Maigret e
l’affare Picpus è il primo romanzo
che ho letto di Georges Simenon. Ricordo che mi piacque moltissimo, tanto da ricercarne
altri incentrati sulle inchieste del famoso commissario del Quai des Orfèvres.
Ma più leggevo, più l’indagine poliziesca assumeva per
me un aspetto secondario, essendo attratto, peculiarmente, da altre
caratteristiche della vicenda narrata: quelle umane, psicologiche, ambientali e
perfino climatiche, che insieme davano idea di certe atmosfere parigine (come
anche della provincia francese); della vita concreta, laboriosa dei
frequentatori di bistrot nei momenti di sosta dal lavoro; della semplicità
delle massaie recanti sporte piene di cibarie; della tristezza o solitudine
delle portinaie all’interno delle loro anguste guardiole.
A mio avviso, i romanzi polizieschi di Simenon appartengono,
prima ancora che a un preciso genere letterario, quello giallo, a una vera e seria letteratura che, con sobrietà e scioltezza
stilistica, è volta a indagare l’animo umano, a rappresentarne gli aspetti più
semplici o complessi, più sinceri o contraddittori e, comunque, più veri e
reconditi.
Paolo
Secondini
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIATE QUI I VOSTRI COMMENTI, LE VOSTRE IMPRESSIONI LE PRECISAZIONI ANCHE LE CRITICHE E I VOSTRI CONTRIBUTI.