Innumerevoli sono le scuole di scrittura che proliferano in Italia, balsonate o meno, improvvisate o ben organizzate, utili inutili o dannose, costose o gratuite, pubblicizzate o fatte in casa... Ce n'é insomma per tutti i gusti. Noi personalmente crediamo più nel coltivare assiduamente la lettura, nell'esercizio continuo dello scrivere, nelle capacità individuali di migliorarsi e soprattutto nell'innata facilità ad esprimersi attraverso la scrittura e nel maturare grazie all'esperienza...
Oggi però vogliamo chiamare in cattedra Georges Simenon nelle vesti di professore per una sintetica e succinta lezione di scrittura in dieci punti. Insomma una decina di consigli da chi di scrittura se ne intende, tratti da una registrazione del '65 per l'Alliance française.
1) Se si desidera condurre una vita normale, tranquilla, armoniosa allora è meglio che si rinunci alla velleità di diventare un romanziere.
2) Essendo l'attività di romanziere un vocazione piuttosto che un lavoro, occorerà mettere da parte le soddisfazioni e le gratificazioni per il lavoro fatto.
Un romanziere non è mai soddisfatto di quello che ha scritto.
3) Pur essendo una vocazione e non un lavoro, per scrivere un romanzo occorre comunque un periodo di "apprendimento" lungo o addirittura molto lungo, perchè in buona parte è un mestiere e, come tutti i mestieri, va imparato.
4) Utilizzare la parole usate tutti i giorni dalla gente comune, parole che messe una dopo l'altra servono a creare degli esseri più simili possibile ai veri esseri umani in carne ed ossa.
5) Creare nel romanzo un ambiente che faccia sentire il lettore a suo agio ovunque esso sia, a Parigi, a New York, o addirittura nel centro dell'Africa, richiede un grande mestiere, è una sorta di tour de force... E questo s'impara. S'impara a forza di scrivere, scrivere, scrivere....
6) Abbandonare qualsiasi vanità e ogni speranza. Per fare il romanziere ocorre avere l'animo puro e la certezza di non rimpiangere mai questa scelta.
7) Leggere e studiare a fondo i propri classici. In seguito leggere i migliori romanzieri contemporanei e poi leggere tutto quello che capita sottomano. Quindi... diciamo verso i venticinque anni, decidere di scrivere solo per sé stessi, con la propria anima, con il proprio vero io. A questo punto non leggere più nulla.
8) E' di solito molto difficile diventare romanzieri prima dei quarant'anni.
9) E' davvero indispensabile aver fatto "il giro dell'uomo" e vissuto tutte le esperienze umane.
10) Il romanziere deve quindi vivere a lungo, altrimenti non sarà mai un romanziere davvero completo