Un piccolo evento. Una puntata della serie dedicata dall'emittente France 5 alle dimore di famosi scrittori é inevitabilmente stata anche quella riservata a Simenon. La scelta non era difficile. Come testimoniato da lui direttamente, le sue dimore "stabili" furono trentatre. Il documentario di Marianne Lamour ha concentrato l'attenzione su quelle in Svizzera, quindi dell'ultimo periodo della sua vita. In 25 minuti di filmato, la produzione trasmessa da France 5 ha scelto il castello di Echandens, simbolo del ritentro definitivo in Europa e della sua stabilizzazione. La Villa di Epalinges, costruita su idea e concezione dello stesso scrittore, affinchè esaudisse anche la sua più particolare esigenza sede dell'ultimo periodo della scrittura. E infine la piccola "casa rosa" in rue Figuiers, la casa della vecchiaia, ma anche quella dei Dictées e del importante Mémoire intimes. La casa con il giardino, sovrastato dal grande cedro de Libano, giardino su cui furono sparse le ceneri di Marie-Jo, la figlia suicida a 25 anni e nell'89 anche lquelle del romanziere ad opera della sua ultima compagna Teresa. Questo documentario, realizzato un paio di anni fa', ha visto la sua messa in onda la settimana scorsa in Francia, con una replica oggi sabato.
sabato 30 giugno 2012
venerdì 29 giugno 2012
SIMENON: L'ADIEU A MAIGRET
Continuano i "rendez vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al
Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret
6 bis)
Adieu Maigret, compagno di tutta la vita... letteraria
1972
– A febbraio Simenon finisce Maigret e monsieur
Charles. Non immagina probabilmente che si tratterà del suo ultimo Maigret, e anche del suo ultimo romanzo in assoluto. Ma all’inizio del libro aleggia
una sorta di premonizione: Maigret rifiuta la promozione a Direttore della P.J.,
preferisce a rimanere nella sua brigata e continuare a percorrere le strade di
Parigi con i loro piccoli bistrot, i loro palazzi con le portinerie, in una
parola essere per sempre il commissario di cui si rileggeranno all’infinito le
inchieste. Quanto a Simenon poserà la penna e impugnerà il microfono e inizierà
a raccontare i suoi ricordi, le sue impressioni sul nastro dl un registratore. Più di una vota evocherà i suoi più
classici personaggi con i quali, con il passare degli anni, troverà maggiori
affinità, analogie e con i quali a volte si confronterà.
***
1973
– In Un homme comme les autres, il
primo dei suoi dictées, Simenon evoca un sogno che ha fatto a proposito di
Maigret: “ Era più grande, più largo di
spalle, più corpulento di me. Anche se lo vedevo di spalle, percepivo il suo
essere placido che invidiavo. Vestito con pantaloni di tela blu, un grembiule
da giardiniere e portava un cappello di paglia sgualcito. Si trovava in un
giardino (...) Era Maigret nel suo giardino di Meung-sur-Loire, un Maigret in
pensione pure lui, ma di diversi anni più giovane di me (…) Trovava il modo di
impiegare ciascun’ora della sua giornata. E gli capitava, braccio sotto
baraccio, di fare delle lunghe passeggiate con sua moglie (…) Queste immagini
si sono cancellate. Le conservo nella mia mente e questo sarà per me la
pensione di Maigret”.
Nel
dictée successivo, Des traces de pas, Simenon dice, il 2 ottobre :” Ho dei rimorsi per aver lasciato
completamente lasciato andare Maigret dopo il mio ultimo romanzo: "Maigret et
monsieur Charles" . E‘ un po’ come se uno lasciasse un amico senza nemmeno
stringergli la mano. Si creano, tra l’autore e i suoi personaggi, dei legami
affettivi, a maggior ragione se la loro collaborazione è durata cinquant’anni
(…) Gli auguro una felice pensione, così come è felice la mia. Abbiamo lavorato
parecchio insieme, abbastanza perché io gli dica addio un po’ emozionato”.
***
29
settembre 1979 – In occasione del cinquantesimo anniversario della nascita di
Maigret, Simenon gli scrive una lettera che viene pubblicata sul settimanale
svizzero L’Illustré:
“Sarete probabilmente meravigliato di
ricevere una mia lettera, da quando ci siamo lasciati circa sette anni fa’.
Quest’anno è il cinquantesimo anniversario del giorno in cui, a Delfzijl,
abbiamo fatto conoscenza. Voi avevate circa quarantacinque anni. Io venticinque.
Ma avete avuto la fortuna in seguito di trascorrere un certo numero di anni
senza invecchiare. E’ stato soltanto alla fine delle "nostre" avventure che avete
raggiunto l’età di cinquantatre anni (…) Che età avrete quindi oggi? Non ne ho
idea, essendovi concesso questo privilegio di cui voi avete approfittato per un
lungo periodo. Di contro io sono invecchiato molto più in fretta di voi, come i
comuni mortali ed ora ho abbondantemente passato i miei settantasei anni (…)
Eccoci, tutti e due pensionati, e, spero che così sia anche per voi, assaporando entrambe le più
piccole gioie della vita, respirando l’aria del mattino, osservando con
curiosità la natura, e gli esseri intorno a noi. Ci tengo ad augurarvi un buon
anniversario, a voi e a M.me Maigret.”.
giovedì 28 giugno 2012
SIMENON. ANCHE MAIGRET TORNA IN EUROPA.
L'llustrazione è di Ferenc Pintér |
Continuano i "rendez vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al
Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret
6) Finisce il periodo americano. Ritorno trionfale in Europa: 1955 - 1967
1955 - Dopo aver terminato il suo ultimo romanzo
americano, Maigret et le corps sans tête, Simenon con la sua famiglia lascia definitivamente l’America. Si stabilisce provvisoriamente a
Mougins, dove scrive in luglio il suo primo romanzo di Maigret dopo la rentrée europea: Maigret tend une piège.
