martedì 15 aprile 2014

SIMENON SIMENON. ALLORA... ECCO COME L'ABBIAMO CONOSCIUTO...

Abbiamo scelto una decina di testimonianze di come lettori, amici e collboratori, sono venuti in contatto con i romanzi di Simenon o con le inchieste del commissario Maigret.
Se volete raccontare il "vostro incontro", scrivete o nei commenti di questo post oppure inviando una mail a simenon.simenon@temateam.com


Enrico - Anche se farà sorridere gli assidui frequentatori del sito, voglio ugualmente raccontare la mia scoperta, letteralmente folgorante, di Simenon.
La mia passione simenoniana è arrivata nel corso della mia maturità (che fortuna!). Da un’amica ho sentito parlare in maniera entusiastica de La camera azzurra. Simenon era da tempo un autore che avevo in mente di “aggredire” e poi ero impaziente di leggere un bel libro, mi fidavo del giudizio, che avrebbe riacceso in me quella curiosità di bambino quando, insieme a tutta la famiglia, si guardava il grande Gino Cervi interpretare quel burbero commissario francese.
Vengo subito preso dal racconto e aspetto con impazienza che il commissario si faccia vivo; vado avanti e, con l’aumentare del piacere della lettura, comincia a farsi strada un piacevolissimo dubbio … Altre poche pagine e al dubbio si sostituisce una certezza: ho scoperto un tesoro! I libri di questo signore belga mi faranno una grande compagnia e non solo con Maigret. Termino La camera azzurra e corro nella mia libreria a comprare un'Adelphi dove questa volta il nome del commissario è ben chiaro in copertina.
Il tempo di divorarlo, ma finiscono tutti così presto? e subito devo prendere la terribile decisione: e ora? Romanzo o Maigret? Sono ormai più di dieci anni che adoro crogiolarmi nel dubbio e ancora non ho trovato una risposta.
L’unica certezza è che dei libri di Simenon, e di pochissimi altri, non si può fare a meno.
Sapere che ci sono mi da una sensazione molto simile alla felicità.


Paolo Bernardini - Avevo 16 anni, per la morte dell'autore nel 1989. Comprai i miei primi 4 oscar Maigret alla Standa, con lo sconto. Subito dopo conobbi le repliche notturne su Raitre di Maigret Cervi Poi arrivarono i romanzi.

Andrea Franco - Era il luglio 1998, andavo per i 16 anni, eravamo attorno al 20 luglio ed ero in vacanza con i miei genitori in un agruturismo della Liguria.
Mi annoiavo e mi misi a guardare gli scaffali di una polverosa libreria... ad un tratto mi salta all'occhio un titolo: Maigret in Olanda. Ero fissato con l'Olanda in quel periodo. La copertina colorata poi mi piacque subito ed anche il fatto che c'era un bel riassunto dei contenuti in ultima pagina. Il libro che lessi in due giorni mi conquistò, avevo letto pochissimi libri fino a quell età (a parte Jack London). Tornato a casa cercai tra una libreria di libri usati altri Maigret,ne avevo una marea tra cui scegliere...poi scoprii che l'Adelphi pubblicava i romanzi di Simenon in cui non c'era Maigret e comprai Gli sconosciuti in casa, un po' per volta sceglievo tra i volumi gia pubblicati i titoli che piu mi ispiravano e cosi,
col passare degli anni, divenni un simenoniano di ferro.

Claudia Vignolo I got my first book in a train station. It was "Maigret se amuse".

Anna Rita Romano - L'ho conosciuto nell'estate del 1993... i suoi Maigret erano abbinati a un quotidiano, la Repubblica se non sbaglio... non l'ho più lasciato...

