mercoledì 22 gennaio 2014

SIMENON SIMENON. FACCIA A FACCIA GIDE-SIMENON

- Siete Simenon?
- Sì.
- Allora esistete davvero, in carne ed ossa?
- Sembrerebbe...
Questo, almeno stando alla ricostruzione che Simenon stesso fece una trentina d'anni dopo in un 'intervista a Lettres françaises, é lo scarno dialogo che ebbe luogo la prima volta che Gide incontrò Simenon. Siamo nel '35 e il grande intellettuale francese voleva conoscere questo fenomeno letterario che da poco era entrato a far parte della stessa scuderia Gallimard, di cui faceva parte anche lui.
Sembra che il dialogo iniziato in un café, sia poi continuato negli uffici della Gallimard, addirittura a porte chiuse, anzi chiuse a chiave.
Gide e Simenon faccia a faccia nello studio dell'editore.
Questa non era una situazione che Simenon gradisse granché... lui così schivo nei contatti con gli altri scrittori... figuriamoci addirittura con un personaggio come Gide, il quale nell'isolamento di quell'ufficio gli intima persino:
- Adesso sedetevi e rispondetemi...
Qui si rivela tutto l'interesse che uno dei più stimati intellettuali francesi del tempo aveva per le capacità letterarie di questo giovane scrittore (allora Simenon aveva poco più di trent'anni) e soprattutto per il suo metodo creativo.
E in quella specie d'interrogatorio André Gide lo sottopone ad un fuoco di fila di domande tipiche dell'intellettuale-letterato... quesiti sul suo processo creativo, sulle sue scelte linguistiche, sulla tipologia della sua ispirazione...
Simenon alla fine però reagisce.
- Io non ne so niente. Se inizio ad analizzarmi finisce che non riesco più a scrivere.
- Ma quando avete creato il vostro personaggio? - insiste Gide.
- Maigret?
- No! Voi stesso!
- Ma quale personaggio? Io... io vivo...
- Il personaggio che voi rappresentate, creato secondo l'idea che avete di voi stesso...
Ma è un dialogo tra sordi. Da una parte l'intellettuale analitico, che vuole sapere, vuole darsi una spiegazione, vuole scomporre il fenomeno Simenon e vuole studiarne le componenti... una sorta di vivisezione.
Dall'altra un Simenon nel pieno della sua creatività istintiva, inconscia e sulla quale non si pone domande. Accetta la propria capacità di scrivere, spesso di getto, velocemente, con una fantasia e una capacità di trasporre sulla pagina le sue esperienze, le situazioni vissute, i luoghi i personaggi... l'accetta e non si chiede perché e come sia arrivato a quel punto. Esercizio? Capacità innata? Quello stato di" trance creativa" che lui chiama état de roman?
A Simenon non interessa. Va avanti a scrivere come un treno e non ha tempo, né voglia per queste analisi introspettive.
Per la cronaca il rapporto di Simenon con Gide durerà a lungo. Il primo sapeva che finchè era oggetto della considerazione del secondo la propria dignità letteraria e di romanziere non sarebbe stata messa in discussione, come invece era capitato molto spesso. Gide dal canto suo era affascinato dalla capacità narrativa di Simenon e se ne sentiva attratto, tanto da prenderlo sotto la sua ala protettiva e dargli dei consigli (ricordiamo che ancora nel '43 Pedigree nacque per le insistenze di Gide). Tra i due ci fu anche un consisente carteggio.
Ma l'idillio intellettuale finì quando Simenon si sentì maturo e prese consapevolezza del suo valore... Ora poteva far a meno di quella protezione che forse, almeno un po', aveva finito anche per condizionarlo...

