martedì 23 settembre 2014

SIMENON SIMENON. DENYSE, LA PASSIONE, L'ABISSO, LA VENDETTA


Nel 1995 muore Denyse. Sei anni dopo la scomparsa di Simenon. La seconda moglie da cui lo scrittore non volle mai divorziare (...per via degli alimenti? No, lui le riconobbe un'assegno mensile di 15.000 franchi...), e che era in realtà uscita dalla sua vita nel 1962, quando lasciò la villa di Epalinges per entrare e uscire da una serie di cliniche per curare i suoi disturbi psichici. Ventitre anni di convivenza (e dodici di matrimonio, celebrato a giugno del 1950 negli States a Reno in Nevada), di cui gli ultimi piuttosto burrascosi. Simenon era davvero molto innamorato, se non solo all'inizio della loro relazione, e questo sentimento era sopravvissuto agli alti e bassi della loro non sempre facile convivenza fino agli anni '60, quando l'equilibrio psicologico di Denyse cominciò a essere un vero ostacolo alla vita di coppia, ma anche a quella familiare. Lo psichiatra consigliò infatti l'allontanamento di Denyse dal suo contesto, pena possibili danni anche ai figli.
Tutto questo, lasciò un'impronta in questa canadese, che nel '45 ebbe la fortuna (?) d'incontrare Georges Simenon A New York. Lei stessa in un'intervista escluse un'odio nei confronti dell'ancora marito "...vendicarmi e di cosa? Di essere stata felice? Appassionatamente innamorata? Per aver vuto una vita favolosa? La sofferenza, lo sapete bene, fà parte integralmente di un individuo...".
Ma in realtà la sua vendetta fu la pubblicazione di due volumi, prima Un oiseau pour le chat (1978) e poi Le phallus d'Or (1981), che le servivano per mettere in piazza vizi nascosti e nefandezze del famoso marito (quello che secondo lei nessuno conosceva), sfidandolo sul suo stesso terreno, quello della scrittura.
Simenon non rispose mai all'eco mediatica che i due volumi suscitarono. Non lo fece con un libro, né lo fece, per quanto glielo chiedessero, nelle interviste.
In quei libri c'erano delle falsità, a volte anche infamanti, ma l'atteggiamento di Simenon forse fu proprio quello di "comprendere e non giudicare". Conosceva bene l'instabile situazione psichica di Denyse e nessuno meglio di lui avrebbe potuto capire la confusione mentale che si agitava nella moglie e di cosa fossero realmente frutto le accuse pubblicate in quei volumi.
Georges e Denyse avevano vissuto la passione, erano giunti al margine di quell'abisso che aveva infine innescato il meccanismo della vendetta. 

lunedì 22 settembre 2014

SIMENON SIMENON. MAIGRET E LA PICCOLA ADÈLE

Simenon-Simenon torna oggi con un altro racconto maigrettiano, nella rubrica "...magari come Simenon!". L'autore è Paolo Secondini un nostro appassionato lettore, di cui forse avrete già letto altri brevi racconti. Anche questo è breve, addirittura una sorta di flash, una specie di istantanea che fotografa un momento clou di un'indagine di Maigret. Il suo merito è che nella sua brevità riesce a mettere insieme tutte caratteristiche essenziali di un Maigret... Certo chiunque di noi si metta a scrivere un apocrifo rimane sempre ben lontano dall'effetto-Simenon. Ma ne siamo ben consci e ne fa fede il titolo di questa rubrica che ristabilisce distanze e relazioni tra lui e gli altri... Buona lettura. 



