venerdì 25 ottobre 2013

SIMENON-SIMENON REPLAY, TUTTA LA PROSSIMA SETTIMANA

Per causa di forza maggiore, la prossima settimana Simenon-Simenon non potrà essere aggiornato. Vi proporremo ogni giorno un post degli anni passati (Simenon-Simenon Replay), che avete mostrato di gradire particolarmente e che magari risulterà nuovo per coloro che ci seguono da poco. Vi ringraziamo intanto per l'interesse che continuate a dimostrare per il nostro lavoro e diamo appuntamento a tutti, con i post aggiornati quotidianamente, a lunedì 4 novembre.

martedì 22 ottobre 2013

SIMENON, LA BUONA STELLA DI MAIGRET

La raccolta di racconti del commissario Maigret, Assassinio all'Etoile du Nord, ha messo la freccia e ha sorpassato parecchi titoli, andandosi a piazzare, nella classifica di TuttoLibri de La Stampa di sabato, al secondo posto. Progressi anche nella sezione Letteratura straniera dell'inserto La Lettura del Corriere della Sera di domenica, dove avanza di una posizione attestandosi alla 7a piazza. Assente invece da ogni rilevamento riportato da RCult su La Repubblica.
Per quanto riguarda la piattaforma digitale, vediamo che su Internet Book Shop la stella maigrettiana ha fatto uno scatto portandosi dal 24° al 13° posto. Sulla Feltrinelli.it la raccolta conquista la 9a posizione. Invece su inMondadori la troviamo ancora al 43° posto.
Dopo il roman-dur L'angioletto, Simenon ritorna dunque a muoversi in classifica con una raccolta di racconti delle inchieste del commissario Maigret. Un evergreen che già questa settimana mostra il suo potenziale di vendita. Una costante nelle edizioni Adelphi di Simenon, che si ripete e che addirittura sembra rispecchiare l'alternanza con cui lo scrittore dedicava le sue energie ora all'uno ora all'altra tipologia di narrazione.

giovedì 17 ottobre 2013

SIMENON. MA QUANTI SONO I MAIGRET TRADOTTI? E QUANTE VOLTE?

Vogliamo oggi segnalare un interessante saggio statistico che la studiosa simenoniana Murielle Wenger ha realizzato sulle traduzioni e le riedizioni dei Maigret nelle varie lingue. Murielle, per chi segue Simenon-Simenon, è un nome conosciuto perchè da tempo ci onora della sua collaborazione con dei saggi e degli interventi originali e molto interessanti. Questo studio, che potrete leggere sul suo sito dedicato a Maigret, www.enquetes-de-maigret.com, alla pagina Maigret en traduction, va molto a fondo nelle relazioni tra i titoli e le lingue in cui sono state tradotte le inchieste del commissario Maigret, le loro riedizioni a seconda della nazione in cui sono stati pubblicati e addirittura in relazione al periodo in cui sono stati editati (Fayard 1931-1934, Gallimard 1942-1944, Presses de La Cité 1947-1972).
Questo studio si rivela in genere molto interessante, ma in particolare ci ha colpito per la capacità di farci render conto di come sia diffusa l'opera simenoniana che riguarda il commissario, e soprattutto in quanti paesi è stato rieditato e per quante volte. Ci fornisce infatti un'idea molto precisa e dettagliata di quello che si dice sempre in modo generico e approssimativo dell'opera simenoniana (... traduzioni in oltre cinquanta lingue, vendute più di mezzo miiardo di copie....).
Murielle Wenger, incide e disseziona il corpus delle opere maigrettiano con una precisione chirurgica, con un'analisi assolutamente originale che ci rivela dei risulati interessanti.
Vogliamo fare solo un esempio, tra i tanti che potrete leggere direttamente sul saggio. In Italia il titolo che ha goduto di un maggior numero di riedizioni è stato l'Affare Saint-Fiacre, che vide la prima traduzione in assoluto nel 1933, nella collana I Libri neri, di Arnoldo Mondadori Editore, uscito per altro a ridosso della pubblicazione in Francia avvenuta per Fayard nel 1932.

