martedì 16 febbraio 2021

SIMENON SIMENON "REPORT". INQUIETUDINI E VECCHI MERLETTI

La Repubblica - 13/02/2021 - Fabio GambaroAllo stile rapido e conciso di Georges Simenon bastavano sempre poche frasi per allestire mondi romanzeschi efficaci e suggestivi. Con pochi dettagli e qualche tratto di paesaggio ben scelto, il celebre scrittore belga trapiantato in Francia costruiva con semplice immediatezza situazioni e personaggi colti nel vivo dei loro drammi e delle loro contraddizioni. Simenon scriveva in fretta. Restio ad ogni lungaggine e ad ogni compiacimento lirico, andava al sodo, inseguendo la nuda realtà della vita, una realtà al contempo materiale e psicologica, al cui interno si dibattono gli uomini con il loro ingombrante bagaglio di miserie e meschinità, sogni e delusioni.
Non fa eccezione La Fattoria del Coup de Vague, un romanzo scritto nel 1938, dove, dietro l'apparente serenità familiare, si cela in realtà un coacervo di segreti, debolezze e risentimenti. Ne è protagonista Jean — ventotto anni e una vita spensierata — che vive con le due zie Emilie e Hortense in una fattoria affacciata sull'Atlantico, a qualche chilometro da La Rochelle. Le loro giornate sono scandite dalla ripetizione di rituali sempre uguali, in cui tutto «funziona all'unisono come un meccanismo ben congegnato » che le due donne, sebbene con stili diversi, padroneggiano e controllano alla perfezione...>>>

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