***
1957
– Simenon e la sua famiglia si sistemano nella loro prima residenza in
Svizzera, nel castello d’Enchandens. Il primo Maigret che sarà scritto qui
s’intitola Maigret voyage, come fosse
un’eco delle sue precedenti peregrinazioni. Questo romanzo inaugura anche una
nuova veste editoriale. La copertina fotografica è sostituita da un disegno
raffigurante il profilo di Simenon – o di Maigret? – con una pipa i cui sbuffi
di fumo contornano il nome dell’autore e il titolo del romanzo.
***
29
gennaio 1958 – Esce i film Maigret tend
un piège, primo dei tre dattamenti cinematografici in cui il ruolo di
Maigret viene interpretato da Jean Gabin.
***
1960 -
A marzo Simenon è a Londra per firmare con la BBC il contratto dell’adattamento
televisivo per cinquantadue Maigret. Il ruolo del commissario toccherà a Rupert
Davies. Dopo il Festival del Cinema di Cannes, che lo scrittore presiede nel mese di maggio,
scrive in giugno Maigret et les Veillards,
il cui titolo riecheggia curiosamente quello del tacquino di note che inizierà
qualche giorno dopo e cha sarà poi pubblicato con il titolo Quand j’ètais vieux.
***
1962
– Dopo aver presieduto in marzo a Londra il ballo annuale dei fabbricanti di
pipe, Simenon scrive a maggio Maigret et
le clochard.
***
1964
– I Simenon abitano ormai nella casa che l’autore ha fatto costruire a
Epalinges. In luglio scrive Maigret se
défend, che avrà un seguito ne La
patience de Maigret, finito nel marzo dell’anno successivo. E’ il solo caso,
in tutta la serie dei Maigret in cui un romanzo è il seguito di un altro. Questo
stesso anno vede la messa in onda del primo episodio della serie televisiva
italiana, dove Maigret è interpretato da Gino Cervi.
***
3
settembre 1966 – Simenon inaugura a Delfzijl una statua di Maigret in presenza
di alcuni attori che hanno interpretato la sua parte.
***
1967
– In marzo debutta la pubblicazione delle “Œuvres
complete” di Georges Simenon per le edizioni Rencontre, sotto la direzione di Gilbert Sigaux. Per
scelta editoriale, verrano pubblicate due collezioni in parallelo: da un parte i romans-durs i cui volumi saranno
contraddistinti da cifre arabe, e dall’altra parte i romanzi di Maigret
numerati con cifre romane. Il tomo "I" si apre con una prefazione firmata da
Simenon, nella quale l’autore racconta la nascita di Maigret, secondo la
leggenda di Delfzijl. In questo stesso anno la famiglia Simenon va in vacanza a
Vichy e naturalmente l’autore ne approfitta per far venire anche… Maigret che
condurrà un’inchiesta, Maigret a Vichy,
scritta a settembre. In questo romanzo il commissario inizia ad avvertire,
probabilmente come anche il suo autore, i primi problemi di salute che derivano
dall’età. Su consiglio del suo amico, dottor Pardon, Maigret prova, non senza qualche
resistenza da parte del proprio fisico, a moderare un po’ il consumo di alcolici.
1967
- Il 14 ottobre va in onda sull’emittente ORTF (il primo canale della tv d'oltralpe) il primo episodio televisivo
francese delle inchieste del commissario Maigret. Si tratta di una lunga serie dove il ruolo di Maigret verrà interpretato dall'attore Jean Richard e che debutta con un episodio tratto dall'inchiesta Cècile est morte (1942). (Murielle Wenger)
SIMENON SIMENON. OCCHIO AI COMMENTI!
Volevamo richiamare l'attenzione di tutti sui commenti che, come per il post di ieri, sono di un'interesse e di una consistenza tale, da poter essere equiparati a veri e propri contributi.
Vi invitiamo quindi a leggerli e, nello specifico, quelli di ieri di Murielle Wenger e di Andrea Franco
Vi invitiamo quindi a leggerli e, nello specifico, quelli di ieri di Murielle Wenger e di Andrea Franco
mercoledì 27 giugno 2012
SIMENON. LA MATURITA' DI MAIGRET... AMERICANA.
L'llustrazione è di Ferenc Pintér |
Continuano i "rendez vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al
Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret
5) La maturità americana dei Maigret: 1947 - 1952
1947
- Nel dicembre di questo stesso 1947, Simenon sistemato in Arizona, scrive Maigret et son mort, dove per la prima
volta, dopo parecchio tempo, lo ritroviamo al lavoro nella sede della P.J., a
indagare nella propria cara città di Parigi. Come ha scritto Lacassin, la
lontananza favorisce la nostalgia dei ricordi, e Simenon nel suo soggiorno
americano, descrive meglio di sempre la città che il commissario conosce come
le sue tasche.
***
1948
– In maggio Simenon firma un contratto per l’adattamento hollywoodiano de La
tête d'un homme che uscirà nel
1950 con il titolo di The Man of the Eiffel Tower, con Charles Laughton
nel ruolo di Maigret. A settembre Simenon scrive La première enquête de
Maigret, che racconta gli inizi del personaggio come segretario di un
commissariato di quartiere.
***
1949 – In dicembre Simenon completa la stesura de L’amie
de M.me Maigret, romanzo in cui appare per la prima volta l’ispettore Lapointe,
un giovane zelante che diventerà presto il “cocco” di Maigret.
***
1950 - In settembre finisce Le mémoires de
Maigret, capolavoro di messa in scena, dove Simenon dà la parola al suo personaggio
per descrivere con humor il loro rapporto e con l’occasione a Maigret viene
fornito un passato, delle origini, che completano le informazioni sulla sua vita che solo in parte erano
state raccontate ne L’affaire Saint-Fiacre. Nello stesso anno viene
pubblicato la raccolta Maigret e les petits cochons sans queue, che inaugura un nuovo tipo di copertina: a
quelle realizzate con disegni a tempera, ne seguiranno poi una serie invece fotografiche
in bianco/nero dove il nome di Maigret è scritto con i colori dell’arcobaleno.