Cinzia Ciampolini - I miei nonni materni, mia madre, mio zio, tutti simenonisti... Ho dei suoi romanzi in edizione italiana dei primi anni '30, una raccolta Mondadori del 1934, un Tre camere a Manhattan del 1951 , i romanzi pubblicati nella Medusa anni '60 , più qualche altro in lingua originale . Tra l'altro ascoltavo tempo fa su Radio Rai 3 la lettura de Il grande Bob. Il commentatore diceva che non si trova in edizione italiana, ma io l'ho trovato tra i miei: fa parte di volumi-raccolta (romanzi di confessione morale, autobiografici, esotici, parigini, ecc..) del 1967. Quando andai ad abitare a Parigi , passavo le giornate, calepino alla mano, sulle tracce dei luoghi maigrettiani e degli altri ancora. Credo proprio di poter dire che il mio amore, quasi maniacale, per la letteratura francese tutta abbia proprio origine da Simenon.
 
Nicoletta della Corte - Folgorata da Lettera al mio giudice! E da allora è diventato una mia magnifica ossessione

Alma De Donato - figlia di libraria, prima libreria, ho quindi tutto Simenon e....l'adoro, Aspetto con ansia sempre le nuove ristampe

Giulio Masera - Ho visto Maigret alla televisione, ma non nel '64, ma in una delle varie repliche che la Rai ha poi trasmesso. Quella che ho visto io era, mi pare, a metà degli anni '80. Mi sono ricordata che mio cugino, più rande di me, leggeva Simenon, e mi sono fatto prestare una raccolta di cinque-sei romanzi I romanzi della provincia francese, che non erano dei Maigret. Letti quelli, ho alternato, e alterno tutt'ora le inchieste del Commissario ai romanzi.

Murielle Wenger - Dividevo il mio tempo libero tra le letture e la televisione... Un giorno trasmisero un telefilm poliziesco e il segugio si chiamava Maigret. Non ricordo più dopo tanti anni (forse il '75 o il '76 poteva essere "La pazza di Maigret")...A contrario ricordo benissimo che quel commissario aveva uno strano modo di parlare, con la pipa tra i denti, e il suo sorriso gentile... Il mio Maigret si chiamava Jean Richard la cui rotondità bonaria si integrava bene con le mie fantasie di bambina di dieci, dodici anni... Maigret sarebbe rimasto alla stregua di tanti miei eroi televisivi, se non avessi scoperto nella biblioteca di famiglia un piccolo romanzo in edizione tascabile, copertina sobria, con una pipa disegnata, e che raccontava - indovinate un po' - un'inchiesta del commissario... di colpo il piacere della scoperta fu decuplicato ... In effetti le trasmissioni sporadiche della serie, mi impedivano di vedere il mio eroe tanto quanto avrei voluto... Pensate  ritrovarlo a volontà nei libri, quale felicità... Il primo, mi ricordo, fu Maigret et l'indicateur... Poi ho letto il mio primo roman-dur di Simenon...non ma non rcordo esattamente quale...
(La versione completa e integrale del post di Murielle la trovate qui).

