giovedì 29 maggio 2014

SIMENON SIMENON. CON PICCOLE COSE SI POSSONO FARE GRANDI STORIE... SI', MA CHIEDETELO A SIMENON


L'altro giorno, leggendo su Le Monde un'intervista ad un giornalista scrittore francese, Sorj Chaladon, che parlava di Simenon, sono stato colpito da certe sue parole in merito ad alcune caratteristiche della scrittura del romanziere, ma anche dalla sintesi con cui lo stesso Chaladon ha saputo rendere concetti che conosciamo e che abbiamo qui espresso più volte. Ma la sua efficacia e la sua semplicità ci sono sembrati un buon motivo per riportare qui alcune sue frasi.
"... quello che mi colpisce, inoltre, è il modo che ha di portarmi dove lui va. Non si frappone tra me e la vicenda - spiega Chaladon - Io entro nella sua storia grazie a lui. E quindi, Georges Simenon, per me, e quello che mi aiuta e mi consente di entrare nelle sue storie...".
Potremmo dire che è tutto un gioco d'identificazioni?
Certo il fatto che lo scrittore s'immedesimasse così nei suoi protagonisti, tanto da, come diceva lui, "entrare nella loro pelle", mette probabilmente in moto un meccanismo per cui, questa forte identificazione "autore-personaggio", ha la forza di trascinare anche il lettore e riesce a farlo immergere nelle sue storie. 
Ma quello dell'identificazione è il solo strumento con cui Simenon cattura i suoi lettori? Secondo Cahaladon no:
"...Simenon è quello che guarda le piccole cose, la piccola gente, tutti piccoli fatti quotidiani ma che poi ci dice: - Ecco, c'è una grande storia davanti a voi, anche se è minuscola... ".
Questo delle piccole cose della vita di tutti i giorni è sicuramente un'altro motivo di identificazione. Il lettore ritrova in quegli aspetti, le caratteristiche del suo vivere quotidiano, le semplici gioie e le consuete amarezze che il destino gli riserva giorno per giorno e che sono le stesse che vive il personaggio che trova sulle pagine del romanzo che sta leggendo.
E questo concetto delle piccole cose, ci fà tornare alla mente un'altra categoria di eventi trascurabili, quasi insignificanti che pure tanta importanza hanno nei romanzi di Simenon: il déclic.
Il dèclic è quell'accadimento, di per sè di scarsa importanza, che l'autore inserisce ad un certo punto della vita del protagonista, un cuneo che inceppa i meccanismi, una piccolezza che fà saltare lo status quo e rivoluziona un'esistenza che sembrava immodificabile.
"... può essere la morte del padre. Può essere un incidente, oppure un quiproquo che può accadere nella vita come in uno spettacolo di vaudeville - afferma Simenon in un'intervista ad André Parinaud del '55 - Può essere qualsiasi cosa che capita al nostro protagonista come una lettera inaspettata...".
Ma questi dettagli, questi particolari fanno parte anche della concezione che il romaziere aveva del proprio lavoro: "... io sono un artigiano, ho bisogno di lavorare con le mie mani. Mi piacerebbe scolpire il mio romanzo in un blocco di legno..." (intervista a Carvin Collins - 1956). " ...raccontare una storia semplicemente, con la stessa applicazione dell'ebanista al proprio banco di lavoro..." (da "Le Romancier" - 1945)
Ecco Simenon evocare la scrittura come un lavoro manuale. E quale lavoro sceglie? Quello del falegname o dello scultore che entrambe tirano fuori dal legno o degli oggetti d'uso comune, oppure delle opere d'arte. Ma comunque entrambe sono attenti ai più piccoli particolari, alle pieghe della scultura o agli incastri precisi della falegnameria.
Insomma ancora una volta l'alto e il basso insieme, l'arte e la pratica concreta come facce della stessa medaglia. Come i romans-durs e i Maigret.
C'è ancora qualche dubbio che Simenon sia stato il romanziere del '900 che più di ogni altro abbia saputo coniugare le due categorie della letteratura, per alcuni inconciliabili, quella letteraria-alta e quella popolare-bassa?

mercoledì 28 maggio 2014

SIMENON SIMENON. LE INCHIESTE DI MAIGRET IN...GRIGIO.


Continuiamo la nostra carrellata tra i colori e le inchieste di Maigret, guidati per mano dalla nostra Murielle. 

