mercoledì 7 novembre 2012

SIMENON... AVREBBE VOTATO OBAMA?


Oggi era d'obbligo. Le agenzie di stampa americane stanotte hanno battutto la notizia che ormai Obama ha vinto le elezioni per il suo secondo mandato. Ovviamente come tutte le elezioni, ha creato dei felici e degli scontenti anche se il momento mondiale poco felice (per usare un eufemismo) sta invece creando ovunque molto scontento.
Obama sarà felice di aver riconfermato il suo mandato, ma si ritrova per le mani la patata bollente della crisi economica e sociale per i prossimi quattro anni che rischiano di essere quelli più difficili.
Questo fatto si aggacia un po' anche alla vita di Simenon che visse ben dieci anni in Usa, anche se sappiamo che non prese mai la cittadinanza statunitense (arrivò ad essere un "residente permanente") e quindi non votò mai. Quando arrivò lui nel '45 erano appena sei mesi che si era insediato il democratico Henry Truman, che passò alla storia per il primo drammatico bombardamento nucleare a Hiroshima e Nagasaki, per l'inizio della guerra fredda con l'Urss, ma anche per il piano Marshall, notevoli aiuti all'Europa per contribuire a risollaversi dalle macerie del conflitto. Nel '53, mentre Simenon era a Shadow Rock Farm, la sua fattoria vicino Lakeville (Connecticut) aveva da poco terminato la stesura di un'inchiesta del suo commissario, Maigret a peur, fu eletto un presidente repubblicano  detto "Ike", che pure continuò il New Deal intrapreso dal predecessore democratico di Truman, Roosvelt, per superare la crisi economica dei primi anni '30. L'elezione precedette di poco la nascita del suo terzo figlio, l'unica femmina, Marie-Jo, molto affezionata al padre, ma che morirà suicida a Parigi a solo venticinque anni.
Simenon tornò definitivamente in Europa nel marzo del '55 e quindi visse solo i primi due anni di presidenza Eisenhower e fu testimone del periodo del maccartismo con la caccia ai comunisti d'America, ai loro sostenitori e simpatizzanti. Questo è il razzismo erano due elementi della libera e democratica America, che lo vedevano nettamente contrario, come era stato decisamente contro le prove delle bombe atomiche nelle isole del Pacifico che Truman aveva incoraggiato.
Quella del titolo è decisamente un domanda provocatoria. Intanto crediamo che Simenon non avrebbe votato. Questo però non significa che non avesse delle sue convinzioni, non tanto in stretto senso elettorale, ma in termini politici più ampi. Ovviamente siamo quasi a sett'anni da quel periodo e l'America di oggi non è quella di ieri, i democratici e i repubblicani non sono obiettivamente comparabili a quelli dell'epoca.
Certo la storia molto americana del self-made man, addirittura di colore, che diventa presidente (anche sfrondato da tutti i luoghi comuni e le semplificazioni del caso) anche simbolo del superamento di quel razzismo, cosi radicato nella mentalità americana (anche se le radici non sono state ancora estirpate del tutto), molto probabilmente sarebbe piaciuta a Simenon. E anche quel programma di Obama che si occupa più dell'uomo comune e dei suoi problemi di salute, che non dei banchieri, avrebbe trovato il romanziere più che d'accordo.
Da qui però a concludere che avrebbe votato Obama ce ne corre e molto. Ma certo alcune affinità culturali e convinzioni sociali, avrebbero potuto far pendere l'ago della bilancia più per Obama che non per Romney. Ma questo nel suo intimo, senza certo andare a sostenere in giro la causain cui credeva e tanto meno (se ne avesse avuto diritto), ad andare ad infilare la scheda nell'urna del candidato democratco. Magari sarebbe rimasto a casa a guardare i risultate in televisione e, in cuor suo, avrebbe gioito per l'elezione del meno lontano dalle sue convinzioni (anche perchè lo sfidante è un ricco e milionario e Simenon, anche se molto ricco anche lui, non aveva affatto simpatia per quel tipo di gente).

