opera letteraria e  Le Carré, e non è certo nostra intenzione. Ma ci sono alcuni punti significativi, come abbiamo visto, legano lo scrittore britannico a quello belga, ad esempio nella scrittura di entrambe ritroviamo un'attenzione particolare ai dialoghi. 
E sia Le Carré, come d'altronde anche Simenon era stato ritenuto da più parti degno di essere premiato con il Nobel, ma purtroppo mai arrivato. E ci piace chiudere questo rapido confronto, con la parole di Fabrizio Quadranti, svizzero, patron della manifestazione "Tutti i colori del giallo": "..."Nel momento del trapasso le definizioni si sprecano. Dal mio punto di vista, e senza alcun intento nazionalistico, se un Nobel è mancato a qualcuno, allora è mancato a Dürremmat, se si parla di noir e di gialli, o a Simenon, scrittori per i quali, d’altra parte, il riconoscimento della grandezza ha necessitato di tempi molti lunghi. Chissà che non succeda anche con le Carré, che in tanti non conoscono..." .
Ma come capita per tutti gli scrittori molto amati, anche se la morte di Le Carré ha lasciato un grande vuoto, i loro libri e i loro personaggi non muoiono mai. Come ha ampiamente dimostrato Simenon con i suoi romanzi e con il suo commissario che alla vigilia del centesimo anno è più vivo che mai.

sabato 19 dicembre 2020

SIMENON SIMENON "REPORT". DU LIVRE AU CINEMA: EN CAS DE MALHÈUR


Actualitté
- 18/12/2020 - Patrick Brion
- « 
Plus d’une fois, le film policier se croise avec le film d’espionnage et le film social. » À ce titre, les romans de Georges Simenon représentent une véritable manne pour le cinéma. En deux décennies, une vingtaine de ses ouvrages deviendront des longs-métrages. Voici donc l’occasion de redécouvrir l’œuvre, sous un autre œil. ActuaLitté et les éditions Télémaque vous proposent de retrouver quelques grands classiques de cette littérature qui a si mauvais genre, que le cinéma s’en empare avec délectation. 
Tirées de L’Encyclopédie du film policier français, voici des présentations de ces films historiques — aujourd'hui avec En cas de malheur, de l'incontournable Georges Simenon.Réalisation : Claude Autant-Lara ; scénario : Jean Aurenche, Pierre Bost, d’après le roman de Georges Simenon [...] Jean Gabin : Me André Gobillot. Brigitte Bardot : Yvette Maudet. Edwige Feuillère : Viviane Gobillot. Nicole Berger : Janine. Franco Interlenghi : Mazzetti. Julien Bertheau : commissaire. Jacques Clancy : Duret. Annick Allières : Noémie...>>> 

venerdì 18 dicembre 2020

SIMENON SIMENON "REPORT". LE CHAT, LES ROMANS, SIMENON RACONTE...

   
Ina France - 17/03/1967 - Christian Durieux Georges Simenon est de passage à Paris à l'occasion de la publication de toute son oeuvre aux éditions Rencontres et pour la sortie de son dernier roman, "Le chat".Une pile de livres à hauteur d'homme illustre toute son oeuvre et introduit l'interview qui se déroule dans un bureau.L'auteur raconte l'intrigue de son dernier roman "Le chat". Il déclare ensuite qu'il aimerait être un "raccommodeur des destinées" comme ses romans veulent le laisser transparaître. L'écriture est toujours pour lui une vocation, mais il n'est jamais satisfait de lui-même. Toujours habité par le doute, il reconnaît avoir peur de la publication de toute son oeuvre. Pour terminer, il avoue avoir toujours un véritable besoin d'écrire pour entrer dans la peau de ses personnages.