domenica 22 gennaio 2012

SIMENON. DA DOMANI MAIGRET INDAGA ANCHE DAGLI EBOOK

Come già vi avevamo preannunciato nel nostro post del 17 gennaio, sono in arrivo nell'edicola elettronica, dopo i romanzi, anche i Maigret. Per la precisione da domani le inchieste del commissario si svolgerano anche nell'intagibile mondo del digitale. L'Adelphi ha infatti programmato l'intera serie con uscite che raggruppano cinque romanzi. In questa versione ebook i titoli seguiranno un ordine cronologico e quindi domani potrete iniziaare a scaricarli su vostro pc, o sul tablet o sull'ereader (compratene uno per leggere gli ebook, è l'unico strumento davvero ad hoc per la lettura). Domani quindi Pietro il Léttone, convenzionalmente considerato il primo Maigret, sarà gratis per il lancio insieme agli altri quattro L'impiccato di Saint-Pholien, La ballerina del Gai-Moulin, Il defunto signor Gallet, Il porto delle nebbie, che invece costeranno ognuno 1,99 euro (anche sul trading-on-line non si rinuncia ai prezzi-richiamo da bancarella. Così 1,99 anche qui funziona meglio di 2,00. Questo centesimo in meno fà davvero miracoli, commercialmente parlando?). Poi la cadenza sarà quella mensile ad un prezzo di 4,99 euro a titolo. Siamo al limite con i prezzi della Bibiloteca Minima Adelphi (ad esempio La pazza di Itteville a 5,50 euro). Comunque lo sbarco sul digitale dell'opera completa è una bella notizia per gli appassionati, ma anche un'occasione per certi target, quello giovanile e quello tecnologicamente evoluto, che magari non conoscono Simenon.
L'appuntamento è per il quarto lunedì del mese, una scelta un po' inconsueta dettata da motivi che alla casa editrice non hanno esplicitato. Certo il primo del mese sarebbe stato più facile da ricordare, ma ad appassionati e collezionisti questo piccolo sforzo non costerà granchè.

venerdì 20 gennaio 2012

SIMENON. 1932 L'ANNO DELLA CONSACRAZIONE

Nonostante le duecento e più publicazioni tra romanzi, racconti, romanzi brevi nell'ambito della letteratura popolare che il giovane Simenon aveva già collezionato nel 1931, a nemmeno trent'anni, la sua fama era ancora circoscritta alla Francia, e forse potremmo dire a Parigi, proprio perché erano tutti titoli siglati utilizzando una ventina di pseudonimi. E così erano gli addetti ai lavori che lo conoscevano e lo giudicavano, per la verità ancora con un criterio più quantitativo che qualitativo. Per il pubblico il nome più popolare era Georges Sim, che lo scrittore riservava ai suoi titoli migliori.
Il vero salto di qualità lo fece con la serie dei Maigret. Contrariamente alle previsioni catastrofiche del suo editore Fayard, nonostante la completa estraneità alle regole dei polar di successo, il commissario di Quai des Orfévres si impose prima con un inaspettato successo di pubblico, mentre la critica rimaneva ancora sospettosa. Da una parta la sua imponente produzione ad un 'età così giovane ne faceva uno scrittore fuori del comune, dall'altra però si trattava di letteratura popolare che aveva scarso peso nella cosiderazione dei critici.
Ma Simenon tanto ci credeva che ci aveva messo la faccia. Era infatti la prima volta che uscivano dei libri con il suo vero nome. E infatti il salto con i Maigret, iniziò ad aprire una breccia e a far sì che Simenon fosse guardato con occhi diversi da quelli che avevano giudicato Georges Sim.
E in fenomeno Simenon-Maigret, iniziò a interessare anche la critica di paesi che non fossero la Francia e spesso avvicinandolo ad un altro prolifico e già famoso scrittore di gialli, Edgard Wallace.
Una delle prime ad interessarsene è la giornalista americana Janet Flanner del New Yorker che nel  ottobre del '31 si sbilancia su Simenon e, facendolo consocere agli americani,  conclude il suo articolo con un preveggente "... Simenon fà già scuola per conto suo...". Sempre sull'altra sponda dell'Atlantico il New Yorl Herald Tribune, nel '32, parla di un giovane Simenon che "... furoreggia a Parigi... a ventotto anni e con già duecentottanta romanzi alle spalle...". In Gran Bretagna il prestigioso Times Literary Supplement giudica "...le storie ingegnosamente costruite e ben raccontate..." e l'Evening Chronicle fa giustamente osservare che "... non è corretto paragonarlo a Edgard Wallace quando i due scrittori hanno in comune solamente la grande produzione...".
Già dai primissimi anni d'altronde i Maigret sono tradotti in inglese, olandese, italiano, norvegese e in seguito in un'altra trentina di lingue.
Anche la critica negli anni seguenti si dimostrerà più favorevole, riconoscendo le sue qualità di abile scrittore, di originale giallista e il pregio di essere comprensibile a tutti. Su queste basi Simenon si sentirà sicuro per il suo ulteriore salto verso la letteratra tout-court, lanciandosi in quelli che lui stesso chiamava i romans-durs.

