giovedì 18 marzo 2021

SIMENON SIMENON "REPORT" - SIMENON, AUDIARD ET LE TRIANGLE D'OR DE "LA QUALITÉ FRANÇAISE"

Diacritik - 09/03/2021 - Jacques Dubois - Benoît Denis, qui fut jadis coéditeur de Georges Simenon en Pléiade, a eu la belle idée de publier en un gros volume trois scénarios de films tirés de romans de l’auteur liégeois, avec le grand Michel Audiard aux dialogues. Ce sont Du sang à la tête (intitulé chez Simenon Le Fils Cardinaud, 1942), Maigret tend un piège, 1951 et Le Président, 1958. Tout cela, c’était avant l’école de la Nouvelle Vague qui ironiquement baptisa le grand cinéma populaire et commercial des années 50-70 du label de « qualité  française » et mit du même coup fin à sa domination. L’ouvrage de Benoît Denis tourne autour de ce que ce critique nomme le triangle d’or et qui compte un écrivain à répertoire policier, Georges Simenon, un comédien bientôt monstre sacré, Jean Gabin, et un dialoguiste-scénariste, Michel Audiard, celui-ci jouant les go-between en quelque sorte. Les trois personnalités figurent sur la jaquette du présent volume, avec le jeune Audiard un peu en retrait et sans chapeau. Dans les trois scénarios publiés ici, le triangle est parfaitement formé et l’amusant est qu’il s’y trouve également un roman psychologique (Le Sang à la tête), un roman policier (Maigret tend un piège) et un roman politique (Le Président)...>>>


mercoledì 17 marzo 2021

SIMENON SIMENON. ASCOLTIAMO IL BATTIBECCO TRA L'ASTUTA FELICIE E IL COMMISSARIO MAIGRET

L'ultima uscita maigrettiana degli audiolibri della Emons è "Felicie". Un romanzo che mette a nudo la tenerezza nei confronti di una ragazza terribile, ma indifesa, anche se il commissario non può far a meno di scontrarsi.

SIMENON SIMENON. ÉCOUTONS LES PRISES DE BEC ENTRE LA RUSÉE FÉLICIE ET ​​LE COMMISSAIRE MAIGRET
Le dernier numéro maigretien des livres audio Emons est "Felicie". Un roman qui révèle la tendresse de Maigret envers une fille terrible mais sans défense, même si le commissaire ne peut s'empêcher de se confronter à elle.


Siamo al numero 22 dei romanzi di Maigret da ascoltare, così come li produce la Emons per la quale, tra i tanti scrittori cui da voce, Simenon è tra i preferiti. E non solo per i cosiddetti romans durs, ma anche i Maigret che hanno tutti la voce di Giuseppe Battiston. Ed è ormai un classico, perché l'attore friulano è l'interprete di tutte le inchieste del commissario simenoniano che la Emons ha pubblicato. Una simbiosi che si consolida ad ogni nuovo audiolibro che viene editato.
Ma veniamo al romanzo che Simenon vede pubblicato da Gallimard nel 1944. Si svolge in una fantomatica Jeanneville, un paesino inventato e collocato nella campagna a nord di Parigi. Maigret è qui per indagare sulla morte di un certo Lepie, assassinato da un colpo di pistola nella sua casa. Il caso non sembra particolarmente complicato, ma ci si mette di mezzo la giovane cameriera del morto, appunto Felicie, burbera, piena di contraddizioni e che, nonostante gli scontri che dovrà sostenere con lei, il commissario trova fragile e tenera. E quel atteggiamento le viene soprattutto dalla volontà di voler difendere a tutti costi il suo innamorato, che invece  alla fine sarà solo un falso sospettato.
"Il commissario sbuffava. - racconta Simenon - Lo sapevano tutti che Maigret si metteva a sbuffare come un orso quando qualcuno gli ricordava Félicie, quella ragazza gli aveva dato più filo da torcere di tutti i «duri» che aveva spedito in galera." 
Insomma la mano di Simenon traccia un ritratto femminile di un certo spessore. Questa ventiquattrenne che sembra avere una scorza dura, lascia invece trapelare un'insicurezza che la rende un po indifesa, nonostante le alzate dì testa e il suo atteggiamento scostante. La sensibilità dello scrittore trasfusa nell'empatia del commissario, mette in luce la Felicie nascosta e più vera, in ambiente povero, dove l'essenziale è lo scopo del lavoro e dove l'amore è una sogno che quando si concreta da alla vita tutto un altro senso.

