venerdì 14 maggio 2021

SIMENON SIMENON WEEKEND N.13 - M.ME LOUISE, L'ALTRA METÁ DEL COMMISSARIO - M.ME LOUISE, L'AUTRE MOITIÉ DU COMMISSAIRE


Un appuntamento speciale, davvero speciale. Prima di tutto perché è dedicato a Mme Maigret, che è il personaggio più importante della serie del commissario. E in secondo luogo perché questa settimana, in via del tutto eccezionale, il nostro SIMENON SIMENON WEEKEND ha dieci pagine invece che otto. Non è un modifica permanente, ma un utile incremento in casi come questo, in cui l'argomento lo merita particolarmente


Un événement spécial, très spécial. Tout d'abord parce qu'il est dédié à Mme Maigret, qui est le personnage le plus important de la saga du commissaire. Et puis parce que cette semaine, lors d'une occasion totalement exceptionnelle, notre SIMENON SIMENON WEEKEND compte dix pages au lieu de huit. Ce n'est pas un changement permanent, mais une augmentation utile dans des cas comme celui-ci, où le sujet le mérite particulièrement

giovedì 13 maggio 2021

SIMENON SIMENON WEEKEND - IL NUMERO DI DOMANI ALLA SCOPERTA DI UNA METÁ DI MAIGRET


Sicuro, gli ispettori sono un complemento importante per la figura del commissario. Anche il suo antagonista, il giudice Comeliau, serve a far emergere certe insofferenze e idionsincrasie di Maigret.
Il dottor Pardon è un altro personaggio che ci rivela un aspetto non così scontato del carattere del personaggio simenoniano. Ma su tutti c'è uno che lo completa, lo conosce meglio di tutti, lo capisce all'istante e.... E domani sul numero 13 di "Simenon Simenon Weekend", potrete non diciamo scoprirlo (perché avrete già capito benissimo di chi si tratta), ma approfondirne i vari aspetti, apprenderne curiosità e entrarne nelle pieghe meno conosciute. A domani


Certes, les inspecteurs sont un complément important pour la figure du commissaire. De même son antagoniste, le juge Coméliau, sert à faire émerger certaines impatiences et idiosyncrasies de Maigret.
Le Dr Pardon est un autre personnage qui nous révèle un aspect pas si évident du personnage simenonien. Mais par dessus tout il y a un personnage qui le complète, le connaît mieux que tous, le comprend instantanément et... Demain, dans le numéro 13 de Simenon Simenon Weekend, vous pourrez, ne disons pas le découvrir (car vous avez déjà très bien compris de qui il s'agit), mais en approfondir les divers aspects, apprendre quelques curiosités et entrer dans les replis les moins connus du personnage. A demain

SIMENON SIMENON "SOUVENIR" - MA C'E' DAVVERO UN "DOTTOR MAIGRET" ?

Il 5 giugno del 1968 Simenon partecipa ad un incontro divenuto famoso: si sottopone ad una specie di seduta psicoanalitica da parte di cinque medici, tra cui dei psicanalisti, i quali avevano intenzione di sondare le regioni più profonde dell'animo creativo dello scrittore e di analizzare molti sui comportamenti connessi appunto alla sua attività di romanziere. Di questo incontro Simenon-Simenon si è ovviamente già occupato (vedi ad esempio il post
Simenon e Maigret in mano agli psichiatri).
Ma questa volta quello che ci interessa è ciò che in questa inconsueta sede Simenon dice sulla sua creatura.La discussione verteva sul romanzo Anneaux de Bicêtre in cui secondo gli specialisti di Médicine et Hygiène (una rivista medica svizzera che in quei giorni voleva festeggiare con questa "intervista" i suoi 25 anni di uscita), il romanziere descrive splendidamente il rapporto tra medico e paziente e sottolinea l'importanza dell'intesa morale anche per la guarigione da una malattia organica. Nel corso della sua risposta Simenon ricorda cha già da adolescente si chiedeva: ...perché non esiste un dottore che sia allo stesso tempo medico del corpo e medico della mente? Insomma un medico che conosca l'individuo, la sua età, il suo fisico, le sue possibilità e che possa consigliarlo se deve indirizzarsi in un verso piuttosto che in un altro? Insomma già prefiguravo una sorta di medicina psicosomatica... ed è con questo spirito che ho creato il personaggio di Maigret. Perché è quello che fà Maigret, e perciò è stato necessario che Maigret abbia fatto due o tre anni di medicina (all'università). Bisognava che albergasse in lui anche un po' di sensibilità medica. E Maigret per me è un accomodatore di destini. E' l'equivalente di quelli che passano per la strada e aggiustano sedie e suppellettili...".
E poi si arriva alla questione del "comprendere e non giudicare"."...e' per questo che non volevo che avesse una parte di medico e una di confessore. Perché credo che sia il medico stesso a dover essere nel medesimo tempo sia medico che confessore...".

lunedì 10 maggio 2021

SIMENON SIMENON "REPORT" - LA VILLE NATALE DE L'ÉCRIVAIN GEORGES SIMENON VA-T-ELLE ENFIN LUI CONSACRER UN ESPACE MUSÉAL?