«Lei afferma, signora Rouen, che sua figlia le ha preso denaro e gioielli.»
«È così, signor commissario. Sei giorni fa, tornando a casa dal mercato di rue Mouffettard, ho trovato, sul tavolo della cucina, un biglietto di Adèle...»
«Adèle? Chi sarebbe?»
«Mia figlia… Vi era scritto che se ne andava con Albert, e pertanto portava con sé…»
«E Albert?» la interruppe di nuovo Maigret.
«Un perditempo, un poco di buono. È inoltre più vecchio di Adèle di circa vent’anni.»
«Quanti ne ha sua figlia?»
«Diciannove… Praticamente è ancora una bambina. Proprio non so cos’abbia trovato in quel mascalzone.»
«Lei, signora, lo conosce molto bene?»
«Chi, Albert?»
Maigret annuì.
«Quasi ogni sera veniva a casa nostra,» disse la donna, «invitato da mio figlio Gérard, che Dio lo perdoni.»
«Perché?»
«È morto!... Ucciso durante una rapina in una gioielleria di rue Lepic.» Emise un lungo sospiro. «Anche mio figlio, purtroppo, era un poco di buono, signor commissario… Oh, guardi, glielo dico con tutta franchezza… Quante volte gli avevo raccomandato di cambiar vita, di trovarsi un lavoro pulito, di essere onesto, rispettoso della legge, come tantissimi giovani della sua età. Niente! Non ha mai voluto ascoltarmi. Nessuno dei miei figli mi ha dato mai retta.»
«Da quanto tempo è morto Gérard?»
La signora Rouen si soffiò il naso, quindi rispose:
«Da circa tre mesi… Come le stavo dicendo, era lui che portava Albert in casa nostra. Credo che fosse il capo di una piccola banda di ladri, tra cui mio figlio.»
«Albert come?» domandò Maigret. «Ne conosce il cognome? Sa dove abita?»
La donna scosse la testa.
«No, commissario. So soltanto che è un tipo pericoloso, aggressivo. Non riesco ancora a capire come la piccola Adèle se ne sia innamorata.»
«Sua figlia era sempre presente quando Albert veniva a casa vostra?»
«Sì, certo!… Pendeva dalle sue labbra appena  narrava le sue spacconate. Sembrava che lo divorasse con gli occhi. Non so proprio cosa passasse per la testa di Adèle. Sta di fatto che era profondamente attratta da quel furfante il quale, dopo aver rovinato Gérard, rovinerà anche lei. Ne sono certa, signor commissario.»
«Perché dice questo? Non crede che i due si amino davvero?»
La signora Rouen fece una smorfia eloquente con la bocca.
«Non penso che Albert sia capace di amare un’altra persona. Troppo egoista, troppo legato ai propri interessi. Io temo, signor commissario…»
S’interruppe. Era troppo agitata. Con le esili dita si tormentava sul petto un lembo della camicia color lilla.
«Che cosa?» la esortò Maigret. «Cosa teme, signora Rouen? Dica pure.»
«Che la costringa a battere il marciapiede. Adèle è una ragazza graziosa, ben fatta; una ragazza…» Rimase in silenzio e si nascose, per un momento, il volto tra le mani. Poi, in tono convulso: «La prego… faccia il possibile per ritrovarla… Le ho portato una sua foto… Spero che possa servirle… La scongiuro, mi aiuti. Ciò che chiedo è poter riabbracciare mia figlia. Spero non faccia la fine di Gérard.»
Bussarono alla porta. L’ispettore Lucas sporse la testa.
«Capo, c’è di là una ragazza che chiede di parlarle. Dice di chiamarsi Adèle Rouen. La faccio passare?»
Nel sentire quel nome, la donna ebbe un sussulto.
«Adèle! La mia piccola Adèle!»
«Falla entrare, Lucas,» disse calmo il commissario.
«Agli ordini, capo!»
Dopo alcuni secondi una ragazza slanciata, dalle forme armoniose, dai lunghi capelli corvini, entrò nell’ufficio di Maigret.
«Adèle!» gridò, alzandosi dalla poltrona, la signora Rouen.
«Mamma! Oh, mamma!» esclamò la ragazza scoppiando in lacrime.
Si abbracciarono.