martedì 16 marzo 2021

SIMENON SIMENON "REPORT" - TEATRI APERTI ARRIVA GEORGES SIMENON


La Nuova Sardegna - 13/03/2021 - Si riaccendono i riflettori su «La Grande Prosa». Il Cedac riapre i teatri in Sardegna e riaccoglie il pubblico in sala per una stagione primaverile. L’attesa ripartenza riguarda Sassari e Cagliari. Sono sei gli spettacoli in cartellone da aprile a giugno. Al Comunale si parte l’11 aprile fino all’ 8 giugno, al Massimo dal 13 aprile al 6 giugno. Posti limitati al 25 per cento della capienza e rispetto delle norme di prevenzione anti-Covid. «Dunque un aumento dei costi, minori entrate al botteghino e responsabilità gravosissime – dice il presidente Cedac Antonio Cabiddu – un impegno che onoriamo nella convinzione che il teatro e la cultura siano parte integrante e irrinunciabile dello sviluppo della società». L’inaugurazione, 13-18 aprile a Cagliari, 11-12 a Sassari, è affidata a «La camera azzurra» di Georges Simenon... >>>

lunedì 15 marzo 2021

SIMENON SIMENON "REPORTER" - LES MUSIQUES D'ADAPTATION DE GEORGES SIMENON


RCF - 09/13/2021 - Georges Simenon est un phénomène littéraire à plus d'un titre et nous explorons aujourd'hui l'univers musical qui entoure les adaptations de ses romans. De par sa production de plus de 400 romans, de par ses ventes, de par ses traductions à travers le monde et de par son style, reconnaissable dès la première ligne alors que ce dernier, avec un vocabulaire très simple, voulait pourtant gommer toute forme stylistique. Très rapidement et dès les années 30, le cinéma s'est intéressé à cette œuvre en en faisant l'une des plus adaptées à l'écran. Adaptations dans lesquelles on retrouve les romans que Georges Simenon aimait appeler « romans durs » à ceux qui couvraient les enquêtes du commissaire Maigret. Au programme de cette émission, Maigret voit rouge de Francis Lemarque et Michel Legrand, L’aîné des Ferchaux de Georges Delerue, Le chat, La veuve Couderc et Le train de Philippe Sarde, Equateur de Serge Gainsbourg et La boule noire, L'escalier de fer et de La mort d'Auguste de Jean Musy...>>>

domenica 14 marzo 2021

SIMENON SIMENON WEEKEND N.4. GLI INIZI NEGLI ANNI '20 - LES DÉBUTS DANS LES ANNÉES 20


La prima produzione letteraria di Simenon si svolse nell’ambito di quella letteratura popolare che, come leggerete negli articoli,  fu una importante palestra di scrittura. Tra racconti, romanzi e romanzi brevi,  e firmando con oltre venti pseudonimi, i titoli di questo primo periodo furono circa duecento e più di mille per i racconti. 


La première production littéraire de Simenon se déroula dans le cadre de cette littérature populaire qui, comme vous le lirez dans les articles, fut un important terrain d’entraînement à l’écriture. Entre les nouvelles, les romans et les romans courts, signés de plus de vingt pseudonymes, les titres de cette première période furent d’environ deux cents pour les romans et plus de mille pour les contes


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venerdì 12 marzo 2021

SIMENON SIMENON WEEKEND - DA OGGI IL QUARTO NUMERO



Quarto numero e un primo mese di vita. Il nostro supplemento del weekend, almeno a stare alle reazioni dei lettori, sta piacendo, forse anche per il suo taglio monografico che permette di approfondire argomenti meglio che in un post. Da oggi  quindi il nuovo numero sarà online, come ogni venerdì. Non vogliamo scoprirci troppo con il tema trattato, ma possiamo dire che riguarda un periodo della vita del romanziere molto importante per la sua produzione, ne quale farà molte esperienze sia per quanto riguarda la scrittura che per la conoscenza del mondo editoriale. Quasi quasi potremmo dire Simenon sia nato scrittore, ma non è così o perlomeno non è proprio così. C'è comunque un mestiere da imparare ed esperienze da accumulare. Ma non diciamo di più... Vi lasciamo scoprire tutto questo direttamente in questo numero

