martedì 12 aprile 2016

SIMENON SIMENON. MAIGRET AND THE PENGUIN BOOKS

About a recent publication for Anglophone Maigret fans
SIMENON SIMENON MAIGRET ET LES LIVRES DE PENGUIN
Concernant une publication récente pour les anglophones qui aiment Maigret
SIMENON SIMENON. MAIGRET E I LIBRI DELLA PENGUIN
Una pubblicazione recente  per  gli anglofoni che amano Maigret


Here is some detail regarding an esoteric piece for Maigret and Simenon enthusiasts to read. The work apparently reports on the history of Maigret publications by Penguin, Simenon’s primary UK publisher for the past 60 years. It contains bibliographies and covers of the 127 books appearing between 1945 and 2007. A
guide to other Simenon and Maigret works is included. It is introduced by Julian Barnes and edited by James Mackay.
Incidentally, the producer of this book is The Penguin Collectors Society. Founded originally in England in 1973, it has over 500 worldwide members now. Notably, collecting Penguin books is NOT required of members. The book was published in December 2015. It is 112 pages. It includes 148 illustrations. It costs £8.00. Here is the link to purchase: Maigret and the Penguin Books Payment is through PayPal.

David P Simmons

lunedì 11 aprile 2016

SIMENON SIMENON. MAIGRET: UN COMMISSARIO INIMITABILE

A chi altro poliziotto o investigatore potrebbe somigliare il commissario Maigret? Proviamo a scoprirlo.

SIMENON SIMENON. MAIGRET: UN COMMISSAIRE INIMITABLE
A quel autre policier ou détective le commissaire Maigret pourrait-il ressembler ? Essayons de le découvrir.

SIMENON SIMENON. MAIGRET: AN INIMITABBLE CHIEF INSPECTOR
What other policeman or detective could Chief Inspector Maigret resemble? Let’s try to discover.

Che il commissario Maigret sia un personaggio a dir poco unico, dotato di una spiccata personalità e di qualità umane e professionali ben precise, è un fatto innegabile. Viene comunque da chiedersi a quale investigatore o poliziotto, nel vasto panorama della letteratura gialla mondiale, egli possa somigliare.
Un accostamento si potrebbe fare con la creatura di Rex Stout: il mastodontico Nero Wolfe che, come Maigret, ama immensamente la buona cucina. Ma al contrario del corpulento investigatore americano – sempre chiuso, quasi trincerato nella sua casa in arenaria della trentacinquesima strada ovest di New York –, il nostro commissario, in fatto di cibo, è meno esigente e sofisticato: preferisce, piuttosto, la cucina semplice e tradizionale, quella dai sapori forti e, possibilmente, di origine contadina.
Ma oltre alla passione per il cibo, non pare ci siano particolari somiglianze tra Maigret e Wolfe, anzi, diverso è il metodo investigativo, diverso il dinamismo che è alquanto carente, se non assente del tutto, nell’apatico Nero.
Quanto a corporatura, Maigret richiama alla mente quella di un altro famoso investigatore, nato dalla penna di Aghata Christie: Hercule Poirot. Sennonché con questi, belga d’origine (proprio come Simenon), non ha in comune né metodi né, soprattutto, gusti: tanto raffinati ed eccentrici quelli di Poirot, quanto semplici e concreti quelli di Maigret.
Raffinato ed eccentrico è anche Sherlock Holmes – creato da Arthur Conan Doyle –, che talora, per la sempre brillante risoluzione dei vari casi, viene accostato al commissario Jules Maigret. Ma quest’ultimo, alla precisa, meticolosa indagine scientifica e allo specifico metodo sperimentale e all’induzione, che contrassegnano, in ogni suo passo, l’investigatore di Baker Street, preferisce l’istinto, il semplice fiuto, il contatto umano sul campo o nell’ambiente in cui è stato commesso il crimine.
Maigret è dotato di grande e viscerale passione per quello che fa: una passione la quale, nel corso di una indagine, lo porta a trepidare, a rammaricarsi, a infiammarsi, a inalberarsi, diventando spesso severo con tutti, perfino con se stesso e i suoi più diretti collaboratori. Ma quest’ultimi ben ne conoscono i metodi investigativi molto efficienti, incisivi, come pure il carattere forte e in fondo bonario, e sia per gli uni che per l’altro lo stimano e ammirano immensamente.

