domenica 2 marzo 2014

SIMENON SIMENON. Il MAIGRET DI CERVI CELEBRA I 50 ANNI

Oggi continuiamo a parlare di Gino Cervi e della sua interpretazione di Maigret, in occasione del 50° 
dall'inizio degli sceneggiati. Stavolta 
ci occuperemo di questo ulteriore anniversario, ma anche del rapporto dell'attore con il personaggio simenoniano. Cercheremo insomma 
di ricostruire il momento professionale che Cervi stava attraversando, ma anche l'atmosfera in cui nasceva questa sua interpretazione. 
Un'Italia della metà degli anni '60 dove le condizioni sociali, lo spirito della gente e le prospettive, non solo per i giovani, erano molto diverse da oggi, come lo possono essere una salita e una discesa.



Non se ne sente parlare molto in giro. Ma come non ricordare che quest'anno, oltre ai 25 anni dalla scomparsa di Simenon, oltre ai 40 anni da quella del Maigret italiano, Gino Cervi, cadono i 50 anni dalla messa in onda del primo episodio della prima delle quattro serie degli sceneggiati Rai di Maigret?
Non siamo dei fanatici degli anniversari, ma quello della messa in onda dei Maigret è un anno da ricordare, non solo per gli appassionati delle inchieste del commissario, ma anche perché segna, per l'Italia, la maturazione del mezzo televisivo come vero e proprio strumento di comunicazione di massa. In quell'anno la Rai aveva iniziato ormai da dieci anni le trasmissioni, da tre anni era stato inaugurato un secondo canale. Era la Rai di Ettore Bernabei (in carica come direttore generale per tredici anni dal '61), il d.g. più longevo dell'azienda e che incise profondamente sull'emittente proprio nel momento cruciale della sua crescita.
Ma torniamo ai 50 anni del Maigret di Mario Landi (regista), Diego Fabbri (sceneggiatore), Andrea Camilleri (produttore Rai) e, ultimo ma non ultimo, Gino Cervi (attore protagonista). Un quartetto che visto a mezzo secolo di distanza incute un certo rispetto. L'idea era stata del drammaturgo-sceneggiatore Fabbri, come spiega Camilleri "...L’idea di Maigret, però, non fu mia. Nacque a Diego Fabbri, a nessun altro se non a lui. E cominciò a parlarmene…”. Fabbri aveva scritto per il teatro un famoso 'Processo a Gesù' ... ma era uomo poliedrico di interessi. Insisteva:'Sarebbe straordinario…' ... faceva piovere sul bagnato - racconta lo scrittore siciliano in un'intervista a Minetti sul supplemento Specchio de La StampaIo avevo cominciato a leggere Simenon da bambino, mi trovò entusiasta. Senza ancora parlarne a nessuno elaborammo una sorta di progetto. E’ chiaro che per il protagonista subito ci venne l’idea di Gino Cervi… era uno degli attori più popolari d’Italia, aveva fatto Peppone in Don Camillo, tantissimo teatro, oltretutto era un uomo di una simpatia, di una comunicativa…; accettò con entusiasmo la proposta...".
E così, il 27 dicembre 1964 partì questa serie con Un'ombra su Maigret (tratto da '"Cécile est morte" - 1942), e con Cervi che si muoveva a suo agio nei panni del commissario. grazie alla sua consumata esperienza di attore (allora aveva 63 anni ed erano quarant'ani che calcava palcoscenici, recitava sui set cinematografici e si esibiva in televisione). Ma non solo. Come abbia detto in un'altro post (Ma Cervi e Maigret...si somigliano?) c'erano anche dei punti di contatti tra l'attore e il personaggio inventato da Simenon, ma anche perché Cervi amava interpretare quel personaggio.
"... me lo sono studiato tanto, ci ho lavorato tanto sopra, mi ci sono perfino ammalato - scrive Cervi a Mino Doletti, allora critico televisivo del quotidiano romano Il Tempo -   Se questo mio Maigret parlasse francese, ti andrebbe a pennello, ne sono certo. Putroppo per Maigret io parlo l'italiano e allora ecco che si crea l'impressione sbagliata. Pensa: io mi sono rifatto anche al commissario Massau, che ho conosciuto e che vive a Parigi, ormai in pensione. Simenon l'ha preso di peso e lo ha messo nei suoi libri. E' molto più grosso di me e ha i baffi...".

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