Tra qualche giorno, meno di venti, un'icona dal cinema compirà ottant'anni parliamo di Brigitte Bardot, un'altra donna e attrice che
in qualche modo ha girato intorno a Simenon. B.B. infatti interpretò il ruolo di Yvette ne
En cas de malheur (titolo italiano "La ragazza del peccato"), tratto dall'omonimo romanzo uscito nel '56 (
Presses de La Cité).
Il film fu diretto da Claude Autant-Lara, il quale proprio nell'agosto
di 55 anni fa' stava lavorando alle fasi finali del film, che avrebbe
debuttato nelle sale in Francia dopo la metà di settembre. Accanto a lei un altro mito Jean Gabin, anche lui un attore simenoniano per eccellenza con alle spalle una decina di film tratti dai romanzi di Simenon e per tre volte commissario Maigret su grande schermo.
Il romanzo di Simenon è un riuscito quadretto della storia di un grande
avvocato, interpretato dall'altrettanto grande Jean Gabin, della piccola
delinquente, cui dà corpo la Bardot, che fa della bellezza e della
seduzione allo stesso tempo le sue armi e la sue monete di scambio, e
poi di un sottobosco di figure ambigue da Mazzetti, la figura del
fidanzato italiano, a Janine, l'equivoca
femme de chambre.
L'avvocato Gobillot, sposato e rispettabile, amico di ministri, é
l'amante di Yvette. La tiene in un bell'appartamento e a controllarla
c'è una
femme de chambre, Janine. Ma Janine fa parte di un
triangolo insieme ai due? Non si sa chiaramente, ma c'é il ragionevole
dubbio. Mazzetti, ignaro di questo probabile triangolo, non tollera il
rapporto tra Yvette e Gobillot. Non mancano poi altri amanti occasionali
che la conturbante Yvette attrae come il miele fà con le mosche. In
questo intreccio di rapporti Simenon si destreggia bene nel romanzo,
sullo schermo, come al solito si perde un po' dello spessore
psicologico, ma a dar smalto alla vicenda ci pensa il formidabile Jean
Gabin e la strepitosa (
almeno fisicamente, all'epoca aveva 24 anni)
Brigitte Bardot che a fronte di un mostro sacro, come l'attore francese
non ne esce poi così male, essendo certo già molto famosa, ma forse non
ancora del tutto matura come attrice.
Simenon portò a termine la stesura del romanzo poco dopo essere tornato
dai dieci anni di soggiorno americano. Nel novembre del '55 si era
installato al
Golden Gate, un lussuoso residence al centro di Cannes, ad un centinaio di metri dal mare, dove visse quasi due anni. Oltre ad
En cas de malheur, vi scrisse
Un échec de Maigret, Le petit Homme d'Arkangelsk, Maigret s'amuse, Le fils, Le Nègre, Strip-tease.
Era in un periodo d'intermezzo della sua vita, tornato dall'America,
non ancora stabilito in Svizzera che sarà il suo paese per oltre
trent'anni, fino alla sua morte. Eppure la sua creatività non ne
risente, il suo ritmo è regolare e gli consentono così di regalarci una
vicenda a tinte
noir ed un amaro epilogo dove i "poveracci" finiscono sempre per pagare e gli "altolocati", vengono appena sfiorati dalle tragedie.