mercoledì 4 settembre 2019

SIMENON SIMENON. LETTERA SPECIALE PER IL 30° ANNIVERSARIO

Meung-Sur-Loire, il 4 settembre 2019
Georges Simenon
Romanziere
Paradiso della Letteratura

Mio caro Simenon,

probabilmente sarete sorpreso di ricevere una lettera da me, dopo che ci siamo lasciati da così tanto tempo. Oggi cade il trentesimo anniversario del giorno in cui avete lasciato questa terra per entrare nell’Eternità. Si voi avete il privilegio di essere sempre vivo nel cuore dei vostri lettori, io godo quello di dividere un po’ della vostra gloria, forse anche di avervi contribuito, anche se voi vi siete stato qualche volta un po’ geloso della fama del personaggio che avete creato. Quindi, caro Georges, perdonatemi di essere stato a volte più conosciuto del mio autore, perché, comunque anche voi avete approfittato della ricaduta di questa notorietà.
Da parte mia, approfitto di questo momento per perdonarvi di aver utilizzato il mio nome, i miei tic e le mie abitudini e di aver creato, a partire da me stesso, un personaggio “più vero che naturale”…Nelle mie Memorie, ho regolato i conti con voi e ora siamo pari. Da adesso in poi più nessuna gelosia, nessun rancore tra di noi e quella che ci unirà sarà soltanto una buona e franca amicizia.
Sono trent’anni che siete scomparso, ma siete più presente che mai, e riconoscete questo merito, che ciò è stato possibile un po’ anche grazie a me… E io, da parte mia, voglio riconoscere pienamente che è grazie al vostro talento, che il mio personaggio continua ad affascinare tanti lettori e suscitare tanto interesse nel mondo…
Vi abbraccio e M.me Maigret, che sta leggendo poggiata alla mia spalla, fa altrettanto. Vi auguro di continuare ad essere letto con passione, da tutti quelli che apprezzano la buona letteratura e che amano condividere questa passione.
Affettuosamente
Jules Maigret


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Meung-sur-Loire, le 4 septembre 2019 
 
M. Georges Simenon
 
Romancier 
Paradis de la Littérature
Mon cher Simenon,  


Vous allez probablement être étonné de recevoir une lettre de moi, alors que nous nous sommes quittés il y a si longtemps. Aujourd'hui marque le trentième anniversaire du jour où vous avez quitté cette terre, pour entrer dans l'Eternité. Si vous avez le privilège d'être toujours vivant dans le cœur de vos lecteurs, j'ai celui de partager avec vous un peu de votre gloire, peut-être même d'y avoir contribué, même si vous vous êtes peut-être senti parfois un peu jaloux de cette renommée du personnage que vous aviez créé. Alors, mon cher Georges, pardonnez-moi d'avoir parfois avoir été plus connu que vous mon auteur, car, avouez-le, vous avez aussi profité des retombées de cette renommée…  
De mon côté, je profite de ce moment pour vous pardonner d'avoir utilisé mon nom, mes tics et mes manières, et d'avoir créé, à partir de ma personne, un personnage "plus vrai que nature"… Dans mes Mémoires, j'ai réglé mes comptes avec vous, et il n'y a plus à y revenir. Dorénavant, plus de jalousie, plus de rancune entre nous, et ce n'est plus qu'une bonne et franche amitié qui nous unira.  

Il y a trente ans que vous avez disparu, mais vous êtes plus présent que jamais, et faites-moi cette justice que c'est aussi un peu grâce à moi… Et moi, de mon côté, je veux bien reconnaître que c'est grâce à votre talent que mon personnage continue à fasciner tant de lecteurs, et à susciter tant d'intérêt partout dans le monde… 
Je vous embrasse, et Mme Maigret, qui est en train de lire par-dessus mon épaule, en fait de même. Je vous souhaite de continuer à être lu, avec passion, par tous ceux qui apprécient la bonne littérature, et qui aiment aussi partager cette passion. 

