Una chiacchierata del 1963 tra il papà di Maigret e quello di James Bond
SIMENON SIMENON, FRAGMENTS D'UNE CONVERSATION ENTRE DEUX PERES
Une discussion de 1963 entre le papa de Maigret et celui de James Bond
SIMENON SIMENON. FRAGMENTS OF A CONVERSATION BETWEEN TWO FATHERS
A 1963 talk between Maigret's dad and James Bond's dad.
Due personaggi che investigano. Uno al servizio di Sua Maestà e l’altro
al servizio della Repubblica. Uno agente nei servizi segreti, l‘altro
commissario nella Polizia giudiziaria. Stiamo parlando di James Bond, creato
nel 1953 dallo scrittore Ian Fleming, l’altro è il “nostro”
Maigret. Uno a Londra e uno a Parigi, sono diversissimi nel modo di condurre le
indagini, ma anche la propria vita privata.
E proprio questi sono i temi della chiacchierata che Simenon e Fleming
fecero nel 1963 quando lo scrittore inglese andò a trovare Simenon nella sua
grande villa di Eplinges. Parleranno di letteratura, dei rispettivi metodi di
scrittura, del linguaggio narrativo e di tante altre cose. I due non potevano
essere più diversi, e lo dimostrano i loro personaggi, i loro romanzi e peraltro
non si conoscevano addirittura Simenon ammette candidamente, lo scoprirete, di
non aver mai letto un romanzo di Fleming.
Il resoconto della conversazione
è piuttosto lungo e qui vi proponiamo solo alcuni frammenti, ma, a nostro
avviso, abbastanza significativi da cui si scoprono analogie e notevoli
differenze, ma Bond come Maigret sono protagonisti assoluti nel genere
cosiddetto “giallo”, capiscuola indiscussi, uno dello giallo-spionaggio, tutta
azione, marchingegni incredibili, bellissime donne…l’altro capostipite
dei commissari di polizia, molto vicini all’uomo qualunque, che vivono una vita simile a quello del lettore e dove i delitti sono legati alle passioni e ai
sentimenti di tutti i giorni vissuti dalla gente qualsiasi.
Ecco i frammenti del discorso tra due romanzieri.
Iniziamo dal tema della lingua, dove Fleming
fa i complimenti a Simenon.
IF - Ma tu hai un ottimo francese. Leggo i
tuoi libri in francese ogni volta che posso. Hai uno degli stili più belli che
conosco in lingua francese.
GS - Alcuni critici francesi pensano che io
non abbia stile!" E a ragione, infatti per quarant'anni ho cercato di
evitare tutto ciò che profuma di letteratura. Cerco di essere semplice.
IF - Sei sempre stato semplice. Ho
l'impressione che, diciamo tra cento anni, sarai uno dei grandi autori classici
francesi. L'ho sempre sostenuto…
Poi si parla della costruzione del romanzo e
lo spessore psicologico dei personaggi.
IF Io scrivo cose diverse da te: azione senza
psicologia, tranne il “cattivo”, che a volte richiede psicologia per spiegare
perché è cattivo. Ma non provo a marcare i miei personaggi in profondità, come invece
fai tu….
GS …interrompo ogni contatto con l'esterno
quando lavoro su un romanzo. Non faccio venire nessuno, nemmeno i parenti, e
non vado nemmeno in città o al villaggio […]
Scrivo un libro al ritmo di un capitolo al
giorno o se, come ho fatto gli scorsi giorni, scrivo il capitolo un giorno a
mano e lo revisiono il giorno successivo con la macchina da scrivere. Per
alcuni libri, invece scrivo un capitolo a mano nel pomeriggio e lo scrivo alle
sei del mattino seguente… Poi la revisione. Io odio la revisione…
IF - Questo lavoro non mi disturba molto.
So che il libro è finito, il lavoro più gravoso è terminato e quindi posso
gustarmelo…
Inevitabile poi voler sapere come si costruiva
lo stile della narrazione.
G.S. Penso
che il ritmo sia la migliore definizione di stile. Lo stile deriva dal ritmo,
come nella musica o nella pittura. È una questione di ritmo, di colore. Se
scriviamo e torniamo indietro, il ritmo è perso…
IF - … e abbiamo perso la nostra cadenza.
Trovo la cadenza molto importante. Credo che nei libri che leggono i lettori di
romanzi mistery o di spy-story vogliano sempre andare avanti. Non vogliono
fermarsi all'improvviso per chiedersi cosa fa l'eroe o perché fa quella scelta…
E poi si passa ai personaggi e alle
caratteristiche più evidenti
IF - Quanti anni ha Maigret?
GS - Non c'è età. Nei miei romanzi ha ancora
cinquantatré anni. Quando ho iniziato trent'anni fa, avevo cinquantacinque
anni. Vorrei invecchiare anche io gradualmente. Sarebbe meraviglioso! Quando ho
iniziato, avevo venticinque anni e lui invece sempre cinquantatré.
IF - Bond ha circa trentacinque anni.
Sfortunatamente, ho dovuto raccontare la sua morte nell mio prossimo libro. (Si
vive solo due volte) Oh! Fu solo una morte prematura, ma fui costretto a
rivelare alcuni fatti che lo collocherebbero tra i trentotto e i trentanove
anni. Ho avuto queste difficoltà a dargli un'età precisa…
IF - La tua ambizione di scrivere un grande
romanzo?
GS - Non un grande romanzo letterario. Un
grande romanzo, semplicemente.
IF - Non vuoi scrivere niente come War and
Peace?
GS - No. E tu?
IF - Non ho l'ambizione di fare un grande romanzo.
Quando James Bond si esaurirà, penso di smettere di scrivere. Sono quasi alla
fine della mia carriera […]Sento che sono quasi alla fine della mia carriera…Sarebbe molto
singolare per me vivere senza scrivere."
GS - In effetti, per me lo sarebbe. Quando sto
due mesi senza scrivere, mi ammalo quasi. Perdo la fiducia in me stesso. Mi
sento senza radici, completamente perso. (m.t)