giovedì 10 agosto 2017

SIMENON SIMENON. DOCTOR AND DETECTIVE

About a novel that displays a multi-faceted Maigret. 

SIMENON SIMENON. DOCTEUR ET DETECTIVE 
Sur un roman qui présente un Maigret aux multiples facettes 
SIMENON SIMENON. DOTTORE E DETECTIVE
Un romanzo che presenta u Maigret dalle molte facce

Rereading the notably biographical novel Maigret and the Minister (Maigret chez le ministre) in anticipation of the new Penguin translation pleasantly recalled my personal adventure of some years ago in writing and publishing a Maigret pasticheDoctor Maigret (Le Docteur Maigret). 
Fairly early on the way to completing the Maigret series, the oddity of a policeman who studied medicine caught my doctor’s eye. In factMaigret went to medical school for a few years before he dropped out and took up police work. But he still continued to feed his interest in medicine all through his career and into retirement. For instance, he subscribed to a medical journal, he read medical textbooks, and he discussed medical matters with his best friend, Doctor Pardon, during their monthly Dinners for Docs. In additionMaigret utilized his knowledge of medicine, especially that of human psychology and psychiatry, in his police casework. Maigret and the Minister demonstrates this clearly as Simenon confronts the doctor-detective with multiple challenging personalities in both victims and perpetrators. 
For instance, although asked as Chief Inspector Maigret to deal with the scandal threatening Minister Point, “without doubt, Maigret had already felt this way in the course of his career, but never, it seemed to him, with the same intensity: […] Maigret was truly feeling like a doctor called in on an emergency and the patient had put his fate in his hands.” And, as Maigret gathers information from the anxious man, who looked as though “he was waiting for his diagnosis,” the detective recalls how, as a youngster, his parents had the ambition to make a doctor of him. This consulting physician’s approach continues on as “Maigret now took charge and his questions resembled those of a doctor seeking to establish a diagnosis.” 
While drawing details from Point, Maigret notices that the minister “was already less dejected, like a sick man knowing the doctor would end up giving him a remedy.” So, as Maigret moves on in the investigation, he continually applies his knowledge of psychology and psychiatry in understanding the involved playersIndeed, it is Maigret’s sympathetic appreciation of the Point family’s mental turmoil that sustains him in his step-by-step struggle to find a solution. The psychologist in him deduces why the loner Piquemal’s acts as “the righter of wrongs. By comprehending “certain traits of his character, he identifies the mastermind Mascoulin. And, with a similar technique, he tracks down the sly thief Benoit. 
Yetwith the Points seeking his opinion on how they should behave, Maigret feels “a responsibility” that “he could not take on.” Threatened by “the dramatic atmosphere that surrounded him,” Maigret turns all copSince he has happened onto a terrain where I feel more at ease, he is now “sure of himself and he declares“it’s my trade.” As he concludes the case through his familiar dogged detective work, he is obviously more comfortable dealing with crooks and crime than politicians and politicsBy the end, a pensive Chief Inspector Maigret saves Minister Point’s reputation by working as a doctor and a detective simultaneously. 

David P Simmons 

mercoledì 9 agosto 2017

SIMENON SIMENON. QUANTO E' STATO IMPORTANTE IL PERIODO AMERICANO PER IL ROMANZIERE?

Nuovo editore, nuovi figli, nuova moglie... di nuovo i romanzi di Maigret.... e di nuovo l'amore per il vecchio continente

SIMENON SIMENON. QUELLE A ETE L'IMPORTANCE DE LA PERIODE AMERICAINE POUR LE ROMANCIER ?
Un nouvel éditeur, de nouveaux enfants, une nouvelle épouse… à nouveau des romans Maigret… et à nouveau l'amour pour le vieux continent
SIMENON SIMENON. WHAT WAS THE IMPORTANCE OF THE AMERICAN PERIOD FOR THE NOVELIST?
A new editor, some new children, a new wife… some Maigret novels again… and love for the old continent again

























