lunedì 25 aprile 2016

SIMENON SIMENON. L'ISTINTO E' UNA STELLA COMETA

La capacità di "sentire" dello scrittore nella vita e nella scrittura
SIMENON SIMENON. THE INSTINCT  IS A CHRISTMAS STAR
The ability to "feel" of the writer in the life and in the writing
SIMENON SIMENON. L'INSTINCT C'EST UNE ETOILE COMETE 
La capacité de l'écrivain de "sentir" dans la vie et dans l'écriture 
"Maigret non è intelligente, è intuitivo". Con questa lapidaria frase Simenon tratteggia un ritratto assai efficace del suo commissario. Persino nel corso di un'inchiesta, prove, testimonianze, riscontri, confidenze valgono quasi sempre abbastanza poco rispetto a quell'intuito  che in Maigret è naturale, connaturato, che sconfina  in un'empatia anch'essa istintiva.  
Ma questa è una delle trasposizioni che l'autore fà a favore del suo personaggio. Già, perché l'istinto ha un ruolo importante nella vita dell'uomo e nella creativita dello scrittore.
In fondo quella trance creativa, più nota come ètat de romans, in preda al quale scriveva in pochi giorni  un romanzo, è una delle facce di questo istinto.
"... Durante tutta la mia vita - testimonia Simenon in uno dei suoi Dictées, nel dicembre del '77 - non ho fatto altro che seguire il mio istinto e il mio impulso del momento...".
Dichiarazione esplicita che non lascia ombra di dubbio. Simenon lo fa spesso trapelare anche nei protagonisti dei suoi romanzi non-Maigret, quel tipico modo di affrontare la vita con immediatezza e a volte con una vera e propria incoscenza, è una sorta di marchio di fabbrica dei personaggi simenoniani, anche se poi questo porta a epiloghi non di rado drammatici. 
Ma anche questo è un modus vivendi dello scrittore.
"...Fino ad ora, in tutti i casi, il mio istinto non mi ha mai ingannato -  affermava Simenon - anche se ha mi ha procurato anni abbastanza oscuri e talvolta anche dolorosi... Non ho mai obbedito alla ragione e fin dalla mia infanzia ho seguito il mio istinto e continuo a seguirlo...".
Un'ulteriore conferma di quell'affidarsi a istintivi abbandoni  creativi o non. Ci viene alla mente lo stato d'animo del romaziere, quando da poco sbarcato a New York, conobbe Denyse Ouimet che diventerà la sua seconda moglie. Anche lì, pur se sotto forma di attrazione a prima vista, il comportamento di Simenon si rivela dominato da un istinto che lo travolge completamente, in una modalità che va oltre il suo bulimico atteggiamento nei confronti del sesso.
E come abbiamo ricordato prima, l'istinto è un legame che unisce la sua vita e la sua letteratura. Nella sua famosa intervista televisiva concessa Bernard Pivot, Simenon lo conferma appieno.
"...non ho mai pensato ad un romanzo, ho sentito un romanzo. Non ho mai pensato un personaggio, ho sentito un personaggio. Non ho mai inventato una situazione, la  situazione si costruiva  - spiega Simenon - man mano che scrivevo, ma io non sapevo affatto dove mi avrebbe portato il mio personaggio...". (m.t.

domenica 24 aprile 2016

SIMENON SIMENON. SACHA GUITRY SUR GEORGES SIMENON

Extraits de deux lettres de Guitry à Simenon et citations tirées du film "Les trois font la paire"

