venerdì 27 giugno 2014

SIMENON SIMENON. LO STILE: NE PARLA UNO CHE SE NE INTENDE...


La scrittura di Simenon ha classe da vendere. Questa frase che esprime un nostro personale convincimento, crediamo sia però condivisa da moltissimi appassionati lettori del romanziere. E ovviamente riteniamo che il suo stile sia estremamente sosfisticato, quantunque semplice, asciutto ed essenziale.
Lo stile è classe? Oppure é la classe (innata) che determina uno stile?
Ecco questo è un esempio di avvitamento in falsi problemi, di domande che non hanno risposta. E così la pensava Simenon parlando dell'arte del romanzo "... il romanziere è prima di tutto un artigiano. E' un signore che scrive perché ha bisogno di scrivere, che non si domanda se la frase debba avere tre linee, una linea e mezza o dieci linee, che adatta il suo strumento giorno per giorno...".
Insomma come il suo Maigret per le indagini, Simenon non ha una linea precisa in tema di stile. Anzi tende ad adattarlo al personaggio, nella pelle del quale  entra quando sta scrivendo un romanzo. E questo vale tanto più in quanto i dialoghi nella narrativa simenoniana hanno un ruolo di rilievo. 
"...provo indifferenza se non fastidio, di fronte ad uno stile ben costruito, accurato, il più elegante possibile - scriveva nel '77 in uno dei suoi Dictées - Non sono per uno stile obbligatoriamente consumato e ruvido... Ho ad esempio delle difficoltà a leggere Céline, che ammiro intensamente, a causa del suo anti-stile troppo marcato..."
E poi la comprensibilità è una caratteristica che l'autore in un'intervista del '55 spiegava così "... io  utilizzo solamente delle mots-matiére che hanno lo stesso significato in venticinque città di dieci paesi diversi...".
Quindi costruzione di un linguaggio che non tenga conto dei canoni accademici, ma che sia comprensibile ad una platea più vasta possibile, con concetti semplici e parole concrete che non diano adito a interpretazioni ambigue.
"...l'ordine delle parole ha un'importanza non in rapporto alla sintassi, ma in rapporto alla vita che bisogna trasporre sulle pagine, trasmettere...".
E infine il ritmo. Diceva Simenon: "... lo stile è innanzitutto movimento...". E poi ancora. "... lo stile è ritmo, il ritmo del personaggio...".

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