sabato 25 ottobre 2014

SIMENON SIMENON. DESTINO MALEDETTO... DESTINO BENEDETTO...

Un'intreccio praticamente indissolubile. Stiamo parlando delle tematiche dell'opera di Simenon legate al destino, soprattutto dei romans durs, e della sua vena creativa.
Sappiamo che quella che lui chiamava état de roman era una specie di trance che s'impossessava di lui e lo portava allo sviluppo della vicenda e al percorso del protagonista che lo scrittore ha sempre sostenuto di ignorare al momento in cui si metteva seduto ad iniziare un nuovo romanzo.
"... non ho mai saputo, quando iniziavo un romanzo, come sarebbe andato a finire, mai, mai mai..."
L'affermazione così categorica è ovviamente di Simenon e rilasciata, tra le altre, in un'intervista concessa al professor Piron e al giornalista Sacré nell'82 a Losanna.
La preparazione di Simenon, si limitava agli appunti sulle foamose buste gialle. qualche cognome, qualche data, alcuni legami tra certi personaggi, il nome di qualche via... Ma la fase centrale era quella di "entrare nella pelle del protagonista". Proprio la parte che Simenon avrebbe vissuto durante gli otto/dieci giorni che gli ci volevano per terminare il suo romanzo.
"...una volta che ho il mio personaggio bene in testa, la questione che si pone è: Cosa può capitare improvvisamente a quest'uomo da obbligarlo a seguire il suo destino fino alle più estreme conseguenze? In realtà noi siamo tutti personaggi da tragedia - spiegava Simenon ai due - Noi siamo tutti dei santi e dei criminali. sono solo le circostanze che fanno sì che qualcuno diventi criminale e altri dei santi...".
Siamo nel dominio assoluto del caso. Dove un avvenimento insignificante può rovesciare la vita di un essere umano e a quel punto è il suo destino, al quale non può opporsi, e che guiderà tutte le vicende del protagonista.
E qui Simenon chiama in causa la tragedia come genere letterario facendo delle affermazioni singolari...
"...io penso che il romanzo oggi dovrebbe essere... (non dico che lo sia, ma io ho tentato di farlo, anche se credo di essere lontano dall'esserci riuscito) l'equivalente della tragedia, di quello che era la tragedia ...".
Siamo in piena tragedia greca dove c'è un universo ordinato rigorosamente e dominato da una necesità assoluta, all'interno della quale l'uomo sembre muoversi secondo schemi prestabiliti, senz'alcuna possibilità di modificare il corso degli eventi, insomma l'uomo, come la materia, soggiace alla ferrea legge naturale che regola il divenire cosmico.
Allo stesso modo Simenon s'infila nel suo protagonista che "passa la linea" suo malgrado e si ritrova trascinato in una spirale che lo porterà dalla parte peggiore della società, respinto e rifiutato da chi prima era un suo simile. Ma un maledetto declic l'ha spinto fuori dagli ordinati binari della sua vita per gettarlo nella terra di nessuno dove il suo destino è già segnato e mai in un senso positivo.

venerdì 24 ottobre 2014

SIMENON SIMENON. ANCHE I ROMANS-DURS DA LEGGERE A FUMETTI

Immagine di Les Introuvalbles, versione strip di Andréas Rosemberg
(G.M.) Proseguendo nella ricerca di fumetti del Commissario Maigret ci siamo imbattutti in una piacevole e inattesa scoperta, due riduzioni - in versione striscia giornaliera - ricavate da romanzi di Georges Simenon. Che del nostro commissario esistessero molte versioni disegnate si sapeva, ma fumetti tratti dalle opere di narrativa erano ignote ai più.
La prima è tratta dal romanzo Cour d'assises pubblicato la prima volta nel 1941 e apparso in Italia con titolo Corte d'Assise, tradotto solo nel 2010. Pubblicato nella "Biblioteca Adelphi" (n° 559). La versione a fumetti fu invece realizzata dall'agenzia Opera Mundi (molto conosciuta all'epoca e che distribuiva in giro per l'Europa parecchie strips famose americane - fu pubblicato solo sul quotidiano Le Parisien, nel 1951, per un totale di 72 strips). Disegni di Francis Josse mentre, come al solito - secondo la pessima abitudine francese dell'epoca - gli sceneggiatori sono ignorati.
La seconda scoperta è ancora più interessante in quanto si tratta di una produzione molto più corposa ricavata dalla serie di romazi Les Introuvables.
Come i lettori di questo blog sanno Les Introuvables è una serie di romanzi di Georges Simenon indipendenti l'uno dagli altri rieditati in volume da Presses de la Cité, Parigi, 1980.
La versione a fumetti per i quotidiani è stata fatta meno di un anno dopo l'uscita della raccolta. I vari episodi furono pubblicati sui quotidiani, Le Parisien, l'Union, l'Est Républicain nel periodo 1981/86. Adattato in strisce da Odile Reynaud e disegnato da Andréas Rosemberg.
 Questi i titoli:
• Chair de Beaute (228 strips)
• L'inconnue (210 strips)
• Dolorosa(294 strips),
• Le roi du Pacifique (210 strips
• Nez d'argent (240 strips)
• Les pirates du Tex as (138 strips)
• La panthere borgne (210 strips). 
Di altre versioni a fumetti - semi sconosciute - tratte dalle opere di Georges Simenon parleremo in un prossimo post.

