domenica 12 gennaio 2014
SIMENON SIMENON PRESENTA: MAIGRET E I SETTE ENIGMI... EDITORIALI
Nella lunga collana delle inchieste del commissario Maigret, permangono alcuni misteri in merito alla pubblicazione di certi titoli. Confrontando le date di scrittura e quelle di pubblicazione dei romanzi, si pongno ad esempio degli interrogativi particolari. Questa è la ricerca che è stata realizzata dalla nostra cara Murielle Wenger. E, nonostante abbia consultato diversi documenti bibliografici a tale proposito, non sono emerse delle risposte certe. Allora Murielle ha congegnato delle ipotesi e queste risultano così intriganti che Simenon-Simenon ha deciso di dedicare a questi sette misteri uno speciale lungo tutta una settimana. Insomma l'argomento è così interessante che ogni giorno verrà presentato uno di questi enigma, ad iniziare da domani fino a domenica prossima. Murielle li sottoporrà alla vostra attenzione di esperti maigrettiani e noi auspichiamo che magari qualcuno possa aggiungere chiarimenti, risposte e indicazioni... Arrivederci quindi a domani con il primo dei misteri proposto da Murielle Wenger.
sabato 11 gennaio 2014
SIMENON SIMENON. MA L'INCHIESTA NON E' AFFIDATA A MAIGRET?.../2

Murielle Wenger - Justin Duclos appare nei racconti La chanteuse de Pigalle e L'invalide à la tête de bois, nei quali si incontra anche l'ispettore Lapointe. Duclos è un poliziotto anziano, che ha passato quarant'anni nella Polizia Giudiziaria a capo della Brigata Speciale. Duclos é stato ferito da una pallottola che l'ha colpito gravemente e l'ha reso infermo. Passa quindi il suo tempo su una sedia a rotelle. In qualche modo è una sorta d'incrocio tra un Maigret in pensione e Robert Ironside (l'uomo di ferro) antelitteram...
Andrea Franco - Il piu interessante dei quattro è, forse, Joseph Leborgne che risolve i casi semplicemente leggendo gli articoli dei giornali (quanto siamo lontani da Maigret!). La narrazione è affidata a una terza persona, onnisciente, che ripercorre la sua collaborazione con Leborgne. Il tutto assomiglia molto ai racconti che hanno per protagonista G7. Inoltre è l'unico Duclos a parte) di cui si conosce la storia personale: la si può leggere nel tredicesimo e ultimo racconto La tabatière en or. In Italia il libro è stato intitolato L'impareggiabile signor Leborgne (libera traduzione mondadoriana di "Les treize mystères"). Questo volume è molto quotato presso i collezionisti.
venerdì 10 gennaio 2014
SIMENON SIMENON. MA L'INCHIESTA NON E' AFFIDATA A MAIGRET?...
E invece le inchieste del giudice Froget? Niente, nemmeno lui.... Almeno le avventure del dottor Jean Dollent? No? Ma non è possibile! E invece i casi di Justin Duclos?... Neanche quelli...?
Abbiamo scherzato, anche se c'è poco da scherzare. I quattro detective che abbiamo citato sono tutti nati dalla penna di Georges Simenon (o di Georges Sim), in anni diversi. Ma avete ragione a non consocerli, si tratta per o più di racconti di personaggi simenoniani, per così dire minori, spesso usciti prima su giornali (Détctive o Police-Roman), protagonisti talvolta di un paio di episodi, oppure mai tradotti in Italia, o non editati da Mondadori.
Dal quartetto abbiamo intenzionalmente escluso altri nomi legati ad investigatori simenoniani più conosciuti come Sancette/G7 o L'Agence O.
Andiamo quindi a scoprire le coordinate di questi quattro detective.
"Le inchieste di Josph Leborgne" furono scritte tra il 1928 e il '30 e pubblicate da Fayard, nel 1932, sotto il titolo di Les treize mystères. In Italia debuttò nel 1934 nei Gialli economici a cura della Mondadori.
"Il giudice Froget" invece compare nella raccolta Les treize coupables, scritta tra il '29 e il '30 e pubblicata anche questa come Georges Sim e da Fayard nel 1932 e anche questa tradotta per l'Italia nei Gialli economici della Mondadori, che però non pubblicò uno dei tredici racconti (La nuit du Port Marie).
"Le inchieste di Jean Dollent", detto anche "Le petit docteur", furono scritte nel 1938. Queste invece erano firmate come Georges Simenon e pubblicate nientemeno che da Gallimard nel 1941. Anche qui si tratta di tredici racconti stavolta intitolati Le petit docteur. Di questi, solo dieci furono tradotti in italiano e pubblicati nel 1960 dal Club degli Editori.
