sabato 2 giugno 2012

SIMENON. COLLABORAZIONISTA O PERSEGUITATO COME EBREO?

"Tous les deux", direbbero i francesi. Oggi infatti ci occuperemo di due aspetti della stessa vicenda. Da una parte tratteremo della risaputa querelle che vede Simenon sul banco degli imputati, accusato di aver collaborato con i nazisti, tramite la cessione di diritti ad una compagnia cinematografica franco-tedesca, facendo affari e ottenendo previlegi.
Dall'altra però rispolvereremo una storia, che forse pochi ricordano, e che riguarda il periodo in cui Simenon fu schedato, proprio dalle autorità francesi filo-naziste, per l'origine giudaica del suo cognome.
Infatti nel 1942 i servizi di sicurezza della Vandea, stavano compilando un elenco di tutti gli ebrei che si trovavano nella regione. Ben presto uno dei commmissario di questo servizio si recò a casa di Simenon, per interrogarlo. Ecco il dialogo che Simenon riporta nel suo Mémoires intimes.
"- Voi siete ebreo, vero?
- Siamo cristiani di padre in figlio e da molte generazione appare il termine "cristiano" tra i nostri nomi.
Simenon viene da Simon?
- Ah!
- E Simon è un nome ebreo.
- Io vi assicuro...
- Non so che farmene delle vostre assicurazioni. Mi servono delle prove.
- Posso farvi vedere che non sono stato circonciso.
- Certi ebrei ormai non la praticano più... Piuttosto fate del mercato nero?
- Non ho mai venduto altro che i miei diritti d'autore...
- Del prosciutto, del burro...
- Ne ho comprato solo per il nostro consumo, ma non ne ho mai venduto.
- Voi siete ebreo!... io non mi sbaglio mai... Io sento un ebreo a dieci passi... Vi concedo un mese per i certificati di nascita dei vostri genitori, dei vostri nonni e dei vostri antenati... Ho detto un mese. E non cercate di fuggire. Vi teniamo sotto controllo..."
E' un Simenon spaventato e nel panico. Si documenta e ha la conferma che questa faccenda del suo cognome derivante da quello ebraico di Shim'on, è vera. Coinvolge allora la madre il fratello Chistian, a Liegi, pregandoli di reperire documenti presso l'anagrafe di Liegi per trovare quelli che gli sono stati richiesti. Ma è un periodo in cui le cose non sono facili. Anche se i documenti della famiglia del padre, i Simenon, e di quella della madre, i Brulls, sono rintracciabili e ben conservati, vanno comunque vistati dalle alte autorità ecclesiastiche e, nel caso degli stranieri, devono essere tradotti e accompagnati dal certificato originale.
Nel frattempo Simenon aveva per la prima volta venduto i diritti de Les inconnus dans la maison ad una compagnia cinematografica, la Continental che si scoprirà dipendere di fatto, al di là dei nomi di facciata, addirittura dal ministro della popaganda hitleriano, Joseph Goebbels. E' grazie a questo "affare" che dalle indagini fatte dal commissario dei servizi di sicurezza, risulta che a nome dello scrittore è stato rilasciato un lasciapassare dalle autorità tedesche e controfirmato da quelle filo-naziste francesi. La storia però non è del tutto chiusa, la questione del suo cognome non convince completamente la polizia addetta alla pulizia etnica che così insiste in indagini e interrogatori. Ma alla fine la questione si chiude e Simenon continua i suoi affari con la Continental.
"... non avevo il minimo sospetto che si trattasse di una società creata dai tedeschi - si difende Simenon in Mémoires intimes... - solo qualche settimana dopo aver firmato il contratto, seppi che non si trattava di una semplice società franco-tedesca, come si diceva allora...".
Sta di fatto che lo scrittore continuò a vendere diritti per i film, come successe con il racconto Annette et la dame blonde.
"... credo che avessi il diritto di non rifiutare. Non si trattava di un lavoro. Io non ho mai collaborato ad un montaggio né a qualsiasi altra operazione. Mi sentivo come un commerciante che non può rifiutarsi di vendere la sua merce... il secondo motivo è che speravo di ottenere il lasciapassare che mi avrebbe permesso di poter raggiungere la zona libera - e continuando la sua appassionata spiegazione in una lettera del '49 a Maurice Garçon - Vedevo d'altronde lavorare con la 'Continental' attori e registi francesi che conoscevo... e poi quello che ha guadagnato con quei diritti, e che non ho mai discusso, sono ben lontani da quelli che percepisco ora per gli stessi film...". 

