mercoledì 18 luglio 2012

SIMENON. MAIGRET E IL CASO DEL PORTO DELLE NEBBIE

La questione è nota da tempo, ma la riproponiamo perchè forse non proprio  tutti la conoscono. Si tratta del romanzo Il porto delle nebbie, titolo italiano.
Il primo romanzo così tradotto in Italia è di Pierre Mac Orlan, uno scrittore francese, al suo tempo abbastanza famoso, che nel 1927 scrisse Le quai des brumes, per Gallimard (editrice francese per cui notoriamente scrisse anche Simenon). Cinque anni dopo, sempre in Francia, uscì per Fayard Le port de brumes, nelle inchieste del commissario Maigret che nei primi diciannove titoli di Fayard, della prima serie, il nome Maigret non compare mai nel titolo) .
Mondadori prima e Adelphi poi lo pubblicarono nella serie delle inchieste del commissario con lo stesso titolo appunto di Maigret e il porto delle nebbie.  (anche se in francese tra "port" e "quai" una certa differenza c'è). Coincidenza vuole che in Italia Adelphi, oltre che di Simenon, sia anche l'editore di Mac Orlan e abbia quindi pubblicato (ora in seconda edizione) il succitato romanzo con il titolo Il porto delle nebbie.
A confondere ulteriormente le acque c'è una versione cinematografica per entrambe i romanzi. Ma anche qui le storie si intrecciano. Il film tratto dall'opera, di Mac Orlan è diretto nel 1938 da Macel Carnè, sceneggiato da Jacques Prévert e intepretato da Jean Gabin: due simenoniani di lusso nel mondo cinematografico francese. Il regista infatti dirgerà in seguito due film tratti da importanti romanzi di Simenon (La Marie du port - 1950 , proprio con Jean Gabin protagonista, e Trois Chambres à Manhattan - 1965). L'attore invece interpretò poi ben dieci pellicole tratte dai romanzi di Simenon (La Marie du port 1950 - La verité sur Bébé Donge 1952 - Le sang à la tete 1956 - Maigret tend un piège 1958 - En cas de malheur 1958 - Maigret et l'affaire Saint-Fiacre 1959 - Le Baron de l'écluse 1960 - Le Président 1961 - Maigret voit rouge 1963 - Le chat 1971).
Invece c'è un fim tratto dalla versione inglese dell'inchiesta di Maigret "L'homme de Londres", scritto  nel 1933, prodotto in Gran Bretagna nel 1947 (dalla Welwyn Film Studios), diretto da Lance Comfort, dal titolo Temptation Harbour (in francese "Le port de la tentation"). Il film, al contrario di quello di Carnè non fu distribuito in Italia.
Bene. Ora che avete le chiavi giuste andatevi a leggere i due libri e a gustarvi almeno il film di Marcel Carnè (quello di Comfort non crediamo sia reperibile), in un'abbuffata di porti e di nebbie. Tipici simenoniani.

martedì 17 luglio 2012

SIMENON. DIFFERENZE TRA LA TV DI STATO ITALIANA E QUELLA FRANCESE SU MAIGRET

Una breve nota. Questo testo è comparso oggi sul sito francese, Premiere /Tv riportando la notizia che segue e che riguarda il canale France 3, che sta trasmettendo una replica dei Maigret televisivi.
"In occasione del discorso in diretta dall'Assemblea Nazionale del Presidente della Repubblica tunisina, Moncef Marzouki, France 3 modificherà i suoi programi mercoledì 18 nel pomeriggio.... L'espisodio di Maigret previsto per le 15.05 non sarà dunque proposto ai telespettatori..."
Questo ricorderà qualcosa ai tanti lettori che continuano a protestare per quella che ormai non possiamo più chiamare sospensione, ma interruzione, della messa in onda su Rai 5 delle inchieste del commissario Maigret. L'emittente di Stato francese si è preoccupata di informare della variazione di programma i suoi telespettatori. Quella italiana no.
No comment.