Giancarlo Malagutti

mercoledì 22 ottobre 2014

SIMENON SIMENON. E' ARRIVATA UNA PIPA DA FUMARE... MOLTO LENTAMENTE

E' appena arrivato. Sta per arrivare. Se non è oggi sarà domani, al massimo... Dipende in quale zona dell'Italia siete, ma anche dalla libreria in cui siete entrati, ma possiamo dire che l'attesa è finità. La pipa di Maigret è uscito ufficialmente e, dopo la lunga attesa di circa sei mesi, gli appassionati si possono precipitare (se non l'hanno già fatto) ad acquistarlo. Il solito rituale. L'attesa (stavolta davvero lunga), gli acquisti e poi in un più di un paio di settimane, ma anche meno, l'ingresso della Pipa nelle classifiche dei libri più venduti.
Siamo al penultimo Maigret, più precisamente alla penultima raccolta dei racconti di Maigret, e, come abbiamo detto già più volte, tra i racconti rimasti c'è anche Un Natale di Maigret che essendo lungo, quasi un romanzo breve,  potrebbe essere pubblicato da solo.
Per quanto riguarda i tre titoli, vi ricordiamo che sono : La pipa di Maigret, Maigret e la testimonianza del chierichetto e Maigret e l'ispettore scontroso. 
Per la loro trama vi rimandiamo al post di una settimana fa' Si iniziano a vedere i segnali di fumo della pipa di Maigret.
Chiunque volesse acquistarlo on-line, potrà trovarlo qui.
Finalmente possiamo augurare: buona lettura a tutti.

martedì 21 ottobre 2014

SIMENON SIMENON. LE SUE... MEMORIE INFINITE

I ricordi e la memoria. Uno come Simenon che ha avuto una vita intensa, che ha vissuto in due continenti, in cinque paesi, in trentatre case, che ha viaggiato in lungo e in largo per tutto il mondo, con tre mogli e compagne, quattro figli, che ha conosciuto molti uomini e moltissime donne, che ha immaginato trame, personaggi e situazioni per centinaia di romanzi, quale rapporto ha avuto con i propri ricordi e quale funzione ha avuto la memoria nella sua vita e nella sua creatività letteraria?
E' una domanda che ci siamo fatti spesso, visto il rimando non episodico che si riscontra tra la sua vita, le sue esperienze e le vicende, i protagonisti e le ambientazioni delle sue opere.
Si è spesso detto che la memoria di Simenon, funzionava come un archivio a cassetti e che, quando si metteva a scrivere, apriva i cassetti che gli servivano e tirava fuori un paesaggio, il modo di parlare di un uomo, lo sguardo di una donna, certe piogge o certi tramonti...
Ma ovviamente nessuno più del romanziere stesso ci può spiegare come funzionava questa memoria e come utilizzava i suoi ricordi. In una delle sue più famose interviste, quella televisiva con Bernard Pivot (Apostrophes - Antenne 2 - 27 novembre 1981) proprio a ridosso dell'uscita di Mémoires intimes, lo scrittore parla di questo argomento sollecitato dall'intervistatore
"...in tutti i miei romanzi non c'e n'è uno solo in cui non parlo di personaggi che non abbia conosciuto, ma tuttavia non è sempre lo stesso personaggio, qualche volta sono tre o quattro personaggi di un certo tipo, che ho riunito, ma che comunque conosco molto bene...".
Quindi non solo memoria, ma anche capacità di elaborazione nella creazione di certi suoi protagonisti, come risultato dell'integrazione di ricordi diversi, di persone differenti che non a caso danno vita a personaggi estremamente realistici, complessi, sfaccettati, ricchi di chiaro-scuri e con un notevole spessore psicologico. Capacità quindi di ricordare e rielaborare di altissimo livello
"... l'ambiente, le atmosfere, come dicono i critici, queste famose atmosfere... no, tutto questo è dovuto alla memoria- spiega Simenon - Ho tutte queste immagini nella mia testa...". Come dire che niente nasce dal nulla, ma le sue costruzioni si sono sempre poggiate sui suoi ricordi, gelosamente e tenacemente custoditi nella sua memoria.
Certo questo significava anche una disposizione, o meglio una predisposizione all'osservazione... non fine a sè stessa ma finalizzata a creare quell'archivio mentale cui facevamo riferimento più sopra. E queste immagini non servivano solo per la creazione dei romanzi, ma erano poi delle rappresentazioni per lui stesso "... quando vado a coricarmi la sera, dico a Teresa: 'Vado a fare il mio piccolo cinema'. Ed è sufficiente che io chiuda gli occhi affinchè arrivino delle immagini che girano, girano, girano e che diventano sempre più evanescenti, finchè mi addormento...".