giovedì 19 gennaio 2012

SIMENON. IL GIOCO DEI SOPRANNOMI

L'argomento si presta alle più varie trattazioni. Ma è evidentemente un tratto significativo. A tre delle donne più importanti della sua vita, quando inziarono a frequentare il suo ambito,  Simenon cambiò il nome.
Successe infatti con la prima moglie Régine Renchon, per la quale coniò il diminuitivo di Tigy che le rimasenon solo per tutta le loro via matrimoniale, maanche dopo, anche per i figli, per la famiglia. Lo stesso accadde con Henriette Liberge, la femme de chambre che lui e Tigy avevano scelto giovanissima durante un soggiorno vacanziero in Normandia. Anche lei soprannominata. Divenne infatti la Boule, perché era piccola rotondetta e piaceva molto a Simenon per cui fu un'amante fissa, aldilà delle mogli e delle inummerevoli donne che lo scrittore possedette. Una relazione per la vita, con tanto di scambi epistolari che la donna volle fossero distrutti alla sua morte.
Anche la seconda moglie non sfuggì alla regola. Infatti da Denise divenne Denyse. Quando la conobbe, al suo arrivo in America, per lei ebbe un vero e proprio colpo di fulmine, come mai gli era successo nella sua vità. E oltre l'amore, la complicità e l'immediata intesa, c'era quel sesso passionale che con  Tigy non aveva mai nemmeno sfiorato lontanamente. Anzi. E in quella situazione Simenon si scopri geloso e soprattutto di un altro Georges, precedente amante di Denise. Lei lo chiamava Jo, cosi chiamava anche Simenon. Le impose immediatamente di non chiamarlo più con quel diminutivo e iniziò a chiamarla Denyse, con la "y", come se fosse una donna nuova, cui lui stesso aveva scelto il nome. Poi quando alla fine del loro matrimonio, la loro relazione era peggiorata, Simenon le si rivolgeva e scriveva di lei con una sola lettera: D.
Sembrerebbe facile affermare che Simenon era un egocentrico e tutto quello che girava intorno a lui doveva essere, come lui voleva, nomi inclusi. Ma questo sarebbe semplicistico e poco realistico.
Certo era un preciso e un organizzatore, inoltre era abituato a dare nomi a tutti i protagonisti e ai personaggi dei suoi romanzi, dei suoi racconti e dei suoi Maigret. E, primo di tutti, lui stesso si era dato dei soprannomi: tutti quegli pseudonimi con cui aveva firmato tutti i suoi libri popolari, una ventina circa di cui il più usato era Sim. Georges Sim.

martedì 17 gennaio 2012

SIMENON E I SUOI ACQUIRENTI PER... PROCURA

Vorremmo segnalarvi un post apparso su Vanity Blog, nella versione on-line del settimanale Vanity Fair. Si tratta di un breve e gustoso racconto (vero o verosimile?) di cui però non vi anticipo nulla, tranne il fatto che viene coinvolto Simenon. Il post è intitolato Il signor Simenon ed é stato pubblicato oggi tra i post di Viola . Consigliata la lettura? Assolutamente sì. Gli estimatori del romanziere si trovano dappertutto, anche nei blog... basta  cercarli. Buon divertimento.