Troviamo anche dei romanzi che si aprono con il colore grigio: il tailleur "grigio-ferro" indossato da Anna Peeters (Chez les Flamands), colore che simboleggia l'austerità e la forza di carattere di una giovane donna; le scarpette di lana grigia dello sconosciuto del vagone ferroviario ne Le fou de Bergerac, i capelli grigi di Florentine ne L'ami d'enfance de Maigret. Ma è anche il grigio dell'atmosfera dell'opacità del colore: "la giornata senza colori in grigio e in bianco" durante la quale Maigret fà la conoscenza del giovane Sim (Les mémoires de Maigret). La giornata grigiastra "né fredda, né calda" nella cui serata Maigret è chiamata da Auguste Point (Maigret chez le ministre). Il cielo "d'un grigio neutro" di un tetro mattino di gennaio (Les scrupules de Maigret) , o "il grigiore di un pomeriggio piovoso" in Maigret aux Assises.
Murielle Wenger (continua)

martedì 27 maggio 2014

SIMENON SIMENON. LE INCHIESTE DI MAIGRET IN... BIANCO


Continua la panoramica sui colori degli incipit delle inchieste di Maigret. Oggi Murielle ci parla del bianco.
 
Il bianco può evocare  l'idea di candore, d'innocenza, è così che appare nell'incipit di La tête d'un homme, il viso Heurtin di un bianco opaco che risalta sul colore tetro del carcere de La Santé, come un elemento incongruo, evocando in modo simbolico il fatto che il prigioniero non è al suo posto perchè in realtà lui è innocente del crimine di cui è accusato. Ritroviamo la stessa sensazione d'innocenza nel "petit chat blanc" che Maigret scorge all'interno della stessa prigione prima della sua visita a Lenoir... e la scelta di questo cognome costituisce un contrasto stridente con con il colore dell'animale  che gioca candidamente al sole. Il bianco è anche il colore del giaccone di Marie Tatin che Maigret intravede all'inizio de L'affaire Saint-Fiacre e quello del cappello indoassato da M.Maigret in Maigret s'amuse. Ancora bianco è il colore dei capelli del vecchio usciere che entra nell'ufficio del commissario all'inizio di Maigret et la Grande Perche e di Un échec de Maigret
Murielle Wenger (continua) 
 

lunedì 26 maggio 2014

SIMENON SIMENON. ANCORA SUI PROSSIMI E ULTIMI MAIGRET

In merito alle prossime uscite dei Simenon e in particolare degli ultimi Maigret, il nostro informatissimo Andrea Franco ci ha mandato in un commento le sue ipotesi in base alle informazioni in sue possesso. Eccole. 
Io credo che I Clienti di Avrenos uscirà per la fine di giugno, (mi sto basando sulle precedenti annate delle uscite dei Simenon editate da Adelphi). E poi, fino a fine settembre/inizio ottobre, non avremo più uscite di racconti, che credo saranno ancora due libri... 
Resta da stabilire se l'ultimo Maigret sarà una strenna natalizia o se invece bisognerà attendere fino a marzo o magari febbraio 2015. Come dicevo, le raccolte di racconti credo che saranno ancora due volumi, data la lunghezza dei sei racconti che restano da pubblicare. (Andrea Franco)

SIMENON SIMENON. LE INCHIESTE DI MAIGRET IN... NERO

Maurizio ci ha proposto, in un post di qualche giorno fa', una scaletta di colori utilizzati nei titoli dei romanzi di Simenon.
Forse saprete che ho dedicato un saggio ai colori nei Maigret (http://www.trussel.com/maig/couleurs-f.htm). 
Riallacciandomi al post di Maurizio, mi è venuta voglia di tornare sull'argomento e di interessarmi al primo colore citato nei romanzi della serie del commissario. Qual è il primo tocco di colore dato da Simenon all'incipit di questi romanzi? Cosa ci dice la scelta di questo colore sul tono e sull'intreccio del romanzo in questione? Ecco una domanda cui cercherò di rispondere in questo saggio, che ogni giorno, da oggi a sabato, vedrà pubblicato un post dedicato ad un colore diverso.