Affectueusement 
Jules Maigret 



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Meung-sur-Loire, September 4, 2019
Mr. Georges Simenon
Novelist
Paradise of Literature

My dear Simenon,

You will probably be surprised to receive a letter from me, since we left each other so long ago. Today marks the thirtieth anniversary of the day you left this earth to enter Eternity. If you have the privilege of being still alive in your readers’ heart, I can share with you a bit of your fame, and maybe I even contributed to it, even if you may have felt a little jealous of this fame of the character you had created. So, dear Georges, please forgive me for having been sometimes more famous than my author, because, you can admit it, you also benefited from the repercussions of this fame…
For my part I take advantage of this moment to forgive you for having used my name, my tics and my habits, and for having created, using my person, a character “more real than nature”… In my Memories I settled accounts with you, and there is no need to come back to it. From now on, no jealousy anymore, no resent anymore between us, and a good frank friendship will unite us.
You left thirty years ago, but you are more present than ever, and do me justice that it's also a bit thanks to me… And for my part I want to acknowledge that it is thanks to your talent that my character continues to fascinate so many readers, and to generate so much interest around the world...
I embrace you, and Mme Maigret, who is reading over my shoulder, does the same. I wish that you’ll continue to be read, with passion, by all those who appreciate good literature, and who also like to share this passion.

Yours friendly
Jules Maigret




martedì 3 settembre 2019

SIMENON SIMENON. QUANDO SI RIPORTA UNA "FAKE" NEWS CORRE L'OBBLICO DI SEGNALARLA


Sabato scorso abbiamo riportato, nella nuova versione della nostra rassegna stampa, uno degli articoli selezionati, innanzitutto per il titolo che suonava interessante, pressapoco così: Se Simenon fosse stato più simile a Maigret.
Il sommario era un po' più strano e avrebbe dovuto metterci in allarme. Rimarcava le differenze tra autore e personaggio, portandole però alle estreme conseguenze dando addirittura del tossicodipendente a Simenon (mai cosa più falsa) e inventando pure che era morto solo in un grande castello svizzero. Come anche i nostri lettori sanno, anche questo è falso. Lo scrittore è morto a Losanna, nella sua piccola casa rosa e assistito dalle amorevoli cure della sua ultima compagna Teresa Sburelin.  
Poi qualcosa nel meccanismo di controllo di Simenon-Simenon (sono quasi dieci anni che lo utilizziamo, visto che siamo on-line ogni giorno con un post nuovo)  non ha funzionato.
Cosa? Forse nei vari passaggi qualcuno ha letto un articolo e poi il caso ci ha messo lo zampino e per la messa on-line è arrivato un altro articolo? Faremo i dovuti accertamenti su quello che non ha funzionato.
Infatti nell'articolo sono espresse cose strane (come definire Maigret un "cupo detective") e definizione sconcertanti, come quando si definisce la produzione letteraria dello scrittore "demonic productivity" come se i suoi romanzi fossero opera del diavolo....!
Insomma Ian Thomson, nella migliore delle ipotesi si è avventurato in un campo che non conosceva affatto, nella peggiore, aveva (chissà perché) un preconcetto sullo scrittore o un interesse a dipingerlo a tinte fosche... insistendo, ad esempio, sulla sua impellenza sessuale che doveva soddisfare ogni giorno, arrivando a concludere che "...modo in cui ha trovato il tempo di scrivere i libri di Maigret è una questione di psicoanalisi".
Non contento, Ian Thomas utilizza battute come frasi realmente pronunciate (Hitchcock che telefona a casa Simenon, chiedendo del romanziere e gli viene risposto che è occupato a scrivere. Il regista commenta "Non c'è problema aspetto in linea...". Ridicolizzando la velocità con cui Simenon scriveva). E poi l'articolo è infarcito da inesattezze e sciatterie come il fatto che Pietr-le Letton sia stato il primo romanzo pubblicato, oppure la inesistente confessione che  alcuni Maigret sarebbero stati scritti mentre Simenon era mezzo ubriaco... figuriamoci ad un certo punto, lo scrittore, quando era ancora con la seconda moglie, Denyse, smise di bere del tutto.  E l'ineffabile  Thomas chiude l'articolo con la "fake" che abbiamo citato all'inizio: "...Georges Simenon morì, all'età di 86 anni, nel suo castello di 36 camere fuori Losanna...", forse si riferiva allo Chateau d'Enchandens in cui  il romanziere si installò nel luglio del 1957 (a 54 anni), per lasciarlo nel '63 (a 60 anni), quando andò ad abitare con tutta la famiglia nella grande villa fatta costruire a Épalinges nei pressi di Losanna. Da lì traslocò con la sola Teresa Sburelin nel settembre del '72 (a 69 anni) in piccolo appartamento di un grande condominio a Losanna, al 115, Avenue de Cour. Infine, nel febbraio del '74 (a 71 anni), si sistemò in un piccola villetta rosa, con un giardino e un grande cedro del LIbano al 12,avenue des Figuiers. 
Ci scusiamo per tanta pendanteria, ma alle "fake" va risposto con dati, date e fatti. D'altronde l'articolo è stato pubblicato da The Spectator, un serioso settimanale britannico conservatore, fondato nel 1828, il cui editore possiede anche il Daily Thelegraph... Ma evidentemente tutto ciò non basta. Le "fake" più insidiose si nascondo non solo su internet e nei social, ma anche nella rispettabile stampa britannica. E' nostro dovere prima di tutto scusarci con i lettori per aver consigliato la lettura di un articolo così poco  "istruttivo" e poi stringere meglio e di più le maglie della nostra rete di controllo. (maurizio testa) 