Paolo Secondini

domenica 10 aprile 2016

SIMENON SIMENON. SE UNA PIPA SPUNTA NELLA NEBBIA...

Nebbia, elemento magico nella letteratura di Simenon e nelle inchieste di Maigret

SIMENON SIMENON. IF A PIPE APPEAR IN THE FOG ...
Fog, magical element in the Simenon's literature and in the Maigret's investigations
SIMENON SIMENON. SI UNE PIPE APPARAISSANT DANS LE BROUILLARD ...
Brouillard, élément magique dans la littérature de Simenon et dans les enquêtes de Maigret 
Nebbia. In fancese "brouillard". E' un vocabolo che Simenon utilizza spesso raccontando le  vicende nei propri romanzi, sia che si svolgano in un contesto parigino oppure che abbiano luogo nella provincia campagnola.
Brouillard è un termine che forse più di quello italiano rende bene questo fenomeno atmosferico che sparge il proprio alone biancastro inghiottendo paesaggi, persone e cose in quei miliardi di goccioline d'acqua o di ghiaccio sospese nell'aria. E ancor meglio "brume", cioè la foschia che, meno spessa della nebbia, sfuma il contorno delle cose, ne attenua i colori, non fa sparire le case, le persone gli alberi, le auto, ma conferisce loro una consistenza diafana, come se ci trovassimo in un mondo diverso, dove tutto è più delicato, ma anche più indefinito, E a Simenon piaceva.
Infatti, non solo ne ha fatto un elemento dei suoi romanzi, ma lui stesso conferma esplicitamente questo suo  gradimento.
"...Tutta la mia vita ho amato la nebbia  - scrive in uno dei suoi Dictées (Le prix d'un homme - dicembre '73) - per il mistero con cui avvolge, la città o la campagna, i fiumi o il mare... Amo la nebbia perché trasforma la realtà tanto da conferirle un'altra dimensione e un'altra poesia...".
Ma vogliamo spingerci un po' più in la della semplice influenza del fenomeno metereologico sulla letteratura del romanziere.
La nebbia è anche uno stato dell'anima... i battellieri simenoniani che vivono nelle chiatte sui canali sono tutt'uno con essa, si alzano la mattina presto e vanno a coricarsi con questa cappa che non di rado tiene loro compagnia tutta la giornata. E la nebbia porta ad isolarsi, a parlare poco ad avere una visione della vita tutta particolare. Ma anche in contesti meno estremi, come quello cittadino, la nebbia induce a muoversi più lentamente, a riflettere di più, a percepire il mondo sotto un altro aspetto.
E le difese contro la nebbia? Un bel cappottone, magari con il collo di velluto, certo. Ma anche un cappello... un chapeau-melon? Sicuramente efficace anche qualche bicchierino, perché no (?) di calvados E poi una bella pipa, dal fornello capiente, quasi un piccolo braciere dove il tabacco che brucia scalda le mani, e che, quando è tra i denti, sembra quasi uno strumento per fendere la nebbia
Ma così esce fuori il personaggio di Maigret, o almeno alcune sue caratteristiche basilari?
Certo, non si può sostenere che senza la nebbia non esisterebbe Maigret, ma certo l'esperienza diretta di Simenon in fatto di nebbia è stata una delle matrici che hanno dato  un certo imprinting al commissario.
"...la nebbia durante i miei anni passati a Liegi - ricorda lo scrittore sempre ne "Le prix d'un homme" -  era mia amica. Per esempio, quando tornavo dalla mia visita quotidiana a Tigy, alle dieci di sera, dovevo traversare tutta la città in bicicletta e succedeva che la luce dei lampioni a gas fosse così fioca da vedersi solo a venti metri e si procedeva molto cautamente, quasi alla ventura. A volte passava una carrozza e, se pur si sentivano i passi del cavallo, la si vedeva solamente per qualche secondo, nonostante i lampioni accesi...".
Abbiamo parlato della nebbia come uno stato dell'anima. Ma possiamo interpretarla anche come una metafora delle situazioni maigrettiane, Quell'indistinto caos in cui il commissario si trova quando inizia un'indagine, potrebbe essere paragonato alla nebbia. Una condizione su cui lui non può influire, nella quale non percepisce bene le cose, le persone, i fatti non riesce a far niente, nemmemo a pensare (sul luogo del delitto c'è sempre qualcuno che gli chiede "Commissario, cosa ne pensa?" E lui invariabilmente risponde "Non penso niente"). Può solo rimanere lì ad impregnarsi dell'ambiente, come dentro la nebbia si è immersi in un'umidità  che arriva fin dentro le ossa.
E la pipa in quei momenti è un'àncora di salvezza. Permette perlomeno di essere occupato a fare qualcosa, ad accenderla, a pigiare il tabacco, a far lunghe tirate di fumo caldo, a cambiarle di posto, dalla mano alla bocca alla tasca...   
E infine, anche sul piano linguistico pipa e nebbia sembrano, almeno in francese, essere accomunate onomatopeicamente: infatti "brouillard" è la nebbia e "bruyère" è la radica con cui è fatta la pipa. 
Une bruyère dans la brouillard... e l'atmosfera simenoniana (o maigrettiana, se preferite) e bell'e fatta. (m.t.

