
Ma più leggevo, più l’indagine poliziesca assumeva per
me un aspetto secondario, essendo attratto, peculiarmente, da altre
caratteristiche della vicenda narrata: quelle umane, psicologiche, ambientali e
perfino climatiche, che insieme davano idea di certe atmosfere parigine (come
anche della provincia francese); della vita concreta, laboriosa dei
frequentatori di bistrot nei momenti di sosta dal lavoro; della semplicità
delle massaie recanti sporte piene di cibarie; della tristezza o solitudine
delle portinaie all’interno delle loro anguste guardiole.
A mio avviso, i romanzi polizieschi di Simenon appartengono,
prima ancora che a un preciso genere letterario, quello giallo, a una vera e seria letteratura che, con sobrietà e scioltezza
stilistica, è volta a indagare l’animo umano, a rappresentarne gli aspetti più
semplici o complessi, più sinceri o contraddittori e, comunque, più veri e
reconditi.
Paolo
Secondini
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