domenica 29 dicembre 2013
martedì 24 dicembre 2013
SIMENON SIMENON... AUGURI AUGURI !
Simenon-Simenon va in vacanza per le prossime festività, non senza aver prima augurato a tutti i lettori, e in special modo a tutti i suoi collaboratori e a coloro che ne hanno reso possibile la realizzazione, i migliori auguri per le feste e per l'anno nuovo. E' che il 2014 sia quello che realizzi i desideri e anche i sogni di tutti.
domenica 22 dicembre 2013
SIMENON SIMENON: MAIGRET ESSERE O NON ESSERE...NEL TITOLO?
Varie versioni di M.Gallet Décédé |
• Ristampa degli anni '50, con una fascia che indica il nome del commissario; il nome del protgnista occupa più spazio rispetto a quello del suo creatore ...• Un'altra ristampa degli anni '50, il tiro viene corretto, ora è il nome dell'autore ad avere la precedenza su quello della creatura ...• I tascabili che seguiranno negli anni '70, quando l'autore ha ormai raggiunto una certa notorietà - che nulla toglie a quella del personaggio - hanno sempre il nome dell'autore collegato a quello del personaggio in una serie di sfida a chi otterrà la posizione più rilevante nell'impaginazione della copertina...Passiamo ora alla reputazione di Maigret nelle traduzioni dei suoi romanzi, che i susseguono molto rapidamente dopo le prime pubblicazioni M. Gallet décédé publicato nel febbraio 1931 e nello stesso anno, traduzioni in norvegese, seguite da un'edizione inglese e una portoghese nel 1932, quindi una italiana e una edizione danese nel 1933 . L'editore italiano Arnaldo Mondadori pubblica i titoli ciclo Fayard tra il 1932 e il 1934. I norvegesi hanno tradotto 19 romanzi tra il 1931 e il 1937. Tra il 1932 e il 1937 vengono pubblicati sei titoli in tedesco, in spagnolo, in inglese, in danese e in ceco, quattro titoli in portoghese, tre titoli in svedese, e sette titoli in giapponese. Tuttavia, è interessante notare è che queste prime traduzioni non menzionano Maigret nel titolo. Ciò significa che i primi test di diffusione, se dimostrano il crescente successo dell'autore, per ora non promettono niente sul futuro del personaggio: probabilmente i primi romanzi furono pubblicati all'estero, come altri romanzi di altri autori. Ancora non esisteva la consapevolezza che questo atipico poliziotto dal buffo nome sarebbe stato protagonista di una carriera eccezionalemente lunga ... In ogni caso, le prime traduzioni dei titoli sono rappresentate generalmente in due tipolgie: o un carattere del titolo originale o un titolo diverso che evoca un altro elemento della storia ( vi rimando allo studio di cui sopra , ma non appare mai il nome del personaggio principale
prime traduzioni norvegesi americani e italiani
Versioni italiana, inglese e norvegese di M. Gallet décédé |
Andando avanti con la nostra analisi, troviamo l'aspetto più interessante, che risponde più strettamente alla domanda posta da Maurizio, esaminando i titoli tradotti con la parola Maigret e quelli senza.
In primo luogo il nome del commissario non compare nelle traduzioni più vecchie (apparse negli anni successivi alle prime uscite Fayard), che, come detto in precedenza, sono quelle che hanno introdotto fuori i confini della Francia l'opera del romanziere, ma senza la previsione di quello che sarebbe stato il futuro successo del commissario. In seconda istanza invece, ci sono le più recenti traduzioni che non menzionano il nome di Maigret, dal momento che il commissario e il suo autore sono divenuti assai famosi e non solo al loro pubblico. Tra i due, ci sono le traduzioni in cui nel titolo appare sempre il nome del protagonista, soprattutto dopo gli anni '50 e '60 anni, con il ciclo Presses de la Cité . Va ricordato che questo si deve a Nielsen, è lui che suggerisce a Simenon d'includere il nome di Maigret nel titolo, questo avrebbe avuto un duplice vantaggio: dare a questa parte della sua creazione un carattere unitario e, allo stesso tempo, consentire di distinguerlo immediatamente dai romans-durs . Per non parlare dell'aspetto pubblicitario: il lettore è così facilitato ad individuare subito un "Maigret" nelle librerie , soprattutto quando il nome è stato tipograficamente ben evidenziato. In molte lingue la copertina era un vero e proprio "marchio Maigret ", sia per il nome del protagonista, che per il suo volto, che spesso rimanda ad un attore che ha incarnato il commissario, come Jean Gabin ad esempio. In queste traduzioni si trovavano romanzi del ciclo Fayard, del ciclo Gallimard o del ciclo Presses de la Cité , con il nome di Maigret nel titolo. Per la traduzione non c'era differenza tra un ciclo e l'altro, l'importante era aver comprato un "Maigret", basta fosse "timbrato" con il nome del commissario in copertina. E se, a volte, il nome mancava, c'era comunque un apparato grafico e illustrativo che non davno adito ad alcun dubbio.