Today in Liège - 04/05/2021 - rédaction - Cela fait plus de 30 ans que le plus célèbre écrivain liégeois est décédé. Liège, sa ville natale ne dispose d’aucun espace qui soit dédié à celui qui est encore aujourd’hui l’un des auteurs de langue française les plus traduit au monde (en 55 langues). Quelques tentatives, qui ne tenaient pas la route, ont échouè [...]. Depuis plus de 20 ans est évoquée l’idée de la création d’un musée qui lui serait dédicacé à Liège, relève aujourd’hui le conseiller communal (MR) Fabrice Drèze. En 1976, l’Université de Liège créait son Centre d’études « Georges Simenon », auquel le romancier a donné de son vivant ses archives littéraires et son bureau. En 2013, pour conserver et augmenter cette collection de référence relative à l’œuvre et à la vie de Georges Simenon, John Simenon a donné le solde des archives de l’écrivain à la Fondation Roi Baudouin, qui a créé un Fonds en son sein qui se porte garant d’en assurer la pérennennité...
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domenica 9 maggio 2021

SIMENON SIMENON WEEKEND N.12 - L'APPUNTAMENTO DI QUESTA SETTIMANA - LE RENDEZ-VOUS DE CETTE SEMAINE


Basta un nonnulla per ritrovarsi dalla parte sbagliata della società e correre incontro ad un destino ineluttabile. Questo é “il passaggio della linea” dove si varca quel confine che raramente fa la fortuna di certe persone ma che di solito le spinge nell’ambito dei reietti, rifiutati di quell’ambiente cui facevano parte da tempo e destinati ad una misera vita . E il destino la fa da padrone.

Franchir la ligne, passer d’une sphère sociale à une autre ; quelles en sont les conséquences pour les protagonistes ? Simenon analyse ce sujet dans plusieurs de ses romans durs.

Avec Maigret, Simenon crée un personnage qui lui permet de décrire un grand nombre de milieux, peignant, dans la saga du commissaire, un vaste tableau de la société.

Anche Simenon passò più volte la linea. Fino ai settant’anni fu un crescendo di successi, notorietà, ricchezza. Ma arrivò anche per lui il momento in cui non si sentiva più a suo agio tanto da trasferirsi dalla hollywoodiana villa di Épalinges ad un appartamentino di un caseggiato popolare. E la sua vita diventò come quella di chiunque altro

sabato 8 maggio 2021

SIMENON SIMENON WEEKEND N.13 -L IL PASSAGGIO DELLA LINEA - LE PASSAGE DE LA LIGNE


Il passaggio della linea può significare il superamento dei limiti, quando un uomo si trova fuori dalla comunità dei suoi simili, perchè ha commesso un omicidio. Ma questo si riferisce anche alla salita della scala sociale, quando si lascia la propria condizione d’origine per accedere ad altre sfere. E Simenon ha sperimentato lui stesso questo passaggio

Le passage de la ligne peut signifier le franchissement des limites, lorsqu’un homme se retrouve en-dehors de la communauté de ses semblables, parce qu’il a commis un meurtre. Mais cela fait aussi référence à la montée dans l’échelle sociale, lorsqu’on quitte sa condition d’origine pour accéder à d’autres sphères. Et Simenon a expérimenté lui-même ce passage

giovedì 6 maggio 2021

SIMENON SIMENON WEEKEND - DOMANI PASSERETE LA LINEA.... DEMAIN VOUS PASSEREZ LA LIGNE...


Domani, come al solito, sarà on line il nuovo numero di 
SIMENON SIMENON WEEKEND, il n. 12,
e tratterà di uno dei tempi principali della letteratura simenoniana, che sarà approfondito sia da un punto di vista di quanto è successo nella sua vita, che da quello che ha scritto nei suoi romanzi. Un altro appuntamento monografico che riempirà il weekend dei nostri lettori più appassionati, che avranno la possibilità di riflettere e analizzare una delle tematiche centrali della narrativa di Georges Simenon.