lunedì 20 gennaio 2014

SIMENON SIMENON. MAIGRET 3... PER QUATTRO ROMANZI

Mentre ancora si aspetta l'uscita dei libri contenenti le ultime inchieste di Maigret, per veder così pubblicata la totalità delle inchieste del commissario (ad aprile usciranno in "Minacce di morte" ed altri racconti i tre storici inediti in italia: l'italiano sarà cosi la quarta lingua in cui saranno tradotti tutti i 103 Maigret ufficiali, dopo il tedesco, l'inglese e il giapponese) l'Adelphi prosegue nella riedizione delle inchieste già precedentemente pubblicate, seguendone l'ordine cronologico.
Il volume di cui tratterò, "I MAIGRET 3" (a giorni in libreria) conterrà:
- La balera da due soldi (La guinguette à deux sous - 1931)
- L’ombra cinese (L’Ombre Chinoise - 1932)
- Il caso Saint-Fiacre (L’Affaire Saint-Fiacre - 1932)
- La casa dei fiamminghi (Chez les Flamands - 1932)
- Il porto delle nebbie (Le Port des brumes - 1932)
Sono le inchieste che vanno dal numero 11 al 15, quindi si tratta ancora del primissimo periodo, quello denominato "Fayard", dal nome dell'editore che iniziò a pubblicare i Maigret e i Simenon di genere giallo e in generale i testi di quel periodo (vedasi "Le Relais d'Alsace" - 1931 e "Le Passager du Polarlys" -1932).
La balera da due soldi è un Maigret abbastanza scanzonato e divertente che porta il commissario ad interessarsi ai divertimenti del fine settimana in campagna di un gruppo di parigini festaioli. Anche in questo  caso il colpevole non sembrerà del tutto antipatico agli occhi del commissario (e del lettore); in ogni caso l'inchiesta proseguirà leggera e scorrevole, anche se non rientra tra i miei "gialli-simenon" preferiti.
Di tutto altro genere e ,a mio avviso, spessore è L'ombra cinese: un delitto è commesso in una fredda notte di fine novembre in un'elegante condominio parigino. Maigret interrogherà la portinaia,verrà  a conoscenza dei segreti degli abitanti del palazzo, il tutto sotto una misteriosa figura che si staglia come un'ombra cinese la sera del delitto, dietro la vetrata di una finestra del palazzo. Qui i personaggi sono  ben dettagliati e la suspence é resa bene fino all ultimo
 Il caso Saint-Fiacre riporta Maigret nel paese natio, quello del titolo appunto. I ricordi della sua infanzia si intrecceranno con una realtà che non è piu' quella  di un tempo e, a  far si che la matassa da sbrogliare sia più intricata, ci sarà anche uno strano caso di omicidio, quello della contessa di un vecchio castello .
La casa dei fiamminghi, ambientato  a Givet, è in assoluto il libro delle inchieste del commissario che preferisco. Lasciatevi trasportare da Simenon in un freddo e piovoso gennaio in questo paesino sulla frontiera franco-belga. Maigret potrà errare a suo piacimento per indagare sulla scomparsa di Germaine Piedboeuf, non avendo incarichi ufficiali, si lascerà assorbire dall'ambiente che lo circonda, ma, nonostante ciò approderà (con conseguenza insolite), alla risoluzione del caso.
Il porto delle nebbie inizia con la ricerca dell'identità di uno sconosciuto errabondo per Parigi che verrà poi ritrovato con una pallotola piantata nel cranio. Non sarà facile, ma Maigret scoprirà l'identità di questo misterioso individuo e dovrà trasferirsi a Ouistreham per ricostruire alcuni avvenimenti avvolti dalla nebbia brumosa del passato, come ne è avvolto il porto normanno che ospita la vicenda.
Ultima notazione curiosa. Va rimarcato che nei quattro romanzi pubblicati in questo volume, l'ambientazione invernale fà da protagonista.
Andrea Franco

domenica 19 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: IL SETTIMO ENIGMA DI MAIGRET/7 - MAIGRET ET SON MORT