SIMENON. DIECI VOLTE DIGITALE

Prima o poi doveva succedere. Anche Simenon, raffinato e allo stesso tempo popolare scrittore,  è approdato alle impalpabili sponde del digitale e ben dieci dei suoi romanzi vengono ora proposti come ebook in italiano. L'editore di casa nostra, Adelphi, fa trapelare che saranno ben presto disponibili anche le inchieste del commissario Maigret.
In Italia il mercato dei libri cosiddetti elettronici è stato stimato a fine 2011 in circa 20.000 titoli in commercio. Nessun (o quasi nessun) editore ne è rimasto fuori e, se fino ad un paio d'anni fa' ci si doveva contentare per la lingua italiana di classici e rari titoli originali, oggi le cose sono cambiate e sono destinate a cambiare ancora.
E quindi Adelphi esce con ben dieci romanzi di quello che probabilmente è il suo autore più venduto. Certo si tratta di titoli già rieditati in economica o super-economica, tutti con diverse edizoni sulle spalle, ma titoli che quando vengono ripubblicati entrano quasi matematicamente in classifica.
Vediamo intanto quali sono questi titoli:
- Il gatto
- Luci nella notte
- Il ranch della giumenta perduta
- La camera azzurra
- La fuga del signor Monde
- La pazza di Itteville
- L'orologiaio di Everton
- Corte d'assise
- Cargo
- L'assassino
Il problema é che in Italia non è ancora decollata la vendita degi "ereader." Cioè quegli strumenti con schermo più o meno grande che servono a leggere. Certo poi ci sono i tablet, i computer di tutti i tipi dai desktop agli utilimissimi ultrabook e qualcuno ci mette dentro addirittura gli smartphone. Ognuno di questi è uno  strumento con cui scaricare e leggere gli ebook. A giugno 2011 erano qusi 400.000 gli ereader venduti in Italia, l'unico strumento davvero adatto alla lettura di un romanzo, perché non è retrolluminato, perchè è opaco (quindi non stanca gli occhi anche se si leggono cinquanta pagine) e perchè costa decisamente meno di tutti gli altri strumenti citati.
Il nostro consiglio è di lanciarsi nel mondo della letteratura digitale. Non temere la scomparsa del libro cartaceo, ma sperimentare che, se si comincia, si apprezzano le qualità degli ereader per gli ebook.

lunedì 16 gennaio 2012

SIMENON SIMENON SALUTA CARLO FRUTTERO

Simenon Simenon partecipa all'ultimo saluto a Carlo Fruttero, uno dei più raffinati scrittori e giallisti italiani che per quasi per mezzo secolo ha formato una coppia straordinaria con Franco Lucentini. Lasciamo ad altri il ricordo della notevole produzione letteraria dei due, romanzi, saggi, articoli e dei film che furono tratti dai loro titoli.
Qui vogliamo solo ricordare come fossero anche loro estimatori di Simenon e di quello che Fruttero disse nel 2003, in occasione della scomparsa dello scrittore papà di Maigret, in un'intervista al quotidiano La Repubblica, di cui vi riproponiamo un brano.
 "... Ciò che stupisce in Simenon - dice Fruttero - è la concretezza della scrittura. Leggevo giorni fa un suo breve romanzo, La pioggia nera. In poche pagine, lui riesce a mettere insieme una vecchia zia, una città, un intero ambiente di provincia. Possiede un senso rigoroso della sintesi: è il suo dono. Il suo è stato l'ultimo occhio 'balzacchiano'. Solo chi crede nella realtà può riuscire a disegnarla con mezzi così strepitosamente succinti...".
Certo potremmo analizzare le analogie letterarie, l'interesse per la provincia, l'attenzione per i caratteri umani, per certe atmosfere, ma non ci pare questa la sede e il momento.