Demain, comme d'habitude, le nouveau numéro de SIMENON SIMENON WEEKEND sera en ligne. Le numéro 12 traitera de l'un des thèmes principaux de la littérature simenonienne, qui sera approfondi tant du point de vue de ce qui est arrivé dans la vie du romancier, que de ce qu'il a écrit dans ses romans. Un nouveau rendez-vous monothématique qui occupera le week-end de nos lecteurs les plus passionnés, qui auront la possibilité de réfléchir et d'analyser une des thématiques centrales de l’œuvre de Georges Simenon.


SIMENON SIMENON - E SE 95 ANNI FA' FOSSE USCITO IL "JOSEPHINE BAKER MAGAZINE"?

La storia é nota. alla fine di aprile di 95 anni fa' sarebbe dovuto uscire il primo numero di una rivista esclusivamente dedicata a Josephine Baker, la star che dal suo debutto con la Revue Nègre nell'ottobre del 1925 fece impazzire Parigi e tutti i parigini. Simenon arrivato in città da nemmeno tre anni, e all'inizio della sua carriera, era un frequentatore (forse nemmeno tanto assiduo) dei cabaret e dei teatri e gli capitò di assistere ad un spettacolo della Baker.
Colpo di fulmine e soprattutto scelta della star molto particolare, visto che le ronzavano intorno decine di uomini d'affari, nobili facoltosi, politici... e invece la sua scelta cadde su un giovane scrittore in erba che nessuno conosceva perché pubblicava i suoi libri sotto pseudonimo. Fu una relazione che, soprattutto per la fama raggiunta all'epoca dalla Baker, non era facile mantenere segreta e che suscita più di un'interrogativo sulla moglie dello scrittore. Come Tigy poteva non sapere? Anche perché la storia andò avanti per un paio d'anni circa e vedeva un Simenon assai coinvolto. La moglie ignorava o faceva finta di non sapere (come d'altronde sarebbe successo anni dopo, quando fece finta di scoprire la relazione di Georges con la loro femme de chambre, Boule, cosa che invece conosceva da tempo e che tirò fuori in quel momento perché allora era suo interesse). Non sappiamo, ma questa potrebbe essere un'ipotesi plausibile che spiegherebbe il comportamento di Tigy.
Il ciclone Baker, sconvolse il giovane scrittore sessualmente, sentimentalmente e lo vide indaffarato anche nel seguire gli affari dell'amante e talmente infatuato da progettare una pubblicazione tutta dedicata a Josephine! Ma nomi di collaboratori che a vario titolo avevano dato la loro disponibilità al progetto, caddero ad uno ad uno e Simenon si ritrovò a svolgere le funzioni di editore, direttore, redattore... l'unico che lo seguì in questa pazzia fu il suo amico illustratore Paul Colin che preparò il layout del giornale, studiò la grafica della testata Josephine Baker Magazine e alcuni annunci pubblicitari
L'abbiamo chiamata pazzia perché non sappiamo cosa di preciso Simenon potesse avere in testa, in termini editoriali, oltre quel numero zero, come non si sa che cosa ne pensasse la diretta interessata. Lui forse, sconvolto dalla passione creola, non aveva le idee molto a fuoco. Per Josephine, abituata alle stravaganze più eccentriche che pullulavano intorno a lei, l'idea di un giornale con il suo nome le sembrava forse una semplice conseguenza del suo successo.
Insomma da parte di Simenon e Colin il lavoro ferveva nella preparazione del numero zero. Ma tutto questo avveniva nella fase finale della relazione, causa: il raffreddamento della passione da parte di Simenon, un po' per il soprannome di "segretario della Baker" con cui iniziavano ad indicarlo e un po' per le voci che iniziavano a girare"... Simenon è diventato il cavalier servente della Baker...". Lo scrittore stesso iniziò a temere che se quella storia fosse andata avanti ancora un po', lui, ancora non certo famoso, rischiava di diventare Mr. Baker.
Ma se invece il numero zero fosse stato completato? Nella improbabile ipotesi che avesse trovato un editore e una serie di collaboratori, l'allora sconosciuto nome di Simenon, sarebbe stato comunque un'appendice di quello della Baker che allora era al massimo della celebrità e della fama. 
Una volta uscito, quanto sarebbe durato il giornale?... probabilmente tanto quanto il successo della soubrette, tanto quanto sarebbe iniziato il tramonto della Baker, per l'età, per l'arrivo sulla scena parigina di nuove star, per abitudine...? E chi mai avrebbe continuato a comprarlo? A quel punto la moglie di Georges avrebbe scoperto (o fatto finta di scoprire) la tresca e magari lo avrebbe lasciato? E la reputazione che Simenon si stava faticosamente ritagliando tra le testate e le riviste popolari si sarebbe prosciugata? E il famoso "programma Simenon" come apprendistato a tappe per arrivare dalla letteratura che chiamava alimentare ai romans durs,  rischiava di arenarsi?