venerdì 1 giugno 2012

SIMENON, ADIEU MAIGRET... SENZA NEANCHE UNA STRETTA DI MANO

Impazza nelle classifiche delle vendite con quella fascetta rossa che spicca assai sul giallo delle copertine Adelphi: "L'ultima inchiesta di Maigret" (aiutato anche, come se ce ne fosse bisogno, da una promozione che prevede a giugno uno sconto del 25%). Già perchè Maigret et Monsieur Charles (1972) fu l'ultima inchiesta che Simenon scrisse. Poi sarebbe intervenuto il blocco dell'état de roman mentre si accingeva a scrivere l'ennesimo romanzo, Victor, e quindi la repentina decisone di non scrivere più. Decisione accompagnata, come abbiamo avuto occasione di ricordare, da gesti fortemente simbolici (forse anche un po' ostentati). Il primo un'intervista al qotidiano Losanne 24 heures, in cui dichiarava finita la sua attività di romanziere. Il secondo, il cambio alla dicitura professione, sulla carta d'identità, da "romanziere" a "nessun impiego".
In realtà Simenon mentre lo scriveva era ben lontano da immaginare che si sarebbe trattato dell'ultimo Maigret. Non poteva prevedere che pochi mesi dopo sarebbe intervenuto quel blocco.
E su questa interruzione, già l'anno dopo in uno dei suoi Dictées (Des traces de pas - 1973) scriveva: "...sento dei rimorsi per aver completamente abbandonato Maigret dopo il mio ultimo romanzo, 'Maigret et Monsieur Charles'. E' un po' come se si lasciasse un amico senza nemmeno stringergli la mano..."
C'è della commozione in quello che detta al registratore Simenon? Sicuramente, anche se non ci sono ripensamenti. Ormai è finita, secondo un fatalismo che affida le sue strade al destino. Ripensamenti no, ma rimpianti si.
"... si crea, tra un autore e i propri personaggi, un legame affettivo, a maggior ragione se la loro collaborazione è durata una cinquantina d'anni...".
Ma c'è anche un'altro motivo che l'ormai ex-scrittore rivela un Paio d'anni dopo, in un'intervista a Francis Lacassin "...Maigret è uno dei rari perosonaggi che ho creato e che abbia dei punti in comune con me. Tutti gli altri in un modo o   altri sono del tutto diversi da me...".
 

giovedì 31 maggio 2012

SIMENON. SWEET MARIE-JO BLUES

Arbitrariamente. L'abbiamo voluto chiamare così. Parliamo di Simenon, ma non di Georges, bensì di Marie-Jo.
La sucida dicono tutti. La figlia suicida del grande Simenon e della... squilibrata madre Denyse... così almeno si ripete sempre.
Marie-Jo così delicata, così fragile, anche lei (come la madre) in cerca del suo equilibrio, della sua stabilità, quella che da piccola le sapeva dare solo un uomo come suo padre.
Marie-Jo perdutamente innamorata del padre anche a più di vent'anni.
Un 'innamorata che pretendeva che nelle telefonate Parigi-Losanna lui le dicesse letteralmente "Marie-Jo, ti amo". Non si accontentava di un "Ti voglio bene", o di un "Sei la mia bambina, la mia preferita" oppure di un "Solo tu sei il mio tesoro". No. Lei voleva l'amore di quell'uomo, l'amore che in quel momento lui divideva con Teresa.
Il blues lo sanno tutti, è il seducente canto dei neri d'America, parola letteralmente presa dalla frase "avere i diavoli blu", che vuol dire essere tristi. Tristi perchè si è soli e infelici per l'amato che non c'è.
E Marie-Jo era triste. Molto triste. E componeva poesie/canzoni/ballate come questa, senza titolo (scritta a 21 anni), e che noi, arbitrariamente, abbiamo battezzato: 


Sweet Marie-Jo Blues.