Ultimo arriva Justine Duclos, protagonista di un paio di racconti, firmati ovviamente come Simenon, scritti in America nel 1952 a Shadow Rock Farm, poi pubblicati da Presses de La Cité addirittura postumi, nel 1991, come supplemento del 12° volume di Tout Simenon. In Italia non è mai arrivato.
Chi ha altre notizie del quartetto si faccia vivo!
giovedì 9 gennaio 2014
SIMENON SIMENON. CINQUE ANNI... INCREDIBILI
![]() |
Georges Simenon negli anni '30 |
A febbraio del 1931 con il famoso Bal Anthropométrique alla Boule Blanche lancia il personaggio di Maigret che lui allora considerava una parentesi tra la letteratura popolare su commissione che aveva prodotto fino ad allora e i romans-durs cui si riprometteva di dedicarsi per il resto della sua vita. Una parentesi di diciannove titoli di Maigret, come recitava il contratto che con tanta fatica era riuscito a strappare al suo editore del momento, Fayard. Una specie di semi-letteratura, un ponte che, secondo lui, doveva servirgli anche a scrollarsi di dosso quella fama di scrittore-industriale che riusciva a produrre fino ad ottanta pagine in un giorno. Ma allora non sapeva, ma nemmeno l'immaginava, che il suo commissario l'avrebbe accompagnato per tutta la sua vita di romanziere fino al 1972, quando il suo ultimo libro di narrativa sarebbe stato appunto un Maigret.
![]() |
Bal Anthropométrique alla Boule Blanche |
Ma ritorniamo agli anni '30.
Nell'aprile del 1932 lascia definitivamente Parigi e la sua casa di Place des Vosges per Marsilly, un borgo nei pressi di La Rochelle. E' un momento importante. Perchè da allora in poi, Simenon non abiterà più nelle grandi città e sceglierà sempre, per le sue residenze, piccole città o situazione di campagna. Tranne brevi periodi e per motivi specifici, si terrà lontano da Parigi e poi, nei dieci anni americani, da metropoli come Ottawa, New York, Los Angeles, San Francisco. E anche al suo ritorno in Europa, deciso di stabilirsi in Svizzera, eviterà accuratamente Ginevra o Zurigo. Solo nella vecchiaia (a settant'anni) opterà per Losanna, che certo non può essere considerata una grande città.
Ancora primi degli anni '30.
![]() |
Tessera da giornalista di Simenon |
![]() |
Gaston Gallimard |
letteraria di Simenon. Grazie al'intermediazione di Andrè Gide, suo grande ammiratore, lo scrittore fà il suo ingresso nella più prestigiosa casa editrice di Francia, le
![]() |
Georges Simenon in Africa |
In questi anni trovò il modo di scrivere una cinquantina di titoli, tra cui una quindicina di Maigret, una trentina di romans-durs, e cinque/sei raccolte di racconti vari.
La vitalità del giovane Simenon in questo straordinario quinquennio (dai ventotto ai trentadue anni) era al massimo. Uno spaccato del suo modo di affrontare la scrittura e la vita che sarebbe rimasta una sua cifra inconfondibile.
E di certo qualche cosa ci sarà scappata...
mercoledì 8 gennaio 2014
SIMENON SIMENON. LE SORPRESE DI UNA "SOIREE SIMENON" VI ASPETTANO SU... ARTE

D'accordo ci mancano ancora sessantaquattro giorni, più di due mesi. Ma un evento così va messo in calendario, con tutti i promemoria del caso e ogni precauzione per non perderlo.
Stiamo parlando di una serata che il canale ARTE (visibile in Italia tramite satellite sul digitale free, ma anche sulle piattaforme "Hotbird" e "Astra") dedicherà domenica 23 febbraio al grande romanziere.
Quella domenica, quindi, tutti sintonizzati sul canale cuturale, franco-tedesco per questa Serata Simenon che avrà inizio alle 20.45 con la proiezione del film di Bertrand Tavernier L'horologer de Saint-Paul (1974 - con Philippe Noiret, 100 minuti) ispirato al romanzo simenoniano L'horologer d'Everton (Presses de La Cité - 1954). Dopo questo succulento antipasto preparatevi al pezzo forte della serata. Alle 22.25 andrà infatti in onda un'inedito documentario, Le Siècle de Georges Simenon, realizzato da Pierre Assouline. Come è noto, Assouline, è uno dei più accreditati se non il più accreditato, biografo simenoniano. Tra le sue opere dedicate al romanziere ricordiamo l'insuperata Simenon Biographie (Julliard -1992) e l'originale e geniale Autodictionnaire Simenon (Omnibus - 2009).