SIMENON SIMENON. SIMENON ET LA CRAVATE

A propos d’un livre où est évoqué le romancier


SIMENON SIMENON. SIMENON E LA CRAVATTA
A proposito di un libro dove viene evocato il romanziere
SIMENON SIMENON. SIMENON AND THE TIE
About a book in which the novelist is evoked





Des photos de Simenon, j’en ai vu passer des centaines ; malgré cela, je n’ai jamais pu définir sa méthode d’habillement : un jour une cravate, un jour un nœud papillon et très souvent, surtout les dernières années, une cravate-lacet.
Je ne me suis pas attardé sur le sujet, car j’avais l’impression que le choix de Simenon était dicté par les circonstances, le lieu et surtout son humeur du jour. Jeune reporter à La Gazette de Liège, il portait la cravate, noblesse oblige, n’est-ce pas, Monsieur Demarteau ? Plus tard, la gloire venue, il portait souvent le nœud papillon, encore qu’à Cannes on l’ait vu en cravate.
Pas facile donc de trouver une ligne claire d’habillement. Pourtant, il semble que je me suis trompé ; certaines personnes ont donné une importance réelle au choix de la cravate, qu’elles soient bien informées ou alors d’une inventivité extraordinaire ; toujours est-il qu’une d’entre elles, un certain Nicolas Ancion, a commis un roman sur le sujet.
Ce livre, édité en 2012 chez Didier à Paris dans la collection Mondes en VF, porte le simple titre La Cravate de Simenon. Cela n’a rien d’une biographie, mais certains détails nous font penser que l’auteur est bien informé. Je cite : « (Mon père) me disait que le goût de la lecture lui était venu sur le tard, alors qu’il faisait un stage à la comptabilité d’un journal local. Dans la salle de rédaction, à côté de la bibliothèque, une vieille cravate était suspendue à un clou… On avait expliqué à mon père que cette cravate en soie, bleue à fines rayures grises, était le porte-bonheur de la rédaction. Quand il était tout jeune, Georges Simenon, qui n’écrivait pas encore de romans, avait travaillé au journal…portant cravate. Il avait fini par l’enlever dès qu’il arrivait à la rédaction et l’enfiler lorsqu’il partait en reportage. Plus tard en partant pour Paris il avait oublié cette cravate qui pendait à un clou. ».
Le reste du roman est de la même veine et fait constamment allusion à Simenon. Passent en revue les romans populaires, la mère, l’hôpital et même la maladie du père, celui de Ancion bien entendu, mais quand même entre fiction et réalité il n’y a qu’un pas ! Alors, tout inventé ou partie de réalité ? Je ne m’y retrouve pas. Empruntez ce roman à la bibliothèque du coin ou achetez-le, il est bon marché, c’est un livre pour enfants scolaires désirant, ou devant, apprendre le français. En d’autres mots, faites-vous votre propre opinion.