lunedì 14 aprile 2014

SIMENON SIMENON. MAIGRET: MEGLIO IN LIBRERIA CHE IN TV

Non era difficie prevederlo. L'ultima raccolta dei racconti di Maigret, Minacce di morte, è entrata nelle classifiche di vendita balzando subito nelle poszioni più in vista. Clamorosa la rilevazione di Nielsen Bookscan (periodo 30 marzo- 5 aprile), riportata dall'inserto TuttoLibri de La Stampa di sabato scorso. Nella sezione "Tascabili" esordisce infatti al primo posto e, dal commnto di Luciano Genta, apprendiamo che si tratta del 13°  libro più venduto in assoluto in questo periodo. Minacce di morte appare nche sulla classifica dell'allegato La Lettura del Corriere della Sera di domenica, dove la GFK (31 marzo - 6 aprile) lo posiziona alla sesta posizione della "Narrativa Straniera". E ancora primo lo ritrovamo nella classifica dei "Tascabili" stilata dall'Eurisko (31 marzo- 6 aprile) commissionata dall'inserto domenicale RCult de La Reubblica.
Insomma un esordio alla grande ma, come dicevamo all'inizio, non del tutto a sorpresa, tenendo conto che era un bel po' (da ottobre 2013) che non usciva nulla di nuovo per quanto riguarda Maigret, ma soprattutto perché ben tre dei cinque  racconti (L’enigmatico signor Owen, Quelli del Gran Café e Minacce di morte) erano inediti in Italia, dopo oltre settant'anni che erano stati scritti.
Anche se andiamo a vedere i lbri venduti su web la musica non cambia. Nella classifica Top 100 di Internet Book Shop l'ultima raccolta di Maigret si piazza al 7° posto, mentre tra i primi cento della Feltrinelli.it la sua posizione é l'ottava.
Il titolo si affaccia anche alla classifica di Amazon, un piattaforma ostica per i Simenon che generalmente non vi entrano mai, nemmeno con i Maigret. Ma questa volta i commissario si affaccia anche qui, sia pure all'84° posto.
E per quanto riguarda la versione digitale, l'ebook maigrettiano si piazza alla 13a posizione sulla piattaforma Internet Book Shop.
Visto che stiamo parlando di cifre, di posizioni e  successi, andiamo a vedere quello che succede per Maigret sul versante televisivo.
LA7 continua il sabato in prima serata a trasmettere gli episodi del Maigret francese con Bruno Crémer, che oramai raddoppiano, cioè vengono mandati in onda in coppia in modo da coprire prima e seconda serata. La puntata di sabato scorso ha totalizzato 453.000 spettatori (share 1.87%) nel primo episodio, e 333.000 spettatori (share 2.34%) nel secondo episodio.
Rispetto al sabato precedente (media di 538.000 spettatori e share 2,19%) la situazione si è sostanzialmente stabilizzata. Iniziato il primo marzo, possiamo ormai dire che la misura della serie è intorno ai 500.000 spettatori e ad uno share che viaggia intorno a poco più del 2%.

domenica 13 aprile 2014

SIMENON SIMENON. IL MISTERO DEL PRIMO MAIGRET DELLA TV, NON FU CERVI, MA...

E' il 1960 e la Rai mette in onda Liberty bar. Già proprio un Maigret. Quattro anni prima della famosa serie con Gino Cervi.
Ma di che si tratta? Chi è questo Maigret ante-Cervi?
In realtà non si tratta di una produzione originale Rai, ma solo della ripresa di un'allestimento teatrale dell'omonima opera simenoniana, il diciassettesimo titolo della serie dei Maigret. Ben poche notizie si hanno su questa rappresentazione teatrale. Dal Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale si sa che è un'opera in tre atti (e otto quadri) andata in scena al teatro Ridotto dell'Eliseo a Roma, nel 1959, i cui interpreti fanno parte dell'omonima Compagnia, per la regia di Giorgio Bandini, con il testo tradotto da Carla Faraglia.
Grazie alla ripresa della commedia effettuata dalla Rai e poi messa in onda (a quel tempo la Rai trasmetteva spesso pièce teatrali, senza adattamenti, così come andavano in scenapotremmo dire che si dovrebbe trattare in assoluto del primo Maigret televisivo italiano, ma... ma purtroppo non si trovano i nomi degli attori (e men che meno ruoli) della Compagia del Ridotto dell'Eliseo di quell'anno, di conseguenza non possiamo sapere chi è stato l'attore che ha interpretato la parte del commissario...
Chi ci aiuta in questa indagine?
Qualche indizio l'abbiamo fornito. Certo, non è molto, ma é già qualcosa. Qualche altra indicazione? Ad esempio i giornali dell'epoca, che potrebbero aver pubblicato nel '59 una recensione della commedia, oppure nel '60 una critica della sua trasmissione da parte della Rai...
Esisterà un archivio carataceo di quel periodo del Teatro Eliseo, di cui il "Ridotto" faceva parte?
E questa Compagnia del Ridotto dell'Eliseo... ci sarà qualche parente, figlio o nipote di qualche attore che nel '59 calcò le sue scene e che magari faceva parte del cast di Liberty Bar?
Ma il bello deve venire. Cerca cerca, due nomi sarebbero saltati fuori: Camillo Pilotto, nato e deceduto a Roma - 1889/1963) un attore cche già nel 1945 aveva lavorato al Teatro Eliseo (nella foto).
L'altro nome è quello di Franco Marturano, scarne indicazioni e solo su alcune sue performance cinematografiche (vedi I.M.D.B)
Entrabe sembra che abbiano recitato nella commedia, ma tra i due ci sono maggiori probabilità che sia stato Camillo Pillotto ad aver interpretato il ruolo di Maigret, ma servono, prove, riscontri oggettivi, documenti e testimonianze.
L'inchiesta è partita... e noi non ci fermeremo, ma chi avesse informazioni non se le tenga per sé... le scriva sui commenti oppure ci mandi una mail all'indirizzo simenon.simenon@temateam.com
A caccia dunque!    

