martedì 3 luglio 2012

SIMENON SIMENON A K.LIT, PRIMO FESTIVAL DEI BLOG LETTERARI

Sì, ci sarà anche il nostro piccolo Simenon-Simenon, al primo appuntamento di k.Lit - Il Festival dei Blog Letterari. Inventato dal vulcanico spirito di Morgan Palmas (anche blogger con il suo noto "Sul Romanzo", on-line dal 2009), che si svolgerà durante il prossimo weekend (7/8 luglio) a Thiene (Vi).
Una grande manifestazione ricca di appuntamenti che si propone di sviscerare il fenomeno dei blog e in particolare di quelli a tema letterario che, negli ultimi tempi, hanno conosciuto un vero e proprio boom.
Intercettare un trend di questo tipo e pensare ad una manifestazione ad hoc, per Palmas è stato tutt'uno. E se scorrete gli appuntamenti di un programma molto ricco e con nomi di rilievo, capirete come non si tratta di un'iniziativa rivolta agli addetti ai lavori, ma di una due-giorni in cui verranno affrontati temi che coinvolgeranno gli spettatori, così come un vero blog dovrebbe interreagire quanto più possibile con i propri utenti.
Ma lo sguardo di k.Lit è uno di quelli che spazia a 360° e che vede lontano. Infatti la letteratura sarà un perno attorno cui ruoteranno argomenti limitrofi e collegati, da quelli più artistici, a quelli più sociali, da quelli più culturali a quelli più informativi. Insomma niente steccati, nessuna divisione, ma al contrario una analisi di tutte le intersezioni, le contaminazioni, i punti di contatto e i condizionalmenti tra una disciplina e l'altra, tra temi differenti e ambiti diversi dell'espressione e della cultura on-line. 
Come potrete vedere dal programma ci saranno poi momenti musicali, turistici, ludici, che danno un'idea di come la progettazione di questo evento sia stata davvero creativa e la sua organizzazione sia stata curata nei minimi particolari.
Il nostro è un grandissimo "in bocca a lupo" per questo 1° k.Lit, anche se l'idea è talmente buona, originale, tempestiva e il programma così allettante che Morgan Palmas e tutta la sua organizzazione, siamo sicuri, non ne avrebbero certo bisogno.

lunedì 2 luglio 2012

SIMENON. AUNG SAN SUU KYI: L'UMANITA' DI MAIGRET

Moltissimi hanno seguito il ritiro del "suo" Nobel per la Pace assegnatole nel 1991. Aung San Suu Kyi, come é noto, ha potuto ritirarlo solo oggi, dopo un ventennio, perchè detenuta dal regime birmano per le sue idee democratiche e presto divenuta un simbolo mondiale dell'opposizione al regime dittatoriale del paese asiatico. In occasione del suo viaggio in Europa, il giornalista francese Gilles Bouleau ha ottenuto, qualche giorn fa', per TF1 un'intervista in esclusiva in cui Aung San Suu Kyi ha parlato anche della sua lunga esperienza di detenzione e di come passava il tempo. Ha raccontato di aver perfezionato il suo francese e di averne approfondito la conoscenza anche grazie alla lettura di Simenon. Ha infatti dichiarato "... ho imarato ad amare M. e M.me Maigret..." precisando poi che quello che l'attirava era il fatto che i suoi personaggi sono davvero "molto umani"

sabato 30 giugno 2012

SIMENON. LE SUE ULTIME TRE CASE, SUL PICCOLO SCHERMO

Un piccolo evento. Una puntata della serie dedicata dall'emittente France 5 alle dimore di famosi scrittori é inevitabilmente stata anche quella riservata a Simenon. La scelta non era difficile. Come testimoniato da lui direttamente, le sue dimore "stabili" furono trentatre.  Il documentario di Marianne Lamour ha concentrato l'attenzione su quelle in Svizzera, quindi dell'ultimo periodo della sua vita. In 25 minuti di filmato, la produzione trasmessa da France 5 ha scelto il castello di Echandens, simbolo del ritentro definitivo in Europa e della sua stabilizzazione. La Villa di Epalinges, costruita su idea e concezione dello stesso scrittore, affinchè esaudisse anche la sua più particolare esigenza sede dell'ultimo periodo della scrittura. E infine la  piccola "casa rosa" in rue Figuiers, la casa della vecchiaia, ma anche quella dei Dictées e del importante Mémoire intimes. La casa con il giardino, sovrastato dal grande cedro de Libano, giardino su cui furono sparse le ceneri di Marie-Jo, la figlia suicida a 25 anni e nell'89 anche lquelle del romanziere ad opera della sua ultima compagna Teresa. Questo documentario, realizzato un paio di anni fa', ha visto la sua messa in onda la settimana scorsa in Francia, con una replica oggi sabato.