SIMENON SIMENON. SACHA GUITRY ON GEORGES SIMENON
Extracts from two letters from Guitry to Simenon and quotations from the movie "Les trois font la paire"
SIMENON SIMENON. SACHA GUITRY SU GEORGES SIMENON
Estratti di due lettere di Guitry a Simenon e citazioni tratte dai film "Les trois font la paire"
Sacha Guitry, acteur et metteur en scène de théâtre et de cinéma, professait une grande admiration pour l'œuvre de Simenon. Les deux hommes se sont rencontrés à plusieurs reprises, et on connaît au moins deux lettres de Guitry adressées à Simenon. L'une, non datée, est reproduite dans l'ouvrage Simenon, paru dans la collection Cistre essais, aux éditions l'Age d'Homme en 1980. Guitry y clame son enthousiasme pour le romancier: "je dévore en ce moment vos livres, tous vos livres – et ceux que je connaissais déjà, je les relis. […] Quelle leçon vous donnez à tant de raseurs et de faux psychologues – et quel sens merveilleux vous avez du Théâtre !"
L'autre lettre est citée dans les Cahiers Simenon no 9; c'est une lettre que, semble-t-il, Guitry a dictée peu de temps avant sa mort, mais qui n'aurait pas été expédiée, et dans laquelle il dit: "Si j'avais attendu d'être malade pour me délecter en lisant vos œuvres – cela en vaudrait la peine."
Mais Guitry a adressé encore un autre bel hommage à Simenon, et cette fois dans le dernier film qu'il a réalisé, en 1957, Les trois font la paire, une histoire de sosies et de jumeaux, dans laquelle un policier, le commissaire Bernard, est chargé d'enquêter sur le meurtre d'un acteur. Le commissaire est joué par Michel Simon, qui avait interprété le personnage de Maigret dans le film Brelan d'As quelques années plus tôt.
Dans une des premières scènes du film, Michel Simon, alias le commissaire Bernard, se trouve en compagnie de sa femme (jouée par Pauline Carton), alors qu'ils prennent leur petit déjeuner au lit. Dans un subtil clin d'œil, Sacha Guitry leur fait dire le dialogue suivant; c'est Mme Bernard qui parle la première:
"- J'aimerais qu'il t'arrive un beau crime…
" Qu'est-ce que tu appelles un beau crime ?
- Un crime qui sorte un peu de l'ordinaire, qui te mettrait en valeur. En un mot, j'aimerais que tu sois un homme… comme le commissaire Maigret.
- C'est idiot, ce que tu dis là ! Maigret est un personnage inventé, merveilleusement imaginé par Simenon. Mais dis-toi bien que cela ne s'est jamais vu, un commissaire comme celui-là. Nous autres, nous dépendons des crimes qui se commettent, tandis que les crimes de Maigret dépendent de Simenon. L'assassin, l'arme du crime, l'endroit où il a lieu, tout ça, c'est établi d'avance ! Alors, connaissant l'assassin, connaissant la victime, il va maintenant faire semblant de les oublier, mais quand arrivera la page 240, il les découvrira tout à coup ! Il est le plus admirable romancier de ce genre, mais il ne faudrait tout de même pas que ça aille jusqu'à chercher Maigret dans l'annuaire des téléphones !"
Et, plus tard, dans le film, lors de la suite de cette scène, alors que le commissaire est en train de s'habiller, il dit à sa femme: "Non, nous autres, vois-tu, nous devons nous contenter de faire notre boulot le mieux possible. Et quand il nous arrive de mettre la main au collet d'un criminel, nous devons nous estimer bienheureux. Pour devenir un homme comme Maigret, il faudrait que je commette le crime moi-même!" 
Murielle Wenger

sabato 23 aprile 2016

SIMENON SIMENON. MAIGRET E COMÉLIAU: COSÌ LONTANI, COSÌ VICINI

Due diversi caratteri, due diversi modi di indagare, due diverse personalità, ma ciò che li rende simili è il loro amore profondo per la giustizia.


SIMENON SIMENON.  MAIGRET ET COMÉLIAU: SI PROCHE ET SI ELOIGNES
Deux caractères différents, deux façons différentes d'enquêter, deux personnalités différentes, mais ce qui les rend semblables est leur amour profond pour la justice.

SIMENON SIMENON. MAIGRET AND COMÉLIAU: SO CLOSE AND SO FARE
Two different characters, two different ways of investigating, two different personalities, but what makes them similar is their profound love for justice.
 
