mercoledì 11 febbraio 2015

SIMENON SIMENON. LA BOULE NOIR ROTOLA SULLA TELEVISIONE... FRANCESE


Oltrealpe, la produzione televisiva ancora regge. E non parliamo dei serial che sul piccolo schermo ormai spadroneggiano su tutti i canali. In questo caso parliamo di un telefilm, prodotto dalla Neyrac Film, che ha iniziato le riprese nello scorso giugno, e che arriverà al debutto televisivo il prossimo 17 febbraio su France 3.
Stiamo parlando de "La Boule Noire", tratto dall'omonimo romanzo di Georges Simenon, scritto nel 1955.
La regia è di Denis Malleval, l'adattamento televisivo e di Jacques Santamaria, i protagonisti principali  sono Bernard Campan, e
Il romanzo, scritto appena tornato dai dieci anni passati in America, è ambientato in una cittadina del Conneticut, racconta la storia di un certo  Walter Higgins che ha raggiunto una agiatezza economica, una certa rispettabilità sociale, ma non è stato ancora ammesso al Country Club, una sorta di suggello all'onorabilità e allo status di quelli che contano. Per essere ammessi occorre passare l'approvazione dei soci del club che per l'occasione si riuniscono e votano: sfera bianca per il sì, nera per il no. E Higgins  non ce la fà: c'è sempre una pallina nera tra lui e l'ingresso al club. La cosa diventa per lui un'ossessione che gli procurerà alcune vicessitudini. Ma alla fine il grigio ordine delle regole sociali finisce per prevalere e, sottomesso all'ordine costituito, Higgins prosegue la sua vita da cittadino esemplare, nella speranza che un giorno quella sfera nera diventi bianca.
Qualche giorno fà, la troupe del film ha voluto tenere un'anteprima privata ad Orleans, alla presenza anche di John, figlio del romanziere, proprio perché come ha detto lo sceneggiatore Santamaria "... Stiamo celebrando un doppio anniversario. In primo luogo, è l'80° anniversario della sistemazione di Simenon nella foresta di Orléans, a Ingrannes e inoltre, il romanzo è stato scritto nel 1955, cioè 60 anni fa....". 
Simenon-Simenon aveva dato una succinta anteprima di questa notizia in un post di maggio scorso (Dopo La Chambre Bleu al cinema, La Boule noire alla televisione ), dove si parlava dell'avvio della produzione.

martedì 10 febbraio 2015

SIMENON SIMENON. PARTIRE ALLA SCOPERTA DELL'UNIVERSO CON DUEMILA PAROLE ?

Quante volte abbiamo ragionato e scritto sulla ricerca che, nel corso della sua opera, Georges Simenon ha condotto sull'animo umano, su quello che lui chiamava "l'uomo nudo", sull'uomo universale e di ogni dove?
In una lettera del '59, entra nel merito di questo argomento, dopo aver precisato che allora, a suo modo di vedere, la narrativa francese era stata influenzata nell'800 dalla letteratura russa e nel '900 da quella americana (ma qui bisogna tener conto dell'ammirazione che Simenon nutriva per i romanzieri statunitensi).
Comunque c'è un passo in cui esplicita chiaramente la sua particolare attitudine. "... mi sforzo, in ciascuno dei miei romanzi, di conoscere ogni volta un po' meglio l'uomo e di creare, con mezzi sempre più semplici, meno "letterari"  dei personaggi più veri e più complessi....".
E questo ci fa riflettere sulla magistrale sintesi che Simenon riusciva a compiere nell'utilizzare le cosiddette (da lui) mots-matiére, cioè termini semplici, concreti, inequivocabili, comprensibili a tutti, per costruire invece delle vicende complesse, dei personaggi di un certo spessore psicologico, vivi e veri nelle loro contraddizioni, e inoltre ad evocare ambienti ed atmosfere memorabili solo con qualche sostantivo e pochi...pochissimi aggettivi.
Ridurre quindi al minimo gli strumenti linguistici (i duemila vocaboli che Simenon si vantava di utilizzare?) per raccontare una complessità come quella della condizione umana é un po' come realizzare la quadratura del cerchio... L'avevamo già detto a proposito dei romans-durs e dei Maigret, Simenon riusciva a coniugare la cosiddetta cultura alta con quella poplare, e nel caso dei romanzi, come si diceva più sopra, integrava la semplicità della lingua con la complessità delle vicende e dei protagonisti.
E tutto questo in quell'incoscenza creativa (l'état de roman) in cui ha sempre dichiarato di scrivere i propri romanzi. E a proposito di questo, Simenon amava raccontare "...è un po' come spedire uno "spountnicks" nell'infinito. Si sa che non ci si arriverà mai, ma non si smette mai di provarci, almeno per andare ogni volta un po' più lontani...".

