lunedì 2 giugno 2014

SIMENON SIMENON. 7 SETTEMBRE 1989: GLI OMAGGI DE "LE FIGARO"

Una pagina di quasi venticinque anni fa', ricca di omaggi di giornalisti, accademici, attori, critici simenoniani, registi, tutti nomi di primo piano raggruppati in questo tributo del quotidiano parigino al romanziere allora scomparso. Continuiamo con il nostro puzzle di quello che la stampa italiana e quella francese pubblicarono alla scomparsa di Simenon. Per ora sono venticinque anni. Le mettiamo quest'anno sul web, queste pagine ingiallite e consumate dal tempo, nella speranza che su questo supporto digitale la loro vita sia, non diciamo eterna, ma lunga, molto molto lunga. Almeno lunga abbastanza da conservare la memoria anche di quello che la stampa (anche quella più "volatile", come i quotidiani) testimoniò in quei giorni.



Apre un titolo ambiguo, ma vero: "Simenon una vita gloriosa e grigia"
La parte gloriosa è  conosciuta da tutti. Iniziata nella Parigi degli anni '20 come il re della letteratura popolare, poi nel '30 con il lancio di Maigret, che si rivelerà un successo mondiale che dura ancora nei nostri giorni, e infine fino agli anni '70 quando scrisse un centinaio di romanzi e arrivò ad un passo dalla nonima per il Nobel. Quella grigia, quando smise di scrivere nel '72, fece togliere dai suoi documenti quella dicitura cui era arrivato con tanta fatica: "romanziere", e si rinchiuse nella sua piccola casa rosa, a Losanna con la sua compagna Teresa. In questo articolo Gilles Lambert ripercorre la vita di Simenon  e conclude:"... Simenon prenderà più volte la decisione di smettere di scrivere. Quando finì davvero, iniziò a dettare, poi smetterà anche di dettare. Infine il silenzio, fino alla morte.". Sotto il titolo a tutta pagina, un box, a firma dell'Accademico di Francia Alain Peyrefitte, in cui racconta del suo viaggio in Cina dove in una libreria, insieme ai classici francesi, trovò La nuit de carrefour, tradotto anche quello in cinese. E ricorda di come l'avesse comprato per regalarlo a Simenon, al suo ritorno in Europa, ma anche di come purtroppo fosse arrivato tardi. Il papà di Maigret se n'era già andato. Nella metà pagina inferiore spicca un'intervista a Bernard de Fallois, che oltre che ad essere un grande esperto, era anche amico di Simenon e testimonia di alcuni momenti passati insieme "...andavamo spesso a fare delle passeggiate, mi invitava a bere. Di solito parlava tutto il tempo, raccontava delle storie incredibili, poi all'improvviso taceva e guardava altrove. Immagino che in quei momenti di silenzio elaborasse semi-inconsciamente i suoi romanzi. Infine si sedeva alla sua scrivania. Niente telefono. Ritornava qualche giorno dopo con un nuovo romanzo...".
A centro un articolo a firma Jean Tulard, che illustra come l'opera simenoniana sia stata una vera e propria miniera sia per le realizzazioni cinematografiche che per quelle televisive (immancabile la foto del Jean Gabin-Maigret che si accende la pipa insieme a Simenon). E infine le testimonianze dell'attore Daniel Gélin e quella dei registi Jean Delannoy e Pierre Granier-Deferre, tutti impegnati in film tratti dai romanzi di Simenon.