* * *

Adèle sedeva, accanto a sua madre, dinanzi alla grossa scrivania del commissario. Aveva la testa china sul petto, le mani strette sulle ginocchia.
La signora Rouen piangeva sommessamente. Di quando in quando con il fazzoletto si asciugava le lacrime.
«Ha fatto bene a venire da me, soprattutto a confessare il suo delitto, signorina Adèle,» disse Maigret con lentezza.
«Crede, signor commissario,» disse la signora Rouen alzando la testa, «che per quel che ha commesso…»
«C’è di mezzo un omicidio, purtroppo!» la interruppe Maigret crollando la testa. «Sua figlia si è resa subito conto di esser finita nelle grinfie di una canaglia. Si è ribellata con forza, vedendo infrangersi all’improvviso ciò che provava per quello che aveva creduto l’uomo della sua vita. In nessun modo è voluta stare al suo gioco.» Fece una pausa, poi continuò:  «Contrariamente al fratello Gérard, ha saputo reagire con determinazione, non esitando a uccidere Albert con un coltello da cucina, dopo che lui aveva cominciato a insultarla, a picchiarla, a umiliarla, per piegarne ogni resistenza e indurla a prostituirsi… Credo che quell’uomo fosse davvero un individuo spregevole, come lei, signora Rouen, ha sempre considerato; un individuo abietto, violento, senza scrupoli. Sono sicuro che già da un pezzo, da quando cioè frequentava la vostra casa, aveva deciso il futuro di Adèle… quello della prostituta. Come suo protettore ne avrebbe ricavato un proficuo guadagno.»
«Lei pensa,» disse la signora Rouen, «che la condanna di mia figlia, per l’omicidio di Albert,  sarà…»
«Be’, signora,» la interruppe di nuovo Maigret, «molto dipenderà dal giudice, dai giurati… Ma credo che Adèle, con un buon avvocato, potrà anche sperare in un atto di clemenza.»
Trasse un lungo sospiro, poi, sorridendo appena, appoggiò la schiena alla spalliera della sedia.

Paolo Secondini

domenica 21 settembre 2014

SIMENON SIMENON. PER IL 25° FESTEGGIAMENTI FIRMATI LOUSTAL

Il celebre illustratore francese, Loustal, e la casa editrice Omnibus, festeggiano il 25° anniversario della scomparsa di Georges Simenon, raccogliendo sei libri di strips tratte dai romanzi di Simenon. E' un volume di ben 630 pagine, una vera chicca per gli appassionati collezionisti simenoniani. Si tratta di sei inchieste del commissario Maigret che Loustal, ammiratore di Simenon, ha realizzato nel corso degli anni. Ecco i titoli di queste opere di Loustal ormai esaurite e introvabili: On ne tue pas les pauvres types - Le client le plus obstiné du monde - Menaces de mort - Ceux du grand café - Maigret et l'inspecteur malgracieux - Le témoignage de l'enfant de chœur. Oggi il libro è disponibile quindi ad un prezzo di 26 euro (e in formato ebook a 17,99) e per gli italiani è possibile ordinarlo on-line sul sito della FNAC: http://livre.fnac.com/a7264311/Georges-Simenon-Six-enquetes-de-Maigret.

sabato 20 settembre 2014

SIMENON SIMENON. IL PRIMO GIORNO DA... NON PIU' SCRITTORE


20 settembre 1972. Una data fatidica nella vita di Simenon. Un paio di giorni prima, per la prima volta da quando aveva iniziato a scrivere, qualcosa si era inceppato. Erano quarant'anni che questa abitudine si perpetuava a cadenze regolari: prima di scrivere il romanzo appuntava qualcosa sulle famose buste gialle, qualche nome, alcune date, altre scarne indicazioni... Era una consuetudine consolidata, fino a diventare un coazione a ripetere, senza quelle note sulla busta non poteva iniziare a scrivere. Che fosse a casa, in viaggio, in qualsiasi continente si trovasse, quando scattava quel déclic, Simenon doveva scrivere. E invece in quel 18 settembre quando tutto faceva presagire che iniziasse a far partire il suo ennesimo romanzo, non successe niente. Decise quindi di lasciar perdere e rimandare tutto al giorno successivo.
Il giorno dopo, il 19, si sedette alla scrivania, la busta ebbe finalmente i suoi appunti ma il dèclic non scattava, l'état de roman era di là da venire e nemmeno il mestiere di tanti anni lo soccorreva. Rimase qualche ora davanti a quel foglio così bianco, quanto assente era la sua mente, tanto prosciugata la sua ispirazione... così vuoto anche il suo animo? Comunque nulla. La sua seduta di scrittura quella mattina si risolse senza che una lettera fosse stata messa sul foglio. E così decise che l'indomani non ci sarebbe stato un altro tentativo. Il 20 settembre per la prima volta non fece una seduta di scrittura. Lo confidò a Teresa, la sua compagna. E così, senza grandi drammi, concluse la sua attività di romanziere.
In realtà è una svolta nella sua vita. Lascia la pretenziosa villa di Epalinges, si trsferisce con Teresa in un appartamento di un grande condominio a Losanna... proprio come "uno come gli altri". Basta arredi di lusso, auto esclusive, quadri di famosi pittori, servitù, vita da ricco e famoso. Eccolo ora quasi nascosto in un'abitazione qualsiasi, confuso con altra gente "normale", a condurre un'esistenza ordinaria e tranquilla. Senza altra pretesa di quella serenità da dividere con Teresa, in una convivenza scandita dai pasti, dalle passeggiate e dal riposo notturno. Un Simenon irriconoscibile? Un altro Simenon, lo stesso che a febbraio dichiarerà alla stampa che non scriverà più... La lunga storia del romanziere è finita. Ora inizia quella dell'uomo Simenon.