lunedì 9 febbraio 2015

SIMENON SIMENON. IL PENSIONANTE ESCE E SUBITO ENTRA IN CLASSIFICA


Bell'esordio dell'ultimo titolo di Simenon, uscito una decina di giorni fà, che conquista subito le classifiche. Parliamo ora di quelle pubblicati dai quotidiani. Sull'inserto TuttoLibri de La Stampa di sabato scorso Il pensionante esordisce al 3° posto della classifica della Narrativa Straniera (16° della Top Ten). Sempre nella sezione della letteratura straniera pubblicata su RCult de La Repubblica di ieri, il titolo simenoniano conquista la 9a posizione. Mentre invece nella classifica pubblicata da La Lettura, allegato al Corriere della Sera di ieri, Il pensionante arriva alla 13a posizione.
Buono anche il debutto sulle piattaforme di vendita di libri on-line. Nella Top 100 di Internet Book Shop troviamo il romanzo di Simenon al 6° posto. Mentre su Feltrinelli.it Il pensionante occupa la 9a posizione. Su MondadoriStore lo ritroviamo invece 29°.
L'ultimo Adelphi di Simenon si affaccia anche nelle classifiche di ebook, ad esempio, all'86°posto nella Top 100 di International Book Shop.

domenica 8 febbraio 2015

sabato 7 febbraio 2015

SIMENON SIMENON. M.ME MAIGRET, TENTATIVI E BUONE INTENZIONI ANDATE... IN FUMO


Questa volta Murielle Wenger ci presenta una M.me Maigret impegnata in una vera "mission impossible"... far smettere di fumare il marito, o almeno diminuire le sue pipate. I migliori intenti della moglie e la buona volontà del commissario fin dove potranno arrivare? 
 
Maigret come forse lo vorrebbe M.me Maigret: più giovane e senza pipa? Maigret come vorrebbe lui stesso: mai senza pipa

"- Ciao, Francine? Allora Louise. Come va? ... Tuo marito ...? Alice e i piccoli? ... Ti ricordi che mi avevi parlato di quell'articolo a proposito del fumo? ... Si, tu poi sei riuscita a far smettere tuo marito, anche se, come mi hai detto, gli capita di fumare di nascosto ... Immagina che io ho voluto provare con Jules ... Come? ... Ma no, non ha funzionato ... devo dire anche per colpaa mia ... Ma adesso ti racconto come è andata. Ecco... "
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Tutto iniziò, una settimana prima, la domenica precedente. Maigret si era accomodato nella sua poltrona, un bicchiere di prunella in mano, e la moglie seduta su una sedia al tavolo, leggendo la metà del giornale che le aveva passato il marito. Il commissario sonnecchiava, e la pipa era penzoloni tra le labbra semichiuse e iniziava ad appoggiarsi sul petto. U
n'esclamazione di Madame Maigret lo fece sussultare.
- Hai visto? Le ultime statistiche sulla mortalità? Sembra che il tabacco sia diventato la principale causa di morte ...
Un brorbottìo provenne dalla poltrona. M.me Maigret si voltò e aggiunse:
- Sai, che Francine Pardon mi ha parlato di un articolo sui pericoli del fumo ...
- Lo so, brontolò Maigret, Pardon ne ha parlato anche a me ...
- Ci dovresti pensare seriamente.
Louise attese un po' e poi riprese.
- Potresti cercare di fare uno sforzo. Ad esempio, potresti iniziare a non fumare a letto... In primo luogo, perchè trovo sempre pezzetti di tabacco ovunque, anche sul materasso, e poi perchè prima o poi finirai per dar fuoco alle lenzuola ...
- Ho sempre fatto attenzione ...
- Lo so. Tuttavia, il tuo cuscino ha numerosi piccoli buchi che somiglia ad un tessuto bruciacchiato ...
Poi aveva parlato a lungo parlando della sua salute, del fatto che con il passare dell'età si è più deboli, tanto che alla fine il marito aveva dovuto arrendersi a quelle argomentazioni. Aveva tolto il posacenere dal comodino, si contentava di una sola fumata la mattina, tenendo la pipa a lungo tra i denti, anche una volta che il tabacco era completamente bruciato. Ne accendeva una seconda alle quattordici uscendo dalla Brasserie Dauphine (avrebbe preferito fumare prendendo il caffè, ma dal momento che le leggi ora vietavano di fumare negli edifici pubblici!...). E poi un'altra, a fine giornata una volta uscito dall'ufficio. In serata, si concedava la fumata finale, leggendo il giornale e guardando la tv (inoltre, questo lo rendeva ancora più scontroso, perché trasmettevano la pubblicità delle sigarette, che sembravano ancora più belle sul piccolo schermo, con quel cowboy virile, a cavallo, in grandi spazi aperti, che si accende una sigaretta con gioia, di fronte a un fuoco scoppiettante ...). Quattro fumate al giorno, era davvero poco ... ma probabilmente ancora troppo poco per "i signori di prevenzione"...
Il terzo giorno, i suoi ispettori alla PJ, camminavano in punta di piedi. Quella stessa mattina, il loro capo aveva discusso aspramente con Comeliau che gli aveva fatto una
nervosa telefonata su un certo furto di gioielli, e Maigret aveva attaccato il ricevitore, tirando giù tutti i santi, urlando così forte che lo si era sentito fin giù nel corridoio mentre Moers  stava passando, e il quale aveva chiesto a Joseph che cosa stava accadendo. Questi aveva risposto:
- Shh! Sta cercando di smettere di fumare.
Moers si era quindi avviato verso il suo laboratorio, scuotendo la testa con simpatia.
Venerdì sera, quando Maigret tornò a casa, la moglie vide che aveva uno strano aspetto.