                 Che solitudine stasera
                 Nel riprendere la strada 
                 Nella notte profonda e nera
                 Della strada che ben conosco

                 Nessuno che mi aspetti
                 E nessuna da aspettare
                 Solo musica da ascoltare
                 Musica per farmi cullare 

                 E un dio da ritrovare
                 Il solo a cui parlare
                 Dovrei sapermi abituare
                 A questa pelle che mi porto dietro
                 Adattarmici almeno 
                 dimenticare che dentro ci sto male

                 Che solitudine stasera
                 E se cambiassi strada
                 Se sfuggissi a questa notte nera
                 Se trovassi un "altrove" mio?

                 Con qualcuno che mi aspetti
                 O qualcuno da aspettare
                 Qualcuno da ascoltare
                 Qualcuno per farmi cullare
                 Un amore da ritrovare
                 Con il quale potermi mescolare

                 Ma come buttarla via 
                 Questa pelle che mi porto dietro?
                 E se non posso cambiarla
                 Me al porterò in valigia!

                 Che solitudine stasera
                 Che solitudine anche domani
                 Volevo conservare la speranza
                 L'ho persa, va bene anche cosi.

                                                         Marie-Jo Simenon        
                                               Montparnasse - 1° marzo 1972 

mercoledì 30 maggio 2012

SIMENON, ANCORA UN FESTIVAL IN SUO NOME

Si chiama semplicemente Festival Simenon e aprirà i battenti il prossimo sabato 2 giugno con un'anteprima a Fontenay-le-Comte, ad un cinquantina di chilometri a nord de La Rochelle, nell'entroterra della Vandea. La manifestazione ha la caratteritica di essere itinerante, ed é ormai giunta alla sua quattordicesima edizione. L'organizzazione è a cura dell'Associazione di Sables d'Olonne per la promozione della cultura. Infatti l'inaugurazione vera e propria è prevista proprio a Sable d'Olonne il 16 giungo dove rimarrà fino al 24 giugno ed infine si sposterà a Saint-Gilles-Croix-de-Vie dal 26 giugno al 1° luglio. 
La Vandea dedica diverse mostre al romanziere che tra un periodo e l'altro ha vissuto più di dieci anni in questa regione, pur spostandosi in paesi e comuni differenti e creando con la zona un solido legame.
Ci saranno, come al solito, dibattiti, retrospettive fotografiche, incontri con studiosi ed estimatori di Simenon, tra cui una conferenza tenuta il 3 giugno al Chateau de Terre-Neuve, da Didier Gallot (magistrato e autore di "Simenon ou la comédie humaine"- 2003, che ha fondato il festival nel 1999) che avrà come tema il perido americano di Simenon.
Didier Gallot fondatore del Festival
Poi è prevista anche una rassegna cinematografica di alcuni dei sessanta film tratti dalle opere dello scrittore. Tra gli altri vogliamo ricordare la proiezione di
Maigret tend un piège di Jean Delannoy, con Jean Gabin, Annie Girardot et Jean Desailly e Le train di Pierre Granier-Deferre, con Jean-Louis Trintignant (fresco di Palmares al Festival del Cinema di Cannes 2012), Romy Schneider e Nike Arrighi. 
Qui potrete trovare il programma del festival e il suo sito ufficiale.

lunedì 28 maggio 2012

SIMENON. LE PERFORMANCE DELL'ULTIMO MAIGRET

FOTOMONTAGGIO - COPERTINA "SACRILEGA"

            

                                Stesso libro, edizione Adelphi, ma illustrazione 
                           di Ferénc Pinter vecchia edizione Mondadori! 
                             Si arrabbieranno tutti e due gli editori 
                           e magari di lassù anche...il grande Pinter