martedì 6 novembre 2012

SIMENON CELEBRATO AL "THE REMAKES MARKET" DI LOS ANGELES

L'edizione  2012 aprirà i battenti a Los Angeles giovedì prossimo. Si tratta del The Remakes Market, la manifestazione dedicata al commercio dei diritti per l'adattamento, a livello internazionale, di opere, classiche e moderne, per il cinema, per la televisioneper la letteraturaper la graphic novel, ma anche per i testi giornalistici e i documentari.
All'avvenimento ha dedicato spazio anche l'ultimo numero del settimanale Variety che riporta come, nell'edizone di quest'anno (8-9 novembre), sarà celebrata la figura di Georges Simenon, dai cui romanzi, come ormai saprete, sono state tratte oltre 60 opere cinematografiche.
"La maggior parte dei personaggi di mio padre costituiscono un elemento molto adatto per il cinema - ha dichiarato il figlio John Simenon, che si occupa di diritti del padre romaziere.L'omaggio a Simenon sarà promosso, nell'
Hotel "W" a Hollywood, da Basic Lead, il gruppo di comunicazione che organizza The Remakes Market e dall'Ile de France Film Commission, che mira ad attirare i registi statunitensi in Fancia per le prossime produzioni e in particolare a Parigi, set ideale per eventuali adattamenti dei romanzi di Simenon.Il direttore esecutivo della Ile de France Film Commission, Olivier René Veillon, ha commentato "Parigi non è solo la cornice, ma il personaggio più misterioso dei romanzi di Simenon".
Il tributo a Simenon non poteva cadere in un momento più propiziovisto che
il fondatore del festival, Patrick  Jucaud, ha comunicato che la casa editrice Penguin alla fine dell'anno pubblicherà i romanzi delle inchieste di Maigret, tradotte in inglese per il mercato degli Stati Uniti.
Insomma dopo la Spagna quindi anche negli Stati Uniti riparte la pubblicazione della serie di Maigret che conferma ancora, e in ogni parte del mondo, la sua sorprendente attualità. 
Questa ripresa della visibilità di Simenon, dei suoi romanzi, delle sue riduzioni cinematografiche e televisive anche sul mercato statunitense è di una particolare rilevanza, specialmente perchè questo svolge una funzione di traino che esercita poi sugli altri paesi. E al The Remakes Market gli operatori di imprese mediatiche arriverano da varie parti del mondo. Una platea che si ritroverà a celebrare un autore come Simenon e un personaggio come Maigret che ormai da quasi un secolo stimolano la curiosità, l'interesse e la passione di tanta gente in tutto il mondo.

lunedì 5 novembre 2012

SIMENON RACCONTATO PER SCHEMI E GRAFICI

Gli angoli di osservazione dell'uomo per Simenon erano tantissimi. Qui vogliamo però limitarci a due sole, che partono da sue definizioni.
L'uomo orizzontale  "... è come dire l'uomo in tutto il mondo...".
L'uomo verticale "...sta a simbolizzare i diversi strati sociali... ".
Bene queste due definizioni, uscite nel 1982 da un'intervista con Maurice Piron  e Robert Sacré, sono una specie di piano cartesiano con tanto di ascisse e ordinate.
Incrociando l'orizzontale con il verticale si potrebbe addirittura creare una mappa infografica (ci mettiamo anche a copiare quelle che pubblica settimanalmente l'inserto "La Lettura" del "Corriere della Sera"...!) che racchiuda un po' tutto l'universo simenoniano. E così, pian piano ci è venuta l'dea di tentare una sfida in un campo assolutamente nuovo per noi, ma che a nostro avviso, nelle sue versioni professionali (non certo in quella che, quasi per divertimento, vi sottoponiamo) potrebbe essere un modo futuro per descrivere e informare su argomenti vasti e complessi, offrendo visuali panoramiche e dettagli importanti attraverso grafici, schemi, diagrammi, etc...Speriamo che l'esperimento non sia un crash e confidiamo nella vostra comprensione.


Cliccare una sola volta sul grafico per ottenere una versione ingrandita.

domenica 4 novembre 2012

SIMENON "RACCONTA" MAIGRET

Prima o tra le prime presentazioni. E' uscita ieri sulle pagine di TuttoLibri de La Stampa, a firma Bruno Quaranta.
Si tratta della prima raccolta di quei racconti che Georges Simenon scrisse a partire dai primi anni trenta e che si affiancavano ai romanzi delle inchieste del commissario Maigret.
Adesso inizia a riproporceli Adelphi che ha ormai pubblicato tutti i romanzi del celebre commissario e li propone al pubblico di appassionati che, come abbiamo già detto ieri, gli ha garantito anche questa volta un bell'esordio nelle classifiche.
Bruno Quaranta sottolinea nelle righe di presentazione di come, per questa prima raccolta, la solita fotografia d'autore e d'atmosfera sulla copertina gialla sia stata sostituita da un disegno.
Si tratta infatti di un particolare di una locandina di uno dei tanti film tratti dai romanzi di Simenon, Maigret dirige l'enquete (diretto da Stanley Cordier e uscito nel 1956).
Il quotidiano torinese ha sempre un occhio attento e sensibile alle opere di Georges Simenon ed è spesso un passo avanti agli altri nelle presentazioni e nella segnalazioni delle sue novità.
Chi l'avesse perso, dovrà attendere qualche giorno e poi protrà ritrovarlo anche sul web. Seguite la nostra rassegna stampa, perché ovviamente lo segnaleremo tempestivamente.