Edizioni diverse dell'italiano Maigret e il Lettone |
sabato 21 dicembre 2013
venerdì 20 dicembre 2013
SIMENON SIMENON. FESTA GRANDE A MLANO PER UN'ALTRO "PINTER EXPO' "
Lo abbiamo ripetuto già diverse volte. Ma in questo caso ci piace ripeterci, anche a costo di essere noiosi (ma come si fà ad esserlo su questo tema?). Stiamo parlando dell'opera di un grande illustratore del '900 che risponde al nome di Ferenc Pintèr. Crediamo che solo adesso, aldilà di ristretti circoli, si cominci ad avere la percezione di come l'arte di questo artista, per gran parte applicata a quel genere moderno che è la copertina di un libro, inizi ad assumere una valenza speciale soprattutto in considerazione di tutta la sua opera che in realtà non si esuarisce nel lavoro editoriale per i libri, ma ha spaziato dalla pubblicità (con realizzazione di murales antelitteram), alle carte da gioco, e ad ogni cosa che potesse dar luogo ad un'originale applicazione della sua visione pittorica, fatta di segni essenziali, di tratti e macchie di colori, che concorrevano a creare un'inconfondibile espressione figurativa, dal tocco surreale ma incisivo, il cui valore e la cui originalità è anche testimoniata dall'inserimento delle sue opere nei prestigiosi cataloghi di grafica Graphis e Gebrauchsgraphick.
E quello che celebriamo a parole, e più spesso utilizzando le sue splendide immagini per illustrare questo blog, cioè la sua opera dedicata a Simenon/Maigret, è solo una parte del suo lavoro legato alla stima e all'apprezzamento personale di Arnoldo Mondadori che lo volle anche per le collane dedicate ad Agatha Christie, per la serie Segretissimo ed per un numero non inidfferente di Omnibus ed Oscar Mondadori.
Bene adesso, proprio nel periodo natalizio, saranno i milanesi ad essere fortunati e a potersi godere una mostra, "Il giallo e il nero" allo Spazio Tadini (o) fino al prossimo 10 gennaio ovviamente partend da Maigret e arrivando a Poirot, passando per illustrazioni per i testi di Poe e per sorprendenti Diabolilk e la sua Eva.
Chi ci segue conosce il nostro debole per la visionaria e originalissima creatività di Pintér che, almeno a nostro avviso, come pochi altri ha saputo aderire allo spirito dei Maigret. E non si può liquidare la faccenda con la storia delle fattezze di Gino (già straordinarie di sè), ma soprattutto per quella sua vena interpretative di particolari, di atmosfere e di composizioni capci di rispecchiare quelle di Simenon.
E non è poco. Per tutte le informazioni su questa ennesima bellissima mostra andate qui.
E quello che celebriamo a parole, e più spesso utilizzando le sue splendide immagini per illustrare questo blog, cioè la sua opera dedicata a Simenon/Maigret, è solo una parte del suo lavoro legato alla stima e all'apprezzamento personale di Arnoldo Mondadori che lo volle anche per le collane dedicate ad Agatha Christie, per la serie Segretissimo ed per un numero non inidfferente di Omnibus ed Oscar Mondadori.
Bene adesso, proprio nel periodo natalizio, saranno i milanesi ad essere fortunati e a potersi godere una mostra, "Il giallo e il nero" allo Spazio Tadini (o) fino al prossimo 10 gennaio ovviamente partend da Maigret e arrivando a Poirot, passando per illustrazioni per i testi di Poe e per sorprendenti Diabolilk e la sua Eva.
Chi ci segue conosce il nostro debole per la visionaria e originalissima creatività di Pintér che, almeno a nostro avviso, come pochi altri ha saputo aderire allo spirito dei Maigret. E non si può liquidare la faccenda con la storia delle fattezze di Gino (già straordinarie di sè), ma soprattutto per quella sua vena interpretative di particolari, di atmosfere e di composizioni capci di rispecchiare quelle di Simenon.
E non è poco. Per tutte le informazioni su questa ennesima bellissima mostra andate qui.
Iscriviti a:
Post (Atom)