Non si può certo dire che tra Maigret e il giudice istruttore Ernest Coméliau esistano buoni rapporti, meno che mai legami di amicizia: sono troppo diversi l’uno dall’altro per provare, reciprocamente, affetto o simpatia.
Sebbene a volte brontolone e incline a degli improvvisi scatti d’ira (specie verso incalliti malviventi o, talora, i suoi più diretti collaboratori allorché assolvono con poca premura l’incarico affidatogli), Maigret è sostanzialmente un tipo paziente, bonario, di indole generosa e gusti semplici, derivati sicuramente dalla sua origine contadina.
Coméliau, di più alta estrazione sociale, denota un carattere alquanto serioso, distaccato, nonché tendenze e scelte di vita più ricercate (non è inconsueto che egli partecipi, con certo trasporto, a importanti ricevimenti o serate di gala), un fare inflessibile, quasi sdegnoso, decisamente aristocratico.
Ma ciò che differenzia maggiormente i due personaggi è il loro modo di vedere le cose, di opinare, soprattutto di procedere in senso giudiziario.
Il giudice Coméliau ha un modo di agire senz’altro all’antica, dacché conforme a schemi mentali e a metodi investigativi ormai superati. A lui non importa conoscere, nei vari aspetti, l’ambiente dove è avvenuto un delitto, gli basta sapere che questo c’è stato per mettersi subito, in base a prove o semplici indizi - ammesso che ve ne siano -, sulle tracce dell’assassino. Nel luogo di un crimine, invece, il commissario Maigret s’immerge profondamente per cogliere, in quanti vi vivono, passioni, egoismi, miserie, ostilità, che quasi sempre sono alla base di delitti o, comunque, di azioni criminose.
In sostanza, mentre Coméliau si limita, il più delle volte, a osservare e giudicare uomini e cose dalla loro apparenza, Maigret, al contrario, si addentra talmente in essi per arrivare a conoscere la loro essenza più intima e nascosta, soprattutto guidato, in questo, dal suo infallibile intuito.
Spesso, per i loro caratteri diversi e il loro modo diverso di affrontare e condurre un’inchiesta, finiscono con l’intralciarsi, col non accettare mai del tutto i rispettivi metodi investigativi.
Eppure tra Coméliau e Maigret c’è, in fondo, nonostante le profonde e abissali differenze, un immenso, reciproco rispetto l’uno per l’altro, perché ognuno, sinceramente e onestamente, è sempre dalla parte della legge e della giustizia. 

Paolo Secondini

venerdì 22 aprile 2016

SIMENON SIMENON. "INSPECTOR CADAVER"

The latest of the Penguin translations for Anglophones is available in the USA.

SIMENON SIMENON. "L'ISPETTORE CADAVERE" 
L'ultima traduzione della Penguin per gli anglofoni è ora disponibile negli Stati Uniti
 SIMENON SIMENON. "L'INSPECTEUR CADAVRE"
Le dernier de la série de Penguin pour les anglophones est disponible aux États-Unis. 



On April 12, 2016, Inspector Cadaver, Penguin’s English translation of Simenon’s L’inspecteur Cadavre, became available through Amazon in the USA. 
One can buy this 24th in the Penguin series and 47th in  Simenon’s order of publication as a paperback, a Kindle book, and an audio CD. Curiously enough, a download of an audio version was already available - though Audible, actually another one of Amazon’s companies.
Here is a rundown on other Amazon sources throughout the world for Anglophones: It should be no surprise to find the book has been available in the UK since October 1, 2015. Previous opportunities also existed in Italy, the Netherlands, and Spain, but April 12, 2016 marked the beginning of availability in Brazil, Canada, China, France, Germany, India, Japan, and Mexico. There is one relative outlier: Australia offers only a Kindle edition (A free trial audio edition is available through Audible.)
L’inspecteur Cadavre originally appeared in 1944, but an English translation did not appear until 1979 as Maigret’s Rival. It’s translator then was Helen Thomson, and now the translator is William Hobson.
I enjoyed the original version of the story for how it displayed Maigret’s extensive compassion, his deliberate “mender of destinies” function, his reliance on medical expertise, and his closing confrontation tactic. I could say the book ‘suffered’ by lacking Paris, Madame Maigret, and his usual police associates, but on the other hand, that made for a nice change of pace. The new version should not be any different.