venerdì 29 giugno 2012

SIMENON: L'ADIEU A MAIGRET


Continuano i "rendez vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret



6 bis) Adieu Maigret, compagno di tutta la vita... letteraria

1972 – A febbraio Simenon finisce Maigret e monsieur Charles. Non immagina probabilmente che si tratterà del suo ultimo Maigret, e anche del suo ultimo romanzo in assoluto. Ma all’inizio del libro aleggia una sorta di premonizione: Maigret rifiuta la promozione a Direttore della P.J., preferisce a rimanere nella sua brigata e continuare a percorrere le strade di Parigi con i loro piccoli bistrot, i loro palazzi con le portinerie, in una parola essere per sempre il commissario di cui si rileggeranno all’infinito le inchieste. Quanto a Simenon poserà la penna e impugnerà il microfono e inizierà a raccontare i suoi ricordi, le sue impressioni sul nastro dl un registratore.  Più di una vota evocherà i suoi più classici personaggi con i quali, con il passare degli anni, troverà maggiori affinità, analogie e con i quali a volte si confronterà.

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1973 – In Un homme comme les autres, il primo dei suoi dictées, Simenon evoca un sogno che ha fatto a proposito di Maigret: “ Era più grande, più largo di spalle, più corpulento di me. Anche se lo vedevo di spalle, percepivo il suo essere placido che invidiavo. Vestito con pantaloni di tela blu, un grembiule da giardiniere e portava un cappello di paglia sgualcito. Si trovava in un giardino (...) Era Maigret nel suo giardino di Meung-sur-Loire, un Maigret in pensione pure lui, ma di diversi anni più giovane di me (…) Trovava il modo di impiegare ciascun’ora della sua giornata. E gli capitava, braccio sotto baraccio, di fare delle lunghe passeggiate con sua moglie (…) Queste immagini si sono cancellate. Le conservo nella mia mente e questo sarà per me la pensione di Maigret”.
Nel dictée successivo, Des traces de pas,  Simenon dice, il 2 ottobre :” Ho dei rimorsi per aver lasciato completamente lasciato andare Maigret dopo il mio ultimo romanzo: "Maigret et monsieur Charles" . E‘ un po’ come se uno lasciasse un amico senza nemmeno stringergli la mano. Si creano, tra l’autore e i suoi personaggi, dei legami affettivi, a maggior ragione se la loro collaborazione è durata cinquant’anni (…) Gli auguro una felice pensione, così come è felice la mia. Abbiamo lavorato parecchio insieme, abbastanza perché io gli dica addio un po’ emozionato”.

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29 settembre 1979 – In occasione del cinquantesimo anniversario della nascita di Maigret, Simenon gli scrive una lettera che viene pubblicata sul settimanale svizzero L’Illustré:
Sarete probabilmente meravigliato di ricevere una mia lettera, da quando ci siamo lasciati circa sette anni fa’. Quest’anno è il cinquantesimo anniversario del giorno in cui, a Delfzijl, abbiamo fatto conoscenza. Voi avevate circa quarantacinque anni. Io venticinque. Ma avete avuto la fortuna in seguito di trascorrere un certo numero di anni senza invecchiare. E’ stato soltanto alla fine delle "nostre" avventure che avete raggiunto l’età di cinquantatre anni (…) Che età avrete quindi oggi? Non ne ho idea, essendovi concesso questo privilegio di cui voi avete approfittato per un lungo periodo. Di contro io sono invecchiato molto più in fretta di voi, come i comuni mortali ed ora ho abbondantemente passato i miei settantasei anni (…) Eccoci, tutti e due pensionati, e, spero che così sia anche per voi, assaporando entrambe le più piccole gioie della vita, respirando l’aria del mattino, osservando con curiosità la natura, e gli esseri intorno a noi. Ci tengo ad augurarvi un buon anniversario, a voi e a M.me Maigret.”.

giovedì 28 giugno 2012

SIMENON. ANCHE MAIGRET TORNA IN EUROPA.