***
18 aprile 1952 – In occasione di un suo trionfale
viaggio in Europa, Simenon è accolto a Quai des Orfèvres, dove gli fanno
omaggio di un distintivo da commissario a nome Maigret. Nel giugno dello stesso
anno, ritornato negli Usa, scrive Le revolver de Maigret, romanzo dove
compare per la prima volta il personaggio del dottor Pardon (lui è la moglie
sono i soli amici dei coniugi Maigret). Il 10 ottobre esce il film Brelan
d’as, di cui una parte è ispirata al racconto Le témoignage de l’enfant
de choeur. Michel Simon interpreta il ruolo di Maigret. (Murielle Wenger)
martedì 26 giugno 2012
SIMENON. MAIGRET, SECONDA VERSIONE
L'llustrazione è di Ferenc Pintér |
Continuano i "rendez vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al
Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret
4) Il ritorno di Maigret, ovvero la seconda versione - 1945 -1947
Simenon e Sven Nielsen di Presses de La Cité |
1945 – Alla fine della guerra Simenon lascia la
Vandea… e il suo editore (Gallimard). Nel settembre del 1944, ha
conosciuto un giovane imprenditore, Sven Nielsen, che ha appena fondato una nuova
casa editrice, les Presses de La Cité. Tra i due si stabilisce un’amicizia e
per suggellarla Simenon propone a Nielsen il manoscritto di un testo inedito,
quello di Pedigree, un’opera “matrice” che allora fu però pubblicata con il
titolo di Je me souviens. Ma l’autore offre ancora di più: Nielsen
diventerà il suo editore esclusivo in francese sia per i romans-durs che per i
Maigret. Infatti Simenon riprende il suo personaggio, prima in un racconto La
pipe de Maigret, scritto in maggio e poi in un romanzo Maigret se fâche, scritto in agosto, non lontano da Morsang, che
appare in anteprima nel 1946 nel quotidiano France
Soir, il nuovo giornale di Pierre Lazareff. In questo romanzo Maigret è
ancora in pensione, nella sua casetta di Meung-sur-Loire e bisognerà attender
qualche altro titolo per vederlo riprendere il suo posto al Quai des Orfévres.
***
1946
– Simenon, arrivato in America, si sistema in Canada, qui inizia il periodo di
quelli che vengono chiamati i “romanzi americani” prepara un nuovo Maigret, Maigret à New York perché, come è doveroso, il suo personaggio deve
anche lui, come il suo autore, prendere contatto con il Nuovo Mondo. In questo
stesso anno Simenon scriverà quattro racconti narrando le inchieste di Maigret
che usciranno nel 1947 nella raccolta Maigret
et l’inspecteur malgracieux. Nel racconto che dà il titolo alla raccolta,
apparirà per la prima volta il personaggio dell’ispettore Lognon.
***
1947
– Il primo romanzo di Maigret uscito con Presses de La Cité è intitolato La pipe de Maigret e comprende oltre al
racconto omonimo, anche Maigret se fâche. La sovraccoperta del
volume, in edizione cartonata, è corredata da un disegno a tempera
e così sarà per i nove titoli seguenti. Infatti questa volta Simenon, a
fronte di una produzione letteraria continua, recupera definitivamente il suo
personaggio, senza abbandonarlo più sino alla fine. Non si potranno forse mai
sapere le ragioni profonde che hanno spinto l’autore a continuare a creare
delle avventure per il suo personaggio. Lo stesso Simenon affermava che
scriveva le inchieste di Maigret per “rilassarsi” tra un roman-dur e l’altro,
ma questa non può essere sufficiente come spiegazione… Infatti va notato che,
con il passare del tempo, la simpatia dell’autore per il personaggio va crescendo,
gli attribuisce molto di se stesso: i suoi gusti in fatto di cucina, la sua
capacità di gioire delle più piccole sensazioni: colori, odori, suoni e il
motto “comprendere e non giudicare”. Si ha l’impressione che Maigret
rappresenti solo un momento di “relax”, ma che Simenon l’utilizzi per trattare
degli argomenti che non è riuscito ad affrontare nei romans-durs, o che lo
faccia da altre angolazioni. (Murielle Wenger)
SIMENON. LO STRANO MAIGRET DI GALLIMARD
Continuano i "rendez-vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al
Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret
3) Maigret, l'intermezzo chez Gallimard
1936 - Dopo un giro del mondo compiuto nel 1935, Simenon ritorna in Francia. Inizia a scrivere numerosi romanzi che saranno pubblicati da Gallimard e, in ottobre, compone - per gioco? per nostalgia? - una serie di nove racconti centrati sulle nuove inchieste del suo commissario. Otto di questi appariranno nel giornale Paris-Soir-Dimanche tra l'ottobre 1936 e il gennaio 1937.
***
1938 - Simenon scrive una seconda serie di racconti su Maigret: gli sono stati commissionati dalla Società Parigina delle Edizioni, che li pubblcherà tra il 1938 e il 1939 nei fascicoli Police-Film e Police-Roman.
***
Dicembre 1939 - Scoppia la guerra... Simenon è sistemato con la famiglia in Vandea. Scrive parecchi romanzi e per la prima volta dopo cinque anni, riprende il suo commissario ne Les Cave du Majestic: ed è un ritorno quasi simbolico dal momento che si ritova ad indagare proprio in piazza degli Champs Elysèes, come era capitato in Pietr-Le-Letton
***
Gennaio 1940 - Simenon scrive La maison du juge, il primo incontro di Maigret con la regione della Vandea, dove è in esilio, come lo stesso Simenon che vi ha trovato rifugio.