Questa volta lo studioso simenoniano ci propone un documetario che attraverso materiale d'archivio, foto, filmati, fa raccontare a Simenon il proprio secolo, una sorta di reportage in cui lo stesso scrittore narra di sé. E tra il materale utilizzato ci saranno documenti e testimonianze del tutto indite. Insomma, ancora una volta Assouline piazza la sua stoccata maestra nell'approfondire e divulgare la vita e l'opera di Georges Simenon.
Come vedete, la serata è da non perdere. Abbiamo voluto dare subito notizia di questa serata, ma all'estero se ne parla già da tempo come un evento davvero particolare.
Ovviamente, ci torneremo su in prossimità della messa in onda, per un doveroso promemoria.
martedì 7 gennaio 2014
SIMENON SIMENON. SI RIPARTE CON IL 2014, UN ANNO "G&G - MEMORIAL"
Ma il 3 gennaio del 1974 moriva a Roma anche il famoso attore Gino Cervi, per alcune generazioni di italiani, l'interprete televisivo per eccellenza del simenoniano commissario Maigret. Di più. Fu proprio quella serie di grandissimo successo a dare nuovo slancio alle vendite delle inchieste del comissario, e di conseguenza anche ai romanzi di Simenon nel nostro Paese.
Ci sarà modo di tornare con iniziative e interventi particolari su questi anniversari che intanto abbiamo voluto segnalare nel primo post dell'anno.
Buon inizio d'anno quindi a tutti i nostri lettori con cui riprenderemo ora il nostro appuntamento quotidiano.
martedì 31 dicembre 2013
SIMENON SIMENON. AUGURI PER UN 2014 TUTTO IN... "ETAT DE ROMAN"
Che L'ètat de roman, la trance creativa in cui Simenon realizzava i suoi capolavori, sia lo stesso spirito che animi ognuno di noi, simenoniani e non, in questo difficile 2014. Un anno che richiederà non solo tutte le nostre forze coscienti, ma anche quelle inconsce per superare difficoltà, problemi, contrarietà, imprevisti...
E le nostre risorse interne ci sono per lo più sconosciute, ma spesso di gran lunga più potenti di quanto siamo portati a credere.
Crisi esistenziali, problemi caratteriali, confusioni identitarie... quante difficoltà hanno dovuto superare gli artisti e quante volte hanno dichiarato che senza quella creatività artistica, che nulla aveva a che fare con la lucida razionalità e il sano pragmatismo, riuscivano a risolvere situazioni difficili e apparantemente senza via d'uscita?
Per carità, non vogliamo dire che l'arte che scaturisce dall'incoscio risolva tutto.
Chi fatica a mettere insieme il pranzo con la cena per sè e per i suoi figli lo sà bene (e oggi purtroppo sono sempre di più), le soluzioni "vere" sono tutt'altre. Però non dimentichiamoci mai della nostra dimensione onirica, subconscia, sognante, anche quando le condizioni materiali si fanno più dure. Quella parte di noi può contribuire a farci star meglio e a permetterci di affrontare meglio le battaglie quotidiane. Leggere un romanzo ad esempio, sentirsi rinfrancati da un'evasione sia pure temporanea è sempre positivo. Di solito dopo aver letto l'ultima pagina di un libro ci sentiamo più vivi, più rinforzati, con maggiori speranze... e forse in forma migliore per riprendere quella lotta che aspetta molti di noi ogni giorno.
Non suoni, per carità, come una predica, ma piuttosto sia letta come la condivisione di un'esperienza che ci tocca personalmente e che non crediamo davvero di essere gli unici a vivere.
Comunque in un giorno come questo, che convenzionalmente chiude un ciclo per aprirne un'altro, come si fà a non trasmettere un augurio di speranza e di positività? Anche i più scettici debbono piegarsi a questa consuetudine. Anche chi, come Simenon, crede che il destino sia padrone assoluto delle nostre vite. Anche noi la pensiamo così... ma non fino in fondo. C'è sempre una chance, piccola, lontana, di cui magari non ci accorgiamo, che può salvarci. E' il motivo che ci spinge a vivere, ad andare avanti e a lottare giorno per giorno.
E nonostante le guerre, disastri ambientali, milioni di bambini malati e affamati e tutte le altre ferite di questo nostro mondo, dobbiamo sperare che nel 2014 tutti noi, sprattutto i più sfortunati e i più dimenticati, si possa fare un passo anche piccolo verso il miglioramento.
Per il 2014 insomma Une vie comme neuve... come avrebbe detto Simenon.
domenica 29 dicembre 2013
martedì 24 dicembre 2013
SIMENON SIMENON... AUGURI AUGURI !
Simenon-Simenon va in vacanza per le prossime festività, non senza aver prima augurato a tutti i lettori, e in special modo a tutti i suoi collaboratori e a coloro che ne hanno reso possibile la realizzazione, i migliori auguri per le feste e per l'anno nuovo. E' che il 2014 sia quello che realizzi i desideri e anche i sogni di tutti.
domenica 22 dicembre 2013
SIMENON SIMENON: MAIGRET ESSERE O NON ESSERE...NEL TITOLO?