venerdì 19 settembre 2014

SIMENON SIMENON. RACCONTARE SIMENON A ESQUELBECQ, QUATTORDICI ANNI DOPO MANOSQUE...

Simenon m'était conté. E' il titolo della manifestazione che si è tenuta a Esquelbecq una cittadina nei pressi di Dunquerke. L'evento si concluderà martedì 21 settembre alla Maison du Westhoek.
Parliamo di questo evento, intanto perchè come Simenon-Simenon non possiamo esimerci, poi perché si è svolta a Esquelbecq che è nominata "le village du livre". Poi perchè nel marzo del 2000, si svolse un'omonima manifestazione a Manosque, un'altra cittadina medioevale (nel sud della Francia, nell'Alta Provenza, a circa cinquanta chilometri a nord di Marsiglia) denominata anch'essa "la ville du livre" perchè la sua attività sulla letteratura (ma in senso più vasto sulla cultura) è la sua principale caratteristica: da una ventina d'anni ha adibito antiche costruzioni della città storica a spazi funzionali a convegni, esposizioni, festival e presentazioni che si susseguono durante tutto il corso dell'anno. In ultimo perchè ci ricorda che quattordici anni fa' vi ebbe luogo l'omonima manifestazione dove perteciparano nomi di primissimo piano tra studiosi ed esperti simenoniani come Claude Gauteur, , Bernard Alavoine, , Pierre Deligny, Michel Lemoine, Claude Menguy, Bernard Alavoine, Michel Carly, Michel Schepens tanto per citare i più famosi (gli ultimi due hanno partecipato anche a questa ultima rassegna)
Chi scrive ebbe la fortuna non solo di parteciparvi, ma soprattuto godette del gotha di simenoniani, la versione francese del suo romanzo-biografia "Maigret e il caso Simenon": Maigret et l'affaire Simenon, (Editions Valeriano - 2000)
privilegio di presentare, in mezzo a tanto
Lo stesso titolo che oggi, dopo vent'anni, l'editore Robin-Biblioteca del Vascello, in occasione del 25° anniversario della scomparsa di Simenon, ha deciso di ripresentare sia in versione cartacea che in ebook.
L'esperienza fu notevole, un vero tuffo nel cuore francese dell'universo simenoniano, dal momento che erano presenti anche il figlio dello scrittore John e l'attrice Mylène Demongeot vedova del primogenito di Georges, Marc, scomparso l'anno precedente.
Insomma questo nuovo Simenon m'était conté ci ha riportato indietro nel tempo a rivivere un'esperienza che difficilmente si può dimenticare.