L'llustrazione è di Ferenc Pintér
Continuano i "rendez vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret




6) Finisce il periodo americano. Ritorno trionfale in Europa: 1955 - 1967

1955 - Dopo aver terminato il suo ultimo romanzo americano, Maigret et le corps sans tête, Simenon con la sua famiglia lascia definitivamente l’America.  Si stabilisce provvisoriamente a Mougins, dove scrive in luglio il suo primo romanzo di Maigret dopo la rentrée europea: Maigret tend une piège.

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1957 – Simenon e la sua famiglia si sistemano nella loro prima residenza in Svizzera, nel castello d’Enchandens. Il primo Maigret che sarà scritto qui s’intitola Maigret voyage, come fosse un’eco delle sue precedenti peregrinazioni. Questo romanzo inaugura anche una nuova veste editoriale. La copertina fotografica è sostituita da un disegno raffigurante il profilo di Simenon – o di Maigret? – con una pipa i cui sbuffi di fumo contornano il nome dell’autore e il titolo del romanzo.
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29 gennaio 1958 – Esce i film Maigret tend un piège, primo dei tre dattamenti cinematografici in cui il ruolo di Maigret viene interpretato da Jean Gabin.
                
                
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1960 -  A marzo Simenon è a Londra per firmare con la BBC il contratto dell’adattamento televisivo per cinquantadue Maigret. Il ruolo del commissario toccherà a Rupert Davies. Dopo il Festival del Cinema di Cannes, che lo scrittore presiede nel mese di maggio, scrive in giugno Maigret et les Veillards, il cui titolo riecheggia curiosamente quello del tacquino di note che inizierà qualche giorno dopo e cha sarà poi pubblicato con il titolo Quand j’ètais vieux.


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1962 – Dopo aver presieduto in marzo a Londra il ballo annuale dei fabbricanti di pipe, Simenon scrive a maggio Maigret et le clochard.


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1964 – I Simenon abitano ormai nella casa che l’autore ha fatto costruire a Epalinges. In luglio scrive Maigret se défend, che avrà un seguito ne La patience de Maigret, finito nel marzo dell’anno successivo. E’ il solo caso, in tutta la serie dei Maigret in cui un romanzo è il seguito di un altro. Questo stesso anno vede la messa in onda del primo episodio della serie televisiva italiana, dove Maigret è interpretato da Gino Cervi.


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3 settembre 1966 – Simenon inaugura a Delfzijl una statua di Maigret in presenza di alcuni attori che hanno interpretato la sua parte.

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1967 – In marzo debutta la pubblicazione delle “Œuvres complete” di Georges Simenon per le edizioni Rencontre, sotto la direzione di Gilbert Sigaux. Per scelta editoriale, verrano pubblicate due collezioni in parallelo: da un parte i romans-durs i cui volumi saranno contraddistinti da cifre arabe, e dall’altra parte i romanzi di Maigret numerati con cifre romane. Il tomo "I" si apre con una prefazione firmata da Simenon, nella quale l’autore racconta la nascita di Maigret, secondo la leggenda di Delfzijl. In questo stesso anno la famiglia Simenon va in vacanza a Vichy e naturalmente l’autore ne approfitta per far venire anche… Maigret che condurrà un’inchiesta, Maigret a Vichy, scritta a settembre. In questo romanzo il commissario inizia ad avvertire, probabilmente come anche il suo autore, i primi problemi di salute che derivano dall’età. Su consiglio del suo amico, dottor Pardon, Maigret prova, non senza qualche resistenza da parte del proprio fisico, a moderare un po’ il consumo di alcolici. 
 
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1967 - Il 14 ottobre va in onda sull’emittente ORTF (il primo canale della tv d'oltralpe) il primo episodio televisivo francese delle inchieste del commissario Maigret. Si tratta di una lunga serie dove il ruolo di Maigret verrà interpretato dall'attore Jean Richard e che debutta con un episodio tratto dall'inchiesta Cècile est morte (1942). (Murielle Wenger)

SIMENON SIMENON. OCCHIO AI COMMENTI!

Volevamo  richiamare l'attenzione di tutti sui commenti che, come per il post di ieri, sono di un'interesse e di una consistenza tale, da poter essere equiparati a veri e propri contributi.
Vi invitiamo quindi a leggerli e, nello specifico, quelli di ieri di Murielle Wenger e di Andrea Franco