Tra un paio di giorni troverete in libreria “Lo scialle di Marie Dudon e altri racconti” (Adelphi/Gli Adelphi). Si tratta di una raccolta di brevi storie che lo scrittore belga, scrisse in Vandea e pubblicò tra il 1940 e il 1941 in anteprima su due periodici, ("Gringoire" et "Notre Coeur") e che fu pubblicato poi nel 1954 da Gallimard come appendice del "Testament Donadieu". Oltre al racconto che da il titolo al libro, troviamo anche: Le doigt de Barraquier, Le Baron de l'écluse ou La croisière du «Potam», Le vieux couple de Cherbourg, La révolte du Canari, Le destin de Monsieur Saft, Le nègre s'est endormi, L'épingle en fer à cheval, Valérie s' en va, Les cent mille francs de «P'tite Madame».
Una decina, di racconti tutto sommato leggeri, anche se vagamente venati da una trama noir più o meno evidente e decisamente influenzati dall'atmosfera provinciale che Simenon respirava a Fontenay-Le Comte. Ad esempio il denaro, è un fil rouge che attraversa molti racconti e che diventa il mezzo o per lasciarsi dietro la miserie della vita quotidiana, oppure come strumento per superare le divisioni, a volte invalicabili, tra le classi sociali. E come sempre spiccano alcune figure femminili che Simenon sa tratteggiare mirabilmente e cui infonde le caratteristiche degli archetipi: la madre severa e addirittura tirannica, la prostituta calorosa, la moglie pettegola lagnosa...
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