Settimo enigma: Maigret et son mort - La fine degli anni '40 segna per Simenon una nuova fase: c'è l'agognato inizio del sogno americano e anche il passaggio ad un nuovo editore. Sven Nielsen, che ha appena inaugurato la propria casa editrice, les Presses de la Cité, conta anche su Simenon per farsi un nome e qualche titolo di Maigret sarebbero il benvenuto... Nielsen ha pubblicato nel 1945 un primo libro di Simenon, Je me souviens, poi nel 1946
Trois chambres à Manhattan, e nel maggio del 1947 Au bout du rouleau. Nel luglio del '47 è venuto il momento di pubblicare un Maigret. Uno dopo l'altro Nielsen pubblica il 22 luglio La pipe de Maigret (un libro composto da un omonimo racconto scritto nel giugno 1945, proprio prima della partenza per l'America, e di un romanzo breve realizzato su richiesta di Paul Lazareff per il suo giornale "France-Soir", "Maigret se fâche"), poi il 25 luglio Maigret à New York che Simenon aveva terminato nel 1946 e che narra le scoperte americane dello scrittore attraverso gli occhi del suo personaggio. Nell'ottobre dello stesso anno esce un'altra raccolta  di racconti scritti nel 1946, sotto il titolo Maigret et l'inspecteur malgracieux.
Nel novembre del 1947, Simenon, che sembra aver ritrovato il gusto di raccontare le avventure del suo eroe, gli fà condurre un'inchiesta mentre il commissario è in villeggiatura (sarà "Les vacances de Maigret"). Poi il romanziere si rende conto che non solo non può far a meno del suo personaggio, ma che lo deve riportare al suo lavoro alla Polizia Giudiziaria. Insomma finite le inchieste condotte mentre era in pensione o in vacanza, è proprio questo il
momento giusto per far rientrare il commissario nel suo naturale ambiente, Quai des Orfèvres. Simenon scrive quindi ne 1947 Maigret et son mort, dove si ritrovano tutti i classici ingredienti delle sue famose inchieste: la stufa a carbone nell'ufficio del commissario, una choucroute in una brasserie, un inseguimento che lo porta nel nascondiglio della banda dei Cechi, le passeggiate in lungo e in largo a Parigi, dalla Bastiglia fino alla Concorde, da Marais a Charenton e un visita nel laboratorio di Moers...
Ora questo settimo ed ultimo enigma consiste in questo: la scrittura di Les vacances de Maigret precede quella di Maigret et son mort, ma quest'ultimo viene pubblicato prima dell'altro (nel maggio del '48, mentre l'altro nel giugno dello stesso anno). Perchè la scelta di invertire la pubblicazione di questi due titoli rispetto alla loro stesura? Possiamo avanzare due ipotesi: forse si è voluto aspettare il mese di giugno, il cui titolo evoca la pausa estiva, cosa che poteva incentivare l'acquisto del libro. Oppure il fatto che Maigret et son mort  rappresentava la tipologia classica delle inchieste del commisario e che quindi andava ripristinata nel momento del suo rilancio: dopo il periodo Fayard e quello Gallimard, era un nuovo ciclo quello che partiva, il vero e proprio ritorno di Maigret: gli italiani lo avevano capito perfettamente, poichè la prima edizione tradotta in italiano si fregiava del significativo titolo Ben tornato Maigret...
Murielle Wenger

sabato 18 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/6: FELICIE EST LA'

Sesto enigma: Félicie est là - Alla fine del 1941, Simenon scrive una nuova inchiesta del commissario Maigret, che viene pubblicata sul quotidiano Paris-Soir, con il titolo Signé Picpus. Nel maggio del 1942 e nel marzo del 1943, Simenon termina rispettivamente due altri racconti Félicie est là e L'inspecteur Cadavre. Una raccolta di tre testi verrà quindi pubblicata da Gallimard nel gennaio 1944 con il titolo di uno dei racconti: Signé Picpus.
In questo volume L'inspecteur Cadavre è posizionato prima di Félicie est là che invece era stato redatto molto prima. Questa scelta editoriale potrebbe essere dovuta al fatto che si sono voluti sistemare due importanti personaggi femminili all'inizio e alla fine affinché potessero simbolicamente inquadrare la serie Gallimard? Da una parte Cècile, vittima che si ribella al suo persecutore e che suscita una certa pietà da parte del commissario Maigret. Dall'altra Félicie con la quale invece Maigret imbastisce una sorta di gioco che poi finirà per vincere. Due giovani donne così differenti e che rappresentano così bene il variegato mondo, anche femminile, in cui si muove il commissario.
Murielle Wenger

venerdì 17 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/5: CECILE EST MORTE


Quinto enigma: Cécile est morte - Dopo le insistenze di Gallimard, il nuovo editore con il quale Simenon ha firmato un primo contratto nel 1933, il romaziere finisce per riprendere in mano il suo personaggio, che qualche anno prima aveva deciso di abbandonare... Dopo un primo periodo in cui una serie di racconti di Maigret  apparvero sui giornali, Simenon decide di scrivere dei nuovi casi per il suo commissario. Così nel dicembre del 1939 finisce Les caves du Majestic, nel gennaio del 1940 scrive La maison du juge e nel dicembre dello stesso anno Cecile est morte. I tre titoli sono pubblicati in anteprima in vari giornali e, nell'ottbre de 1942, Gallimard decide di raccoglierli in un volume, simbolicamente intitolato Maigret revient…  
Ora si dà il caso che in questo volume il testo di Cecile est morte precede gli altri due. Ancora una volta, a cosa è dovuta questa scelta editoriale che non
rispetta l'ordine di pubblicazione? La spiegazione che si potrebbe fornire consiste nel fatto che l'inizio di questa inchiesta si presta bene a simboleggiare il ritorno del commissario: dopo otto anni di assenza dai libri, il nostro Maigret ritrova il suo ambiente, la sua casa, mentre si accende una pipa e assapora la prima nebbia autunnale... E poi va notata un'organizzazione del romanzo decisamente atipica - e unica in tutto il corpus delle opere di Maigret - in cui tutto il testo è diviso in tre parti, ognuna delle quali poi divisa in capitoli. Questa stranezza sembra fatta a bella posta per incuriosire il lettore...
Murielle Wenger