sabato 9 aprile 2016

SIMENON SIMENON. COLUMBO, EMULE DU PETIT DOCTEUR...OU DE MAIGRET?

Un article publié aujord'hui su le web, pose la question.
SIMENON SIMENON. COLUMBO, EMULE SMALL DOCTOR OR... MAIGRET?
An article published today on the web, ask.
SIMENON SIMENON. COLOMBO FA IL VERSO AL PETIT DOCTEUR O A... MAIGRET?
Un articolo pubblicato oggi sul web pone la domanda.




Aujourd'hui 9 avril paraît sur le net un article intitulé "Pourquoi le lieutenant Columbo roule-t-il en 403 Peugeot ?" (http://www.franceinfo.fr/emission/les-pourquoi/2015-2016/les-pourquoi-2015-2016-du-09-04-2016-09-04-2016-05-40). D'après cet article, Columbo serait un émule du Petit Docteur (le héros qui a été l'objet de plusieurs billets de David sur ce blog ces derniers temps), et si le lieutenant roule en Peugeot 403, ce serait parce que le petit Docteur avait la même voiture… De même, Columbo ferait référence souvent à sa femme parce que Jean Dollent (le nom du petit Docteur) ferait de même… Si l'anecdote est bien trouvée, elle ne résiste hélas pas à l'analyse… En effet, le petit Docteur roule en réalité en "cinq chevaux" (probablement une Citroën, donc…), et d'ailleurs, il n'aurait pas pu posséder une 403 Peugeot, ce type de voiture n'ayant été fabriqué que dès le milieu des années '50, et les nouvelles du Petit Docteur ont été écrites par Simenon en 1938… De plus, le petit Docteur ne peut "faire souvent référence" à sa femme, car il n'est pas marié… C'est en effet une bonne, prénommée Anna, qui prend soin de lui… 
L'idée de Columbo héritier de Dollent était jolie, mais "jusqu'à preuve du contraire", comme le conclut l'article cité, elle ne peut être exacte… Il est vrai que d'autres ont dit que Columbo était inspiré de Maigret… Les points communs entre les deux personnages sont en réalité plutôt rares: une même façon d'enquêter "mine de rien", en prenant parfois un "air idiot" pour tromper les suspects, une méthode semblable d'immersion dans un milieu… Pour le reste… 
Ceci dit, il n'en reste pas moins que Simenon, avec l'invention, au début des années '30, d'un commissaire aux allures de fonctionnaire petit bourgeois, n'en a pas moins créé un type de personnage inédit jusque-là, et dont s'inspirèrent par la suite nombre de scénaristes de séries policières; Derrick en Allemagne, Bourrel en France, et les plus récents policiers de certaines séries françaises, plus d'un pourrait avouer sa dette envers le commissaire à la pipe…
Murielle Wenger