Occhio alle classifiche questa settimana. Il protagonista è sempre Maigret e il signor Charles, l'ultimo libro che Simenon scrisse nel 1972, prima del blocco con il romanzo Victor, che, come ormai saprete, non fu nemmeno iniziato.
Ma torniamo alle nostre classifiche settimanali che vedono l'ultima inchiesta di Maigret piazzarsi al 7° posto, guadagnando due posti nella "Top Ten" pubblicata sabato da TuttoLibri de La Stampa, su rilevazione Nielsen Bookscan. Lo stesso titolo tiene ancora il 1° posto nella classifica dei "Tascabili" sempre del quotidiano torinese. La stessa società di rilevazioni, ma nel suo rapporto per il supplemento La Lettura del Corriere della Sera di ieri, gli assegna lo stesso posto (il settimo) nella "Top 10" (facendogli fare il salto di un livello dalla settimana scorsa) e lo rileva al 2° posto della sezione "Narrativa straniera" confermando così il piazzamento di sette giorni fa'. Analoghe, anzi identiche, posizioni rileva anche l'Eurisko per R2 Cult de La Repubblica di domenica, dove lo troviamo anche qui al 7° posto della "Top Ten" (+ uno rispetto alla settimana scorsa) e anche qui, come per TuttoLibri, al 1° posto per i "Tascabili" (confermando la posizione già acquisita).
Invece per la vendita di libri su internet su IBS, Maigret e il signor Charles lo troviamo al 9° posto. Per gli ebook, sempre da IBS vediamo scivolare dal 22° al 24° posto il romanzo Il Gatto, e poi infine troviamo L'orologiaio di Everton che dal 46° scende al 50° posto.

domenica 27 maggio 2012

SIMENON, MAIGRET E CERVI, COINCIDENZE E ANALOGIE

Intervento della nostra "attachéa" al Bureau Simenon Simenon, Cristina De Rossi. Se anche voi volete partecipare, editare post o illustrazioni a vostra firma, scrivete a simenon.simenon@temateam.com


Roma - dalla nostra attachée Cristina de Rossi -  Ricostruendo un po' asistematicamente le biografie di Simenon, del suo personaggio più celebre, il commissario Jules Maigret, e di Gino Cervi, l'attore che in Italia è indiscutilmente la sua faccia, proverò a individuare qualche coincidenza e alcune date (e/o alcuni anni) in cui qualcosa di più o meno importante sucedeva a tutti e tre o almeno a due di loro.

• 1901-1903  - Sono i due anni in cui nascono Cervi e poi Simenon, secondo le notizie che si ricavano dagli scritti del romanziere a quell'epoca Maigret non era più piccolo, doveva aver all'incirca 14 anni.

• 1907 - E' l'anno in cui sarebbe morto il padre di Jules che ormai a 20 anni aveva iniziato la facoltà di Agricoltura. Anche Cervi perde il papà a 22 anni. Simenon aveva invece 18 anni.

• 1919 - Simenon inizia a lavorare alla Gazette de Liége mentre Cervi è agli esordi con la "piéce" Il Marchese di Priolà di H. Lavedan.

• 1924 - Maigret rientra al Quai des Orfévres dopo un periodo di punzione in un commissariato di provincia. Siemenon pubblic il suo primo romanzo popolare di genere rosa con Ferenczi Le roman d'une dactylo. Cervi ottiene la sua prima scrittura nella compagnia di Alda Borelli a 15 lire al giorno.

• 1931 - Simenon con lo stupefacente Bal Anthropométrique lancia la serie dei Maigret. Cervi esordisce come doppiatore di film guadagnando l'allora ragguardevle cifra di 200 lire. Maigret è all'apice della carriera, viene romosso commissario divisionario.

• 1939 - Simenon diventa pare per la prima volta con la nascita di Marc. Gino Cervi diventa direttore del Teatro Eliseo di Roma. L'anno dopo Maigret va in pensione, tre anni prima del previsto.

• 1945 -  Cervi vince la Coppa Volpi e il Nastro d'Argento al Festival del Cinema di Venezia con il film Le miserie di Monsù Travet (regia di Mario Soldati). Simenon si trasfrisce in America dove rimarrà per dieci anni.

• 1952 - Simenon viaggia per l'Italia (Milano, Roma, etc...) . Cervi e in Francia per girare il film La signora delle camelie (regia di Raymond Bérnard).

• 1972 - Quando Cervi si appresta a lavorare all'utima serie televisiva Rai del commissario Maigret, Simenon termina Maigret et monsieur Charles che sarà l'ultimo romanzo che scriverà.