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Mathieu Amalric, regista e protagonista de "La Chambre Bleue", al Festival di Cannes, si consola rileggendo il libro di Simenon? |
Il bianco vince sull'azzurro. Almeno ieri al Festival Internazionale del Cinema 2014 di Cannes. In "Un certain regard", la giuria, presieduta da Pablo Trapero (con Peter Becker, presidente del "The Criterion Collection", statunitense - Maria Bonnevie attrice svedese, Géraldine Pailhas attrice francese - Moussa Touré regista senegalese) ha dato la sua preferenza a
White Dog dell'ungherese Kornell Mundruczó, vincitore quhttps://www.blogger.com/blogger.g?blogID=6350846374741194765#editor/target=post;postID=7979918759527087506;onPublishedMenu=posts;onClosedMenu=posts;postNum=0;src=postnameindi di questa sezione. Rimane così a bocca asciutta Mathieu Amalric con il suo
La chambre bleue, sia pure lodato da parte della critica e con un
endorsement come quello del
Festival Sundance che, nei giorni scorsi, lo aveva già prenotato per la propria prossima edizione e se n'é accaparrata la distribuzione americana.
E' stato il primo verdetto da Cannes in attesa di sapere a chi andrà la Palma d'Oro riservata ai film del concorso principale.
Quindi nessun riconoscimento per la pellicola tratta dal famoso romanzo di Georges Simenon. Ma non riusciamo a stupirci. E' in fondo lo stesso trattamento che di solito é stato riservato allo scrittore, che non è stato oggetto di nomine o riconoscimenti ufficiali, e alle sue opere che non hanno vinto nessun premio. Il suo giudice é sempre stato il pubblico (
e qualche volta la critica). Un giudice che molto spesso lo ha proclamato vincitore nei fatti, con il successo di vendita delle sue opere, non di rado aldilà dei confini geografici e delle barriere linguistiche.
Amalric, con alle spalle una quarantina di film come attore e quattro come regista, invece qualche premio lo ha già vinto, sia da una parte che dall'altra della macchina da presa (
tre premi Cèsar e altri, tra cui uno per la sceneggiatura). Ma questa volta non ci pensava forse nemmeno lui alla passerella di Cannes. Ricordiamo che il film è nato come un low-budget, con un piano di lavorazione che ha visto il primo ciak a luglio
2013, la fine lavorazione nello scorso marzo, con uscita nelle sale prevista per aprile. Un film dunque da produrre velocemente (
ma non di fretta...). Certo realizzare in Francia un film da un romanzo di Simenon è una di quelle operazioni che, nel bene o nel male, ti mette sotto gli occhi di tutti e che si voglia o meno dichiara una certa ambizione. Ed è poi difficile sottrarsi ai riflettori dei media.
Adesso il giudizio é nelle mani del pubblico, senza premi che possano aiutare il lancio del film sul mercato, ma avendo partecipato a Cannes, che è già di per sé un risultato, ed avendo alle spalle un romanzo di Simenon, che significa avere dalla propria parte (
se non altro, per curiosità) i non pochi appassionati delle opere del romanziere.