venerdì 11 aprile 2014

SIMENON SIMENON....E VOI COME AVETE CONOSCIUTO MAIGRET O SIMENON ?

Avevo dieci anni, quando nel 1964 incrociai per la prima volta quel poliziotto chiamato Maigret. Lo ricordo perchè eravamo a casa, dopo Natale e Santo Stefano, con parenti, regali, tavolate, panettoni, abeti addobbati, torroni, presepi, santemesse... Era il 27 dicembre, un giorno di riposo, di smaltimento delle libagioni, in più era domenica (questo non me lo ricordo, ma lo dice il calendario).
La sera, dopo il telegiornale, sul canale nazionale andava in onda uno sceneggiato in cui il protagonista mi rimase impresso perché, a dieci anni, un commissario corpulento che chiamavano "magré", o una cosa del genere, mi faceva ridere. Poi tutte quelle pipe, la sua e quelle degli altri poliziotti, mi facevano un effetto strano.
Dopo la prima puntata, seguirono quelle del venerdì successivo e quella conclusiva della domenica 3 gennaio. Eravamo quindi nel 1965, e quel Maigret aveva già conquistato tutta la famiglia (salvo mio fratello che aveva appena quattro anni). Io un po' affascinato da quel nuovo tipo di trasmissione, che non era un film ma nemmeno "teatro in tv" (allora ce n'era), e un po' trascinato  dall'entusiasmo dei miei genitori, cominciai a non perderne un episodio. Quando le quattro serie finirono, stavo per compiere 18 anni. A quel punto Maigret  era uno dei miei punti di riferimento. Già avevo iniziato a leggere qualche giallo. Avevo cominciato con Edgard Allan Poe, soprattutto con I racconti del mistero e con quel fantastico Monsieur C. Auguste Dupin, capostipite di tutti gli investigatori. Il fascino dei gialli mi prese all'età universitaria. A diciannove anni presi a leggere Sherlock Holmes, Nero Wolfe (altro personaggio trainato dal piccolo schermo), poi gli americani Hammett e Chandler... Per arrivare a Maigret ci volle ancora un po'. Infatti un giorno la ragazza che sarebbe diventata mia moglie mi passò durante una vacanza uno dei gialli che leggeva. Erano dei Maigret. Il cortocircuito con i ricordi televisivi accese la mia curiosità. Devo dire che letto il primo (non ricordo onestamente quale fosse) rimasi non male, ma un po' spiazzato. Il libro mi era piaciuto, ma non tanto per l'intreccio giallo, che pure era ben descritto, ma che non era il lato preponderante. Poi niente o quasi azione, sparatorie, inseguimenti, scazzottate... e invece ritrovavo la letteratura, l'analisi psicologica, l'attenzione al destino dell'individuo, il colpevole o presunto tale che non era un cattivo a tutto tondo, ma il risultato della società e il quale, poveretto, non riusciva a sottrarsi al ruolo che questa gli aveva imposto. Figuratevi, per un studente univesitario iscritto a Sociologia negli anni '70, erano musica per le sue orecchie. A quel punto mi venne la curiosità di sapere se questo Simenon avesse scritto altro che i Maigret. Immaginate la mia sorpresa quando venni a sapere che aveva scritto un centinaio di romanzi! Tra Maigret e i romans-durs mi buttai a capofitto in questo oceano simenoniano in cui mi ritrovo ancora a nuotare.
E voi come avete conosciuto Maigret o Simenon? Raccontatelo a Simenon-Simenon, scrivendo un commento a questo post oppure inviando una mail a simenon.simenon@temateam.com

