Nel 1961 usciva il film tratto dal roman dur di Simenon , diretto da Verneuil ed iinterpretato da Jean Gabin
SIMENON SIMENON. L'HISTOIRE D'UN «PRÉSIDENT» IL Y A 60 ANS
En 1961 sort le film basé sur le roman de Simenon, réalisé par Verneuil et interprété par Jean Gabin
A 57 anni Jean Gabin dà vita sul grande schermo al personaggio di Émile Beaufort, un ex-presidente del consiglio dei ministri, ormai fuori dalla politica attiva, ma che rimarrà invischiato in un torbido "affaire". Realizzata da Henri Verneuil, la pellicola è tratta dall'omonimo romanzo che Simenon aveva scritto nel '57 e pubblicato l'anno successivo con Presse de La Cité.
Il presidente (Augustine nel romanzo e Beaufort nel film) viene descritto come ormai un vecchio, Simenon gli attribuisce 82 anni, solo e senza più tutte le numerose relazioni sociali, le battaglie politiche e la vita intensa che avevano caratterizzato la sua esperienza di Presidente. Solo e isolato. E anche quando una crisi politica sembra poterlo inserirlo di nuovo nell'agone politico, si trova a confrontarsi con un politico, Philippe Chalamon, che era stato da giovane un suo segretario e su cui lui aveva riposto una qualche speranza. Ma si verificò una speculazione finanziaria, a seguito di una manovra economica del suo governo, che il Presidente non tardò ad imputare al suo segretario e che portò al suo licenziamento. Passati molti anni, ora il candidato numero uno a risolvere la crisi politica è proprio lui, Chalamon. il Presidente crede di poter impedire questa sua chance, minacciandolo con quella vecchia storia. Ma deve fare i conti con la sua ormai troppa lontananza dalla politica, con le sue convinzioni morali ed etiche, ma anche con la scoperta che le sue carte segrete erano ormai state copiate e desecretate proprio da coloro che lo assistevano (dalla femme de chambre all'agente di guardia) in quel suo esilio nella residenza "Les Ébergues". Si rende conto che ormai è solo e inutile e il suo destino è solo quello di attendere la propria fine.
Il tema della vecchiaia e della solitudine, dell'incapacità di incidere sulla vita e sulla rassegnazione che a quell'età deve subentrare ad ogni velleità. Una storia che Simenon tratteggia con un equilibrio perfetto tra il triste tramonto individuale e un affresco dei giochi e della corruzione del mondo politico... sessant'anni fa', sul quale è fin troppo facile asserire che oggi non è cambiato granché.