sabato 31 maggio 2014

SIMENON SIMENON: TV, RADIO E TEATRO, VISTI E SENTITI A MAGGIO


Ecco, dalle news di vari media, alcuni dei diversi adattamenti televisivi, radiofonici, teatrali e film in tv, tratti dalle opere di Simenon, che abbiamo visto e sentito nel mese appena concluso, in Italia e all'estero. 

Mitteldeutscher Rundfunk - 19/05 
Die Katze 
Il celebre romanzo Le chat, scritto da Simenon nel 1966 e diventato film nel 1971 interpetato dalla celebre coppia Jean Gabin- Simone Signoret è trasmesso dall'emittente tedesca MDR  in TV-Tipp der Woche, giovedì alle 23.40.

Spettacoli News - 19/05
Lettera al mio giudice, rappresentazione teatrale a Milano, allo "Spazio Tertulliano" con la regia di Giuseppe Scordio dal 7 al 18 maggio 2014. Il famoso romanzo di Simenon scritto nel 1946 sotto forma di lettera di un condannato al proprio giudice

The Guardian - 24/05 
New Lease Of Life
In "Afternoon Drama: The Other Simenon". La BBC-Radio 4 il 30/05,  
per la regia di Ronald Frame, presenta il primo dei tre nuovi episodi tratti dalle storie di Simenon. Questo riguarda Une vie comme neuve (1951), dove uno scapolo solitario la cui routine monotona è cadenzata da visite regolari ad una prostituta. La storia del romanziere tocca certamente argomenti che non si sentono abbastanza spesso sulle radio inglesi. "Il peccato ha radici profonde", dice il protagonista.

The New York Times - 29/05
Monsieur Hire 
Trasmesso su TV5 Monde, domenica alle ore 23.00, racconta di una giovane donna che viene uccisa in un sobborgo di Parigi. La polizia sospetta subito un solitario residente (Michel Blanc), sarto, già una volta finito in carcere per atti osceni. Sandrine Bonnaire è la sua bella e vivace vicina. Questo film francese con la regia di Patrice Leconte, del 1989, è tratto da un romanzo di Georges Simenon, Les Fiançelles de M.Hire (1933) "ha la stoffa di uno studio psicologico di prim'ordine," dice Vincent Canby del The New York Times.
 
LA7 - 31/05
Le inchieste del commissario Maigret
Continua sull'emittente televisiva italiana, nella prima serata del sabato, la trasmissione della serie francese Le Inchieste del commissario Maigret interpretate da Bruno Crémer 

Nord Bayern - 31/05
Drei Zimmer in Manhattan
Debutto a Norimberga, nel Gostner Hoftheater il 5/6/7/ 06 per la regia di Stephan Hoffstadt, con Thomas Witte, Miriam Kohler, Peter Deininger. Si tratta  dell'adattamento teatrale del celeberrimo Trois chambres à Manhattan, romanzo scritto da Simenon nel 1945.

venerdì 30 maggio 2014

SIMENON SIMENON. DOPO "LA CHAMBRE BLEUE" AL CINEMA, "LA BOULE NOIRE" ALLA TV

Si è parlato molto e giustamente della realizzazione della Chambre Bleue e della sua partecipazione a Cannes nella sezione "Un certain régard". Ma adesso tocca ad un altro romanzo di Simenon. Questa volta si tratta de La Boule noire, per la televisione. Il telefilm prodotto dalla Neyrac Films, sarà diretto da Denis Malleval e verrà trasmesso da France 3.
Le riprese del film inizieranno i primi di giugno e la lavorazione dovrebbe richiedere circa un mese. Tra gli interpreti possiamo citare Bernard Campan, Louise Herrero e Linda de Suza.
Malleval non è nuovo nell'adattare romanzi di Simenon per il piccolo schermo. Aveva già realizzato L'escalier de fer e Laurent Guerra dove aveva interpretato il protagonista. Il telefilm, trasmesso in Francia l'autunno scorso, aveva goduto di un certo successo (quattro milioni e mezzo di spettatori). La Boule noire è il primo romanzo europeo dopo il periodo americano di Simenon, scritto a Mougins nel 1955.