SIMENON SIMENON. LA VENTE A LA BOUGIE DES PETITS COCHONS

Contexte de rédaction et de publication de la nouvelle Vente à la bougie 

SIMENON SIMENON. LA VENDITA ALL'ASTA DEI PICCOLI MAIALI
Come e quando fu scritto e pubblicato il racconto Vente à la bougie
SIMENON SIMENON. THE LITTLE PIG'S AUCTION SALE 
The context of writing and publishing the story Vente à la bougie
Vente à la bougie est une nouvelle écrite en 1939 par Simenon. On ne sait pas exactement à quelle date, mais probablement que la rédaction de cette nouvelle, avec celle de L'homme dans la rue, a précédé de peu l'écriture de Les caves du Majestic (en décembre), et dans ce cas, ces deux nouvelles marqueraient le retour de Maigret sous la plume du romancier, qui avait mis de côté son héros depuis l'hiver 1937-1938, lors de la rédaction d'autres nouvelles pour les journaux Police-Film et Police-Roman. J'ignore si ces deux nouvelles sont venues "au hasard" à l'esprit de Simenon, ou si elles ont été écrites expressément pour le journal 7 Jours, où elles paraîtront en décembre 1940 pour L'homme dans la rue et en avril 1941 pour Vente à la bougie. Toujours est-il qu'on peut se demander pourquoi ces deux nouvelles n'ont pas rejoint le recueil des Nouvelles enquêtes de Maigret publié en 1944 par Gallimard, et qui reprenait les textes des nouvelles écrites avant-guerre par Simenon… 
Ces deux nouvelles seront finalement intégrées au recueil Maigret et Les petits cochons sans queue, édité par les Presses de la Cité, un recueil qui a la particularité de ne contenir en réalité que deux nouvelles racontant une enquête de Maigret, sur les neuf qui le composent. 
Dès les débuts de la collaboration entre Simenon et les Presses de la Cité, l'éditeur Sven Nielsen a pris pour habitude de publier plusieurs volumes de la collection Maigret chaque année: La pipe de Maigret, Maigret à New York et Maigret et l'inspecteur malgracieux en 1947; Maigret et son mort et Les vacances de Maigret en 1948; La première enquête de Maigret, Mon ami Maigret et Maigret chez le coroner en 1949; le tout en alternance avec des romans "durs". En 1950, après la parution de Maigret et la vieille dame et L'amie de Madame Maigret, il s'agit d'éditer un troisième volume pour la collection. Comme Simenon n'a pas encore terminé de roman ("Les mémoires de Maigret" ne sera écrit qu'en septembre), on va publier un recueil de nouvelles. On utilise les deux nouvelles de 1939, on y ajoute une série de nouvelles inédites mais qui ne concernent pas une enquête de Maigret, on publie le tout sous le titre de Maigret et les petits cochons sans queue, et le tour est joué… 
Les autres nouvelles qui composent le recueil sont deux nouvelles écrites en 1945 (Le deuil de Fonsine et Madame Quatre et ses enfants), quatre nouvelles écrites en 1946 (Les petits cochons sans queue, Un certain monsieur Berquin, L'escale de Buenaventura, Sous peine de mort) et une nouvelle de 1947: Le petit tailleur et le chapelier. L'ordre des nouvelles dans le recueil ne suit pas l'ordre chronologique de rédaction. On constatera aussi que la nouvelle qui donne son titre au recueil, Les petits cochons sans queue, est une nouvelle sans Maigret, mais accoler le nom du commissaire à ces petits cochons ne pouvait que donner un titre intrigant et donc un bon argument de vente… 
Si L'homme dans la rue raconte une enquête parisienne de Maigret, Vente à la bougie envoie le commissaire en plein marais vendéen, sur les traces de son créateur, puisque c'est dans cette région que Simenon réside à l'époque de la rédaction de la nouvelle. L'intrigue raconte l'histoire d'un vol doublé d'un meurtre, et le coupable pourrait être n'importe lequel des protagonistes. C'est probablement ce thème du "mobile imputable à tous" qui a autorisé les scénaristes de l'épisode, adapté pour la série avec Bruno Crémer, à modifier l'histoire en changeant de coupable… Il n'en reste pas moins que cet épisode est une excellente adaptation, une des meilleures de la série. La nouvelle a été traduite en anglais (sous le titre "Sale by auction", elle figure dans le recueil "Maigret's Christmas") et en italien ("Vendita a l'asta" dans le recueil "L'innamorato della signora Maigret" chez Mondadori et dans "Minacce di morte e altri racconti" chez Adelphi).