SIMENON SIMENON WEEKEND – AUJOURD'HUI LE QUATRIÈME NUMÉRO

Quatrième numéro et un premier mois de vie. Notre supplément du week-end, à voir du moins les réactions des lecteurs, semble plaire, peut-être aussi grâce à sa formule monothématique, qui permet d'approfondir des arguments mieux que dans un billet unique.
Dès aujourd'hui donc le nouveau numéro sera en ligne, comme chaque vendredi. Nous ne voulons pas en dévoiler trop sur le thème traité, mais nous pouvons dire qu'il est consacré à une période de la vie du romancier très importante pour sa production, lors de laquelle il fera de nombreuses expériences, autant en ce qui concerne l'écriture que la connaissance du monde éditorial. On aurait presque pu dire Simenon est né écrivain, mais en réalité il n'en est pas ainsi, ou du moins pas tout à fait. Car il s'agit d'un métier à apprendre et d'expériences à accumuler. Mais n'en disons pas davantage… Nous vous laissons découvrir tout cela directement dans ce numéro. Bonne lecture !

giovedì 11 marzo 2021

SIMENON SIMENON "REPORT" - C'ERA UNA VOLTA IL BAR

Rivista Studio - 09/03/2021 -  Davide Coppo - Sono le cinque del mattino al bar Maxim’s, uno dei club più in voga di Bucarest. Davanti a una schiera di bottiglie di champagne, il trentenne Georges Simenon inizia a parlare con un uomo seduto vicino a lui. Non scorre, a quell’ora, soltanto vino francese, ma whisky e altri superalcolici, eppure l’atmosfera non è quella che ci si potrebbe immaginare dopo una notte di eccessi: anzi, si respira «un clima piacevolmente rilassato», in cui Simenon individua artisti, un magistrato ed esperto di diritto internazionale, un dotto rumeno, un ex ministro. È una scena descritta con più dettagli in Europa 33, una raccolta di reportage di viaggio scritti da Simenon dal Belgio a Istanbul in un anno cruciale per il mondo, in cui lo scrittore misura il polso al continente in equilibrio precario tra le due guerre. Non è un episodio fondamentale, ma apre una finestra su un mondo – quello dei caffè, dei bar, dei ristoranti e dei club – che per oltre un secolo è stato il laboratorio in cui si progettavano le innovazioni politiche, culturali, economiche e sociali dell’Europa...>>>

martedì 9 marzo 2021

SIMENON SIMENON. DENIS TILLINAC, LECTEUR PASSIONNÉ DE SIMENON

L'admiration de Tillinac pour Simenon et l'influence du second sur le premier

DENIS TILLINAC, LETTORE APPASSIONATO DI SIMENON
L'ammirazione de Tillinac per Simenon e l'influenza del secondo sul primo