giovedì 18 settembre 2014

SIMENON SIMENON. "GIALLO PISTOIA" RICORDA SIMENON NEL 25° ANNIVERSARIO DALLA SUA SCOMPARSA

Sabato 20 settembre, a Pistoia, tutta una giornata dedicata a celebrare il 25° dalla scomparsa di Georges Simenon. Una data che gli appassionati farebbero bene ad appuntare sul loro tacquino. E' infatti una delle poche occasioni che quest'anno le manifestazioni giallistiche hanno offerto per ricordare l'inventore di quel grande personaggio che è il commissario Maigret, ma anche lo straordinario romanziere, più d'una volta vicino al Nobel, non è stato granchè commemorato.
Il programma è serrato e, vi diciamo subito che Simenon-Simenon, sarà lì non solo tra gli spettatori, ma presente anche come uno dei temi della discussione.
La giornata, come abbiamo detto è densa di appuntamenti e inizia subito alle 10.00 con il tema della longevità e dell'attualità dell'opera dello scrittore.
Poi a seguire si parlerà della "penna di Simenon" con riferimenti allo stile e alle caratteristiche letterarie dei suoi romanzi.
Dopo sarà la volta della dimensione televisiva del suo famoso commissario in riferimento agli ultimi episodi dello sceneggiato francese andato in onda su LA7.
La mattinata si conclude con un'interessante analisi sui metodi e gli strumenti d'indagine di Maigret.
Dopo la pausa per il pranzo, sarà la volta del "caso Simenon-Simenon", cioé come l'esperimento di un blog quotidiano sul web, finisce per diventare una biografia resa possibile dalle tecnologie multimediali dell'ultima generazione.
La sessione pomeridiana si conclude con due riferimenti al cinema simenoniano: il primo all'ultimo film tratto da una romanzo di Simenon, "la Chambre bleue", il secondo ad un film  del '59 Il commissario Maigret, interpretato da Jean Gabin.
Come assicurano gli organizzatori, sarà dato ampio spazio al pubblico per discutere ogni tema con i relatori, tra cui citiamo Giuseppe Previti, Ilaria Minghetti, Oscar Montani, Maurizio Tuci e Maurizio Testa.

Per ogni informazione sulla manifestazione e per saperne di più del programma, si può visitare
http://www.sangiorgio.comune.pistoia.it/25-anni-senza-simenon-ma/#.VBqYa-eEDfY
 

mercoledì 17 settembre 2014

SIMENON SIMENON. LA COPPIA MAIGRET-BATTISTON: ANCORA DUE AUDIOLIBRI

"Maigret" e "Il crocevia delle tre vedove". Sono i titoli dei due audiolibri della Emons, usciti da qualche giorno e che confermano la voce dell'attore Giuseppe Battiston come quella ufficiale per leggere le inchieste del commmissario simenoniano.
"Maigret" romanzo uscito nel 1934, (Maigret - diciannovesimo ed ultimo del prima serie targata Fayard) è il quinto titolo audiolibro maigrettiano ed ha una durata di tre ore e tre quarti. Si tratta, come forse ricorderete, dell'inchiesta che Maigret, già in pensione a Meung-sur-Loire, svolge tornando a Parigi per aiutare il nipote Philppe, anche lui in polizia, accusato di omicidio.
Il sesto audiolibro (La nuit de carrefour - 1931) più o meno lungo quanto il precedente, ci racconta una delle primissime indagini di Maigret in uno sperduto incrocio nella nebbiosa campagna nei dintorni di Parigi, dove un caso molto intricato impegnerà non poco il commissario tra vedove, gangster e una donna sensuale che turberà anche il nostro Maigret.
Continua così questa collana maigrettiana in audiolibri, arrivata così alla sesta edizione, che dimostra come ci sia un pubblico che apprezza questa non diffussissima modalità di fruire dei romanzi, fenomeno che riscontriamo peraltro anche all'estero. Un Simenon letto, che si può godere anche durante un viaggio in auto mentre si guida o mentre si cucina, insomma quando si è affaccendati in operazioni che non ci consentono di tenere un libro in mano. Da provare.

martedì 16 settembre 2014

SIMENON SIMENON. QUANDO GEORGES SCRIVEVA GLI... SPIRITUALS !