giovedì 16 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/4: LE PORT DES BRUMES

Quarto enigma / Le port des brumes - La fine del 1931 e l'inizio del 1932 hanno visto la regolare pubblicazione mensile dei titoli delle inchieste del commissario Maigret. Le date delle stesure e quelle delle pubblicazioni si succedono regolarmente, fino al marzo del 1932, con l'uscita di Chez les Flamands. Visto che la scrittura del titolo successivo, Le port des brumes è stata portata a termine nel febbraio 1932, ci si potreva attendere che fosse il titolo seguente della serie. E invece no. Il romanzo pubblicato successivamente è stato Le fou de Bergerac che esce nell'aprile del 1932, anche se è stato redatto in marzo. Le port des brumes uscirà solamente nel mese di maggio. Perchè questo ritardo? E perché questa inversione tra le due pubblicazioni?  Un'altro mistero che si aggiunge al dossier degli enigmi editoriali... 
Murielle Wenger

mercoledì 15 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/3 - LA TETE D'UN HOMME


Terzo enigma / La tête d'un homme - In seguito al successo dei primi Maigret, Simenon promette a Fayard di scriverne altri e gli annuncia addirittura un titolo, La tête d'un homme, senza sapere nemmeno quale sarebbe stato il soggetto! Persistono dei dubbi sulla data in cui fu scritto questo romanzo: potrebbe essere nel settembre del 1930 (secondo i ricordi della sua prima moglie Régine Simenon, detta Tigy), o anche nel febbraio del '31, quando Simenon alloggiava all'hotel Aiglon a Parigi. In tutti i casi questo romanzo è il quinto in ordine di redazione. Eppure sarà pubblicato come nono. Come abbiamo già ricordato, nell'aprile del '31 uscì Le chien jaune, scritto a marzo. A giugno apprave La nuit du carrefour scritto in aprile. A luglio venne pubblicato Un crime en Hollande scritto a maggio. In agosto fu la volta di Au rendez-vous des Terre-Neuvas, stesura terminata a luglio.
La tête d'un homme uscirà solamente a settembre. Perché questo ritardo piuttosto inconsueto nella serie Fayard? Perché questo romanzo non è stato pubblicato prima de Le chien jaune? Chi ha deciso questo ordine Fayard, al quale Simenon avrebbe potuto fornire altri manoscritti? Simenon stesso, che avrebbe conservato per una qualsiasi ragione
questo testo come un titolo di scorta? ( anche se questo non rentrava nelle sue abitudini)?
O ancora, per un altra ragione sconosciuta? Quali ipotesi si potrebbero avanzare? Un manoscritto "dimenticato" dall'autore all'indomani del successo del Bal Anthropométrique?
Va ad esempio notato lo strano caso per cui La tête d'un homme è l'unico romanzo della serie Fayard la cui stesura si è svolta a Parigi... Un elemento di risposta potrebbe essere costituito dal fatto che dopo il febbraio 1931 la pubblicazione dei nuovi romanzi di Maigret ha seguito una regolare cadenza mensile. Quindi dopo l'ultima edizione del mese di agosto, sarebbe stato normale pubblicarne uno a settembre, mese in cui Simenon è però impegnato nella scrittura de La danseuse du Gai-Moulin. Non l'avrebbe terminato in tempo per rispettare l'uscita mensile... e allora potrebbe essersi ricordato de La tête d'un homme? Certo tutto questo non spiega affatto "perché" questo titolo sia rimasto per tanto tempo nel limbo... Murielle Wenger

martedì 14 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/2: LE CHARRETIER DE LA PROVIDENCE