***
1942 - Gallimard che conta su maggiori tirature, rispetto a quelle dei romans-durs, ottiene da Simenon di pubblicare una raccolta di inchieste del commissario, intitolata Maigret ritorna, che comprende Cécile est
morte, Les caves du Majestic e La maison du juge. Ritorna in libreria nel '44 con la raccolta Signè Picpus dove troviamo, oltre a quello che dà il nome al volume, anche i racconti L'inspecteur cadavre e Félicie est là. Nel primo di questi tre romanzi Maigret inizia a lavorare con il celebre medico legale dottor Paul, che era già apparso in due racconti La péniche aux
deux pendus e Monsieur Lundi. Gallimard, ottiene ancora nello spesso anno, il 1944, di pubblicare una raccolta di racconti pubblicati tra il 1936 e i 1938 intitolata Les nouvelles enquêtes de Maigret. Non ci saranno altri romanzi di Maigret pubblicati da Gallimard, perchè Simenon cambierà ben presto editore, come cambierà continente. (Murielle Wenger)
lunedì 25 giugno 2012
SIMENON. MAIGRET E IL SALTO DI QUALITA'
L'llustrazione è di Ferenc Pintér |
Continuano i "rendez vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al
Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret
2) Maigret
e il salto di qualità 1931 – 1934
20
febbraio 1931 – Al cabaret La Boule
Blanche , a Montparnasse, ha luogo un evento inedito negli annali della
Parigi che conta: Simenon ha organizzato un Bal
Anthropométrique per festeggiare il debutto di Maigret con due romanzi M.Gallet décédé e Le Pendu de Saint-Pholien. Simenon rivoluziona, nel senso letterale
del termine: organizza un happening pubblicitario come non si era mai visto presenta
dei testi il cui stile, struttura e contenuto sono totalmente nuovi e i romanzi
presentano una veste editoriale del tutto originale, al posto della copertina
illustrata con disegni, i due volumi
ne sfoggiano una solo fotografica in bianco/nero.
***
Marzo
1931 - Simenon scrive Le chien jaune nel quale Maigret indaga,
a Concarneau, tipico luogo simenoniano che ritroveremo spesso nella sua opera,
e non soltanto nei Maigret. Questo è anche il romnazo che ha conosciuto il più
alto numero di traduzioni (37 lingue
censite a tutt’oggi). Qualche
tempo dopo Simenon terminerà la stesura di La tête d'un homme dove apparirà per la prima volta l’ispettore
Janvier.
***
Maggio 1931 – Simenon è di nuovo attraccato con il
suo Ostrogoth a Morsang. Questo luogo lo ispira decisamente e gli evoca
probabilmente anche qualche ricordo: vi scrive Un crime in Hollande,
romanzo in cui Maigret indaga a Delzfijl, la cittadina leggendaria in cui fu
concepito la figura del commissario Maigret.
***
***
***
Gennaio 1932 - Simenon, sistemato in una villa a Cap d'Antibes, scrive L'affaire
Saint-Fiacre, il primo romanzo in cui ci rivela le origini e i ricordi d'infanzia del commissario.
***
23 aprile 1932 - Al cinema, tratto da debutta La nuit du carrefour, la prima di
una lunga serie di adattamenti dei romanzi di Simenon e la prima
incarnazione sullo schermo del commissario, che avarà la faccia di
Pierre
Renoir.
***
Maggio 1932 - Simenon, alloggiato in una villa a i Marsilly, nei pressi de La
Rochelle, scrive Liberty-Bar, romanzo nel quale Maigret scopre
per la prima volta la seduzione, qualche volta un po' pericolosa,
della pigrizia mediterranea.
***
Aprile 1933 - Dopo un lungo periodo di viaggi, durante i quali Simenon attraversa prima
L'Europa e poi l'Africa, quando torna infine a Marsilly, scrive L'Ecluse no
1.
Per
questo romanzo, notiamo due cambiamenti: il primo riguarda la copertina
fotografica, che fà posto ad una illustrata, e in seguito nel testo viene detto esplicitamente che Maigret di lì ad una settimana andrà in pensione,
due indizi che dimostrano
come l'autore intenda separarsi suo personaggio, perchè ritiene di non
avere più bisogno di una figura che tenga il gioco, per scrivere i suoi
libri. Si sente pronto a lasciare la "semi-letteratura" per dedicarsi al
romanzo "tout court". Altro segnale: ad ottobre dello stesso
anno firma un contratto con Gaston Gallimard, la cui prestigiosa casa
editrice riveste un certo fascino per l'autore che si sente porteso verso
un avvenire letterario di tutt'altro livello.
***
19 gennaio 1934 – Nel quotidiano Le Jour
appare un articolo di Simenon intitolato Maigret reprend du service che
annuncia l’uscita in feuilleton di quella che Simenon crede essere l’ultima puntata
della serie e che intitola simbolicamente Maigret. In questo testo l’autore
scrive “ Ho giurato che sarebbe stata l’ultima volta!”. Manda infatti il
suo commissario in pensione e ci fà scoprire il protagonista nella sua casa in riva alla Loira, in
un luogo che però non è ancora definito. (Murielle Wenger)
domenica 24 giugno 2012
SIMENON. I "RENDEZ-VOUS" CON MAIGRET
L'llustrazione è di Ferenc Pintér |
1)
Gli anni della preparazione: 1929 -1930
Settembre
1929 - A Delfzijl nei Paesi Bassi, quando la sua barca l’Ostrogoth è in riparazione, Simenon scrive un romanzo popolare, che
uscirà per Fayard con il titolo Train de
nuit, a firma Christian Brulls: in questo romanzo appare per la prima volta
un commissario di polizia che lavora alla Brigata Mobile di Masiglia e che si
chiama …Maigret. Ma non è certo il protagonista del romanzo.
***
Inverno
1929 - L’Ostrogoth sverna a Stavoren
(Paesi Bassi). Simenon scrive un romanzo che avrà per titolo La maison de l’inquiétude. Vi ritroviamo
il personaggio di Maigret che prende questa volta un maggior peso. Durante la
vicenda è sistemato nel suo ufficio a Quai des Orfèvres ed è proprio lui che
conduce l’inchiesta, nel suo modo particolare, dall’inizio alla fine del
romanzo. C’è già una moglie che lo aspetta nel loro appartamento di boulevard
Richard-Lenoir. Sottolineiamo che è in questo romanzo che Maigret ha a che fare
per la prima volta con il giudice Coméliau, il suo “nemico più vicino”.
Simenon
presenta il manoscritto a Fayard che lo rifiuta perché non ha una collana dove
poter inserire quel romanzo di un genere così nuovo. Il romanzo sarà pubblicato
prima in feuilleton, tra marzo e aprile 1930 nel quotidiano L’Oeuvre, prima di
uscire nel febbraio del 1932 per i tipi di Taillander, sotto lo pseudonimo di
Georges Sim.