mercoledì 16 ottobre 2013

SIMENON, IL GIORNALISTA E LA STORIA: FACCIA A FACCIA CON LEV TROTSKY


Ottant'anni fa'. Giugno. Simenon si trova in Turchia e più precisamente a Istanbul. E' arrivato fin lì a intervistare, per conto del quotidiano Paris-Soir, Lev Trotsky in fuga dall'Unione Sovietica, perseguitato da Stalin, e in quel momento nascosto tra le isolette del mar di Marmara. Il resoconto di quel viaggio e l'intervista furono pubblicate sul quotidiano parigino in due puntate il 16 e il 17 giugno 1933.
Oggi vi proponiamo alcuni stralci del reportage.
"...ho incontrato dieci volte Hitler al Kaiserhof Hotel, quando teso e febbrile, già cancelliere, conduceva la sua campagna elettorale. Ho visto Mussolini osservare senza stancarso la sfilata di migliaia di giovani. E a Montparnasse, una sera, ho riconosciuto Gandhi, in una silhouette bianca che rasentava le case, seguito da giovani donne fanatiche.
Per intervistare Trotsky, eccomi sul ponte più brulicante di Pont-Neuf, che collega la vecchia e antica Costantinopoli, Stamboul e Galata.... Qui una riva si chiama Europa e l'altra Asia, al posto dei rimorchiartori e delle peniche della Senna vi sono altrettanti cargo e imbarcazioni a vapore che battono bandiere di tutti i paesi del mondo, che si dirigono verso il mar Nero o s'infilano nello stretto dei Dardanelli... Trotsky? Gli ho scritto l'altro ieri per chiedergli un'intervista. L'indomani mattina venivo già svegliato dal trillo del telefono.
- Monsieur Simenon? Sono il segretario de M. Trotsky. M. Trotsky la riceverà domani alle 4. Occorre innanzitutto che la avverta che M. Trotsky, le cui dichiarazioni sono state troppo spesso travisate, desidera ricevere in anticipo le vostre domande per iscritto. Lui anche risponderà scrivendo... 
Ho fatto tre domande...
Ecco Prinkipo, l'isola dove sorge da qualche parte l'abitazione di Trotsky. Hanno parlato, credo, di una nascondiglio sontuoso, di villeggiatura di lusso, di proprietà paradisiache... Una vettura mi porta lungo una strada costeggiata da ville. Molte sono in vendita o in attesa di essere affittate, perchè la crisi è dura anche in Turchia... La vettura si ferma. Il mio accompagnatore, mi tende il braccio... Non mi resta che scendere per un corridoio stretto entro due mura. Tutto è così calmo, così immobile, l'aria, l'acqua, le foglie, il cielo, che si ha l'impressione di rompere, passando, i raggi del sole. Intanto ecco un uomo al di là di un cancello. La sua divisa da poliziotto turco è aperta su una camicia bianca e, come un pacifico pensionato nel suo giardino, calza delle pantofole. Esce un altro poliziotto, questo in abiti civili, o meglio in maniche di camicia, ha apenna finito di lavarsi e pulisce le sue orecchie con il bordo di una salvietta.
- Monsieur Simenon?
Sono in un giardino che non misura più di cento metri per cinquanta. Un piccolo cane si rotola nella polvere, un giovanotto allungato su un'amaca legge un fascicolo in inglese e non mi degna di uno sguardo. C'è un altro uomo sotto la veranda. Anche lui in maniche di camicia e pantofole. E altri due bevono del caffè nella prima stanza che è arredata solo da un tavolo con delle sedie. Tutto è rallentato. Credo la causa sia l'aria. Io stesso sono rallentato, direi senza curiosità.