Queste domande dovevano girare vorticosamente nella testa di Georges e forse tutti quegli interrogativi rimettevano in moto un po' di senso pratico (e critico) che faceva percepire più nitidamente la sua relazione con la Baker, con tutto quello che le girava intorno e le possibili conseguenze... Come la smodata passione per la star aveva fatto divampare il sacro fuoco della rivista, così il ritorno con i piedi a terra e la sua determinazione nel diventare un romanziere, ne decretò la fine con la rinuncia al progetto. E questo fu un segnale, dal momento che da lì iniziò il tramonto della relazione tra Josephine e Georges. Seppellito il Josephine Baker Magazine, la star continuò a mietere successi, anche senza giornale. Simenon lasciò Parigi, ma si rituffò totalmente nella scrittura. E Tigy, ignara o consapevole del tutto, conservò il marito.

mercoledì 5 maggio 2021

SIMENON SIMENON "SOUVENIR" - DESTINO, LEGGE E GIUSTIZIA

"...Credo che non esistano dei colpevoli. L'uomo è un essere talamente poco attrezzato per affrontare la vita che parlare di una sua colpa è quasi farne un superuomo. Come può essere colpevole? Io ce l'ho molto di più con con capo di stato che sacrifica tutto per la sua piccola gloria, più di quanto non ce l'abbia con un clochard sotto un ponte che, alla prima occasione, ruba un portafoglio... mio Dio, è assolutamente naturale... come non ce l'ho con un malvivente di Marsiglia... o con i córsi arrivati a Parigi. Tutta questa gente non può scegliere, conduce la vita che inevitabilmente la Società ha imposto loro fin dalla nascita..."Chi parla è Simenon. Chi stuzzica questo suo nervo scoperto è Francis Lacassin in una delle sue numerose interviste allo scrittore.Come abbiamo avuto occasione di ripetere più volte, Simenon non si faceva scappare occasione per ribadire la sua convinzione che la vita di certi uomini fosse quasi predestinata. E qui si parla di clochard, diseredati, dei reietti della società. Ma questa sua convinzione tocca anche individui più fortunati e ben più su nella scala sociale. Ad esempio parlando dei Maigret e più in generale della macchina della giustizia, lo scrittore ricorda ".... i suoi (di Maigret) scontri con certi giudici istruttori, mondani e venerabili che a quel tempo erano reclutati nella classe borghese, e che iniziavano il loro lavoro senza conoscere nulla degli uomini, facendo leva unicamente sui precetti borghesi che erano stati loro inculcati. E allora, che tipo di giustizia volete che tutto questo produca?...". E qui Simenon, oltre a ribadire che anche personaggi come i giudici procedono su dei binari predeterminati, introduce un'altro concetto: si può esercitare la giustizia senza conoscere a fondo gli uomini, il loro retroterra, le motivazioni dei loro comportamenti e, come conseguenza di quanto detto prima, a quel punto è giustizia incolpare e condannare un uomo che non aveva, secondo lo scrittore, altra scelta?Ma qui entriamo in una problematica su cui la filosofia, la sociologia, la psicologia e la letteratura si interrogano da secoli: l'uomo è un essere predestinato o ha il potere sovvertire i condizionamenti cui, da quando, nasce viene sottoposto? Sull'argomento sono stati scritti un numero sterminato di libri, sono state formulate talmente tante teorie da nomi di tale livello, che non saremo certo noi, in queste poche righe ad aggiungere nemmeno qualche parola in merito.Approfondiamo invece quello che Simenon pensava in proposito, che poi è racchiuso, se vogliamo banalizzare, in quel soprannome affibbiato al commissario Maigret, "l'accomodatore di destini".
E in merito ai cosiddetti delinquenti sottolinea "per loro la delinquenza è assolutamente naturale, vi sono nati e cresciuti.... quando all'età di nove o undici anni, sulla strada, già ricevono delle coltellate, cosa pretendete che diventino? La delinquenza è del tutto naturale...".Ma la critica di Simenon, dopo aver colpito i giudici, si estende dalla responsabilità del criminale alla punizione che poi la società organizza per quesi individui. E si scaglia contro metodi che ritiene ripugnanti. "...Oggi si fanno delle campagne contro gli animali in gabbia. E gli uomini in gabbia, allora? Perché noi, ancora oggi, mettiamo degli uomini in stanze non più grandi di una gabbia di un leone, a volte anche più piccola, e anche quella con delle sbarre. L'idea che si possa riservare un tale trattamento ad un essere umano mi rivolta, mi fa ribollire il sangue...".
Così Simenon alla fine degli anni sessanta.