David P Simmons

giovedì 21 aprile 2016

SIMENON SIMENON. 21 AVRIL 1932: PREMIERE DU FILM "LA NUIT DU CARREFOUR"

Le teste présente brièvement la genèse du film et évoque les réactions après la première projection

SIMENON SIMENON. 21 APRIL 1932: THE PREMIERE OF THE FILM "THE NIGHT AT CROSSROAD"
The text briefly recounts the film's genesis and evokes the reactions to its first screening
SIMENON SIMENON. 21 APRILE 1932: LA PRIMA DEL FILM "LA NOTTE DELL'INCROCIO"
Si parla della genesi del film e delle reazioni dopo la prima proiezione 


En août 1931, après être passé par Deauville pour une séance de dédicaces, Simenon est allé amarrer son bateau l'Ostrogoth à Ouistreham, où il va rester jusqu'en octobre, le temps d'écrire La danseuse du Gai-Moulin et La guinguette à deux sous. Un beau jour, il voit une Bugatti s'arrêter devant son bateau. C'est Jean Renoir qui en descend: il vient de lire La nuit du carrefour, il est enthousiasmé et veut absolument en acheter les droits au romancier, pour en faire un film. Comme l'écrit Simenon dans une de ses Dictées: "On n'en était qu'aux premiers Maigret publiés. (9 avaient déjà paru, ndlr). Personne ne m'avait proposé de les adapter pour le cinéma. Mon cœur battait très fort. […] Pour être adapté par Jean Renoir, que j'admirais […], je lui aurais donné volontiers les droits pour rien. […] Sans les demander, j'avais reçu des droits très substantiels: cinquante mille francs", ce qui représenterait près de 3 millions d'euros actuels. Simenon se lie d'amitié avec Jean Renoir, avec qui il va travailler sur l'adaptation pour le film, alors que le romancier s'est installé dans une villa d'Antibes au cours de l'hiver suivant. 
Le journal Paris-Soir, dans sa rubrique cinématographique du 17 janvier 1932, évoque le début de tournage du film, et les communiqués publicitaires se multiplient dans la presse dès le mois de mars. Le film est annoncé pour la première  quinzaine d'avril. Le 16 avril (et non le 14 comme on le trouve parfois indiqué par erreur; prue e à l'appui: http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k76396365/f6), Paris-Soir publie un texte de Simenon, qui raconte ses impressions après le premier visionnement du film, et en particulier son émotion en découvrant Pierre Renoir dans le rôle de Maigret. 
Le 21 avril a lieu la première au théâtre Pigalle. Comme le dit Pierre Assouline, "la dimension poétique du film échappe au public." On ne saura peut-être jamais ce qui s'est vraiment passé: selon les uns, il manque des pages dans le script du scénario, et personne ne s'en est aperçu pendant le tournage; selon les autres, deux bobines du film ont été égarées; pour d'autres encore, dont Simenon, toutes les scènes n'ont pu être tournées par la faute des producteurs qui n'ont pas avancé les ressources financières promises… Mais ce que le film perd en clarté, il le gagne en poésie, et encore aujourd'hui, certains le considèrent comme la meilleure adaptation qui ait été faite d'un roman Maigret… C'est sûrement avec ce film que s'est répandu le "mythe de l'atmosphère" de Simenon, avec les images de ce carrefour noyé "dans un océan de brouillard, de pluie et de boue", comme l'écrit Renoir lui-même (cité par Assouline). Soit dit en passant, si le film se passe sous la pluie et dans la nuit, le roman, lui, s'il connaît des scènes nocturnes, baigne en réalité dans une claire atmosphère d'un avril printanier et plein de chants d'oiseaux…
Un dernier point à noter: alors qu'il est dit, dans la plupart des textes consacrés à ce film, que ce fut un échec commercial, et que l'accueil de la critique fut plutôt sévère, en réalité on peut trouver plusieurs articles positifs dans la presse de l'époque. Toujours en remontant aux sources (dans l'incontournable site des archives de la bibliothèque nationale française), j'ai découvert plusieurs de ces articles, dont voici quelques extraits:
"Ce film qui vaut surtout par l'atmosphère, le rythme, l'action rapide, a été parfaitement réalisé. Il présentait de nombreuses difficultés qui ont été surmontées grâce au talent du metteur en scène et au jeu excellent des artistes." (Ric et Rac, 23 avril); "[on] nous a présenté un film policier particulièrement réussi, au scénario animé, à la réalisation et à la photographie de bonne qualité, et à l'interprétation d'une remarquable sobriété." (Hebdo-film, 23 avril)
Et pour les critiques plus réticents, la plupart soulignaient quand même le travail des interprètes principaux: Pierre Renoir en Maigret: "[il] possède une physionomie impénétrable où luisent deux yeux interrogateurs, son jeu mesuré assure beaucoup de puissance à sa composition" (Le Journal, 22 avril), et Winna Winfred en Else: "séduisante et énigmatique danoise qui apporte tant de vérité et de passion contenue dans ses attitudes" (ibid.)
En conclusion, il vaut la peine de revoir ce film pour se faire sa propre opinion, d'autant qu'on le trouve dorénavant en DVD !