domenica 1 giugno 2014

SIMENON SIMENON. LA COLLERA "ROSSA" DI MAIGRET PER L'AFFARE STRIP-TEASE


Il titolo di questo post è un pasticcio. Non perchè sia sbagliato, ma perchè mischia alcuni elementi molto diversi, ma che ovviamente hanno sempre a che vedere con il commissario simenoniano.
La Colére de Maigret è un'inchiesta che il romanziere ha scritto proprio nel mese di giugno, anno 1962. Si tratta del caso di una scomparsa tramutatasi nell'omicidio di un proprietario di tre cabaret "Paris-Strip", "Lotus" e "Train-bleu".
Diciamo subito questo perchè spiega la traduzione che ne fece Mondadori nel '67: Maigret e l'affare strip-tease (da non confondere con la "La collera di Maigret" che fu invece la traduzione, sempre mondadoriana, di "Maigret se fache", pubblicato nel 1947 - Adelphi ha invece tradotto "La colére de Maigret" in "Maigret perde le staffe" e "Maigret se fache" in "La furia di Maigret" ).
Ciò detto continuiamo a parlare ancora del titolo perchè c'è un'aggettivo che va spiegato, quello che specifica la collera del commissario. E il "rosso". E' uno dei colori delle inchieste di Maigret, a cura di Murielle Wenger, la cui serie avrete letto i giorni scorsi e del quale abbiamo dimenticato di publicare la pur sintetica puntata sul "rosso" e che qui riporteremo, e, visto che parliamo di un Maigret arrabbiato, il colore si abbinerà perfettamente.
Torniamo quindi a La colére de Maigret, che è stato scritto a Enchandens (Svizzera) e racconta di questo monsieur Émile Boulay, un malavitoso... per bene. Certo è proprietario di tre locali dove le ragazze si spogliano e non solo, ma, lui è in regola, non ha problemi con la giustizia e viene descritto come un uomo tranquillo e la moglie Marina spiega come fosse un "uomo calmo riflessivo, che sbrigava i suoi affari molto seriamente".
Un lavoratore insomma, presidiava personalmene tutte le sere i tre locali, non giocava alle corse dei cavalli, né alle carte, nè ad altri giochi. Metodico e attento a quello che accadeva nei suoi locali, Boulay era solito ripetere:"... non si è dei gangster solo perché ci si guadagna la vita faceno vedere donne che si spogliano. Sono un commerciante rispettabile e voglio che lo si sappia...". Insomma un "travet" dello stri-tease, con le sue regole, le sue abitudini che sera dopo sera regolavano la sua vità. Poi quel declic, che Simenon usa per ribaltare una vita. Boulay una sera imbocca rue Notre Dame de Lorette, direzione Pigalle e sparisce. Sarà ripescato qualche giorno dopo nella Senna.
E' un caso duro per Maigret, da una parte dei comportmenti inspiegabili, dall'altra un muro di omertà da parte di chi cirondava Boulay e, a complicare il tutto, c'era anche il caso Mazzotti, un caporione della malavita organizzata ucciso in quei giorni. I due omicidi erano legati o no?
Insomma Maigret "... non era venuto ancora a capo di nulla! Aveva l'aria grave, imbronciata, dei momenti peggiori di un'inchiesta...". Possiamo suppore l'umore  nero del commissario e le folate rosse che infiammavano a ondate il suo viso.
Ma il rosso lo ritroviamo, come ci suggerisce Murielle Wenger, in diverse inchieste."... in Un crime en Hollande è proprio il rosso che domina, il rosso dei mattoni del selciato di Delfzijl. Ne La danseuse du Gai-Moulin é il granata del velluto dei sedili del cabaret. E in Maigret au Picratt's, c'è l'insegna rossa che proiettava luci rosse sul marciapiede come fossero delle macchie di sangue. E per finire, torniamo a La colère de Maigret dove il rosso è rappresentato dalla colore della vettura sportiva di Farano, il cognato del morto. Rosso brillante, acceso, lusso e voluttà, sangue di crimini..." . 

sabato 31 maggio 2014

SIMENON SIMENON: TV, RADIO E TEATRO, VISTI E SENTITI A MAGGIO


Ecco, dalle news di vari media, alcuni dei diversi adattamenti televisivi, radiofonici, teatrali e film in tv, tratti dalle opere di Simenon, che abbiamo visto e sentito nel mese appena concluso, in Italia e all'estero. 

Mitteldeutscher Rundfunk - 19/05 
Die Katze 
Il celebre romanzo Le chat, scritto da Simenon nel 1966 e diventato film nel 1971 interpetato dalla celebre coppia Jean Gabin- Simone Signoret è trasmesso dall'emittente tedesca MDR  in TV-Tipp der Woche, giovedì alle 23.40.

Spettacoli News - 19/05
Lettera al mio giudice, rappresentazione teatrale a Milano, allo "Spazio Tertulliano" con la regia di Giuseppe Scordio dal 7 al 18 maggio 2014. Il famoso romanzo di Simenon scritto nel 1946 sotto forma di lettera di un condannato al proprio giudice

The Guardian - 24/05 
New Lease Of Life
In "Afternoon Drama: The Other Simenon". La BBC-Radio 4 il 30/05,  
per la regia di Ronald Frame, presenta il primo dei tre nuovi episodi tratti dalle storie di Simenon. Questo riguarda Une vie comme neuve (1951), dove uno scapolo solitario la cui routine monotona è cadenzata da visite regolari ad una prostituta. La storia del romanziere tocca certamente argomenti che non si sentono abbastanza spesso sulle radio inglesi. "Il peccato ha radici profonde", dice il protagonista.

The New York Times - 29/05
Monsieur Hire 
Trasmesso su TV5 Monde, domenica alle ore 23.00, racconta di una giovane donna che viene uccisa in un sobborgo di Parigi. La polizia sospetta subito un solitario residente (Michel Blanc), sarto, già una volta finito in carcere per atti osceni. Sandrine Bonnaire è la sua bella e vivace vicina. Questo film francese con la regia di Patrice Leconte, del 1989, è tratto da un romanzo di Georges Simenon, Les Fiançelles de M.Hire (1933) "ha la stoffa di uno studio psicologico di prim'ordine," dice Vincent Canby del The New York Times.
 