- Monsieur Simenon?
Uno di quei giovani uomini si fa avanti, cordialmente, tendendomi la mano e ben presto siamo seduti tutti e due sulla terrazza, mentre all'altro capo del giardino il poliziotto termina la sua toilette. 
Si potrebbe stare lì per ore, senza far niente, senza dire nulla, forse senza nemmeno pensare.
- Se volete, possiamo parlare prima noi due. Poi potrete vedere M. Trotsky. 
Il segretario non è russo. E' un ragazzo del nord, pieno di salute, dal colorito roseo e dagli occhi chiari. Parla francese come fosse di Parigi. 
- Sono stupito che M.Trotsky abbia accettato di incontrarvi. Di solito evita i giornalisti.
- Sapete perchè mi ha riservato questo favore?
- Lo ignoro.
Io pure. E continuerò ad ignorarlo. Forse le mie domande coincidevano con quello che Trotsky aveva voglia di dire o con qualche dichiarazione che voleva rilasciare in quel momento...
Trotsky si alza per tendermi la mano, poi si siede alla sua scrivania, posando dolcemente il suo sguardo sulla mia persona.
E' stato descritto migliaia di volte, e io non vorrei farlo di nuovo a mia volta. Quello che vorrei fare é rendere la stessa sensazione di calma e di serenità che ho percepito, stessa calma e stessa serenità nel giardino, nella casa, nell'arredo...
Trotsky semplice e cordiale, mi porge i fogli dattiloscritti che riportano le risposte alle mie domande.
- Le ho dettate in russo e il mio segretario le ha tradotte stamattina. Vi domando solo di firmarmi una copia che poi conserverò.
Sul tavolo ci sono sparsi dei giornali di tutto il mondo e Paris-Soir é sopra a tutti... Dalla finestra aperta si scorge, alla fine del giardino, un minuscolo porticciolo dove sono ormeggiate due imbarcazioni, un piccolo caicco del posto e un canotto con il motore fuoribordo.
- Vedete? - mi fa Trotsky sorridendo - Alle sei del mattino vado a pesca...
Non mi dice che è obbligato a portarsi dietro uno dei suoi poliziotti, ma io lo so.
Con un gesto, indica le morbide colline dell'Asia Minore, che sono appena a cinque chilometri,
- D'inverno c'è la caccia... laggiù... Ora possiamo parlare... 
Ma mi sono impegnato a non pubblicare nulla di quello che dirà...
Commenta le dichiarazioni che mi ha consegnato. La sua voce e i suoi gesti sono tutt'uno con la pace di quell'ambiente.
Parliamo a lungo di Hitler. Il personaggio lo preoccupa e lo inquieta. Gli riferisco le opinioni contraddittorie che ho sentito un po' dappertutto in Europa, non tanto sull'attività del Führer, ma sulla sua personalità e sul suo valore personale.
E non credo di venir meno al mio impegno riportando qualche parola che mi ha particolarmente colpito, laggiù nella casa di Prinkipo, così lontano da Berlino...
- Hitler si è fatto da solo, man mano che andava avanti. Ha imparato passo passo, tappa dopo tappa, durante la lotta... ".
Questo, in sintesi è l'incontro di due uomini, un giovane giornalista scrittore di successo, occidentale, di 30 anni e un uomo politico di 54 anni dell'epopea comunista, fondatore del Politburo sovietico, ma ormai in fuga. Molto diversi tra loro, ma curiosi uno dell'altro, vivaci intellettualmente, inquieti per natura. Se invece siete interessati all'intervista vera e propria potrete leggerla integralmente in francese su Lèon Trotsky: interview par Georges Simenon