lunedì 16 luglio 2012

SIMENON. IL PERCHE' UN SUCCESSO COSI' REPENTINO ANCHE ALL'ESTERO

Oggi riportiamo, per offrirgli maggior visibilità, l'interessante commento che la nostra attachée Murielle Wenger ha scritto ieri per il post "Simenon. La normalità di un commissario atipico". Per la prima volta daremo una versione italiana ed una francese dell'intervento




Simenon ha creato un personaggio unico nel mondo del romanzo poliziesco, che allo stesso tempo è un homme comme un autre in cui il lettore può identificarsi, ma anche un personaggio molto differente da quelli che i lettori del 1920-1930 avevano la possibilità di scoprire. Resto affascinata dal successo che Maigret ha avuto sino dal suo debutto, e non soltanto in Francia. Come si può spiegare che un poliziotto molto "normale", molto "franco-francese" (nonostante fosse inventato da un belga...) abbia trovato un tale successo anche all'estero? Come spiegare che le prime traduzioni dei romanzi di Maigret siano state redatte quasi contemporaneamente alla pubblicazione dei primi? Cosa faceva sì che questo personaggio "parlasse" immediatamente ai propri lettori sia che fossero, italiani, anglofoni o scandinavi? Osservando il fenomeno più da vicino, credo si possa dire che la maggior parte degli scrittori di romanzi polizieschi descrivano i loro eroi dall'esterno, con un certo distacco. Quando si leggono una delle avventure di Hercule Poirot o di Sherlock Holmes si possono trovare divertenti, brillanti nelle loro deduzioni logiche, ma non si sente una grande simpatia per loro... o in tutti i casi non ci verrebbe certo l'idea di identificarci con loro.
Con Maigret sì....
Ci si sorprende a pensare e a sentire come lui. E' la forza e l'arte di Simenon: egli non ci descrive il poliziotto che risolve elegantemente l'enigma, ma ci fa vivere il proprio personaggio "da dentro" e il confine tra l'autore che ci racconta come il suo personaggio sente le cose e questo stesso personaggio che ci  coinvolge con il suo modo di sentire, è davvero molto sottile. Se ci si sente così vicini a Maigret è perchè il suo autore, e il lettore con lui, lo vedono da una particolare angolazione, sono infatti tutte le numerose piccole annotazionie sulle sensazioni del personaggio che fanno provare per lui una tale simpatia: il suo modo di catturare gli odori, di prendersi un acquazzone, di accogliere un raggio di sole, il suo modo di vivere la vita che la sua normalità riesce a rendere molto umano. Quello che contribuì subito al suo successo, credo che non sia solamente il fatto che ognuno potesse identificarsi in un personaggio ordinario, molto diverso dai super-eroi che allora popolavano la letteratura, ma anche e soprattutto il fatto che nella sua apparenza banale, Maigret ha un modo tutto suo di rapportarsi alle proprie sensazioni, di "traspirare vita da tutti i pori" e di dare l'impressione a ciascun lettore, che qualsiasi vita, per quanto semplice possa apparire, contiene una sua poesia e un suo particolare valore... (Murielle Wenger)