lunedì 20 ottobre 2014

SIMENON SIMENON. DOMANI NOTTE NON PERDETE... LE LUCI NELLA NOTTE


Domani una chicca sul Laeffe, il canale della Feltrinelli. Si tratta di Luci nella notte, il film realizzato da Cédric Kahn basato su romanzo di Simenon Feux rouges, scritto nel '53 in America a Shadow Rock Farm. Film con Carol Bouquet che interpreta Helen, una donna sposata con Antoine, interpretato da Jean-Pierre Daroussin. La coppia è partita da Parigi per le vacanze, ma il viaggio che compiono presenta delle difficoltà che diventano ben presto il simbolo dei problemi che i due attraversano da tempo e che danno luogo ad una separazione. Nel viaggio come nella vita, Helen sembrerà prendere una sua via, sparendo dalla vita di Antoine che darà un passaggio ad uno strano individuo che si porta dietro un passato poco rassicurante. Ma Helen sembra essere davvero sparita nel nulla e Antoine inizia a sospettare che il misterioso autostoppista, con cui in un primo tempo ha familarizzato, non si affatto estraneo alla scomparsa della donna...
Il film, sarà trasmesso da Laeffe (che trasmette sul canale 50 del digitale terrestre o su Sky canale 139)  martedì 21 ottobre, alle ore 21.00
Chi volesse poi leggere il romanzo di Simenon potrà farlo con le edizioni Adelphi, sia in volume cartaceo che in ebook. Vedi qui

SIMENON SIMENON. IL "POLAR" A "L'ESACALIER DE FER"


Si è concluso ieri a Cognac (Charente) l'edizione 2014 del Festival du Polar che tra venderdì, sabato e domenica ha proposto ai visitatori una serie di opere cinematografiche, televisive e letterarie, fumettistiche di genere poliziesco. Questa 19a edizione ha dato vita, come di tradizione, ad un concorso diviso in vari generi. Il premio Polar per il miglior telefilm è stato assegnato a L'Escalier de Fer, diretto da Denis Malleval. E' una produzione televisiva dell'anno scorso, tratta dall'omonimo romanzo di Georges Simenon e trasmessa nel novembre del 2013 su France 3.
Il romanzo, scritto negli States (a Shadow Rock Farm - Conneticut), nel 1953, nella trasposizione cinematografica  è stato ambientato invece nei primi anni '60. Narra di una coppia, Etienne e Louise, amanti prima e poi, dopo la morte del marito di lei, coniugati. Etienne, che è succube di una moglie dominante, da qualche tempo accusa dei dolori allo stomaco. Proprio questo gli suscita dei dubbi su come sia morto il precedente marito della sua attuale consorte. Le voci che gli giungono all'orecchio non lo confortano. Sembra che il poveretto fosse deperito a vista d'occhio, per poi morire. Etienne comincia a temere che la moglie lo stia avvelendando a poco a poco... La sua tesi viene avvalorata da una serie di analisi cui Etienne di sottopone, ma c'è di più. Dal momento che è certo che Luoise vuole avvelenarlo, inizia a spiarla. Ed  è così che scopre che la moglie ha una relazione con un giovanotto... La reazione di Etienne, che vorrebbe tenersi la moglie, ma ovviamente anche non morire avvelenato, stupisce il lettore del romanzo o lo spettatore del film.