martedì 15 ottobre 2013

SIMENON, SENTIRSI "BAMBINI" TUTTA LA VITA?

"...in realtà sono rimasto a settant'anni il fanciullo e l'adolescente che sono stato, e continuo a pensare, a sentire e a intendere come un ragazzino. L'ho fatto per tutta la mia vita, senza rendermene conto...".
Queste sono le parole di Simenon scritte nel suo primo Dictée, nel 1973, parole che ci sono venute in mente quando leggemmo Il pleut bergére....
Quello dell'adolescenza, o dei ricordi dell'infanzia, è un tema trattato in diverse opere del romanziere. Soprattutto, come afferma lui stesso, ripensando a persone, luoghi e avvenimenti con la mentalità e la sensibilità di un bambino.
Già, se riflettiamo bene, Simenon andava alla ricerca dell'uomo nudo, spoglio dei condizionamenti sociali e delle sovastrutture culturali, ed era facile che trovasse nei bambini i soggetti più naturali, più spontanei, capaci ancora di stupori e di scoperte, ma anche di reazioni non ancora condizionate, o non del tutto, dalle regole della società, della religione, della famiglia...
Tornando a Il pleut, bèrgere... (tradotto in Italia nel '48 in Biblioteca Moderna Mondadori - "Piove, pastorella" - edizione Adelphi 2002  "Pioggia nera") il bambino è il simbolo di un occhio ancora puro che si muove in una realtà e tra personaggi che sono incattiviti dalla vita, dalle ideologie, dalle necessità. Gente della sua famiglia e gente del suo villaggio che sembra prigioniera di certi ruoli e certe abitudini, nel bene e nel male. Ma questo fanciullo guarda tutti dall'alto della finestra del suo soppalco, come fosse uno spettatore estraneo a quel mondo, che giudica con una logica e con un metro che non è quello degli altri. Un metro umano, per il quale considera suo amico un bambino, con cui non ha mai parlato e che vede solo da finestra a finestra. E anche quando viene a sapere che il padre è un terrorista e scopre prima di tutti che si nasconde proprio nella casa davanti a lui, non dà giudizi, per lui conta solo quel platonico legame con il suo amico delle finestre di fronte. E fà tutto quel che può per proteggere quel segreto, il suo amico e il suo padre. Alla fine del romanzo si viene a sapere che tutto il racconto è un ricordo, il ricordo di un uomo ormai adulto che rivede quei giorni e quei fatti ancora con gli occhi e l'animo di un bambino.
Ed è proprio quello che diceva Simenon in un'intervista a Le Monde nel '65.
"... ho utilizzato il modo in cui i ricordi si sono impressi in me. Quello che conservo della mia infanzia sono delle immagini molto colorate, delle sensazioni. Quando mi ricordo un fatto, posso dirvi che tempo faceva, da dove soffiava il vento, se avevo caldo..."
Proprio come il protagonista de Il pleut bèrgere...  tanto che Simenon dette come titolo a questo romanzo le parole iniziali di una antica filastrocca da bambini. 

domenica 13 ottobre 2013

SIMENON, SCENDE IL ROMANZO E SALGONO I RACCONTI

Una settimana di transizione. Nelle classifiche dei libri più venduti pubblicate da inserti e allegati dei quotidiani gli ultimi titoli di Simenon salgono e scendono. Il romanzo L'Angioletto va scivolando in basso o, come nei casi delle classifiche de La Lettura del Corriere della Sera e RCult de La Repubblica, è addirittura uscito. Invece ieri sulla classifica che Bookscan realizzata per l'inserto TuttoLibri de La Stampa, nella sezione "Tascabili" troviamo il succitato romanzo sceso al 7° posto (ma va considerato che è la quinta settimana che appare in questa classifica). Invece vi fà un bell'esordio la raccolta di racconti del commissario Maigret, Assassinio all'Etoile du Nord, piazzandosi al 4° posto.
Per qunto riguarda i libri venduti on-line su Internet Book Shop troviamo la stessa situazione nella sua Top 100, con L'angioletto arrivato in 40a posizione, sopravanzato da Assassinio all'Etoile du Nord piazzato al 27° posto. Su Feltrinelli.it l'ultima raccolta di racconti di Maigret conquista il 4° posto, mentre nella Top Ten di Rizzoli.it  L'angioletto tiene la 9a posizione. Nella piattaforma on-line inMondadori la Top 100 vede i suddetti racconti di Maigret al 67° posto e il succitato romanzo di Simenon al 71°. Dall'altro ieri è partita una promozione Adelphi che propone uno sconto del 25% su tutti i libri di Simenon. La prossima settimana vedremo se e come questa iniziativa riuscirà ad avere la sua eco nelle classifiche.

Lunedì 14/10 Omissione In questo post ieri abbiamo omesso di citare il debutto di "Assassinio all'Etoile du Nord" all'8° posto della classifica "Narrativa Straniera" nell'allegato La Lettura del Corriere della Sera e quello al 4° posto nella sezione "Tascabili" su RCult de La Repubblica. Ce ne scusiamo e rimediamo con queste righe.

sabato 12 ottobre 2013

SIMENON. JOHN: UN NUOVO MAIGRET TELEVISVO...