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- Figurati, Francine -  continuava M.me Maigret al telefono - Jules si era ammalato. Una specie di influenza. Fin dall'inizio della settimana, era stato nervoso, irritabile. Durante i pasti, non era in grado di spiccicare una sola parola. Abbiamo anche litigato, cosa che non non ci succedeva da tanto tempo. S
abato sera non siamo neanche andati al cinema. La domenica gli ho proposto di fare una passaggiata a Montmartre, ma lui ha rifiutato, e abbiamo trascorso la giornata io a cucire e lui a leggere sulla sua sedia, un articolo sui criminali in una rivista inglese. A mezzogiorno, avevo preparato un arrosto e patate e ha appena toccato. Non ha neppure assaggiato il crème-caramel ...
La voce di Madame Maigret era rotta e tratteneva le lacrime.
M.me Pardon le chiese:
- E per il fumo?... almeno il tentativo di farlo fumare meno ha avuto successo?
- No, ed è per colpa mia ...
- Cioé?
- Questa mattina, di ritorno dal mercato, ho avuto una strana sensazione ... L'appartamento mi sembrava estraneo, era come se ci fosse qualcosa che non riuscivo a riconoscere. Ho inziato a pensare da che cosa potesse dipendere e finalmente ho capito...
- E che cos'era?
- L'odore! Io non riconoscevo più l'odore del nostro appartamento, e alla fine ho capito che quello che mancava era proprio l'odore di tabacco! Senza quell'aroma del fumo della pipa, era come se non fossimo a casa nostra!
- E allora, che cosa hai fatto?
- Beh ... "

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Lunedì sera, quando Maigret tornò a casa, trovò accanto al suo piatto, una bella scatola di legno intagliato. La aprì e scoprì una dozzina di confezioni di "tabac-gris"...

Murielle Wenger

giovedì 5 febbraio 2015

SIMENON SIMENON. MA QUANTO BEVE MAIGRET?... QUANTO SIMENON ?

 Quello dell'alcol è stato un tema sensibile nella vita di Simenon e lo é stato anche per i protagonisti dei suoi romanzi, dove non di rado uno dei segnali più evidenti che un individuo aveva "passato la linea" era quello di diventare dedito all'alcol... o addirittura schiavo. E anche il suo personaggio più famoso ha spesso a che fare con l'alcol. Qualche critico più igienista o più politacally corret, ha avuto a che ridire sulle abitudini, di questo personaggio, per di più commissario di polizia, che beve in gran quantità e ad ogni ora del giorno, birra, vino, calvados, prunella...
"... Maigret è un alcolista. E' alcolista in modo decisamente accettabile, certamente, regge bene l'acol e non è mai ubriaco - dichiara in un'intervista  del 2011, lo scrittore e regista francese Jean-Philippe Toussaint -  D'altronde nel testo non si fa mai notare esplicitamente che è un alcolista (credo che Simenon non ne avesse nemmeno una vera consapevolezza)...".
Già anche Simenon aveva avuto problemi con l'alcol. Soprattutto quando era negli Stati Uniti, dove, a suo stesso dire, i cocktail e le occazioni per buttar giù un bicchiere erano davvero tante nella giornata. E in più c'era la propensione a bere della sua seconda moglie, Denyse. Ma qui il discorso si fà più complicato. Allora né Denyse, né tantomeno Simenon, erano degli alcolisti in senso patologico del termine. Lei però aveva una serie di problemi psichici che in seguito si sarebbero rivelati in tutta la loro gravità. Anche nel periodo americano, l'uso che lei faceva dei liquori era sicuramente legato a questi. Ma ad un certo punto, Simenon, e Denyse cercò di seguirlo, decise di smettere di bere, rendendosi conto che stava per varcare una soglia pericolosa. Lui ci riuscì, lei no. Anzi la sua dipendenza dall'alcol aumentò nel tempo.
Ma come diceva Jean-Philippe Toussaint, invece è il commissario che trangugia alcol di tutti i tipi "... inizia la giornata alle dieci di mattina con una birra, prende un aperitivo prima di pranzare, beve il vino a tavola, prende un liquore digestivo al termine di ogni pasto e finisce la giornata bevendo un armagnac o una prunella... aggiunge lo scrittore-regista - forse si tratta di una sorta di alcolismo leggero, tollerato negli anni '50. E poi, via, può darsi che tutto questo faccia parte del piacere della lettura: il lettore coglie così il lato dolce della vita, un tipo di edonismo che non è percepito come problematico o immorale...".
Forse potremmo definirlo alcolismo letterario. Un elemento che il processo di identificazione con il personaggio, rende  accettabile perchè immanente al personaggio, che per l'appunto è realistico, con le sue ombre e le sue luci, i suoi alti e i suoi bassi, proprio come succede quotidianamente a noi nelle nostre vite.