mercoledì 9 aprile 2014

SIMENON SIMENON. ADDIO AL LUCAS ITALIANO, MARIO MARANZANA

E' scomparso a Roma l’attore Mario Maranzana all'età di 82 anni. Originario di Trieste, classe  1930, recitò per il cinema, per il teatro, per la tv e fece il doppiatore. Ma noi vogliamo ricordarlo qui come grande interprete di uno dei famosi aiutanti del commissario Maigret: l'ispettore Lucas nello sceneggiato televisivo che dette anche a lui grande popolarità. Maranzana, nel ruolo dell’ispettore Lucas, fu infatti protagonista di molti episodi delle serie Rai a metà degli anni '60, “Le Inchieste del Commissario Maigret”, recitando a fianco di Cervi. Corpulento, con pipa e cappottone, Lucas, nelle pagine dei romanzi, come nell'interpretazione televisiva di Maranzana, era tra gli ispettori, Janvier, Torrence, Lapointe, quello che più cercava di somigliare al suo capo. E lui rendeva benissimo questo ruolo, con quel pizzico di autoironia che gli veniva dal suo talento recitativo. Ciao Mario.

SIMENON SIMENON. ROMA: L'ADDIO DE "IL MESSAGGERO"

Altro quotidiano. Sempre 
del 7 settembre 1989. 
Ancora un omaggio 
alla scomparsa di Georges Simenon. 
Questa volta viene da Roma 
e dal quotidiano storico 
della capitale "Il Messaggero".
Un'altra pagina della cultura 
dedicata a ripercorrere la vita 
e a rinvedire le icone dello scrittore 
a iniziare ovviamente da Maigret. 


E si parte dalle tre foto che campeggiano su tutta la pagina. Simenon e due grandi attori interpreti, uno cinematografico e francese, l'altro televisivo e italiano, del famosissimo commissario uscito dalla penna del romanziere: Jean Gabin e Gino Cervi.
Tutti e tre con la pipa ben stretta tra i denti, tanto per iniziare dalle icone.
Bello a nostro giudizio il titolo dell'articolo centrale di Giampaolo Rugarli: Storie di anime in pena. Fà un po' a pugni con l'occhiello in cui Simenon viene definito "...grande scrittore. Non solo di gialli". Ma forse si voleva intendere che la grandissima fama era venuta dai Maigret ad uno scrittore che era già allora considerato un classico del '900. Ma di questo si parla e della "semplicità" di Simenon, della sua scelta del genere giallo, che non era e non è un genere letterario di serie B. "...in quattro parole cattura un'immagine o un'emozione - scrive Rugarli di Simenon - e alla fantasia del lettore arriva immancabilmente un'onda d'urto che mette in movimento altre onde. Quella che una volta si chiamava realà romanzesca acquista la consistenza dell'ectoplasma e prende a galleggiare verso l'epilogo atteso con ansia divorante...". A sinistra, due colonne a firma Renato Minore che parano dell'opera dello scrittore andando dalla letteratura alla cinematografia, dal grande schermo a quello piccolo, per tornare quindi alle pagine dei suoi libri.
A destra, invece, una colonna dedicata al Simenon fonte inesauribile per gli adattamenti cinematografici (oltre 60 film dalle sue opere). In basso conclude un box con un'anticipzione di un incipit di un suo romanzo (Hotel del ritorno alla natura) che Adelphi avrebbe pubblicato da lì a poco.