***
Primavera
1930 – Sempre a bordo dell’Ostrogoth,
Simenon questa volta è fermo a Morsang-sur-Seine. E’ qui che scriverà il primo
romanzo “ufficiale” del corpus dei Maigret, Pietr-le
Letton. E’ possibile che questo testo sia stato steso in forma di bozza già
a Satvoren. Simenon propone il romanzo a Fayard, che, non ancora convinto, lo
fa uscire a puntate sul settimanale Ric et
Rac, da luglio a ottobre 1930. Il romanzo sarà pubblicato da Fayard solo
nel marzo del 1931. E sarà il
primo romanzo firmato con il suo vero nome. Qui si vede il commissario indagare per la prima volta in due
luoghi mitici per la saga maigrettiana: da una parte un grande palazzo degli
Champs Elysées, le Majestic; dall’altra il porto di Fécamp, primo confronto con
un certo tipo di ambiente e il primo incontro con il mare. E appare per la
prima volta anche l’ispettore Torrence che però viene ucciso “per sbaglio, al posto di qualcun altro”,
come si dirà più tardi. Il personaggio riapparirà soltanto nel ciclo Gallimard.
***
Estate
1930 - L’Ostrogoth è sempre ancorato
a Morsang. Simenon qui scrive M.Gallet
décédé e Le Charretier de la
Providence. Nel primo romanzo, appare per la prima volta il personaggio di
Moers, l’indispensabile “uomo del laboratorio”, il cui lavoro fornisce gli indizi
materiali che vanno a confermare le intuizioni del commissario. Nel secondo
romanzo, Maigret per la prima volta conduce un’inchiesta sui canali e sulle
“peniches” e inizia a lavorare insieme al “bravo Lucas” l’ispettore che aiuterà
il commissario durante tutta la sua carriera.
***
Inverno
1930 - A Beuzec-Conq (Finistére) Simenon completa Le pendu de Saint-Pholien. E’ la prima volta che Maigret lascia la
Francia per indagare all’estero: per la sua prima uscita il commissario è
portato dal suo autore nella sua città natale: Liegi. (Murielle Wenger)
sabato 23 giugno 2012
SIMENON E MAIGRET: SEI RENDEZ-VOUS DA NON PERDERE
L'llustrazione è di Ferenc Pintér |
Permetteteci qualche minuto di vanità. Ma quella che ha preparato Murielle Wenger è un chicca, che a noi di Simenon-Simenon fà particolarmente piacere e che crediamo sarà di un certo interesse per tutti i maigrettiani, più o meno esperti. In queste sei apuntamenti, che iniziano da domani, e ci accompagneranno ogni giorno, ci saranno date, personaggi, coincidenze, piccoli retroscena che fungeranno da tessere di un puzzle e che contribuiranno a raffigurare Maigret e il suo ambiente.
Ci saranno elencati i debutti dei personaggi di contorno alle inchieste del commissario, la progressiva introduzione di luoghi emblematici, le varie fasi della carriera del funzionario di Quai des Orfèvres... insomma un'esplorazione ricca di dati che seguirà passo passo, attraverso gli anni e le date più significative, l'avventura di Maigret e di Simenon. Un'avventura durata quarant'anni, che ha un suo posto speciale nella letteratura mondiale, dove il giallo classico non è più tale e sfuma nel romanzo tout court, dove i temi e le problematiche trattate sono spesso quelle dei grandi interrogativi della vita e la cui formula narrativa ha in sè un magnetismo che deriva da quello che in tanti hanno un po' sbrigativamente (ma forse non poi così a torto) definito il "caso Simenon".
venerdì 22 giugno 2012
SIMENON. LA PRIMA INCHIESTA DI MAIGRET... MA L'ULTIMA?
Quando Simeon presentò alla Boule Blanche nel febbraio de 1931 la serie dei Maigret, lo fece con due titoli scritti in precedenza,
M. Gallet, décédé et Le pendu de Saint-Pholien (entrambe compilati nell'estate del 1930 a Morsang). In realtà il primo ad essere stato scritto era stato Pietr-Le-Letton, la cui stesura era stata completata a Delfzijl nel settembre del '29. Ma qui stiamo paralndo della compilazione letteraria delle inchieste del commissario. Infatti Simenon non rispetta una cronologia biografica precisa. Infatti nella prima inchiesta il nostro Maigret è già commissario ben installato a Quai des Orfèvres e nel pieno delle sue prerogative, titolare delle indagini, lavora con i suoi sottoposti. Non c'è notizia della sua carriera in polizia, fin da quando entrò come gendarme e faceva la ronda in bicicletta.
E quando nel 1933 Simenon pensò di aver chiuso con i primi diciannove romanzi scritti per Fayard, concluse la serie con un semplice Maigret, mandando il suo poliziotto in pensione a Meung-sur-Loire a fare il giardiniere.
La prima inchiesta di Maigret invece è esattamente il titolo di un libro scritto nel '48 che narra appunto un caso in cui Maigret non è ancora commissario, ma solo segretario del commissario del quartiere di Saint-Georges. Però è la prima inchiesta che conduce, e con successo, al punto che una nota di merito ne favorirà il trasferimento dal commissariato di quartiere all'ambìto Quai des Orfèvres. Certo con la cronologia non ci siamo, ma Simenon come altri giallisti (vedi Arthur Conan Doyle con Sherlock Holmes) cercano, dopo un po', di scrollarsi di dosso quel personaggio che riscuote talmente tanto successo da indentificare il proprio autore con l'eroe creato.
In effetti da Holmes, a Maigret, ma anche ad altri (pensiamo per esempio al Nero Wolfe di Rex Stout), invece poi seguono ineluttabilmente il proprio creatore fino alla sua scomparsa. Per Simenon fu decisamente diverso però. I suoi romans-durs riveleranno alla fine le sue capacità letterarie, convincendo anche i più scettici ed equagliando, anche in quantità, i Maigret.
L'ultima inchiesta di Maigret era sembrata quindi quella del '33, quando appunto la serie pareva conclusa. E invece l'ultima inchiesta (da un punto di vista di cronologia letteraria) fu Maigret et monsieur Charles, scritta nel '72, che per ironia della sorte, Simenon non immaginava certo fosse l'ultima ed infatti non è, come era stata la precedente, la conclusione di un ciclo. Simenon non sapeva che il suo état de romans sarebbe sparito da lì a qualche mese impedendogli di scrivere il roman-dur Victor.