Intervista a John Simenon apparsa oggi sul quotidiano L'Avvenire. Il titolo "Presto il nuovo Maigret in tv". Il figlio di Simenon, a Roma per la manifestazione "Eurovisioni - XXVII Festival internazionale di cinema e televisione",  ha annunciato infatti che è in preparazione una produzione per riportare un nuovo Maigret sugli schermi televisivi. Molto abbottonato, John Simenon ha solo accennato che la location sarà prevalentemente Parigi.
Nulla si sà infatti sui tempi di realizzazione e men che meno su chi potrebbe essere l'interprete di Maigret. Visto che la produzione sarà internazionale (e quindi anche la commercializzazione) non è proprio detto che la scelta cada su un attore francese...
La notizia si aggiunge a quelle già note della preparazione di due trasposizioni cinematografiche dei romanzi di Simenon. Una  sarà una produzione francese la Chambre bleu di cui abbiamo già parlato e che vede coinvolto Mathieu Amalric come regista e interprete, mentre l'altra, britannica, è tratta da La Neige était sale.
Insomma gran fermento nel mondo cine-televisivo che conferma ancora una volta l'interesse che le opere del romanziere ancora destano anche nel mondo dello show-business.

SIMENON. MAIGRET "RICEVE" ANCHE... IL SABATO

Maigret e il cliente del sabato 
(Maigret et le client du samedi) - anno 1962 - Presses de La Cité

Maigret, spesso definisce i criminali o i sospettati di reato con cui ha a che fare durante le sue inchieste come "i clienti". Questa volta si tratta di un cliente particolare. Intanto fà lunghe ore di anticamera a Quai des Orfèvres per essere ricevuto dal commissario, ma solo il sabato. E questo gli aveva valso il sprannome de "il cliente del sabato". Attese inutili perché non riesce a farsi ricevere. Allora gli scrive delle lettere e infine si decide quindi ad andare a casa Maigret. Sempre di sabato, il giorno in cui é libero dal lavoro. E' sera e il commissario non è ancora tornato. M.me Maigret lo fà accomodare in salotto e quando torna il marito lo preavverte della sorpresa.
Questo cliente del sabato è un certo Léonard Planchon, propietario di una piccola ditta di verniaciatura. E' una persona modesta, sfigurata da un labbro leporino, timido e impacciato. Confida a Maigret di voler uccidere la moglie Renée, perché è diventata l'amante Roger Prou, un suo operaio furbo e svelto, il quale non solo gli ha rubato la moglie, ma, d'accordo con lei, cerca di portargli via la ditta e addirittura la figlia Isabelle. L'omicidio della consorte è la sola via che secondo Planchon sembra possa arrestare questa spirale. Maigret cerca di dissuaderlo e gli chiede di essere informato di quello che succede a casa sua. Il cliente del sabato, lo fà per qualche giorno, poi il silenzio. Planchon è sparito. Fuggito o ucciso? Maigret in questo strano caso farà anche da testimone in tribunale 






"Alcune immagini, senza una ragione, senza che ce ne accorgiamo, penetrano in noi, rimangono ostinatamente nella nostra memoria, benché noi siamo a malapena consapevoli di averle fissate e non corrispondano a nulla d'importante. E così, molti anni dopo, Maigret avrebbe potuto con certezza ricostruire, minuto per minuto, gesto per gesto la fine di quella insulsa giornata al Quai des Orfèvres... ".

Edizione: Oscar Mondadori Gialli - 1993 - "Maigret e il cliente del sabato" - Traduzione: Elena Cantini

PER ACQUISTARLO - I.B.S. sconto 25% (fino al 10 novembre)

Disponibile anche in formato ebook

venerdì 11 ottobre 2013

SIMENON, SOLUZIONE -25%... DA UN'ADELPHI CINQUANTENNE

Inizia oggi la promozione che la casa editrice Adelphi dedica a tutti i libri di Georges Simenon. Di solito da questo blog non facciamo pubblicità, ma in questo caso vogliamo fare un'eccezione. Il motivo è fin troppo ovvio. Ci fa piacere che tutti gli appassionati del romanziere possano risparmiare qualcosa, soprattutto in questi tempi di crisi, (e in special modo quando si tratta di consumi culturali).
Nello specifico la promozione, che durerà per un mese (fino al 19 novembre), si traduce in uno sconto del 25% su tutti i titoli simenoniani. Questo almeno a stare alla pubblicità che viene diffusa in questi giorni (vedi locandina al lato).
Il motivo? Riteniamo, sia da ricercare nel fatto che poprio quest'anno la casa editrice compie 50 anni di attività e, essendo Simenon una delle sue colonne (non solo letterariamente, ma è da presumere anche commercialmente), la promozione è sicuramente più visibile.
Qualcuno potrebbe anche sospettare che, essendo in calo le vendite delle opere simenoniane, lo sconto servirebbe a vivacizzare le vendite. Questo è solitamente vero, ma noi, in questo caso, non ne siamo così convinti. E dall'Adelphi non si hanno notizie in tal senso.
Certo l'Adelphi è sempre stata avara di notizie e anche noi di Simenon-Simenon, in questi quasi tre anni di vita non abbiamo mai, sottolineiamo mai, ricevuto una riga né d'informazione, né di biasimo, né tantomeno di plauso (ma questo certo non ce lo aspettavamo).
No, noi non ce la prendiamo. No, non ce la leghiamo al dito. E non abbiamo nemmeno
nulla da commentare. E' così.
Questo non significa che ci esimiamo dal riconoscere la bontà del lavoro svolto in questi cinquant'anni da questo editore e sinceramente gli facciamo i migliori auguri per altri cinquant'anni di buona editoria.