LA7 - 31/05
Le inchieste del commissario Maigret
Continua sull'emittente televisiva italiana, nella prima serata del sabato, la trasmissione della serie francese Le Inchieste del commissario Maigret interpretate da Bruno Crémer 

Nord Bayern - 31/05
Drei Zimmer in Manhattan
Debutto a Norimberga, nel Gostner Hoftheater il 5/6/7/ 06 per la regia di Stephan Hoffstadt, con Thomas Witte, Miriam Kohler, Peter Deininger. Si tratta  dell'adattamento teatrale del celeberrimo Trois chambres à Manhattan, romanzo scritto da Simenon nel 1945.

venerdì 30 maggio 2014

SIMENON SIMENON. DOPO "LA CHAMBRE BLEUE" AL CINEMA, "LA BOULE NOIRE" ALLA TV

Si è parlato molto e giustamente della realizzazione della Chambre Bleue e della sua partecipazione a Cannes nella sezione "Un certain régard". Ma adesso tocca ad un altro romanzo di Simenon. Questa volta si tratta de La Boule noire, per la televisione. Il telefilm prodotto dalla Neyrac Films, sarà diretto da Denis Malleval e verrà trasmesso da France 3.
Le riprese del film inizieranno i primi di giugno e la lavorazione dovrebbe richiedere circa un mese. Tra gli interpreti possiamo citare Bernard Campan, Louise Herrero e Linda de Suza.
Malleval non è nuovo nell'adattare romanzi di Simenon per il piccolo schermo. Aveva già realizzato L'escalier de fer e Laurent Guerra dove aveva interpretato il protagonista. Il telefilm, trasmesso in Francia l'autunno scorso, aveva goduto di un certo successo (quattro milioni e mezzo di spettatori). La Boule noire è il primo romanzo europeo dopo il periodo americano di Simenon, scritto a Mougins nel 1955.

SIMENON SIMENON. LE INCHIESTE DI MAIGRET IN... VERDE


Sesta ed ultima puntata della passerella dei colori degli incipit delle inchieste di Maigret, a cura di Murielle Wenger. Oggi è di scena il verde, anche se alla fine fà capolino anche un po' di rosa.
 
Ne Le chien jaune é il verde delle vetrate dell'Hôtel de l'Amiral che dà il primo tocco di colore. E questo verdastro glauco, sullo sfondo di una tempesta notturna, dà la seinsazione al lettore di scoprire tutta la scena attraversò gli oblò di vetro smerigliato di un acquario. Ne La maison du juge che si apre con un giornata anch'essa piovosa, e con il tappeto verde del biliardo sul quale Maigret inganna l'attesa giocherellando con delle biglie "d'un giallo sgradevole e un rosa malsano". Ma il verde può anche evocare i ricordi d'infanzia, il verde di un vecchio modello di una carrozza ferroviaria, che somiglia a un giocattolo o a un disegno da bambino (Maigret et la vieille dame), o il "verde profondo e sontuoso" di un porta di una clinica, che fa pensare ad un convento, e che ricorda a Maigret i suoi trascorsi d'enfant de chœur. 
Altre evocazioni dei ricordi da bambino, quella suscitata dal rosa dei bricchi del negozio di Mélanie Chochoi in Félicie est là. Il colore rosa qui è associato alla primavera, di cui essa ricorda la tenerezza e la dolcezza, che si ritrova anche in un tramonto in Maigret en meublé (il cielo era rosa. Le strade sembravano rose) e al levare del giorno in Maigret à l'école, con il sole che fà brillare i cocci rosa dei camini sui tetti.
Murielle Wenger

giovedì 29 maggio 2014

SIMENON SIMENON. LE INCHIESTE DI MAIGRET...IN BIONDO


Le charretier de la Providence si apre su un ambiente piovoso, sul quale splende per contrasto il biondo dei capelli della marinaia Hortense Canelle. E' lo stesso biondo che si ritroverà alla fine del romanzo, quando la donna di Bruxelles piange sul cadavere del carrettiere. Questa capigliatura bionda splendente é un quindi il solo elemento di speranza in un mondo inondato dalla pioggia e dalla tristezza. Fanno da contrasto anche il biondo dei peli di Jean Marie nel mondo in bianco e nero del peschereccio e del porto di Fècamp in Au rendez-vous des Terre-Neuvas. E ancora il giallo "color di lino" dei capeli del marinaio Naud, al quale fà eco il giallo della facciata del bar Chez Popaul che si staglia sul pallido cielo dell'alba, come l'annuncio di un sole che sta per sorgere alla chiusa del canale Saint-Martin (Maigret et le corps sans tête).
Murielle Wenger (continua)