E quando nel 1933 Simenon pensò di aver chiuso con i primi diciannove romanzi scritti per Fayard, concluse la serie con un semplice Maigret, mandando il suo poliziotto in pensione a Meung-sur-Loire a fare il giardiniere.
La prima inchiesta di Maigret invece è esattamente il titolo di un libro scritto nel '48 che narra appunto un caso in cui Maigret non è ancora commissario, ma solo segretario del commissario del quartiere di Saint-Georges. Però è la prima inchiesta che conduce, e con successo, al punto che una nota di merito ne favorirà il trasferimento dal commissariato di quartiere all'ambìto Quai des Orfèvres. Certo con la cronologia non ci siamo, ma Simenon come altri giallisti (vedi Arthur Conan Doyle con Sherlock Holmes) cercano, dopo un po', di scrollarsi di dosso quel personaggio che riscuote talmente tanto successo da indentificare il proprio autore con l'eroe creato.
In effetti da Holmes, a Maigret, ma anche ad altri (pensiamo per esempio al Nero Wolfe di Rex Stout), invece poi seguono ineluttabilmente il proprio creatore fino alla sua scomparsa. Per Simenon fu decisamente diverso però. I suoi romans-durs riveleranno alla fine le sue capacità letterarie, convincendo anche i più scettici ed equagliando, anche in quantità, i Maigret.
L'ultima inchiesta di Maigret era sembrata quindi quella del '33, quando appunto la serie pareva conclusa. E invece l'ultima inchiesta (da un punto di vista di cronologia letteraria) fu Maigret et monsieur Charles, scritta nel '72, che per ironia della sorte, Simenon non immaginava certo fosse l'ultima ed infatti non è, come era stata la precedente, la conclusione di un ciclo. Simenon non sapeva che il suo état de romans sarebbe sparito da lì a qualche mese impedendogli di scrivere il roman-dur Victor.
giovedì 21 giugno 2012
SIMENON E I RICORDI DEL NONNO "CHAPELIER"
Liegi nei primi anni del 1800, in fondo la cattedrale di St.Paul |
Di Lambert Simenon non si hanno notizie biografiche precise. Nato probabimete intorno al 1820 da una famiglia di fattori in un piccolo villaggio fiammingo. Già perchè sembra che il suo vero nome fosse Lambertus Siemonon. La prima notizia certa l'abbiamo al momento in cui va a denunciare la nascita di Chrétien Simenon, (il padre di Georges) il cui atto viene registrato nel febbraio del 1841. Risulta che allora Lambert risiedeva a Vliijtingen, un piccolo centro del Limburgo belga. Quindi è fiammingo. La sua gioventù è abbastanza movimentata come quella del nipote. Lascia infatti la fattoria di famiglia e inizia a girare l'Europa per diventare "cappellaio". I suoi spostamenti lo portano a Vienna, poi fino a Londra e anche in Italia. Una volta imparato il mestiere è "ouvrier en chapeaux de paille". Si sposa con una cucitrice belga e insieme avranno dodici figli. E, come avverrà poi per il nipote famoso, anche Lambert cambia più volte casa e città. E la famiglia si sobbarca almeno sette traslochi. Desiré, il padre di Georges dovrebbe essere il quinto o il sesto dei figli, ed é comunque nato a Liegi, al 29 di rue Saint-Séverin. Un'altro lato che affascinava Simenon, era l'incomprensibile linguaggio che parlava nonno Lambert: un misto di vallone fiammingo e dialetti. Era un uomo che si era fatto da solo, una di quelle persone che piavecevano a Georges. Parlava poco e confuso, non sapeva scrivere, ma era orgoglioso del suo lavoro di artigiano che sapeva il fatto suo. E capitava infatti che si rifiutasse di vendere i suoi cappelli a chi chiedeva modifiche o misure a suo avviso non adeguate. Era lui l'artigiano in "chapeax de paille", che aveva fatto esperienza nei cappelai di tutta Europa. Era lui l'esperto.
L'ammirazione per il nonno artigiano... e d'altronde proprio Georges non si definiva un artigiano della letteratura? Forse questa figura può essere stata non del tutto estranea all'interpetazione "nobile" della funzione dell'artigiano. Non sappiamo quando sia morto Lambert, ma di certo Georges lo ha conosciuto bene e raccontava del suo negozio con la tenda da sole di un bel rosso vivo, delle visite domenicali, delle teste di legno nel retrobottega dove si modellavano i cappelli e dove la paglia si ammorbidiva al vapore di recipienti di acqua bollente. Un'atmosfera che sembra tratta da certi romanzi di Simenon. Chissà che nell'ètat de roman non venissero fuori anche i ricordi più lontani e nascosti?
mercoledì 20 giugno 2012
SIMENON. I PICCOLI PIACERI DI UN EX-ROMANZIERE
"... una giornata nella quale si possono godere dieci piccoli piaceri, come quello di gustare la mattina una tazza di caffé, quello di passeggiare su un marciapiedi in un giorno con un po' di sole, con i rifessi e le ombre dei platani, io la chiamo una giornata felice....".
Sono le parole di un Simenon che ormai non scrive più, che ha smesso da tempo quella frenetica vita, tra il serrato ritmo di scrittura, gli impegni mondani, lo spostarsi di casa o addirittura di Paese e che vive in una tranquilla e modesta casetta, con un piccolo giardino in compagnia della sua amata Teresa. Gli rimangono i Dictées, che però lui considera quasi un gioco.
In un suo incontro con Francis Lacassin, ricorda che "... le grandi gioie sono come i grandi dolori, sono fatti di poche cose. Non rimangono. Ho goduto di grandi felicità, me e ricordo appena, ma mi ricordo delle mie piccole gioie. La vita è piena di piccole felicità; esse hanno un vantaggio, se ne può godere a tutte le età...".