Philippe Proost

lunedì 2 settembre 2019

SIMENON SIMENON "REPORT". SIMENON TRENT'ANNI DOPO - UN OMAGGIO AL PADRE DI MAIGRET

Mercoledì 4 settembre 2019 al Cinemino via Seneca, 6 Milano tre film tratti da Georges Simenon in edizione originale con sottotitoli italiani




Spettakolo! - 30/08/2019 - Pierfranco Bianchetti - Scrittore prolifico e metodico, Georges Simenon alle 6,20 del mattino cominciava la sua giornata. Dopo una doccia fredda e una bevanda calda, si chiudeva nel suo studio portandosi dietro un thermos con vino, whisky, tè o caffè. Sulla scrivania vi era una collezione di pipe e una miscela di tabacco speciale al fianco di un astuccio di pelle rossa contenente una decine di matite temperate. Seguendo un calendario da lui preparato dopo solo tre ore di scrittura nasceva un nuovo capitolo del romanzo a cui stava lavorando. È così che l’autore belga ci ha regalato più di duecento romanzi che il cinema (come la televisione) ha regolarmente saccheggiato...>>>

domenica 1 settembre 2019

SIMENON SIMENON. 28 NUANCES DE MAIGRET - 28 SFUMATURE DI MAIGRET - 28 SHADES OF MAIGRET







8. Maigret s’incruste sur les lieux
« Le client de passage se serait sans doute demandé quel était ce gros monsieur en pardessus épais qui fumait sa pipe, le dos au poêle, tout en réchauffant dans sa main un verre d’alcool […]. Le commissaire fumait sa pipe, buvait son alcool, allait de temps en temps jeter un coup d’œil au bistro d’en face et revenait vers le poêle. » (Rue Pigalle)

8. Maigret s’installa nei luoghi
«I cliente di passaggio si sarà chiesto senza dubbio chie era quel grosso signore con una pesante cappotto che fumava la pipa, dorso alla stufa, mentre scaldava nel palmo della mano un bicchiere di liquore [...]. Il commissario fumava la sua pipa , beveva un sorso di liquore, e andava ogni tanto a dare un 'occhiata al bistro di fronte e poi ritornava verso la stufa. »  (Maigret in Rue Pigalle

8. Maigret embeds the places
“The passing customer would no doubt wonder who this fat man in thick overcoat was, smoking his pipe, leaning his back to the stove, while warming up in his hand a glass of alcohol. […] The Chief Inspector was smoking his pipe, drinking his alcohol, taking from time to time a look at the bistro opposite and coming back to the stove.” (In the Rue Pigalle)


sabato 31 agosto 2019

IF ONLY GEORGES SIMENON HAD BEEN A BIT MORE LIKE MAIGRET

While the pipe-smoking detective is dutifully uxorious, enjoying simple pleasures, his creator was a sex addict who died rich and lonely in a vast Swiss château