• Il primo romanzo della serie si apre con una descrizione dell'ufficio di Maigret alla Polizia Giudiziaria. Primo colore citato, il nero del tubo della stufa che il commissaro riempe di carbone. Subito l'oggetto è sistemato e incontreremo questa famosa stufa in parecchi romanzi. Troveremo il nero come colore dell'incipit anche di altri romanzi che iniziano nell'ufficio di Maigret: quindi l'orologio a pendolo di marmo nero al quale il commisario getta un colpo d'occhio per dare un'orario d'inizio alla sua inchiesta (è il caso di Maigret, Lognon et les gangsters, Le revolver de Maigret, Maigret et le client du samedi). Ma nera è anche la balaustra che si trova nel commissariato di Saint-Georges (La première enquête de Maigret). ll nero può essere anche un colore all'esterno che ci fà capire l'atmosfera in cui si apre l'intrigo: ad esempio ne Le port des brumes Maigret guarda aldilà dei vetri del treno che lo porta a Ouistreham, la notte che cade sul paesaggio che scorre "... fuori era tutto nero...". In Maigret et l'homme du banc è il colore di una domenica piovosa "... con i tetti e i marciapiedi... di un nero lucente...". E' un po' lo stesso colore che si ritrova in un lunedì di novembre in Maigret et les témoins récalcitrants o a Parigi "... lo stesso nero e  lo stesso bianco dei film muti...". Questo riferimento al bianco e nero ci immerge bene nell'atmosfera nostalgica di questo romanzo, nel quale Maigret evoca spesso i ricordi d'infanzia e, nello stesso tempo, ci immerge in quel mondo in sfacelo che è rappresentato dalla fabbrica di biscotti Lachaume.  
Murielle Wenger (continua)

domenica 25 maggio 2014

SIMENON SIMENON. I MAIGRET 4: PREPARATEVI ALL'USCITA

Per i nuovi appassionati maigrettiani, o per chi non li avesse letti, oppure per chi fà collezione... attenzione. A breve uscirà I Magret n° 4. Si tratta del quarto volume di una collana che presenta ogni volta quattro/cinque inchieste del commissario. Come dicevamo le notizie sulla data dell'uscita non sono concordi. Potrebbe essere la prossima settimana o la prima di giugno. L'Adelphi, ad esempio, non l'ha ancora inserito nelle anteprime e questo protrebbe far ritener che prima del 7/10 giugno non sarà in libreria. Un'altra indicazione verrebbe a confermare questa ipotesi. Si tratta della piattaforma di vendita di libri on-line, Internet Book Shop, di solito abbastanza attendibile, che lo mette già in prenotazione con l'avvertenza però che non sarà disponbile prima dell'11 giugno.
D'altra parte il sito ufficiale di Georges Simenon, curato dal figlio e aggiornato sulle uscite in tutto il mondo dei volumi simenoniani, lo dà in pubblicazione addirittura per il 27 di questo mese.
Andiamo comunque a vedere quali titoli contiene questa quarta raccolta.
Si tratta di sei inchieste presentate in ordine cronologico di cui le prime cinque fanno parte della serie Fayard:
• "Il pazzo di Bergerac" (Le Fou de Bergerac - avril 1932)
• "Liberty Bar"  (Liberty Bar - juillet 1932)
• "La chiusa n. 1" (L’Écluse n° 1 - juin 1933 )
• "Maigret"  (Maigret - mars 1934)
Il sesto, "I sotterranei del Majestic" (Les Caves du majestic - in "Maigret revient" - octobre 1942) fa parte della prima raccolta delle inchieste maigrettiane publicata da Gallimard.
Tenete d'occhio Simenon-Simenon, perché appena ci saranno informazioni più precise le pubblicheremo immediatamente. Anche perchè questa rischia di essere l'unico Maigret del periodo estivo. Nei piani editoriali dell'Adelphi era prevista sempre a giugno l'uscita di un roman-dur, "I clienti d'Avrenos" (Le clients d'Avrenos - 1935 Gallimard) e quindi una quinta raccolta de "I Maigret" a fine agosto/primi di settembre.
E per quella che dovrebbe essere con tutta probabilità (se non abbiamo fatto male i conti) l'ultima raccolta dei racconti delle inchieste del commissario Maigret? Ottobre? Novembre?... Natale?...

P.S. Se qualcuno ne dovesse sapere qualcosa di più (hai capito Andrea?) gli saremmo grati se ce lo scrivesse.