PARCE QUE UN SUCCES AINSI IMMEDIAT MEME ALL' ETRANGER

Simenon a créé un personnage unique dans le monde du roman policier, qui est à la fois effectivement cet "homme comme un autre", en qui le lecteur peut s'identifier, mais aussi un personnage très différent de ce que les lecteurs de 1920-1930 avaient l'habitude de découvrir. Je reste fascinée par le succès que Maigret a eu dès ses débuts, et pas seulement en France. Comment peut-on expliquer que ce policier "banal", très franco-français (quoiqu'inventé par un Belge…) ait trouvé tout de suite un écho au-delà des frontières ? Comment expliquer que les premières traductions des romans de Maigret aient été faites quasiment dès leur parution ? Qu'est-ce qui faisait que ce personnage a tout de suite "parlé" à ses lecteurs, qu'ils soient italiens, anglophones ou scandinaves ? En y regardant de plus près, je pense qu'on peut dire que la plupart des écrivains de romans policiers décrivent leur héros "de l'extérieur", avec un certain détachement. Quand on lit une aventure d'Hercule Poirot ou de Sherlock Holmes, on peut les trouver amusants, voire brillants dans leurs déductions logiques, mais on ne se sent pas spécialement une très grande sympathie pour eux… ou en tout cas, il ne nous viendrait pas à l'idée de nous identifier à eux. Maigret, si… On se surprend à penser, à ressentir avec lui. C'est là la force et l'art de Simenon: il ne nous décrit pas comment le policier résout élégamment une énigme, mais il nous fait voir son personnage "de l'intérieur", et la frontière est souvent floue entre le narrateur qui nous montre comment son personnage ressent les choses, et ce personnage lui-même qui nous fait ressentir les choses avec lui. Si on se sent si proche de Maigret, c'est parce que son auteur, et le lecteur avec lui, l'abordent sous un autre angle: c'est par le nombre infini de petites notations sur le ressenti du personnage qu'on éprouve une telle sympathie pour lui: sa façon de renifler les odeurs, de subir une averse ou d'accueillir un rayon de soleil, et aussi sa façon de vivre une vie qui, par sa banalité même, nous le rend très humain. Ce qui a fait son succès dès le début, c'est, je crois, pas uniquement le fait que chacun pouvait s'identifier à un personnage ordinaire, très différent des "super-héros" qui peuplaient la littérature d'alors, mais aussi et surtout le fait que, dans son apparence banale, Maigret a eu une façon bien à lui de se mettre en accord avec ses sensations, de "respirer la vie par tous les pores", et de donner l'impression à chaque lecteur que toute vie, aussi ordinaire qu'elle paraisse, contient sa propre poésie et sa propre valeur… (Murielle Wenger)

SIMENON TORNA IN CLASSIFICA CON I COMPLICI

Altra uscita di un romanzo addirittura inedito in Italia e inevitabile affacciarsi del titolo nelle classifiche. Avevamo finto neanche un paio di settimane fa con la presenza di Maigret e il signor Charles, che ora si riparte con il romanzo I Complici. La prima rilevazione che citiamo è quella di NielsenBookscan pubblicata da TuttoLibri de La Stampa che vede entrare l'ultimo romanzo di Simenon proprio di decima posizione, ma lo piazza sesto nella sezione "Narrativa Straniera". Niente "Top Ten", secondo il sondaggio dell'Eurisko per  R Cult de La Repubblica di domenica dove I Complici si ritrovano in 7a posizione nel comparto "Narrativa Straniera". Invece, sempre Nielsen Bookscan, ma per La Lettura del Corriere della Sera, attribuisce a I Complici solo il sesto posto nella "Narrativa Straniera".
Per i libri cartacei venduti su internet, la classifica di IBS ci dice che L'ultimo romanzo di Simenon conquista la sedicesima posizione. Nessuna traccia dei titoli dello scrittore belga per quanto riguarda gli ebook venduti da Internet Book Shop.