Nuovo Continente, nuova vita? Per Simenon sembra proprio di sì. Non solo respira un'aria più tranquilla, avendo messo tra sé e le temute accuse di collaborazionismo un intero oceano. Ma c'è di più, quella terra lo elettrizza, quasi gli promettesse di poter iniziare una nuova vita. Comunque quando sbarcò a New York dal cargo della Cunard Lines ignorava ancora i cambiamenti che lo aspettavano.
Il primo arrivò subito. L'amore. L'amore, quello folle, quello che fa diventare gelosi, che lui non aveva ancora mai provato. E' l'incontro con la canadese Denise Ouimet, la passione li travolge, la mattina ancora non si conoscevano, la notte erano già a letto insieme. E non sarà un'avventura. Denise, che Georges volle chiamare Denyse per non condividere quel nome con i precedenti amanti, diventerà la sua seconda moglie. Si sposeranno nel '50 a Reno, nel Nevada, dove lo scrittore aveva divorziato il giorno prima dalla prima moglie, Tigy, e rimarranno insieme sino al 1964, circa vent'anni.
Oltre a Marc, che ormai é grandino, in America Georges avrà altri due figli da Denyse, Johnny e Marie-Jo.
La sua produzione letteraria continua regolare, ma con un nuovo editore. Si tratta di Sven Nielsen e della sua neonata Presses de la Cité, un giovane editore svedese, cui Simenon concede l'esclusiva, ma ovviamente, oltre ai vantaggi economici, lo scrittore potrà avere un controllo totale sulle sue opere, come non aveva potuto fare in Gallimard. Anche in questo importante ambito, modalità e meccanismi completamente nuovi. 
La novità è anche il ritorno dei romanzi di Maigret scritti con una cadenza regolare. Due o tre l'anno, tra un roman dur e l'altro. Un'alternanza che, nata in proprio in America, lo accompagnerà  fino al 1972 quando smetterà di scrivere.
Quello che non è nuovo è l'impulso di Simenon a muoversi. Dopo qualche mese di assestamento in Canada, anche per via della lingua, inizia a girare per l'America che, nei primi cinque anni, percorrerà in lungo e in largo. 
In più c'è un'attenzione degli scrittore dell'hard-boiled nei suoi confronti. Dashiell Hammett scrisse parole lunsinghiere sui suoi romanzi, paragonandolo per certi versi ad Edgard Allan Poe. Simenon riceve dall'Ellery Queen's Magazine il premio per il migliore racconto poliziesco. E la Mystery Writers of America lo nomina addirittura alla sua Presidenza.
Anche questa attenta considerazione della produzione poliziesca, è un fatto nuovo. I Maigret erano sempre stati considerati letteratura popolare, quasi letteratura più facile, più di consumo. E invece qui negli Usa Simenon trova per questo genere una considerazione che nel vecchio continente ancora non si percepiva. Forse questo fu una sorta di causa-effetto e sarà da qui che viene la sua dichiarazione "...dal periodo americano, i Maigret andarono sempre più avvicinandosi ai romans durs..."?
Alla fine dei dieci anni, quell'avversione che l'aveva fatto fuggire dalla Francia, che aveva considerato un paese ingrato, pian piano andò sfumando, fino a trasformarsi in nostalgia. Anche questo tutto sommato era un fatto nuovo. E' vero che durante il soggiorno americano, aveva fatto alcuni viaggi in Europa e in Francia e aveva avuto modo di toccare con mano come la sua fama e la considerazione per le sua letteratura fossero cresciute e come lui fosse considerato un romanziere di alto livello.
Insomma il lungo periodo americano finì per stabilizzare l'uomo e lo scrittore, nonostante o forse proprio a causa delle novità che abbiamo elencato. Novità che lo posero su un livello diverso, cosa che andava a sommarsi ad una maggiore maturità (Simenon torna in Europa a oltre cinquant'anni). 
La lunga parentesi statunitense crediamo che possa essere considerata ricca di stimoli e novità per un Simenon che torna nel Vecchio Continente con una maggiore consapevolezza del proprio valore, e con un bagaglio di esperienze, vicende e personaggi che non potrà non utilizzare nei suoi romans durs ... ma anche nei Maigret. (m.t.)  

martedì 8 agosto 2017

SIMENON SIMENON. UNE ESCALE AU QUAI D'ANJOU

Quelques éléments bio-bibliographiques sur une halte parisienne de Simenon 

SIMENON SIMENON. UNA FERMATA AL QUAI D'ANJOU 
Alcuni elementi bio-bibliografiche su una sosta di Simenon a Parigi 
 SIMENON SIMENON. A STOPOVER AT THE QUAI D'ANJOU 
A few bio-bibliographical elements on a stop by Simenon in Paris 

