domenica 19 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: IL SETTIMO ENIGMA DI MAIGRET/7 - MAIGRET ET SON MORT


Settimo enigma: Maigret et son mort - La fine degli anni '40 segna per Simenon una nuova fase: c'è l'agognato inizio del sogno americano e anche il passaggio ad un nuovo editore. Sven Nielsen, che ha appena inaugurato la propria casa editrice, les Presses de la Cité, conta anche su Simenon per farsi un nome e qualche titolo di Maigret sarebbero il benvenuto... Nielsen ha pubblicato nel 1945 un primo libro di Simenon, Je me souviens, poi nel 1946
Trois chambres à Manhattan, e nel maggio del 1947 Au bout du rouleau. Nel luglio del '47 è venuto il momento di pubblicare un Maigret. Uno dopo l'altro Nielsen pubblica il 22 luglio La pipe de Maigret (un libro composto da un omonimo racconto scritto nel giugno 1945, proprio prima della partenza per l'America, e di un romanzo breve realizzato su richiesta di Paul Lazareff per il suo giornale "France-Soir", "Maigret se fâche"), poi il 25 luglio Maigret à New York che Simenon aveva terminato nel 1946 e che narra le scoperte americane dello scrittore attraverso gli occhi del suo personaggio. Nell'ottobre dello stesso anno esce un'altra raccolta  di racconti scritti nel 1946, sotto il titolo Maigret et l'inspecteur malgracieux.
Nel novembre del 1947, Simenon, che sembra aver ritrovato il gusto di raccontare le avventure del suo eroe, gli fà condurre un'inchiesta mentre il commissario è in villeggiatura (sarà "Les vacances de Maigret"). Poi il romanziere si rende conto che non solo non può far a meno del suo personaggio, ma che lo deve riportare al suo lavoro alla Polizia Giudiziaria. Insomma finite le inchieste condotte mentre era in pensione o in vacanza, è proprio questo il
momento giusto per far rientrare il commissario nel suo naturale ambiente, Quai des Orfèvres. Simenon scrive quindi ne 1947 Maigret et son mort, dove si ritrovano tutti i classici ingredienti delle sue famose inchieste: la stufa a carbone nell'ufficio del commissario, una choucroute in una brasserie, un inseguimento che lo porta nel nascondiglio della banda dei Cechi, le passeggiate in lungo e in largo a Parigi, dalla Bastiglia fino alla Concorde, da Marais a Charenton e un visita nel laboratorio di Moers...
Ora questo settimo ed ultimo enigma consiste in questo: la scrittura di Les vacances de Maigret precede quella di Maigret et son mort, ma quest'ultimo viene pubblicato prima dell'altro (nel maggio del '48, mentre l'altro nel giugno dello stesso anno). Perchè la scelta di invertire la pubblicazione di questi due titoli rispetto alla loro stesura? Possiamo avanzare due ipotesi: forse si è voluto aspettare il mese di giugno, il cui titolo evoca la pausa estiva, cosa che poteva incentivare l'acquisto del libro. Oppure il fatto che Maigret et son mort  rappresentava la tipologia classica delle inchieste del commisario e che quindi andava ripristinata nel momento del suo rilancio: dopo il periodo Fayard e quello Gallimard, era un nuovo ciclo quello che partiva, il vero e proprio ritorno di Maigret: gli italiani lo avevano capito perfettamente, poichè la prima edizione tradotta in italiano si fregiava del significativo titolo Ben tornato Maigret...
Murielle Wenger

sabato 18 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/6: FELICIE EST LA'

Sesto enigma: Félicie est là - Alla fine del 1941, Simenon scrive una nuova inchiesta del commissario Maigret, che viene pubblicata sul quotidiano Paris-Soir, con il titolo Signé Picpus. Nel maggio del 1942 e nel marzo del 1943, Simenon termina rispettivamente due altri racconti Félicie est là e L'inspecteur Cadavre. Una raccolta di tre testi verrà quindi pubblicata da Gallimard nel gennaio 1944 con il titolo di uno dei racconti: Signé Picpus.
In questo volume L'inspecteur Cadavre è posizionato prima di Félicie est là che invece era stato redatto molto prima. Questa scelta editoriale potrebbe essere dovuta al fatto che si sono voluti sistemare due importanti personaggi femminili all'inizio e alla fine affinché potessero simbolicamente inquadrare la serie Gallimard? Da una parte Cècile, vittima che si ribella al suo persecutore e che suscita una certa pietà da parte del commissario Maigret. Dall'altra Félicie con la quale invece Maigret imbastisce una sorta di gioco che poi finirà per vincere. Due giovani donne così differenti e che rappresentano così bene il variegato mondo, anche femminile, in cui si muove il commissario.
Murielle Wenger

venerdì 17 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/5: CECILE EST MORTE


Quinto enigma: Cécile est morte - Dopo le insistenze di Gallimard, il nuovo editore con il quale Simenon ha firmato un primo contratto nel 1933, il romaziere finisce per riprendere in mano il suo personaggio, che qualche anno prima aveva deciso di abbandonare... Dopo un primo periodo in cui una serie di racconti di Maigret  apparvero sui giornali, Simenon decide di scrivere dei nuovi casi per il suo commissario. Così nel dicembre del 1939 finisce Les caves du Majestic, nel gennaio del 1940 scrive La maison du juge e nel dicembre dello stesso anno Cecile est morte. I tre titoli sono pubblicati in anteprima in vari giornali e, nell'ottbre de 1942, Gallimard decide di raccoglierli in un volume, simbolicamente intitolato Maigret revient…  
Ora si dà il caso che in questo volume il testo di Cecile est morte precede gli altri due. Ancora una volta, a cosa è dovuta questa scelta editoriale che non
rispetta l'ordine di pubblicazione? La spiegazione che si potrebbe fornire consiste nel fatto che l'inizio di questa inchiesta si presta bene a simboleggiare il ritorno del commissario: dopo otto anni di assenza dai libri, il nostro Maigret ritrova il suo ambiente, la sua casa, mentre si accende una pipa e assapora la prima nebbia autunnale... E poi va notata un'organizzazione del romanzo decisamente atipica - e unica in tutto il corpus delle opere di Maigret - in cui tutto il testo è diviso in tre parti, ognuna delle quali poi divisa in capitoli. Questa stranezza sembra fatta a bella posta per incuriosire il lettore...
Murielle Wenger

giovedì 16 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/4: LE PORT DES BRUMES