Murielle Wenger

martedì 19 aprile 2016

SIMENON SIMENON. TRA GLI INVESTIGATORI ECCO SPUNTARE JOSEPH LEBORGNE

Presentazione di un investigatore creato dal giovane Simenon e protagonista di tredici misteri

SIMENON SIMENON. PARMI LES ENQUETEURS, VOILA QU'ARRIVE JOSEPH LEBORGNE
Présentation d'un enquêteur créé par le jeune Simenon, et protagoniste des 13 mystères
SIMENON SIMENON.  JOSEPH LEBORGNE JOINS THE GROUP OF INVESTIGATORS
Presenting an investigator, created by a young Simenon, and a protagonist in 13 mysteries. 

Tra gli investigatori che hanno preso vita dalla penna di Simenon ve ne è uno particolarmente simpatico: Joseph Leborgne, uno dei personaggi piu' “leggeri” creati dallo scrittore. Si tratta del protagonista del libro Les treize mystères. I racconti nacquero da un'idea di Joseph Kessel che nel 1929 chiese a Simenon di scrivere racconti con enigma per il periodico Detectiv. Scritti e  firmati con lo pseudonimo Georges Sim, furono poi  raccolti in volume nel 1932 e firmati Simenon.
Caratterizzato da capelli biondi spesso "gommati" con la brillantina, Leborgne risolve casi rimasti insoluti per la polizia semplicemente leggendo i fatti su articoli di giornale. Riesce a fare luce sui misteri piu' complicati, nonostante all'apparenza nessuno lo crederebbe capace. 
Ha trentacinque anni, è celibe, vive in albergo e si fa servire i pasti nella sua stanza. Non si sa di cosa viva, cosa faccia esattamente, è comunque molto sicuro di sé fino ad apparire un po' arrogante. Leborgne sembra addirittura disprezzare il narratore dei racconti il quale si trova davanti i ritagli di
giornale e non riesce mai a scoprire il colpevole. Solo nell'ultimo racconto La tabatière en or si scopre il perchè ha cominciato ad interessarsi di casi di questo genere. Tutto è successo in seguito ad un'avventura che aveva portato lui stesso ad essere indagato dalla polizia. 
Da rimarcare un'ulteriore curiosità: fuma le sigarette e disdegna la pipa, in netta antitesi a Maigret.
In Italia venne pubblicato da Mondadori in un libro dall'eloquente titolo L'impareggiabile signor Leborgne nei gialli economici numero 13 uscito nel 1934, libro oggi ricercato dai collezionisti.
Ecco, nella lingua in cui scrivo, i titoli dei racconti: Il processo Lefrancois,Il castello degli scomparsi, La cartella numero 16, La morte inverosimile, II furto del liceo di B.., Popaul, Il padiglione della croce rossa, La ciminiera del Lorraine, I tre Rembrandt, La chiusa numero 14, I due ingegneri, La Bomba dell'Astoria, La Tabacchiera d'oro. 
Andrea Franco