The Spectator - 31/08/2019 - Ian Thomson - Georges Simenon, creator of the sombre, pipe-smoking Paris detective Jules Maigret, pursued sex, fame and money relentlessly. By the time he died in 1989, he had written nearly 200 novels, more than 150 novellas, several memoirs and countless short stories. His demonic productivity and the vast sales and fortune it brought him were matched by a vaunted sexual athleticism. Simenon claimed to have slept with 10,000 women. (‘The goal of my endless quest,’ he explained, ‘was not a woman, but the woman’ — which is French for wanting lots of it, very often.) It was not love-making, but a desire for brute copulation that drove Simenon to demand sex at least once daily of his wives, secretary and housemaid-mistresses. How he found the time to write the Maigret books is a matter for psychoanalysis. (Simenon described himself, without irony, as a ‘psychopath’.)...>>>

venerdì 30 agosto 2019

SIMENON SIMENON. UN FILM SUL ROMANZIERE? PERCHE' NO?

Nella sua biografia ci sono tutti gli elementi per scrivere una sceneggiatura con i fiocchi.. nessuno ci ha pensato?

SIMENON SIMENON. UN FILM SUR LE ROMANCIER ? ET POURQUOI PAS ?
Dans sa biographie on trouve tous les éléments pour écrire un scénario du tonnerre… personne n'y a-t-il donc pensé ?
SIMENON SIMENON. A FILM ABOUT THE NOVELIST? WHY NOT?
In his biography there are all elements to write a script with all the trimmings... didn’t anyone think about it?





