domenica 15 luglio 2012

SIMENON. LA NORMALITA' DI UN COMMISSARIO ATIPICO

Ritratto di Maigret del grande Ferenc Pintèr
1932. New York Herald Tribune: " Simenon furoreggia Parigi, a ventotto anni ha già scritto ducento ottanta romanzi...". 1933 stesso quotidiano "...Pietr-le-Letton è una storia inconsistente... ma l'autore è suscettibile di miglioramenti con il passare del tempo...". Negli stessi anni il Saturday Review scrive per la Nuit de Carrefour "... la storia è meglio del detective..." Per il New York Times di positivo in Simenon c'è  " ... la sua cacità di saper costruire in alcune sue pagine un'atmosfera di suspense e di mistero...". E anche il Boston Evening Transcript sottilinea che il tratto saliente dello scrittore è quello della produzione: "...aver già scritto trecento romanzo a trent'anni..." E poi il Denver News che giudica l'opera di Simenon ben scritta e anche il Pittsburg Press lo valuta un buon scrittore.
Stesso tenore negli anni del lancio dei Maigret in Gran Bretagna. Il prestigioso Times Literary Supplement  giudicava "... storie ingegnosamente costruite e ben raccontate...". Il Sunday Dispatch puntava sul pittoresco, raccontando che "... Simenon scrive i suoi romanzi su uno yacht, di cui si serve come casa, al ritmo di uno in undici giorni...". L'Evening Chronicle metteva in guardia su quanto fosse sbagliato continuare a paragonare Georges Simenon a Edgar Wallace.
Insomma una buona accoglienza, ma non entusiastica. D'altronde erano due paesi che per versi differenti potevano vantare illustri padri del giallo. Gli Stati Uniti con Auguste Dupin di Edgar Allan Poe il capostipite indiscusso della letteratura gialla moderna, ma anche con il padri dell'hard-boiled Dashiell Hammett (Sam Spade) e  Raymond Chandler (Philip Marlowe). I britannici non erano da meno con il celeberrimo Sherlock Holmes di Conan Doyle e l'altrettanto famoso Hercule Poirot di Agatha Christie, ma anche con la sua Miss Marple.
Certo Simenon arrivava con il suo commissario Maigret e sparigliava un po' le carte del genere, anche se quelli citati non fossero certo investigatori omologati per metodi e comportamenti. Una cosa però costituisce una sorta di comune denominatore: sono tutti investigatori privati.
Il personaggio di Simenon è il primo funzionario statale. E' commissario capo della Brigata Omicidi, ma comunque sempre un dipendente della pubblica amministrazione francese, con tutte i regolamenti, le scartoffie e le gerarchie con cui anche un alto funzionario come Maigret deve bene o male convivere, mentre i "private-eyes" anglo-americani devono rispondere solo a sé stessi.
Poi nei casi succitati la polizia non ci fà mai una bella figura... l'investigatore privato è sempre un passo avanti, intuizioni, conoscenze, capacità di osservazione e di trovare prove che ai vari funzionari sfuggono. E poi hanno le mani libere.
Certo anche Maigret ogni tanto prende qualche scorciatoia, ma è un personaggio "normale", molto più vicino a chi legge di quanto lo sia uno Sherlock Holmes o un Philip Marlowe.  Di solito torna a casa a cena, ha una moglie che si preoccupa e si prende cura di lui. Maigret si ammala, questiona con i suoi superiori, la domenica pomeriggio va al cinema con la consorte, Insomma vive una vita molto più vicina a quella gente qualunque, la stessa che comprava (e compra) i libri delle sue inchieste e la stessa che poi spesso ne è anche la protagonista.
Insomma Maigret è davvero un homme comme les autres, come d'altronde aspirava ad esserlo Simenon, e anche per questo è entrato nel cuore di milioni di lettori in tutto il mondo. E continua a farlo.

sabato 14 luglio 2012

SIMENON, I COMPLICI. NON SOLO CARTA MA FORMATO TV ED EBOOK

Versione tedesca de I Complici
Di nuovo sull'ultima uscita di Simenon, il romanzo I complici, per completare l'informazione data nel post di giovedì. Intanto va detto che da questo libro furono tratti ben due film televisivi. Uno in Germania nel 1985 diretto dal regista slavo Stanislav Barabas (interpretato da Wolfang Buttner, Francesco Carneutti, e Lisa Kreuzer), intitolato Sonntag. 
L'altro invece era una produzione francese (Atlantic Production, TF2 e TF3). Realizzato nel 1999 dal regista Serge Moati, annoverava tra gli interpreti Bernard Valery, Sophie Broustal, Eva Darlan, Eric Civanyan. Un discreto film che però non fu mai distribuito  fuori del mercato francese.
Torniamo al romanzo vero e proprio. Infatti insieme alla versione cartacea, Adelphi ha pubblicato come di consueto anche il romanzo in formato ebook. Il formato è l'ePub che però richiede un lettore dotato di Adobe Digital Editions. Il romanzo pesa 723,7 KB e costa 10,99 euro se comprato su IBS, contro i 17 euro del formato tradizionale in libreria, mentre su IBS è a 14,45 (ma vanno aggiunti 2,30 euro per la spedizione). Fate le vostre scelte e i vostri i conti e decidete quale vi piace maggiormente o quale vi conviene di più.