Nous sommes en juillet 1931. Quelques mois ont passé depuis la folle nuit du Bal anthropométrique, un temps que Simenon a passé à écrire de nouveaux romans pour la collection Maigret. Il s'est d'abord installé dans un hôtel, puis il a retrouvé l'Ostrogoth pour s'amarrer à Morsang. Il revient à présent à Paris, où il va faire un court séjour jusqu'à la mi-août. Mais il reste sur son bateau, qu'il amarre au quai d'Anjou, près du Pont-Marie. C'est là qu'il va écrire son deuxième roman "non-Maigret"Le Relais d'Alsace, dont l'action se situe dans un cadre bien loin de l'ambiance parisienne, selon une méthode de "décalage spatial" familière au romancier. Il n'est pas dans le sujet de ce billet de faire une analyse de ce roman, et nous nous contenterons de remarquer qu'on y trouve deux éléments qui font partie des détails connus des lecteurs des Maigret, puisque l'un des personnages principaux n'est autre que le fameux escroc international le Commodore, que notre commissaire affronte à plusieurs reprises au cours de la saga; d'autre part, l'intrique se déroule au col de la Schlucht, qui se trouve être un endroit de vacances que Maigret et sa femme ont fréquenté plusieurs fois, car la sœur de Mme Maigret y possède un chalet (voir Maigret s'amuse). Le Relais d'Alsace est que le premier "non-Maigret" sous patronyme que Fayard a publié, en octobre 1931, et ceci d'ailleurs dans la même collection que les Maigret, celle baptisée "collection des romans policiers". L'autre "non-Maigret", Le passager du Polarlys, pourtant écrit le premier, ne sera publié qu'en juin 1932, comme nous l'avions évoqué dans un billet du 18 juin 2016 
Mais revenons au quai d'Anjou. C'est à ce même endroit que le 4 août, Simenon donnait la fête qui devait lancer le "roman-photo" La folle d'Itteville, conçu en collaboration avec Germaine Krull. On sait que ce fut un échec, et Simenon n'eut plus qu'à se tourner vers sa collection Maigret, qui reçut sa "confirmation", comme il l'écrit lui-même dans sa dictée Point-virgule, lors de la séance de signatures du 15 août à Deauville.  
Cette courte halte au quai d'Anjou a laissé des traces dans l'œuvre simenonienne. En se référant à la "bible" de Michel Lemoine, Paris chez Simenon, on apprend ainsi que le quai d'Anjou est évoqué dans Le Confessionnal. La Vieille, La Porte et la nouvelle La nuit du Pont-Marie; c'est sur ce quai qu'habite le héros de En cas de malheur; et c'est là aussi que se situe la demeure des Batille dans Maigret et le tueurLes habitations que Simenon y décrit sont toujours fastueuses, et le contraste n'en est que plus frappant avec le Pont-Marie tout proche, qui, dans les romans, est systématiquement un abri pour les clochards. On rappellera que c'est près de ce pont que Keller, l'ancien médecin devenu clochard, a élu domicile et qu'il a été agressé (Maigret et le clochard) 
Enfin, le Pont-Marie est cité dans Mon ami Maigret: c'est là que de Greef avait amarré son bateau, sur lequel, d'après les renseignements que Lucas donne à Maigret, se déroulaient "de véritables orgies". Histoire vécue par Simenon lui-même ? Poser, la question, c'est y répondre, grâce à Michel Carly: dans son ouvrage Simenon et les femmes, l'essayiste nous apprend que lorsque le romancier avait amarré l'Ostrogoth près du Pont-Neuf au printemps 1929, il s'y trouvait un autre bateau, le Vert-Galant, habité par un couple de peintres hollandais, Frans et May de Geetere. Celle-ci sera la marraine de l'Ostrogoth lors du baptême du bateau par le vicaire de Notre-Dame. Et c'est bien sur le bateau des De Geetere qu'auront lieu ces "orgies" évoquées dans le roman Mon ami Maigret. On ne sait si Simenon lui-même y a participé, mais il semble évident que De Geetere servi de modèle à de Greef, et le fait d'avoir transposé l'allusion du Pont-Neuf au Pont-Marie ne change rien à la chose. D'ailleurs, Simenon pouvait aussi avoir en mémoire les festivités à bord de l'Ostrogoth pour La folle d'Itteville, que nous avions évoquées dans un billet du 9 août 2016.  
Ambiance festive, artistique et "orgiaque", rappelant les années folles de Montparnasse, et dépouillement extrême de ceux qui dorment à la belle étoile, le quai d'Anjou et le Pont-Marie se rejoignent pour évoquer deux facettes du Paris que Simenon a bien connu… 

Murielle Wenger