SIMENON, MA IL MOMENTO DELLA CONSACRAZIONE...?

E' difficile dire con precisione quando Simenon ebbe una decisiva ed indiscutibile consacrazione letteraria. Intanto la sua avventura di romanziere fà registrare una serie di tappe che hanno avuto un'importanza fondamentale sia che le si consideri come un salto di livello avvertito dallo scrittore stesso, oppure come una svolta decisiva percepita dai critici o da altri letterati.
Ci sono le famose tappe indicate da Simenon. Il passaggio dalla letteratura popolare ai Maigret e poi quello dalle inchieste del commissario ai romans-durs.
Oppure l'appoggio di un nume tutelare della letteratura fancese come André Gide e l'ingresso nel sancta-sanctorum degli scrittori, la casa editrice Gallimard. O anche il ritorno in Europa, dopo dieci anni negli Stati Uniti, quando lo scrittore stesso toccò con mano il tipo di accoglienza e la risonanza che il rientro ebbe nel mondo dei media e in quello letterario. Anche in questo caso Simenon si rese conto di come fosse cresciuta la sua statura letteraria rispetto a quando aveva abbandonato la Francia nel 1945.
Ma diversi studiosi, biografi e specialisti individuano tra il 1963 e il 1964 il momento in cui, a livello internazionale, Simenon veniva percepito come uno dei romanzieri più significativi del secolo. Ad iniziare dal plauso di François Mauriac in un famoso articolo su Le Figaro Littéraire (maggio 1963) oppure da altri articoli dedicati al romanziere in quegli anni sul francese Le Monde, sul tedesco Tagspiel, sul britannico Times Literary Supplement, sugli americani New York Times, Washington Post e Atlantic Monthly...
Insomma gli anni in cui Simenon pubblicava, tra gli altri, Les Anneaux de Bicêtre La chambre bleu e Le Petit Saint, ma che erano la summa di una carriera che a quel punto contava un centinaio di romanzi e una novantina di Maigret.  E con una continuità impressionante che durava dai primi degli anni '30.
A nostro avviso potremmo dire che a quel punto, tra il '63 e il '64, il suo essere "un fenomeno" (la velocità di scrittura, il ritmo di pubblicazione, la grande versatilità....) che sempre l'aveva contraddistinto nella considerazione generale, era finalmente offuscato dalla qualità di quello che scriveva (e che aveva scritto). A quel punto non si parlava più delle sue ottanta pagine in un solo giorno, dei Maigret che all'inizio erano usciti una volta al mese, nemmeno si trattasse di un periodico... era definitivamente dimenticata quella vecchia storia, per altro falsa, del romanzo scritto in una gabbia di vetro. lnsomma il recordman della scrittura cedeva il passo al romanziere di primissima statura.
Tutto questo accadeva in un momento critico della vita privata di Simenon, la crisi con la moglie era al culmine (tanto che Denyse nell'aprile del '64 abbandonava definitivamente la famiglia Simenon e la villa di Epalinges).
Simenon aveva 60 anni, aveva sempre scritto, aveva dedicato la sua vita alla scrittura, aveva lottato contro tutto e tutti quelli che l'avrebbero voluto diverso. Questo era momento della sua vittoria definitiva. Era ormai unanimemente considerato un romanziere senza se e senza ma, proprio come aveva sognato sul quel treno che il 10 dicembre 1922 lo aveva portato da Liegi a Parigi per iniziare la grande avventura.