Dall'alto, Chrysler Ghia - Facel-Vega - Mercedes 300 Sc |
Tornato in Europa nel '57, quando cercava in Svizzera un posto per sistemarsi adeguatamente, scorazzava per le strade elvetiche con una Mercedes 300 S cabriolet. Invece, quando tornava a Parigi, usava per spostarsi in città un 'auto che ritirava dal garage Duchamp, una Dodge station wagon bianca, la stessa con cui era sbarcato a Le Havre con tutta la famiglia, quando nel '55 aveva lasciato gli Usa per far definitivamente ritorno in Europa.
Invece una MG nera, quella personale di Denyse, che lei non la utilizzava quasi mai, alla fine fu regalata al figlio di Georges, Marc, e alla moglie Francette.
Nel '61 Georges e Denyse fanno "shopping" al Salone dell'Auto di Ginevra. Denyse viene colpita da una Chrysler rossa carrozzata dall'italiano Ghia. Il modello è esclusivo.
Racconta lo scrittore in Memoire intimes: " Il prezzo è sconvolgente, ma non lo è anche la carrozzeria? La compro per D.; firmo un assegno e Ghia mi promette di consegnarci l'auto a Enchadens subito dopo la chiusura del salone.
D. è raggiante.
Compriamo un'altra macchina, più piccola e meno lussuosa per accompagnare i bambini a scuola, quando le condizioni atmosferiche non richiedano l'uso della meno comoda Land Rover. Passiamo davanti allo stand della Rolls Royce e D. mi sussurra nell'orecchio:
- Perché non te ne regali una?
Ci ho pensato più di una volta nel corso della via, attratto com'ero da quel motore così duttile e silenzioso, dai sedili morbidi e confortevoli. Ma non ho mai ceduto alla tentazione perché la Rolls è diventato un simbolo, il marchio di uno status e di una classe sociale, e io non appartengo ad alcuna classe, soprattutto non a quella dei proprietari di Rolls Royce.
- Ma no... lascia stare..."(é Denyse che parla)
Nessun uomo le ha mai resistito, lo ha detto, lo ha ripetuto, scritto. La Rolls costa poco più della Chrysler-Ghia e ha il vantaggio di durare dieci o vent'anni, di non passare mai di moda e di conservare intatto il suo valore... Come per caso, il rappresentante della Rolls per la Svizzera mi riconosce, probabilmente per via della televisione o delle fotografie sui giornali.
- Prego signor Simenon...Entri... Si accomodi al volante...
La tentazione si fà sempre più forte e questa volta cedo. Mi consegneranno anche quella alla chiusura del Salone. E dire che all'epoca il concessionario per la Svizzera aveva diritto a sole quattro macchine all'anno, e ci volevano in media sei mesi per ottenerne una.
Quel modello, che guiderò a lungo, che i miei autisti continueranno a guidare per me, che terrò per dieci anni senza un guasto e senza un problema, si chiama Blue Mist, nebbia azzura, per via del suo colore azzurro spento".
Ma torniamo al periodo d'oro di Epalinges. I visitatori raccontano di un garage dove brillavano una Jaguar, una Bentley, una Facel-Vega, una Chrysler e una Mercedes.