venerdì 20 novembre 2020

SIMENON SIMENON. IL COMMISSARIO: LA PIPA E LA STUFA

Maigret raccontato da Simenon-Simenon/ Maigret raconté par Simenon-Simenon/ Maigret related by Simenon-Simenon 

IL COMMISSARIO: LA PIPA E LA STUFA

Due oggetti con i quali Simenon caratterizza il commissario e che hanno qualcosa in comune
SIMENON SIMENON. LE COMMISSAIRE: LA PIPE ET LE POELE
Deux objets avec lesquels Simenon caractérise le commissaire, et qui ont quelque chose en commun
SIMENON SIMENON. THE CHIEF INSPECTOR: THE PIPE AND THE STOVE
Two objects with which Simenon characterizes the Chief Inspector and have something in common



10 ottobre 2018 - Freddo pungente. Umidità che entra nelle ossa. L'inverno, e non solo, a Parigi è fatto di brine, di spifferi gelati, di pioggia ghiacciata, di nebbie che s'insinuano nei vestiti. Non è casuale infatti che Maigret indossi quasi sempre un pesante cappotto dal collo di velluto e che la moglie, prima che lui esca di casa, gli annodi una pesante sciarpa al collo. Le scarpe sono pesanti, con suole così spesse che rendono più pesante ancora il passo del commissario. 
Nei confronti di questo freddo umido però i vestiti non bastano. Direte voi, ecco perché le frequenti fermate ai bistrot per bere un calvados o un bicchiere di bianco... Ecco perchè nel suo ufficio ogni occasione è buona per far salire su delle birre dalla brasserie Dauphine... L'acool è una difesa contro il freddo? Beh anche... ma non è solo questo, ma qui si aprirebbe un lungo capitolo.
Quello di cui vogliamo parlare oggi è qualcosa di più caldo... vorremmo parlare di fuoco e di brace che con il commissario hanno un rapporto assai stretto.
Nello specifico sono due gli oggetti che si legano a Maigret a doppio filo. Stiamo parlando della pipa (o meglio delle sue innumerevoli pipe) e di quella famosa stufa a carbone che troneggia nel suo ufficio a Quai des Orfèvres.
Da un punto di vista letterario sono due oggetti che distinguono e caratterizzano la figura del commissario. Non possiamo imaginare Maigret senza pipa, mentre cammina pensieroso e infagottato sui nebbiosi lungosenna. Oppure mentre si gode una bella fumata sulla piattaforma aperta di un autobus. E ancora in ufficio sulla scrivania ingombra dove ce ne sono sempre più d'una. Ma anche a casa, dopo cena... addirittura con l'ultima boccata quando è già a letto e posa la pipa, non ancora spenta del tutto, sul comodino.
L'altro oggetto è forse meno caratterizzante, ma molto presente. La stufa a carbone è nel suo ufficio, abbiamo detto, e Maigret riesce ad ottenere il permesso di conservarla lì, anche quando a Quai des Orfèvres adottano un più moderno sistema di riscaldamento centralizzato con i radiatori.
Vediamo non di rado, il commissario che riempie di carbone la stufa fino all'inverosimile, l'accende e la fà andare finché non si arroventa ben bene. Non sappiamo se cogliere analogie tra il caricamento della pipa e quello della stufa, anche perché per la prima ci vuole una perizia e un tecnica che si affina con il tempo, con la seconda bisogna usare soprattutto i muscoli. 
Però l'idea che ispira la loro funzione è un po' la stessa. La pipa se vogliamo è una piccola stufa portatile che, anche se non riesce a scaldare fisicamente Maigret, gli regala un senso di calore sia pur psicologico. La stufa a carbone può essere vista come una grande pipa, una specie di madre di tutte le pipe, Maigret la carica e l'accende all'incirca come fà con le sue pipe, la deve rinfocolare, come deve pressare e riaccendere il tabacco durante la fumata. E poi siamo convinti che intorno alla stufa ci sono una quantità di pezzetti di carbone sparsi qua e la quando la carica. Come sulla scrivania abbondano gli sfrizzoli di tabacco di quando carica la pipa e la cenere di quando la vuota.
E poi la stufa la immaginiamo panciuta un po' come il fornello di certe pipe, con quel lungo tubo che porta fuori il fumo, che somiglia vagamente al cannello. Forse questa non impossibile rimando tra i due oggetti ha spinto Maigret a chiedere di conservarla.
Sono parte del calore e del personaggio e degli ambienti che Simenon ha saputo sapientemente creare e che costituiscono uno delle tante "sfiziose" tessere di quel puzzle che compone il personaggio del commissario. (m.t.)

1 commento:

  1. "Quando al Quai des Orfèvres avevano installato il riscaldamento centralizzato e il commissario aveva chiesto e ottenuto di conservare la vecchia stufa a carbone, alcuni giovani ispettori avevano alzato le spalle. Era una vecchia abitudine... Quando le cose non andavano, quando, a forza di concentrarsi su un problema, questo perdeva ogni consistenza e appariva solo come un tessuto di fredde incoerenze, Maigret iniziava il suo rituale: caricava la stufa al massimo, si scaldava prima davanti e poi dietro, attizzava il fuoco, apriva tutto il tiraggio e, poco alla volta, una sensazione di benessere gli rilassava le membra, gli occhi cominciavano a pizzicargli, e gli oggetti sfumavano intorno a lui avvolti dal fumo dell'immancabile pipa".
    ("Cécile è morta")

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