SIMENON SIMENON. LE INCHIESTE DI MAIGRET IN... VERDE


Sesta ed ultima puntata della passerella dei colori degli incipit delle inchieste di Maigret, a cura di Murielle Wenger. Oggi è di scena il verde, anche se alla fine fà capolino anche un po' di rosa.
 
Ne Le chien jaune é il verde delle vetrate dell'Hôtel de l'Amiral che dà il primo tocco di colore. E questo verdastro glauco, sullo sfondo di una tempesta notturna, dà la seinsazione al lettore di scoprire tutta la scena attraversò gli oblò di vetro smerigliato di un acquario. Ne La maison du juge che si apre con un giornata anch'essa piovosa, e con il tappeto verde del biliardo sul quale Maigret inganna l'attesa giocherellando con delle biglie "d'un giallo sgradevole e un rosa malsano". Ma il verde può anche evocare i ricordi d'infanzia, il verde di un vecchio modello di una carrozza ferroviaria, che somiglia a un giocattolo o a un disegno da bambino (Maigret et la vieille dame), o il "verde profondo e sontuoso" di un porta di una clinica, che fa pensare ad un convento, e che ricorda a Maigret i suoi trascorsi d'enfant de chœur. 
Altre evocazioni dei ricordi da bambino, quella suscitata dal rosa dei bricchi del negozio di Mélanie Chochoi in Félicie est là. Il colore rosa qui è associato alla primavera, di cui essa ricorda la tenerezza e la dolcezza, che si ritrova anche in un tramonto in Maigret en meublé (il cielo era rosa. Le strade sembravano rose) e al levare del giorno in Maigret à l'école, con il sole che fà brillare i cocci rosa dei camini sui tetti.
Murielle Wenger

giovedì 29 maggio 2014

SIMENON SIMENON. LE INCHIESTE DI MAIGRET...IN BIONDO


Le charretier de la Providence si apre su un ambiente piovoso, sul quale splende per contrasto il biondo dei capelli della marinaia Hortense Canelle. E' lo stesso biondo che si ritroverà alla fine del romanzo, quando la donna di Bruxelles piange sul cadavere del carrettiere. Questa capigliatura bionda splendente é un quindi il solo elemento di speranza in un mondo inondato dalla pioggia e dalla tristezza. Fanno da contrasto anche il biondo dei peli di Jean Marie nel mondo in bianco e nero del peschereccio e del porto di Fècamp in Au rendez-vous des Terre-Neuvas. E ancora il giallo "color di lino" dei capeli del marinaio Naud, al quale fà eco il giallo della facciata del bar Chez Popaul che si staglia sul pallido cielo dell'alba, come l'annuncio di un sole che sta per sorgere alla chiusa del canale Saint-Martin (Maigret et le corps sans tête).
Murielle Wenger (continua)

