Vita, opere, situazione sentimentale, abitazione... due persone diverse?
SIMENON SIMENON. 1960 – 1980: DEUX SIMENON EN OPPOSITION
Vie, œuvres, situation sentimentale, habitation… deux personnes différentes ?
SIMENON SIMENON. 1960 – 1980: TWO SIMENONS IN COMPARISON
Life, works, emotional situations, residences… two different people?
Maggio 1960, Cannes, Festival del Cinema. Un elegante Simenon, circondato dalla crème de la crème della società cinematografico-mondana, famoso e ammirato come gli attori che si aggirano sulla Croisette, interpretava l'ambita parte del Presidente della Giuria.
Non ancora sessantenne, ancora in gran forma il romanziere era all'apice della sua carriera e ormai tradotto in oltre una trentina di paesi.
Abitava in Svizzera, in un vecchio castello a Echandens, aveva da un anno avuto il suo quarto figlio, Pierre, al suo fianco c'era ancora la seconda moglie, la canadese Denyse, e viaggiava su una sportiva Mercedes 300 SL cabriolet e l'anno seguente acquisterà una lussuosa Rolls Royce.
Al Festival stringe amicizia con Federico Fellini, incontra di nuovo il suo amico Henry Miller, nel canton di Vaud è vicino di casa di Charlie Chaplin e il suo quotidiano trend di donne e sesso non si è ancora fermato. Ha già scritto oltre una novantina di romans durs e avrebbe terminato di lì a qualche mese uno dei suoi capolavori, Betty.
Insomma a quel punto tutto sembrava filare bene, anche se alcune ombre si profilano all'orizzonte: un aggravarsi del suo rapporto con Denyse a causa della sua salute mentale, i figli iniziano ad allontanarsi dalla sua casa, Marc, il primogenito, si trasferisce a Parigi dove si sposa e inizia a lavorare nel cinema. E per di più comincia a sentirsi vecchio, tanto che inizia a tenere una sorta di quaderno con annotazioni che non a caso è titolato Quand j'étais vieux...
Salto di vent'anni.
Nei primi mesi del 1980 troviamo un anziano Simenon impegnato nella stesura del suo ultimo libro: Mémoires intimes, dedicato alla figlia Marie-Jo morta suicida due anni prima.
Ormai sono otto anni che ha smesso di scrivere, basta romanzi, basta Maigret, solo qualche pubblicazione desunta dalle sue registrazioni quotidiane (i famosi "Dictées") e un libro autobiografico, Lettre à ma mére. Al suo fianco ora c'è una nuova compagna, Teresa Sburelin. Denyse è sparita dal suo mondo (strascichi giudiziari a parte) da una quindicina d'anni. Il suo stile di vita è completamente cambiato, non viaggia più, ha lasciato tutti i simboli del lusso, della vita mondana e vive in una piccola casa rosa a Losanna, vicino al lago. E' diventato come certi uomini semplici dei suoi romanzi, prorprio uno come gli altri e assapora i piccoli piaceri della vita, una passeggiata, un bicchiere di vino, una vita ritirata, presto a letto la sera e spesso seduto nel suo piccolo giardino, all'ombra di un grande cedro del Libano.
Il confronto tra i due Simenon è pesantemente condizionato dall'età, e non poteva essere altrimenti. Ma a guardare meglio é ben prima che Simenon è cambiato. Due sono stati i segni più evidenti nel 1972: la sua decisione di non scrivere più (cambiando sulla carta d'identità la dicitura "romanziere" in "senza professione") e abbandonare la villa di Epalinges che lui stesso aveva progettato e che era il simbolo di quel trend di vita e di quei valori che ormai non sentiva più suoi.
E' però un personaggio che ancora riscuote interesse anche tra gli intellettuali e gli artisti più quotati, ad esempio in quegli anni il novantaquattrenne Arthur Rubinstein, che vive a Ginevra ed è un suo ammiratore, lo invita a colazione. Sempre dell''81 è la sua più famosa intervista televisiva, a Bernard Pivot in un'edizione speciale della sua trasmissione su Antenne 2, "Apostrophes". E in quel periodo la Fondazione Simenon viene trasferita nel castello di Colonster.
Insomma potremmo dire che nel 1980 in poi Simenon si è ormai fermato, ma il mondo che gira intorno al suo personaggio, alle sue opere e alla sua biografia gira sempre più velocemente e coinvolge sempre più persone e estende la sua eco sempre più. (m.t.)