Murielle Wenger

venerdì 8 aprile 2016

SIMENON SIMENON. IN LIBRERIA I DOSSIERS DELL'AGENZIA “O”

Presentazione dei racconti del libro giallo senza Maigret “L'uomo nudo e altri racconti”pubblicato da Adelphi
SIMENON SIMENON. EN LIBRAIRIE LES DOSSIERS DE L'AGENCE "O" 
Présentation des nouvelles du livre policier sans Maigret "L'homme nu et autres nouvelles", publié par Adelphi
SIMENON SIMENON. THE  “O” AGENCY FILES IN BOOKSTORE
A presentation on the non-Maigret detective stories in Adelphi’s publication The Naked Man and Other Stories 

"Les dossiers de l'Agence "O", finora finora poco conosciuti ai lettori non francofoni, sono in uscita da Adelphi, nella collana gli Adelphi( quella che era occupata da Maigret e che recentemente aveva ospitato l'ispettore G7) con un libro contenente tre inchieste. I racconti, scritti da Simenon e pubblicati nel 1941, dapprima sul periodico Police-roman sono in realtà 14. In italia Mondadori ne pubblicò solo poco piu' della metà (otto per la precisione), a puntate, sui Capolavori dei Gialli Mondadori a cavallo tra la fine degli '50 e l'inizio dei '60. Si trattava della prima inchiesta e di quelle dalla ottava alla quattordicesima. Utilizzando un termine cinematografico potremmo definire questa serie uno “spin-off”di Maigret. L'agenzia "O" è un' agenzia di investigazione privata aperta da Torrence che per l'occasione non fa piu parte della squadra del commissario. Il vero capo infatti è un giovane miope e dall'aspetto timido, Emile, che ufficialmente è solo il fotografo ma in realtà è lui che risolve gli intrighi che di volta in volta si presentano. L' equipe è completata dall'ex borsaiolo Barbet (ora segugio per l'agenzia) e dalla segretaria Mlle Berthe. Il tono è ironico, quasi giocoso, ogni capitolo ha dei sottotitoli scherzosi, la lettura risulta molto piacevole. L'ambientazione è prevalentemente parigina ma in realtà le inchieste si svolgono poi in tutta la Francia con sconfinamenti in Belgio e in Olanda. Nel libro in uscita (intitolato “L'uomo nudo e altri racconti”) vengono proposti i primi tre racconti: La cage d'Emile, La cabane en bois e L 'homme tout nu. Dunque il secondo e il terzo sono editi per la prima volta in Italia. Il primo racconto della serie venne pubblicato in Francia dapprima col titolo La jeune fille de la Rochelle, mentre in italiano venne proposto come La stanza nascosta. I "dossiers" vennero adattati a fumetti negli anni cinquanta da Jacques Blondeau mentre nel 1967 Marc Simenon, figlio del genio belga, ne curò un adattamento televisivo. Esiste un' unica edizione riportante lo stesso titolo ("L' homme tout nu") uscito nel 1941 nella collana le Jury, che pubblicava solo editori belgi, delle edizioni A. Beirnaerdt
Reputo le inchieste dell'agenzia “O”le migliori indagini poliziesche di Simenon tra quelle in cui non è presente Maigret, anche per il modo in cui avvengono gli eventi e per la caratterizzazione, a tratti quasi comica, dei protagonisti principali. I racconti sono autoconclusivi, ma c'è una sorta di continuity tra loro (non in quelli in uscita adesso) perchè gli investigatori ad esempio all'inizio di un paio di racconti si trovano in una località in cui avevano concluso una precedente inchiesta. Inoltre l'ultima novella presenta una sorta di conclusione imprevista delle avventure di questa agenzia. Da segnalare anche la presenza di due personaggi della squadra di Maigret in alcune inchieste: Lucas, qui commissario della Polizia giudiziaria, e l'ispettore Janvier. L'agenzia infatti rivaleggia a volte con la polizia nelle indagini. Auspico quindi per i lettori italiani che la casa editrice milanese pubblichi in futuro anche gli altri racconti della serie.

Andrea Franco