sabato 3 novembre 2012

SIMENON. MAIGRET RISPUNTA NELLE CLASSIFICHE... AL SECONDO POSTO


Nemmeno due settimane. In alcune zone d'Italia forse meno. Da tanto è apparso nelle librerie Rue Pigalle e altri racconti, il primo volume delle inchieste del commissario Maigret che non sia un romanzo. Adelphi ha infatti esaturito la pubblicazione di tutti i romanzi con Maigret e il signor Charles prima dell'estate ed ora va avanti mettendo insieme i racconti (nove per la precisione in questa prima raccolta- vedi Maigret continua Pigalle con i racconti e Ancora sul nuovo Maigret Rue Pigalle) scritti diverse volte da Simenon per dei giornali e poi spesso ripubblicati in un volume.
Pochi giorni dunque ed eccolo spuntare nella cassifica di Nielsen Bookscan elaborata per il TuttoLibri abbinato al quotidiano La Stampa di oggi. L'esordio in classifica avviene nella sezione Tascabili (prezzo 10 euro) piazzandosi al secondo posto.
Un partenza a razzo quindi, come d'altronde Maigret ci ha abituato. Gli appassionati, a digiuno da giugno, appena la notizia si é saputa sono evidentemente corsi in libreria e questo è il risutato. Queste nostre note rischiano di essere monotone, sempre a raccontare di classifiche lunsinghiere  e sempre facendo notare che (anche in questo caso) si tratta di racconti scritti negli anni '30 /'40, cioè quasi ottant'anni fa'. E come al solito ci ritroviamo a commentare: quanti scrittori possono vantare una longevità letteraria di questo tipo abbinata per di più ad un successo commerciale che si ripete ad ogni uscita?

AGGIORNAMENTO AL 04/11/2012
Sulla stampa domenicale (4 novembre) abbiamo una conferma del bell'esordio di Rue Pigalle e altri racconti. Infatti sull'inserto La Lettura del Corriere della Sera  lo troviamo al 9° posto della Narrativa straniera. Invece sulla classifica sempre pubblicata da La Repubblica lo traviamo piazzato al secondo posto della sezione Tascabili.

giovedì 1 novembre 2012

SIMENON, UN RICCO SPENDACCIONE PER... NON ESSERE RICCO

Siamo nel 1931. L'era Maigret è appena iniziata, come pure quella della trasposizione delle sue storie sul grande schermo. Simenon continua a pubblicare ancora dei romanzi popolari, articoli per i quotidiani, racconti per i settimanali. Scrive tanto e guadagna tanto. In quell'anno, ad appena 28 anni, a dar fede alle cifre che giravano, lo scrittore avrebbe guadagnato circa 300.000 franchi. A sentire invece le sue dichiarazioni ai giornali, i suoi guadagni sarebbero stati addirittura il doppio.
Tre o seicentomila franchi fà certo la differenza, ma si tratta comunque di cifre decisamente ragguardevoli per chi, appena nove anni prima, era uno sconosciuto, arrivato a Parigi senza un soldo e solo con tante speranze.
D'altronde non si può dire che in quegli anni sia stato con le mani in mano. Sentiamo quello che dice lui stesso in proposito "... ho 28 anni. Fino all'anno scorso ho fatto un mestiere assai strano, nel senso che ho 'fabbricato' (é il termine letteralmente usato da Simenon) romanzi alla media di uno ogni tre giorni. Ovviamante si trattava di romanzi popolari, romanzi d'amore, d'avventura, racconti di tutti i tipi, pubblicati con una quindicina di pseudonimi differenti...".
Già, ovviamente era letteratura popolare, ma siamo comunque nell'ambito di una situazione più unica che rara. Era inevitabile che si parlasse già del fenomeno Simenon, dove il termine fenomeno non aveva sempre un'accezione positiva.
"... non ho fatto tutto questo per piacere. Non l'ho fatto nemmeno per necessità, volevo soltanto, prima di mettermi a scrivere più seriamente - spiega Simenon - guadagnare abbastanza per girare e conoscere il mondo in condizioni soddisfacenti...".
Insomma il denaro al servizio della sua priorità assoluta: la scrittura. Però va ricordato che già in questo periodo il suo trend di vita era già molto alto e dispendioso. Le cifre prima citate quindi non sono affatto improbabili. D'altronde il rapporto di Simenon con il denaro é sempre stato vario.
"... fin da quando ho iniziato ho voluto guadagnare denaro per liberarmi di certe inquietudini e soprattutto per non doverlo contare. Comprare senza sapere il prezzo. Vivere senza sapere quanto costa la vita. Era, già da bambino, il mio sogno, in una famiglia in cui invece lo si contava sempre dalla mattina alla sera...". In un primo tempo quindi lauti guadagni come antidoto a quella paura di tornare povero, quella sorta di sindrome del clochard che, per motivi diversi, ritroveremo poi nei suoi romanzi.
"... dicevo sempre che il denaro non é altro che l'uomo in conserva, perchè quel denaro rappresenta soprattutto tante ore di lavoro.. dei giorni, dei mesi di vite umane. E si dovrebbe rinchiudere in una cassaforte tutto questo che in fondo rappresenta la vita... Questo mi avrebbe fatto orrore. Al punto tale che spesso mi é successo di fare degli acquisti folli per ritrovarmi senza soldi ed essere costretto a lavorare. Mi fa orrore il sistema capitalistco. Credo sia odioso che il denaro frutti altro denaro...".
Simenon quindi anche anti-capitalista, ma ricco. La verità é che con tutta la sua attività, il suo talento e i suoi successi, tra vendite dei libri, cessioni di diritti al cinema, percentuali sulle traduzioni in tutto il mondo, c'era fiume di soldi prendeva la direzione di casa Simenon con una facilità impressionante.
Ma come abbiamo sentito, come facilmente entrava, altrettanto facilmente usciva.