Si parla del nuovo film di Patrice Leconte che dopo parecchi anni riporterà il commissario Maigret sul grande schermo. Ovviamente ci fa piacere, anche se ci sarà da aspettare un po', visto che le riprese inizieranno solo in autunno... Previsioni sull'uscita? Probabilmente verso la fine del 2020 o addirittura agli inizi del 2021. Siamo tutti curiosi ed è normale dal momento che l'ultimo Maigret cinematografico risale a 53 anni fa'. Ed è proprio quel "Maigret a Pigalle" interpretato da Gino Cervi con la regia di Mario Landi per una produzione italo-francese. Nacque come costola dello sceneggiato Rai che in Italia stava avendo moltissimo successo. Ma il film non riuscì a riprodurre la magia che si sprigionava dal piccolo schermo (il cambio degli sceneggiatori? l'abbandono del bianco/nero? il cambio di attori, tranne il protagonista, etc...). Dunque prossimamente prepariamoci ad un nuovo Maigret (Depardieu) diretto da Patrice Leconte...
Invece oggi vorremmo parlare di un film che non c'è. Non c'è mai stato, E, a quanto pare, non è nemmeno in programmazione. 
Una produzione cinematografica sulla vita di Georges Simenon. 
Quante volte abbiamo detto che per la varietà e la ricchezza di spunti sulla vita dello scrittore si sarebbe potuto scrivere un romanzo? Oggi diciamo che ci si potrebbe realizzare anche un film.
Un film sulla sua vita?... Impossibile... durerebbe troppo!
A parte gli scherzi, tutte le opere di cinematografia biografica tendono a raccontare un periodo di una vita famosa, cercando di individuare quello più interessante e ricco di avvenimenti. Con Simenon questa operazione sarebbe un po' più complicata. Il decennio '22-'32, dall'arrivo a Parigi, alla letteratura alimentare fino al lancio dei Maigret? Oppure dal '35 al '45 dall'abbandono di Parigi, alla sistemazione in Vandea, alla invasione nazista della Francia? Oppure un Simenon fuori gli schemi, "Georges l'Americano". I dieci anni in Usa che non saranno forse i più significativi, ma ci riservano la nascita di due figli (John e Maire-Jo), l'inizio dell'avventura editoriale con Presses de La Cité, la maturazione dei Maigret, il periodo dei romans durs americani, la nuova amante-compagna-moglie Denyse... Oppure il rientro in Europa, il decennio '55 -'65 con il massimo della popolarità e del riconoscimento letterario, la sistemazione (definitiva) in Svizzera vicino Losanna, la vita mondana (la presidenza della giuria del Festival di Cannes del 1960), le grandi amicizie da Fellini a Chaplin, da Bukowsky a Jean Gabin...
Insomma se da un parte è difficile scegliere un periodo, dall'altra c'è un ricco ventaglio di opzioni. E il regista? E il protagonista? E gli altri attori?Iniziamo dal regista, abbiamo pensato ad uno che ha fatto tutto, attore di teatro, di cinema, regista, sceneggiatore. Molti dei film che ha diretto e che ha interpretato sono ispirati a personaggi o vicende reali, quindi crediamo che tra le sue corde ci sarebbe la sensibilità giusta per dirigere un film sulla vita di Simenon Parliamo dell’attore-regista inglese Kenneth Branagh. 
E lo scrittore chi lo interpreta? Noi avevamo pensato a Gary Oldman attore pluripremiato, portato ad impersonare grandi personaggi, come Beethoven in "Amata immortale", o come il pittore Julian Schnabel in "Basquiat" o anche un superbo Wiston Churchill ne "L'ora più buia". Qui sopra abbiamo immaginato un fotogramma con i titoli di testa, dove Oldman/Simenon è dietro la propria scrivania con una vecchia macchina per scrivere Remington. Il titolo che abbiamo immaginato, un tantino atipico, riprende quello di uno dei romans durs più belli di Simenon (L'uomo che guardava passare i treni) e qui diventa "L'uomo che si guardava scrivere i romanzi", con un riferimento a "l'état de roman", quella trance creativa che, affermava lo scrittore, essere lo stato in cui scriveva i suoi romanzi.
L’altro interprete è un‘attrice che abbiamo immaginato nella parte di una moglie di Simenon (più Denyse che Tigy?) è Audrey Tautou, un’attrice francese che oggi, a più di quarant’anni, non è più la rotondetta interprete di “Il meraviglioso mondo di Amelie”, ma una donna magra ed elegante, un po’ sul tipo di Denyse (anche se con più smart… ma quello lo star-system lo impone alle sue attrici)Questi sono solo alcuni punti, ancora del tutto insufficienti per determinare quello che potrebbe essere un prodotto cinematografico. Ma è sufficiente per introdurre una domanda. Perché nessuno ha mai pensato a fare un film su Simenon? Eppure come abbiamo scritto più sopra gli elementi non mancano.
La crescita di un grande letterato del ‘900, i suoi eccessi sessuali, il suo compulsivo cambio di abitazioni (oltre 30 in tutta la vita) la sua bulimia creativa con la pubblicazione di centinaia di romans durs, quasi cento Maigret, e poi racconti, reportage, libri autobiografici, più di settecento milioni di copie vendute dei suoi titoli... Le sue due mogli, i quattro figli, la persecuzione come presunto collaborazionista dei nazisti, una fuga in America, diventata poi una residenza durata dieci anni.
Tutta questa roba non ha fatto gola a nessun produttore? Finora no. Ma perché? Come accennavamo, forse Simenon è un personaggio troppo complesso e la scelta di cosa raccontare non è certo facile. Noi però siamo convinti che una volta individuato un filo narrativo adeguato, il lavoro non sarebbe così impossibile. Forse pochi spettatori? A giudicare da quanto vendono ancora i libri di Simenon (una volta usciti, conquistano le prime posizioni delle classifiche dei più venduti) questo pericolo non dovrebbe davvero esserci.
In questo post abbiamo immaginato una schermata, un titolo, alcuni nomi, pochi elementi, assolutamente insufficienti per motivare una produzione cinematografica.
Ma allora perché nessuno ha pensato ancora a produrre un film del genere? Una risposta forse non c’è… Lo show-business ha le sue regolema spesso è il primo a non rispettarle... Noi in fondo abbiamo fantasticato, formulato delle ipotesi più o meno probabili e, anche se siamo convinti che prima o poi qualcuno potrebbe davvero inoltrarsi in questa avventura, noi intanto ci siamo solamente divertiti (e speriamo anche voi) con uno bizzarro gioco di fine estate. (m.t.)