E' di certo l'uomo che parla. L'uomo che ha vissuto una esistenza lunga e intensa, ricca di grandi soddisfazioni, ma anche di grandi dolori, sul piano professionale e su quello personale. E adesso, ultra settantenne (al momento dell'intervista), tutto gli sembra meno definito, i contorni di quelle emozioni sono sfumati e i ricordi velati dal tempo e dalla memoria. Questo succede a tutti, figuramoci ad un personaggio come Simenon.
E così si rifugia nei piccoli piaceri, che sono la consolazione di quella "piccola gente" che lui aveva così ben descritto nei suoi romanzi. Le attenzioni di Teresa, star seduto all'ombra del grande cedro de Libano che troneggia nel suo piccolo giardino, registrare per gioco (diceva lui stesso) quello che gli passava per la testa. Chi si aspettava dall'iperattivo Simenon questo tipo di atteggiamento?
Forse proprio lui stesso e in tempi, come si dice, davvero non sospetti.
In uno dei suoi romanzi L'homme à la cigarette (1930 - Tallandier), firmato ancora George Sim, appena ventisettenne scriveva: "... fuggire in fretta da un grande palazzo di Parigi, raggiungere la costa bretone e trovare un rifugio solo per sè, in pietra grigia, una semplice abitazione da pescatore, una barca, delle lenze, e pescare. Essere per la gente del paese uno come loro...".
Sono le parole di un Simenon che ormai non scrive più, che ha smesso da tempo quella frenetica vita, tra il serrato ritmo di scrittura, gli impegni mondani, lo spostarsi di casa o addirittura di Paese e che vive in una tranquilla e modesta casetta, con un piccolo giardino in compagnia della sua amata Teresa. Gli rimangono i Dictées, che però lui considera quasi un gioco.
In un suo incontro con Francis Lacassin, ricorda che "... le grandi gioie sono come i grandi dolori, sono fatti di poche cose. Non rimangono. Ho goduto di grandi felicità, me e ricordo appena, ma mi ricordo delle mie piccole gioie. La vita è piena di piccole felicità; esse hanno un vantaggio, se ne può godere a tutte le età...".
E' di certo l'uomo che parla. L'uomo che ha vissuto una esistenza lunga e intensa, ricca di grandi soddisfazioni, ma anche di grandi dolori, sul piano professionale e su quello personale. E adesso, ultra settantenne (al momento dell'intervista), tutto gli sembra meno definito, i contorni di quelle emozioni sono sfumati e i ricordi velati dal tempo e dalla memoria. Questo succede a tutti, figuramoci ad un personaggio come Simenon.
E così si rifugia nei piccoli piaceri, che sono la consolazione di quella "piccola gente" che lui aveva così ben descritto nei suoi romanzi. Le attenzioni di Teresa, star seduto all'ombra del grande cedro de Libano che troneggia nel suo piccolo giardino, registrare per gioco (diceva lui stesso) quello che gli passava per la testa. Chi si aspettava dall'iperattivo Simenon questo tipo di atteggiamento?
Forse proprio lui stesso e in tempi, come si dice, davvero non sospetti.
In uno dei suoi romanzi L'homme à la cigarette (1930 - Tallandier), firmato ancora George Sim, appena ventisettenne scriveva: "... fuggire in fretta da un grande palazzo di Parigi, raggiungere la costa bretone e trovare un rifugio solo per sè, in pietra grigia, una semplice abitazione da pescatore, una barca, delle lenze, e pescare. Essere per la gente del paese uno come loro...".
martedì 19 giugno 2012
SIMENON. LA... CHIUSA DEL MISTERO
Questo è uno spezzone di una decina di minuti della puntata de "La Chiusa", l'ultima che il 12 maggio Rai 5 ha trasmesso, per poi interrompere la serie che sarebbe dovuta durare fino a giugno. Dopo una risposta su non ben precisati problemi sui diritti per la messa in onda, il silenzio. Nessun'altra informazione, nessuna comunicazione ufficiale della Rai, nessun avvertimento sulla pagina sito di Rai 5 dedicata alla serie del commissario simenoniano. Mettiamo on-line il filmato da You Tube (caricato da NextBlog
in data 06/12/2009), come una sorta di promemoria per i funzionari Rai che dovrebbero fornire una spiegazione del perchè questa interruzione dura così a lungo e del mistero su tutta la vicenda.
lunedì 18 giugno 2012
SIMENON: ECCO I RACCONTI ANCORA NON PUBBLICATI DA ADELPHI
Un post di Andrea Franco, uno dei nostri più assidui attachés, si riallaccia a quello di ieri con interessanti informazioni. Chi volesse collaborare al Bureau scriva a simenon.simenon@temateam.com
Roma - dal nostro attachè Andrea Franco - ll post di ieri accennava ai racconti che mancano da pubblicare da Adelphi, dicendo che sono un trentina. Per l'esattezza sono 28 racconti, e questi elencati di seguito i loro titoli:
• L'affaire du boulevard Beaumarchais
• La péniche aux deux pendus
• La fenêtre ouverte
• Peine de mort
• Les larmes de bougie
• Rue Pigalle
• Monsieur Lundi
• Une erreur de Maigret
• Jeumont, 51 minutes d'arrêt !
• Mademoiselle Berthe et son amant
• Tempête sur la Manche
• Le notaire de Châteauneuf
• L'Etoile du Nord
• L'auberge aux noyés
• Stan le Tueur
• La vieille dame de Bayeux
• L'amoureux de Madame Maigret
• L'improbable Monsieur Owen
• Ceux du Grand Café
Questi racconti furono scritti nel luglio del 1938 a La Rochelle e apparvero alcuni con il titolo Le nuove inchieste di Maigret, prima tra il '38 e il 39 sotto forma di fascicoli da collezione in Police-Film e Police-Roman e alcuni vennero raccolti in un volume di Gallimard che fu pubblicato nel 1944.
• Le témoignage de l'enfant de choeur
• Le client le plus obstiné du monde
• Maigret et l'inspecteur Malgracieux
• On ne tue pas les pauvres types
Pubblicati in Maigret et l'inspecteur Malchanceux (diventato poi Maigret e l'inspecteur Malgracieux) nel maggio del '46 da Presses de La Cité.