![]() |
Varie versioni di M.Gallet Décédé |
• Ristampa degli anni '50, con una fascia che indica il nome del commissario; il nome del protgnista occupa più spazio rispetto a quello del suo creatore ...• Un'altra ristampa degli anni '50, il tiro viene corretto, ora è il nome dell'autore ad avere la precedenza su quello della creatura ...• I tascabili che seguiranno negli anni '70, quando l'autore ha ormai raggiunto una certa notorietà - che nulla toglie a quella del personaggio - hanno sempre il nome dell'autore collegato a quello del personaggio in una serie di sfida a chi otterrà la posizione più rilevante nell'impaginazione della copertina...Passiamo ora alla reputazione di Maigret nelle traduzioni dei suoi romanzi, che i susseguono molto rapidamente dopo le prime pubblicazioni M. Gallet décédé publicato nel febbraio 1931 e nello stesso anno, traduzioni in norvegese, seguite da un'edizione inglese e una portoghese nel 1932, quindi una italiana e una edizione danese nel 1933 . L'editore italiano Arnaldo Mondadori pubblica i titoli ciclo Fayard tra il 1932 e il 1934. I norvegesi hanno tradotto 19 romanzi tra il 1931 e il 1937. Tra il 1932 e il 1937 vengono pubblicati sei titoli in tedesco, in spagnolo, in inglese, in danese e in ceco, quattro titoli in portoghese, tre titoli in svedese, e sette titoli in giapponese. Tuttavia, è interessante notare è che queste prime traduzioni non menzionano Maigret nel titolo. Ciò significa che i primi test di diffusione, se dimostrano il crescente successo dell'autore, per ora non promettono niente sul futuro del personaggio: probabilmente i primi romanzi furono pubblicati all'estero, come altri romanzi di altri autori. Ancora non esisteva la consapevolezza che questo atipico poliziotto dal buffo nome sarebbe stato protagonista di una carriera eccezionalemente lunga ... In ogni caso, le prime traduzioni dei titoli sono rappresentate generalmente in due tipolgie: o un carattere del titolo originale o un titolo diverso che evoca un altro elemento della storia ( vi rimando allo studio di cui sopra , ma non appare mai il nome del personaggio principale
prime traduzioni norvegesi americani e italiani
![]() | |
Versioni italiana, inglese e norvegese di M. Gallet décédé |
Andando avanti con la nostra analisi, troviamo l'aspetto più interessante, che risponde più strettamente alla domanda posta da Maurizio, esaminando i titoli tradotti con la parola Maigret e quelli senza.
In primo luogo il nome del commissario non compare nelle traduzioni più vecchie (apparse negli anni successivi alle prime uscite Fayard), che, come detto in precedenza, sono quelle che hanno introdotto fuori i confini della Francia l'opera del romanziere, ma senza la previsione di quello che sarebbe stato il futuro successo del commissario. In seconda istanza invece, ci sono le più recenti traduzioni che non menzionano il nome di Maigret, dal momento che il commissario e il suo autore sono divenuti assai famosi e non solo al loro pubblico. Tra i due, ci sono le traduzioni in cui nel titolo appare sempre il nome del protagonista, soprattutto dopo gli anni '50 e '60 anni, con il ciclo Presses de la Cité . Va ricordato che questo si deve a Nielsen, è lui che suggerisce a Simenon d'includere il nome di Maigret nel titolo, questo avrebbe avuto un duplice vantaggio: dare a questa parte della sua creazione un carattere unitario e, allo stesso tempo, consentire di distinguerlo immediatamente dai romans-durs . Per non parlare dell'aspetto pubblicitario: il lettore è così facilitato ad individuare subito un "Maigret" nelle librerie , soprattutto quando il nome è stato tipograficamente ben evidenziato. In molte lingue la copertina era un vero e proprio "marchio Maigret ", sia per il nome del protagonista, che per il suo volto, che spesso rimanda ad un attore che ha incarnato il commissario, come Jean Gabin ad esempio. In queste traduzioni si trovavano romanzi del ciclo Fayard, del ciclo Gallimard o del ciclo Presses de la Cité , con il nome di Maigret nel titolo. Per la traduzione non c'era differenza tra un ciclo e l'altro, l'importante era aver comprato un "Maigret", basta fosse "timbrato" con il nome del commissario in copertina. E se, a volte, il nome mancava, c'era comunque un apparato grafico e illustrativo che non davno adito ad alcun dubbio.
![]() |
Edizioni diverse dell'italiano Maigret e il Lettone |
Iscriviti a:
Post (Atom)