giovedì 4 settembre 2014

SIMENON SIMENON. UN 25° IN BUONA COMPAGNIA... IL 40° DEL "MAIGRET ITALIEN"

Oggi sono i 25 anni dalla scomparsa dello scrittore, ma non va dimenticato che il 3 gennaio cadevano anche i 40 dalla morte di Gino Cervi. Simenon-Simenon ha intenzione di ricordare, oltre al romanziere, anche il Maigret d'Italie, l'attore che occupa un posto privilegiato nel cuore di moltissimi italiani di una certa generazione (ma forse non solo). Inoltre cinquant'anni fa', (ed ecco un'altro anniversario) il 27 dicembre 1964, partiva la serie italiana con l'episodio Un'ombra su Maigret (tratto da '"Cécile est morte" - 1942), e con un Cervi che si muoveva davvero a suo agio nei panni del commissario, grazie alla sua consumata esperienza di attore (allora aveva 63 anni ed erano quarant'ani che calcava palcoscenici, recitava sui set cinematografici e si esibiva in televisione). Insomma il 2014 come un anno da segnare per tutti gli appasionati di Simenon e di Maigret.

SIMENON SIMENON. LO SCRITTORE E IL COMMISSARIO: UNO STRANO DIALOGO

In occasione del 25°anniversario 
della scomparsa di Georges Simenon, 
il nostro collaboratore Paolo Secondini 
ci propone un fulmineo dialogo tra autore 
e personaggio, come suo singolare tributo 
a questa ricorrenza. 
Come suo stile, Paolo ci presenta 
un Maigret e un Simenon davvero 
particolari  ed intriganti. Buona lettura.


Georges Simenon ride irrefrenabilmente, sprofondato in una poltrona di pelle scura.

Il commissario Maigret, seduto alla sua scrivania al Quai des Orfèvres, lo guarda allibito, un boccale di birra nella mano.



Maigret: Ma… perché ride? Ho detto qualcosa…

Simenon: No, no! Stavo pensando… (Si interrompe. Ride ancora.)

Maigret: A che cosa pensava? Su, avanti, me lo dica!

Simenon: Ecco… se invece di fare di lei un commissario di polizia, io l’avessi creata come il più grande fuorilegge di tutta Parigi o, addirittura, della Francia intera… Oh, ragazzi, c’è da morire dal ridere!

Maigret: (Crolla le spalle) Giuro che non la capisco. Cosa c’è di così divertente?

Simenon: Ma come, non riesce a immaginarlo?

Maigret: (Scuote la testa) Le confesso di no!... Lei crede, forse, che nei panni del malvivente sarei apparso troppo ridicolo?

Simenon: Non lei, commissario, non lei… ma sua moglie, la signora Maigret…

Maigret: Mia moglie?

Simenon: Ma certo!... Avrei dovuto fare anche di lei una temuta fuorilegge, per essere compagna del criminale più ricercato di Parigi… Invece che prepararle squisiti manicaretti, si sarebbe occupata, con l’abituale solerzia e dedizione, di oliare e pulire le sue armi: mitra e pistole, perché fossero sempre perfettamente funzionanti. Riesce a capirmi, ora? (Ride di nuovo.)

Maigret: Manicaretti… Armi… Oh!... È questa, dunque, la cosa che la diverte?

Simenon: Già, proprio questa! Non la trova alquanto bizzarra?

Maigret: (Beve un sorso di birra) Be’, in effetti…  La signora Maigret nei panni di una fuorilegge!... (Batte la mano sul piano della scrivania) A pensarci, è una cosa davvero grottesca, stravagante… Dalle padelle alle armi… Già! Una cosa assai buffa.

Simenon: Appunto. Che le dicevo?

Ridono tutti e due.  
Paolo Secondini

SIMENON SIMENON. COME AFFASCINA MAIGRET... IERI... OGGI...

Maigret e l’affare Picpus è il primo romanzo che ho letto di Georges Simenon. Ricordo che mi piacque moltissimo, tanto da ricercarne altri incentrati sulle inchieste del famoso commissario del Quai des Orfèvres.
Ma più leggevo, più l’indagine poliziesca assumeva per me un aspetto secondario, essendo attratto, peculiarmente, da altre caratteristiche della vicenda narrata: quelle umane, psicologiche, ambientali e perfino climatiche, che insieme davano idea di certe atmosfere parigine (come anche della provincia francese); della vita concreta, laboriosa dei frequentatori di bistrot nei momenti di sosta dal lavoro; della semplicità delle massaie recanti sporte piene di cibarie; della tristezza o solitudine delle portinaie all’interno delle loro anguste guardiole. 
 A mio avviso, i romanzi polizieschi di Simenon appartengono, prima ancora che a un preciso genere letterario, quello giallo, a una vera e seria letteratura che, con sobrietà e scioltezza stilistica, è volta a indagare l’animo umano, a rappresentarne gli aspetti più semplici o complessi, più sinceri o contraddittori e, comunque, più veri e reconditi.