Le romancier et essayiste Denis Tillinac, disparu le 26 septembre dernier, était un grand lecteur de Simenon. Son essai Le Mystère Simenon, paru en 1980 aux éditions Calmann Lévy, réédité dans la collection La Petite Vermillon en 2003, est une analyse originale de l’œuvre de Simenon et en même temps un exercice d’admiration. Ce que l’on sait moins, c’est que Denis Tillinac ne perdait pas une occasion de faire allusion à Simenon dans ses propres romans et même dans les essais qu’il a signés, notamment aux éditions de La Table Ronde.
Déjà dans Le Rêveur d’Amériques, paru la même année que son essai sur Simenon, Ricky, le héros du roman, séjournera à Port-en-Bessin « un petit port de pêche de la côte normande – parce que Simenon y avait inscrit diverses intrigues ». Dans Spleen en Corrèze (1984), Tillinac raconte ses premières expériences de journaliste localier et pense au romancier belge : « J’ai choisi ce métier parce qu’il m’introduit au cœur des choses sans exiger de moi la moindre adhésion (…) Ma présence aux « événements » dont je rends compte dans La Gazette ressemble à l’attitude des héros de Simenon. Comme moi, ils subissent avec une indifférence pâteuse la donne du monde extérieur. Ils ne jugent jamais. Juger quoi, au nom de quoi ? ». Quelques années plus tard, dans L’Irlandaise du Dakar, en 1986, il évoque l’Afrique coloniale de Simenon, certes différente de celle qu’il découvre sur la course du Dakar. Et dans Un léger malentendu, roman qui revient sur les événements de mai 68, le narrateur fuit la capitale sur son solex et reprend le chemin de Moulins, au cœur de sa campagne bourbonnaise : « Nous allions à Paray-le-Frésil, reconnaître les décors de L’Affaire Saint-Fiacre de Simenon, qui a peint d’après nature le déclin des aristos bourbonnais ».
Lors de la disparition de Simenon en septembre 1989, Tillinac signe un bel hommage au romancier belge dans L’Evénement du jeudi qui commence par ces mots : « J’ai découvert Simenon à l’âge où l’on cherche dans les livres de quoi comprendre son époque et il m’a semblé que les vicissitudes de la conscience moderne se reflétaient dans la fausse platitude de ses romans, plus crûment que chez les théoriciens de l’absurde ou de la "déconstruction" ». Dans ses essais, Tillinac ne manque jamais de faire allusion à Simenon, avec par exemple un canal, décor privilégié de nombreux romans simenoniens (Dernier verre au Danton, 1996). À l’occasion d’un séjour à Cayenne, il écrit Le Bar des palmistes (1997), et dans la torpeur de cette ambiance moite, l’œuvre de Simenon n’est pas loin : « Rien n’a d’importance au Bar des palmistes : on y ressent cette vacance de l’être si bien décrite par Simenon dans ses romans tahitiens, Touristes de bananes ou Le Passager clandestin ». Dans Les Masques de l’éphémère, publié en 1999, l’hommage à Simenon est patent : « Simenon a sans doute achevé l’histoire de nos littératures en peignant sur le vif un antihéros qui synthétise l’homme sans qualités de Musil, le Meursault de Camus et le Roquentin de Sartre : une concrétion déracinée, socialement équivoque comme le petit bourgeois, comme lui flouée de l’histoire, et comme lui fétu girouettant au gré des pulsions innommables ».On pourrait citer bien d’autres exemples dans l’œuvre de Denis Tillinac : son admiration pour Simenon est constante au cours de quarante ans d’écriture. Le jeune journaliste s’était fait remarquer après la publication de son Mystère Simenon en 1980. Peu après sa disparition, son dernier livre est paru aux Presses de la cité, Le Patio bleu (novembre 2020). Ce roman lucide et désenchanté contient les thèmes chers à Tillinac et dans cet ultime regard sur notre société, Simenon n’est pas absent, comme en témoigne cet extrait où le narrateur fait partager ses goûts littéraires à un ami : « Mon seul titre de gloire aura été de l’initier à Simenon. Par curiosité, j’avais acheté Le Grand Bob, toujours chez un bouquiniste, je n’avais pas les moyens de m’offrir des livres neufs. Ce roman m’avait subjugué. J’en ai lu d’autres, par dizaines. J’ai prêté Trois chambres à Manhattan à Fabrice et sa conversion fut immédiate. Pendant des mois nous avons vécu dans le sillage ombreux de Simenon, hantant la nuit venue les bars à entraîneuses de Montmartre, pour l’ambiance. » Dans toute son œuvre, Denis Tillinac a fait surgir Simenon, pour traduire une atmosphère, pour évoquer un lieu, et surtout pour évoquer les inquiétudes et les angoisses de l’homme de son siècle.
Bernard Alavoine

sabato 6 marzo 2021

SIMENON SIMENON WEEKEND N°3 - GLI INCIPIT - LES INCIPITS

COLPEVOLE, PREDESTINATO O INNOCENTE ? • 
La colpevolezza è una cosa troppo seria e complicata per lasciarla in mano ai magistrati giudicanti. Questa, in maniera un po’ cruda e decisamente sintetica è l’idea che Simenon aveva sulla corrente amministrazione della giustizia. “...Credo che non esistano dei colpevoli. - spiega il romanziere - L’uomo è un essere talmente poco attrezzato per affrontare la vita che parlare di una sua colpa è quasi farne un superuomo. Come può essere colpevole?...”.

MAIGRET AU TRIBUNAL • Lorsque Maigret mène une enquête, ce qui l’intéresse, c’est de découvrir la personnalité de ceux qui sont impliqués dans un crime, de traquer la part d’humanité dans un suspect ou un coupable. C’est donc avant tout une enquête psychologique, et le côté judiciaire a moins d’importance pour lui. Ce qui fait que tout l’appareil des procès le met mal à l’aise, et s’il est obligé d’y assister, c’est souvent contre son gré.

COMPRENDERE E NON GIUDICARE • ... Non credo ai criminali, alla responsabilità di alcun criminale. Li trattiamo come non umani. Li mettiamo in celle di contenimento. Li rinchiudiamo in vere gabbie, come delle belve. Sono i medici e gli psicologi che dovrebbero giudicare gli uomini e non dei magistrati. O invece, - siccome si fanno degli stages in tutti i mestieri - bisognerebbe che prima di poter giudicare gli altri, i magistrati passassero sei mesi in una prigione, come detenuti...

DEUX POINTS DE VUE SUR LA JUSTICE , MAIS UN SEUL ET MÊME CONSTAT • Les questionnements de Simenon sur le fonctionnement de la justice trouvent une illustration dans plusieurs romans où il décrit un procès au tribunal. Par exemple Cour d’assises (1937) et Les Témoins (1954). Dans le premier, le point de vue est placé du côté de l’accusé, tandis que dans le second, nous sommes du côté du président de la cour

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