SIMENON SIMENON. CON PICCOLE COSE SI POSSONO FARE GRANDI STORIE... SI', MA CHIEDETELO A SIMENON


L'altro giorno, leggendo su Le Monde un'intervista ad un giornalista scrittore francese, Sorj Chaladon, che parlava di Simenon, sono stato colpito da certe sue parole in merito ad alcune caratteristiche della scrittura del romanziere, ma anche dalla sintesi con cui lo stesso Chaladon ha saputo rendere concetti che conosciamo e che abbiamo qui espresso più volte. Ma la sua efficacia e la sua semplicità ci sono sembrati un buon motivo per riportare qui alcune sue frasi.
"... quello che mi colpisce, inoltre, è il modo che ha di portarmi dove lui va. Non si frappone tra me e la vicenda - spiega Chaladon - Io entro nella sua storia grazie a lui. E quindi, Georges Simenon, per me, e quello che mi aiuta e mi consente di entrare nelle sue storie...".
Potremmo dire che è tutto un gioco d'identificazioni?
Certo il fatto che lo scrittore s'immedesimasse così nei suoi protagonisti, tanto da, come diceva lui, "entrare nella loro pelle", mette probabilmente in moto un meccanismo per cui, questa forte identificazione "autore-personaggio", ha la forza di trascinare anche il lettore e riesce a farlo immergere nelle sue storie. 
Ma quello dell'identificazione è il solo strumento con cui Simenon cattura i suoi lettori? Secondo Cahaladon no:
"...Simenon è quello che guarda le piccole cose, la piccola gente, tutti piccoli fatti quotidiani ma che poi ci dice: - Ecco, c'è una grande storia davanti a voi, anche se è minuscola... ".
Questo delle piccole cose della vita di tutti i giorni è sicuramente un'altro motivo di identificazione. Il lettore ritrova in quegli aspetti, le caratteristiche del suo vivere quotidiano, le semplici gioie e le consuete amarezze che il destino gli riserva giorno per giorno e che sono le stesse che vive il personaggio che trova sulle pagine del romanzo che sta leggendo.
E questo concetto delle piccole cose, ci fà tornare alla mente un'altra categoria di eventi trascurabili, quasi insignificanti che pure tanta importanza hanno nei romanzi di Simenon: il déclic.
Il dèclic è quell'accadimento, di per sè di scarsa importanza, che l'autore inserisce ad un certo punto della vita del protagonista, un cuneo che inceppa i meccanismi, una piccolezza che fà saltare lo status quo e rivoluziona un'esistenza che sembrava immodificabile.
"... può essere la morte del padre. Può essere un incidente, oppure un quiproquo che può accadere nella vita come in uno spettacolo di vaudeville - afferma Simenon in un'intervista ad André Parinaud del '55 - Può essere qualsiasi cosa che capita al nostro protagonista come una lettera inaspettata...".
Ma questi dettagli, questi particolari fanno parte anche della concezione che il romaziere aveva del proprio lavoro: "... io sono un artigiano, ho bisogno di lavorare con le mie mani. Mi piacerebbe scolpire il mio romanzo in un blocco di legno..." (intervista a Carvin Collins - 1956). " ...raccontare una storia semplicemente, con la stessa applicazione dell'ebanista al proprio banco di lavoro..." (da "Le Romancier" - 1945)
Ecco Simenon evocare la scrittura come un lavoro manuale. E quale lavoro sceglie? Quello del falegname o dello scultore che entrambe tirano fuori dal legno o degli oggetti d'uso comune, oppure delle opere d'arte. Ma comunque entrambe sono attenti ai più piccoli particolari, alle pieghe della scultura o agli incastri precisi della falegnameria.
Insomma ancora una volta l'alto e il basso insieme, l'arte e la pratica concreta come facce della stessa medaglia. Come i romans-durs e i Maigret.
C'è ancora qualche dubbio che Simenon sia stato il romanziere del '900 che più di ogni altro abbia saputo coniugare le due categorie della letteratura, per alcuni inconciliabili, quella letteraria-alta e quella popolare-bassa?

mercoledì 28 maggio 2014

SIMENON SIMENON. LE INCHIESTE DI MAIGRET IN...GRIGIO.


Continuiamo la nostra carrellata tra i colori e le inchieste di Maigret, guidati per mano dalla nostra Murielle. 

Troviamo anche dei romanzi che si aprono con il colore grigio: il tailleur "grigio-ferro" indossato da Anna Peeters (Chez les Flamands), colore che simboleggia l'austerità e la forza di carattere di una giovane donna; le scarpette di lana grigia dello sconosciuto del vagone ferroviario ne Le fou de Bergerac, i capelli grigi di Florentine ne L'ami d'enfance de Maigret. Ma è anche il grigio dell'atmosfera dell'opacità del colore: "la giornata senza colori in grigio e in bianco" durante la quale Maigret fà la conoscenza del giovane Sim (Les mémoires de Maigret). La giornata grigiastra "né fredda, né calda" nella cui serata Maigret è chiamata da Auguste Point (Maigret chez le ministre). Il cielo "d'un grigio neutro" di un tetro mattino di gennaio (Les scrupules de Maigret) , o "il grigiore di un pomeriggio piovoso" in Maigret aux Assises.
Murielle Wenger (continua)