Quarto enigma / Le port des brumes - La fine del 1931 e l'inizio del 1932 hanno visto la regolare pubblicazione mensile dei titoli delle inchieste del commissario Maigret. Le date delle stesure e quelle delle pubblicazioni si succedono regolarmente, fino al marzo del 1932, con l'uscita di Chez les Flamands. Visto che la scrittura del titolo successivo, Le port des brumes è stata portata a termine nel febbraio 1932, ci si potreva attendere che fosse il titolo seguente della serie. E invece no. Il romanzo pubblicato successivamente è stato Le fou de Bergerac che esce nell'aprile del 1932, anche se è stato redatto in marzo. Le port des brumes uscirà solamente nel mese di maggio. Perchè questo ritardo? E perché questa inversione tra le due pubblicazioni?  Un'altro mistero che si aggiunge al dossier degli enigmi editoriali... 
Murielle Wenger

mercoledì 15 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/3 - LA TETE D'UN HOMME


Terzo enigma / La tête d'un homme - In seguito al successo dei primi Maigret, Simenon promette a Fayard di scriverne altri e gli annuncia addirittura un titolo, La tête d'un homme, senza sapere nemmeno quale sarebbe stato il soggetto! Persistono dei dubbi sulla data in cui fu scritto questo romanzo: potrebbe essere nel settembre del 1930 (secondo i ricordi della sua prima moglie Régine Simenon, detta Tigy), o anche nel febbraio del '31, quando Simenon alloggiava all'hotel Aiglon a Parigi. In tutti i casi questo romanzo è il quinto in ordine di redazione. Eppure sarà pubblicato come nono. Come abbiamo già ricordato, nell'aprile del '31 uscì Le chien jaune, scritto a marzo. A giugno apprave La nuit du carrefour scritto in aprile. A luglio venne pubblicato Un crime en Hollande scritto a maggio. In agosto fu la volta di Au rendez-vous des Terre-Neuvas, stesura terminata a luglio.
La tête d'un homme uscirà solamente a settembre. Perché questo ritardo piuttosto inconsueto nella serie Fayard? Perché questo romanzo non è stato pubblicato prima de Le chien jaune? Chi ha deciso questo ordine Fayard, al quale Simenon avrebbe potuto fornire altri manoscritti? Simenon stesso, che avrebbe conservato per una qualsiasi ragione
questo testo come un titolo di scorta? ( anche se questo non rentrava nelle sue abitudini)?
O ancora, per un altra ragione sconosciuta? Quali ipotesi si potrebbero avanzare? Un manoscritto "dimenticato" dall'autore all'indomani del successo del Bal Anthropométrique?
Va ad esempio notato lo strano caso per cui La tête d'un homme è l'unico romanzo della serie Fayard la cui stesura si è svolta a Parigi... Un elemento di risposta potrebbe essere costituito dal fatto che dopo il febbraio 1931 la pubblicazione dei nuovi romanzi di Maigret ha seguito una regolare cadenza mensile. Quindi dopo l'ultima edizione del mese di agosto, sarebbe stato normale pubblicarne uno a settembre, mese in cui Simenon è però impegnato nella scrittura de La danseuse du Gai-Moulin. Non l'avrebbe terminato in tempo per rispettare l'uscita mensile... e allora potrebbe essersi ricordato de La tête d'un homme? Certo tutto questo non spiega affatto "perché" questo titolo sia rimasto per tanto tempo nel limbo... Murielle Wenger

martedì 14 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/2: LE CHARRETIER DE LA PROVIDENCE


Secondo Mistero / Le charretier de la Providence - Le ultime ricerche effettuate da Michel Carly (un'altro simenonologo contemporaneo di grande levatura) hanno portato alla conclusione che questo romanzo sia stato scritto da Simenon nell'estate del 1930. Precisamente sull'Ostrogoth, l'imbarcazione del romanziere, attraccata ancora a Morsang, e quindi in definitiva nello stesso periodo in cui era stato portato a termine M. Gallet, décédé. Ora sembra accertato che Le pendu de Saint-Pholien sia stato scritto nell'autunno e quindi dopo i due titoli fin qui citati. E allora perchè Le charretier de la Providence non è stato scelto insieme a M. Gallet
décédé per lanciare la nuova serie? Chi è stato a preferire e scegliere per il Bal Anthropométrique Le pendu de Saint-Pholien? Fayard o Simenon? E per quale motivo? Era forse il titolo a dare "il brivido", aiutato da una fotografia accattivante, in cui si vede il corpo di un uomo in equilibrio su una guglia di una chiesa? Era forse questa la combinazione più adatta per involgiare il lettore ad acquistare il romanzo? Magari questo corpo "sospeso" costituiva una sorta di contrappeso con il corpo "steso" sulla copertina di M. Gallet, décédé 
Murielle Wenger