sabato 14 novembre 2020

SIMENON SIMENON.IL ROMANZIERE SULL'ACQUA

 post storici / billets historiques / historical posts 

IL ROMANZIERE SULL'ACQUA


Importanti momenti letterari e biografici dello scrittore si svolgono sull'acqua o vicino ad essa
SIMENON SIMENON. UN ROMANCIER SUR L'EAU
Des événements importants, littéraires et biographiques, pour l'écrivain se déroulent sur l'eau ou à proximité de celle-ci 
SIMENON SIMENON. A NOVELIST ON THE WATER
Some literary and biographical events important to the writer take place on water or close to it.



4 novembre 2017 -  Chissà. Forse la prima acqua vista dal piccolo Georges fu quella della Mosa, il fiume che traversa Liegi. Doveva aver fatto una certa impressione al petit-Simenon se, come poi successe, la sua biografia e la sua narrativa ebbero molto in comune con l'acqua, di qualsiasi tipo fosse. Canali, fiumi, laghi, mari, oceani... la vita del romanziere si incrocerà più volte con uno di questi elementi. Un caso? Oppure nell'acqua vedeva qualcosa che lo affascinava, sì, ma anche che lo metteva in un contatto speciale con la natura e ancor di più con l'ambiente che lo circondava? 
Ad esempio perché volle accreditare ripetutamente la storia che il personaggio di Maigret fosse nato a Delfzijl sulle rive di un canale, mentre era in riparazione il suo battello, l'Ostrogoth? Sappiamo ormai che Maigret è nato per gradi, già abbozzato in alcuni personaggi dei romanzi popolari, provando per alcuni anni tipologie e caratteri, prima di dare connotati stabili al commissario e il via alla serie ufficiale. Eppure molti ancora pensano che il massiccio poliziotto simenoniano sia nato lì, a pochi metri dall'acqua del canale.
Canali che Simenon già alla fine degli anni '20 navigava in lungo e in largo, prima con la sua piccola Ginette da cinque metri e poi con il più robusto Ostrogoth (dieci metri) con cui si spinse fino al Mar del Nord. Le chiuse, le rive, i piccoli borghi lambiti dai piccoli corsi d'acqua, sono paesaggi così familiari agli occhi di Simenon che non mancheranno di comparire nei suoi romans durs e nei suoi Maigret.
E d'altronde anche nella scelta delle abitazioni, sia in Francia, come nei dieci anni passati in America, la sua prima opzione era quella di evitare le metropoli, ma subito dopo c'era l'esigenza d'installarsi vicino all'acqua. Come spiegarsi altrimenti le sue residenze a Marsilly, Nieul-sur-mer e Sables d'Olonne sulla costa atlantica francese, oppure la sua sistemazione americana a Bradenton Beach (Florida) sull'Oceano Pacifico? E ancora, in Svizzera, le sue abitazioni erano tutte nei pressi dell'omonimo lago, fino alla sua ultima residenza, proprio a Losanna città, nella piccola casa rosa di rue des Figuiers, a una decina di minuti dal lago Lemano.
E non è certo casuale, anche nei titoli dei suoi romans o dei Maigret, imbattersi in riferimenti all'acqua di canali, fiumi, laghi, mari... Tanto per portare solo qualche esempio, Le port des brumes ('32), Le passager du Polarlys ('32), L'écluse n°1 ('33), Têmpet sur la Manche ('44), Les dimanches de Tahiti ('38), La Marie du port ('38). Oltre ai romanzi vanno presi in considerazione anche articoli, resoconti e reportage delle sue esperienze di viaggiatore per mare di cui scriveva sui giornali  (Au fil d'eau, Le Figaro Illustré '32; Mare Nostrum, ou la Méditerranée en goélette, Marianne, '34; Le Drame mystérieux des Iles Galapagos, Paris Soir '35; Long Cours sur les rivières et canaux, Marianne '52).
Insomma che fosse il momento di scrivere un romanzo, o quello di andare in vacanza o quello di trovarsi una sistemazione  l'elemento acqua torna sempre in primo piano.
Infine vogliamo citare un viaggio in mare, lungo e non certo di piacere. E' 'quello intrapreso nel 1945 sul cargo svedese della Cunard Line, lui, Tigy e Marc. Partenza dal porto di Southampton (Gran Bretagna) il 3 ottobre, arrivo il 15 a New York, accolti dalla Statua della Libertà.
Cosa gli sarà passato nella mente in quei dodici giorni passati in mezzo all'oceano, quando a circa metà della sua vita, si lasciava alle spalle quella persecuzione politica e intravedeva davanti a sé la libertà?
Era lì in mezzo al mare, come di più non si potrebbe, in un momento cruciale per la sua esistenza e con un destino tutto da scoprire. Come sarebbe cambiata la sua vita? Meglio? Peggio? Avrebbe smesso di scrivere, e sarebbe caduto nell'oblio, o avrebbe raggiunto la fama dei romanzieri americani che tanto ammirava? Non lo poteva sapere, ma ormai era partito. Che sia stato quel momento, per Simenon, il suo personale "passaggio della linea", proprio in un tale frangente, circondato così com'era dall'acqua? (m.t.)  

Nessun commento:

Posta un commento

LASCIATE QUI I VOSTRI COMMENTI, LE VOSTRE IMPRESSIONI LE PRECISAZIONI ANCHE LE CRITICHE E I VOSTRI CONTRIBUTI.