"Duecentomila negri sono venuti per aprire il canale di Panama, centottantamila sono morti di di colera di peste e di altre malattie  tramesse dai bianchi. Restano ventimila negri sul canale di Panama...".
Questo è l'inizio di Panama Canal, uno spiritual scritto a quattro mani, musica di Gobert, parole di Simenon.
La canzone è inserita in Quartier Nègre, una delle tre opere teatrali del romanziere, e scritta in inglese. Quartièr Negre è una pièce in tre atti e diciassette quadri, tratta dall'autore dal suo omonimo romanzo (Gallimard - 1935). La piece debuttò nel dicembre del 1936 al Thèatre Royal des galeries Saint-Hubert.
Lo riporta un'intervista fatta da Maurice Pironi a fine settembre del 1982 in cui si parla di questa insolita veste del Simenon-paroliere il quale specifica:"... esiste anche un disco che dovrebbe essere custodito presso il Fondo Simenon...".
Ma la cosa non finisce qui perchè Simenon accenna ad altre parole di questo Panama Canal "... ora grandi navi passano sul canale di Panama, magnifiche, noi andiamo a mendicare e ci regalano qualche piccola moneta. Loro non sanno che siamo stati noi a costruire il canale di Panama...".
A questo punto Pironi chiede a Simenon se abbia scritto altre canzoni.
Ecco la risposta di Simenon
"Sì, sì. Il lungo spiritual negro, che è molto più importante, perchè ad un certo momento il mio protagonistra sposa una piccola negra e nasce un bambino e quindi c'è un battesimo negro (questo nella commedia)... e c'è un pastore che canta la canzone del battesimo che vi traduco approssimativamente: Il primo giorno Dio ha creato la terra, il sole e le stelle. Il secondo giorno ha creato gli animali, i pesci e tutti gli animali che ci sono sulla terra. Il terzo giorno ha creato il Negro e la canzone dei Negri ed è così che è nata la canzone dei Negri - e Simenon aggiunge - tutto il resto è su questo tema: Oggi noi abbiamo un nuovo piccolo Negro... Tutto è stato scritto nello stile degli spirituals negri, quello di New Orleans di cui allora ero appassionato".

lunedì 15 settembre 2014

SIMENON SIMENON. LE MISS CONTRO MAIGRET, OVVERO LA7 COLPEVOLE O INNOCENTE?

Abbiamo ricevuto e letto diverse indignate reazioni al fatto che l'emittente LA7 abbia sostituito sabato l'ormai consueto appuntamento con lo sceneggiato Maigret/Bruno Cremer, con una delle puntate di Miss Italia condotte da Simona Ventura.
Sappiamo che si trattava di un secondo appuntamento per l'emittente, visto che fino a due anni fa' la trasmissione era appannaggio della Rai. Ma forse lo scarso appeal dimostrato nelle ultime edizioni (che pure avevano registrato uno share intorno al 24%) aveva spinto viale Mazzini a cedere i diritti del format alla tv di Urbano Cairo. Se la nostra supposizione è giusta, quello che conquistava Miss Italia in Rai non era più nella media del suo share e quindi era diventata cedibile. Da parte sua LA7 aveva visto l'occasione di acquisire un programma che pure aveva un suo seguito e che magari, anche senza un gran successo, avrebbe assicurato uno share che per la media de LA7 non sarebbe stato malvagio (versione 2013 Miss Italia su LA7 al 5,5% dello share).
Veniamo infatti allo share. Tra le ultime puntate di Maigret, quella del 6 settembre é arrivata ad un 2,8%. La puntata di sabato di Miss Italia ha toccato  il 6,46%.
Come si vede si tratta di più del doppio.
La scelta della programmazione tiene conto dello share che è strettamente collegato con la pubblicità (sia per quantità che per il suo costo) che, per una televisione commerciale come LA7, è l'unico introito.
Insomma anche se si vocifera che Miss Italia 2014 sia stato un flop, in realtà è aumentata quasi di un punto percentuale rispetto all'altr'anno e ha raccolto mezzo milione di spettatori in più rispetto al Maigret/Cremer.
Mezzo milione di indignati e un milione che hanno seguito gambe, labbra, occhi, cappelli e altre cose della più bella tra le belle d'Italia.
Ai maigrettofili potrà non piacere, ma così va la vita... in tv.

sabato 13 settembre 2014

SIMENON SIMENON. INTERVISTA AL 12 DE AVENUE DES FIGUIERS

Siamo nel maggio del 1975. Georges Simenon  ha smesso di scrivere  da un paio di anni e il telegiornale di TF1 ha deciso di realizzare un'intervista con lo scrittore nella sua casa rosa a Losanna. L'inviato è Yves Mourousi che chiede allo scrittore di illustrare gli strumenti per la sua scrittura che si trovano ancora nel suo studio ma anche la presenza delle pipe, di due registratori, del perchè non vi siano quadri alle pareti e dell'assenza di una biblioteca. E' un Simenon molto invecchiato, che ha smesso di scrivere da tre anni, ma per il quale il terribile suicidio della figlia è ancora lontano.