Paolo Secondini

SIMENON SIMENON. UN ROMANZIERE CHE HA LASCIATO IL SEGNO, MA CHE NON... CI LASCIA


Georges Simenon attraversa il 1900 quasi nella sua interezza essendo nato nel 1903 e morto esattamente 25 anni fa. Una produzione letteraria, la sua, vasta e variegata tanto da far quasi "impazzire" i suoi piu assidui biografi, appassionati e/o collezionisti.
Certamente il suo nome è legato in modo indelebile al commissario Maigret, ma questa abbinamento ha per troppo tempo fatto torto allo scrittore belga, offuscando i numerosi altri romanzi da lui scritti senza il commissario parigino. E come non ricordare gli inizi della carriera in cui, barcamenandosi (o quasi nascondendosi) sotto decine di pseudonimi, Simenon ci ha lasciato numerosissimi romanzi popolari, di genere avventuroso, semi-poliziesco e sentimentale, senza contare i racconti da lui scritti. Già, perchè Simenon era anche un grande autore di novelle, sapendo creare un'atmosfera, un'ambientazione anche in poche pagine. Troppi sono, nel loro complesso (per nostra fortuna), i capolavori che ci ha lasciato: bisognerebbe nominare metà della sua sterminata produzione col rischio ancora di fare torto a qualche opera non nominandola. Ancora oggi Simenon è uno degli scrittori piu letti e tradotti al mondo, il piu' apprezzato tra i non contemporanei tanto da non temere paragone alcuno con altri autori. I suoi scritti sono ancora costantemente adattati sia per fare film, sia per la tv, sia per le pellicola sul grande schermo: tutto ciò fa di lui e delle sue opere un immortale, tanto è vero che nel 25° anniversario della sua scomparsa, pur essendoci un grande vuoto, lo sentiamo  vivo e vicino a noi
Andrea Franco

SIMENON SIMENON. IL COMMISSARIO SCRIVE... IN PARADISO...

Meung-sur-Loire - 4 settembre 2014
M. Georges Simenon
Romancier
Paradise de la Litterature

Mio caro Simenon,
sarete probabilmente stupito di ricevere una lettera da me, visto che da quando ci siamo lasciati è passato molto tempo. Oggi è il venticinquesimo anniversario del giorno in cui avete lasciato questa terra per entrare nell'Eternità. Se voi godete del privilegio di essere sempre vivo nel cuore dei vostri lettori, io ho quello di dividere con voi un po' della vostra gloria, e forse pure di avervi contribuito, anche se voi siete qualche volta un po' geloso della fama del personaggio che avete creato. Allora, caro Georges, perdonatemi di essere stato qualche volta più famoso del mio autore, però, ammettetelo, avete anche tratto un certo profitto dalle conseguenze di questa popolarità. Da parte mia, approfitto di questo momento per perdonarvi di aver utilizzato il mio nome, i miei tic, le mie abitudini e di aver creato, a partire dalla mia persona, un personaggio più vero di uno reale... Nelle mie "Mémoires" ho regolato i miei conti con voi e non c'è più nulla da reclamare. Da questo momento basta gelosie, basta risentimenti tra noi, ci unirà invece una buona e franca amicizia
Sono venticinque anni che non ci siete più, ma siete più presente che mai e, rendetemene atto, anche un po' grazie a me. E, da parte mia, debbo riconoscere che grazie al vostro talento il mio personaggio continua ad affascinare tanti lettori e a suscitare tanto interesse in tutto il mondo...
Vi abbraccio e M.me Maigret, che sta leggendo questa lettera proprio qui alle mie spalle, fà lo stesso.
Via auguro di continuare ad essere letto con passione da tutti quelli che apprezzano la buona letteratura e che amano condividere questa passione.

                                                                                    Affettuosamente
                                                                                      Jules Maigret

Questa lettera del personaggio al suo autore è dovuta alla fantasia e alla creatività di Murielle Wenger, che i nostri lettori ben conoscono, e che ha voluto celebrare così questo anniversario.

SIMENON SIMENON. SONO PASSATI 25 ANNI, MA... GEORGES E' SEMPRE QUI TRA NOI


Questo giovedì 4 settembre, 25° anniversario dalla scomparsa di Georges Simenon, vogliamo iniziare a celebrarlo così, con un'illustrazione di Giancarlo Malagutti, realizzata per l'occasione per Simenon Simenon.
E' una situazione emblematica. L'autore e il suo personaggio seduti ad un tavolino di chissà quale brasserie che giocano a carte, fumando ognuno la sua pipa e con l'immancabile bottiglia di calvados per rinfrescare la gola.
Non sono molto ciarlieri i due. Un po' concentrati nel gioco, ma un po' intenti a guardarsi l'un l'altro... di sottecchi... tanto basta un'occhiata.
I due si conoscono bene... anzi benissimo. Per quarantanni hanno vissuto gomito a gomito in centinaia di indagini e oggi, in questo anniversario, si ritrovano come due avventori qualsiasi a giocare, a fumare e a bere, quasi mimetizzandosi tra l'altra gente, proprio come faceva lo scrittore quando andava a carpire i discorsi della folla e come d'altronde era solito fare il commissario quando sul luogo di un delitto andava ad annusare l'aria, mischiandosi con le persone del posto.
Simenon, che aspirava ad essere "un comme les autres", qui quasi nascosto in un locale fuori mano, si sente vicino al suo commissario forse più del solito e nella sua occhiata si coglie un compiacimento... quasi fosse un padre che osserva furtivamente un figlio...
Saranno anche passati venticinque anni dalla sua scomparsa, ma qui da noi a Simenon Simenon ci pare sempre vivo e vegeto, con la sua voglia di scoprire la vita, di scriverla, di viverla anche nelle cose più semplici... insieme ad un vecchio "amico", con in mano delle carte un po' consumate, bevendo un calvados ordinario su un piccolo tavolo un po' traballante...