• La pipe de Maigret (pubblicato insieme a Maigret se fache nel '47 sempre da Presses de La Cité
• L'homme dans la rue
• Vente à la bougie • Menaces de mort (o Sous peine del mort)
Questi tre li ritroviamo in Les Petits Cochons sans queue del 1950 da Presses de La Cité
• Un Noël de Maigret (pubblicato con altri due racconti non Maigret ) nel 1951 ancora da Presses de La Cité
Insomma, chi avesse letto tutte, ma poprio tutte le inchieste del commissario Maigret sappia che vi sono ancora molti racconti del commissario da gustarsi!
Roma - dal nostro attachè Andrea Franco - ll post di ieri accennava ai racconti che mancano da pubblicare da Adelphi, dicendo che sono un trentina. Per l'esattezza sono 28 racconti, e questi elencati di seguito i loro titoli:
• L'affaire du boulevard Beaumarchais
• La péniche aux deux pendus
• La fenêtre ouverte
• Peine de mort
• Les larmes de bougie
• Rue Pigalle
• Monsieur Lundi
• Une erreur de Maigret
• Jeumont, 51 minutes d'arrêt !
• Mademoiselle Berthe et son amant
• Tempête sur la Manche
• Le notaire de Châteauneuf
• L'Etoile du Nord
• L'auberge aux noyés
• Stan le Tueur
• La vieille dame de Bayeux
• L'amoureux de Madame Maigret
• L'improbable Monsieur Owen
• Ceux du Grand Café
Questi racconti furono scritti nel luglio del 1938 a La Rochelle e apparvero alcuni con il titolo Le nuove inchieste di Maigret, prima tra il '38 e il 39 sotto forma di fascicoli da collezione in Police-Film e Police-Roman e alcuni vennero raccolti in un volume di Gallimard che fu pubblicato nel 1944.
• Le témoignage de l'enfant de choeur
• Le client le plus obstiné du monde
• Maigret et l'inspecteur Malgracieux
• On ne tue pas les pauvres types
Pubblicati in Maigret et l'inspecteur Malchanceux (diventato poi Maigret e l'inspecteur Malgracieux) nel maggio del '46 da Presses de La Cité.
• La pipe de Maigret (pubblicato insieme a Maigret se fache nel '47 sempre da Presses de La Cité
• L'homme dans la rue
• Vente à la bougie • Menaces de mort (o Sous peine del mort)
Questi tre li ritroviamo in Les Petits Cochons sans queue del 1950 da Presses de La Cité
• Un Noël de Maigret (pubblicato con altri due racconti non Maigret ) nel 1951 ancora da Presses de La Cité
Insomma, chi avesse letto tutte, ma poprio tutte le inchieste del commissario Maigret sappia che vi sono ancora molti racconti del commissario da gustarsi!
domenica 17 giugno 2012
SIMENON. E’ FINITO MAIGRET? I SUOI ROMANZI SI, MA I RACCONTI NO.
Simenon secondo Pericoli |
In occasione dell'uscita dell'ultima inchiesta del commissario Maigret, e in attesa della pubblicazione della trentina di racconti che mancano, il quotidiano La Repubblica ha dedicato un ritratto di Maigret a firma di Carlo Lucarelli. Ecco qui di seguito alcune considerazioni di Simenon-Simenon.
Il primo Maigret italiano settembre '32 |
Bell’articolo su Maigret, bello il paginone centrale dell’R Cult domenicale de La Repubblica. Bello il disegno di
Tullio Pericoli e bella firma, quella di Carlo Lucarelli, (firma frequente del quotidiano), così famoso presso il pubblico
letterario appassionato di gialli e, non dimentichiamolo, così famoso anche per
quello televisivo (e famoso addirittura
anche per essere protagonista, sotto il nome di Cornelio, addirittura di una
“graphic novel”…)
Proprio perché abbiamo conosciuto Carlo, e per quelle due
o tre cose che abbiamo imparato su Maigret e Simenon, vorremmo sommessamente
metter qualche puntino, sulle “i”, di quelli appena accennati, ma che, come
dire, fanno più definito e completo il tutto.
Intanto sì, belle le citate copertine Mondadori di Maigret,
ma Carlo non ha ricordato quelle delle prime edizioni italiane, quelle fotografiche,
in bianco/nero, tali e quali alle francesi edite allora da Fayard. Le prime copertine mai apparse con le fotografie “al vivo”
(siamo nel 1931), concepite e
realizzate, secondo le affermazioni di Simenon, proprio da lui stesso.
L'ultimo Maigret pubblicato in italia, 2012 |
In un altro punto Lucarelli si chiede se “… a Maigret piacciano o meno i romanzi di
Simenon…”.
Beh… andrebbe fatta una distinzione. Gli interessi
culturali di Maigret certo non lo avrebbero avvicinato ai romans-durs come li chiamava lo scrittore. Per quanto riguarda le inchieste del commissario non possiamo
dire che gli piacessero o meno. E a tale proposito non dobbiamo scordare che Simenon
ci descrive più volte la scena di una M.me Louise Maigret che, avvertendo lo
scalpiccio sulle scale del marito che sta rientrando, si affretta a nascondere
non solo i quotidiani che spesso in prima pagina parlano delle inchieste del
famoso commissario del 36, Quai ds Orfévres, ma anche i libri di quel Sim che
insisteva a scrivere quelle storie (…tutta
roba assolutamente inventata…) su di lui. E Maigret non voleva che la
moglie leggesse quelle cose. Maigret era infastidito dalla pubblicità che i
giornali facevano sulle sue inchieste vere, figuriamoci da quella che veniva da
quei “romanzetti” completamente inventati!
E’ forse un riflesso del famoso “pudore” dei Simenon sulla
creatura dello scrittore?
Già, perché, se non si possono fare semplicistici
paralleli tra autore e personaggio (“Maigret
non è un uomo intelligente. E’ un intuitivo…” asseriva il romanziere),
occorre pur tener conto che affermava ”…è
uno dei rari, se non il solo personaggio che abbia creato, che abbia dei punti
in comune con me…”. E senza
volerci qui addentrare troppo nei paralleli, quanto sono simili i metodi che
Maigret utilizza per le proprie indagini e quelli che seguiva Simenon per
creare i propri romanzi?
Iscriviti a:
Post (Atom)