Secondo Mistero / Le charretier de la Providence - Le ultime ricerche effettuate da Michel Carly (un'altro simenonologo contemporaneo di grande levatura) hanno portato alla conclusione che questo romanzo sia stato scritto da Simenon nell'estate del 1930. Precisamente sull'Ostrogoth, l'imbarcazione del romanziere, attraccata ancora a Morsang, e quindi in definitiva nello stesso periodo in cui era stato portato a termine M. Gallet, décédé. Ora sembra accertato che Le pendu de Saint-Pholien sia stato scritto nell'autunno e quindi dopo i due titoli fin qui citati. E allora perchè Le charretier de la Providence non è stato scelto insieme a M. Gallet
décédé per lanciare la nuova serie? Chi è stato a preferire e scegliere per il Bal Anthropométrique Le pendu de Saint-Pholien? Fayard o Simenon? E per quale motivo? Era forse il titolo a dare "il brivido", aiutato da una fotografia accattivante, in cui si vede il corpo di un uomo in equilibrio su una guglia di una chiesa? Era forse questa la combinazione più adatta per involgiare il lettore ad acquistare il romanzo? Magari questo corpo "sospeso" costituiva una sorta di contrappeso con il corpo "steso" sulla copertina di M. Gallet, décédé 
Murielle Wenger

lunedì 13 gennaio 2014

SIMENON SIMENON. 25 ANNI SENZA SIMENON. UNA BIOGRAFIA-TRIBUTO




1989-2014. Venticinque anni senza Georges Simenon. Ma venticinque anni in compagnia dei suoi romanzi, del suo Maigret, di tanti studi simenoniani e di diverse biografia a lui dedicate. In occasione di questo anniversario Maurizio Testa ha voluto rendere un tributo al romanziere con la biografia Maigret e il caso Simenon. Una biografia del tutto atipica e diversa da tutte quelle che sono state tradotte in italiano e redatte da illustri simenonologi. Una biografia costruita come un'inchiesta del celebre commissario, perchè un tributo a Simenon non può non essere un tributo anche a Maigret che, senza togliere nulla alla grandezza letteraria del suo creatore (è stato definito più volte uno dei più grandi romanzieri del '900), ha goduto una bella fetta di popolarità proprio grazie alle inchieste di Maigret. Si potrebbe dire che Simenon è riuscito nella quadratura del cerchio... unire la cultura alta e quella "cosiddetta" bassa.
Stimato e apprezzato dalla critica, e a un passo dall'essere candidato al premio Nobel per la letteratura, grazie a quegli impareggiabili romanzi che Simenon stesso chiamava les romans-durs. Famoso in tutto il mondo per la creazione di un detective che non ha pari nell'ambito della letteratura poliziesca. Ma sia i romanzi che i Maigret hanno una caratteristica in comune: la grande diffusione tra il pubblico di tutto il mondo. Che narrasse i tragici destini di individui segnati dalla sorte o le accattivanti inchieste del commissario di Quai des Orfèvres, Simenon sapeva tenere il suo pubblico incollato alla pagina. E parliamo di una platea di milioni di persone, di generazioni completamente diverse, di culture differenti. Con il risutato che "ogni Simenon" oggi non solo è considerato un classico, ma continua a dimostrarsi anche un long-seller. Infatti, e non solo in Italia, ogni uscita (o riedizione) di un suo titolo, corrisponde all'entrata in classifica dei libri più venduti. E si tratta di romanzi scritti a volte più di settant'anni fa'!
Nel suo piccolo, Maigret e il caso Simenon vuole ripercorre i fatti più salienti e interessanti della vita dello scrittore, usando il "metodo Maigret".
Chi infatti, potrebbe raccontare meglio la biografia di Simenon, se non il personaggio con cui lo scrittore ha convissuto per quasi quarant'anni? (Giorgio Muvi)

SIMENON SIMENON. I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/1 - PIETR LE LETTON

Pietr le Letton - Non c'è mai certezza in merito alla data e al luogo della stesura di questo primo Maigret ufficiale dell'intero corpus: ogni maigrettiano sa che c'è ancora un'incertezza tra la leggenda di una redazione a settembre 1929 a Delfzijl, una storia che Simenon stesso ha più volte accreditato e una stesura comunque tutt'al più parziale durante l'inverno 1929-1930 a Stavoren (è la versione accreditate da Francis Lacassin) e ancora la stesura in aprile e marzo del 1930 a bordo dell'Ostrogoth, attraccata a Morsang (è la versione emersa dalle ricerche di Pierre Deligny e Claude Menguy). Comunque sia, questo romanzo è notoriamente il primo scritto per la serie Fayard. Ma nonostante questo, sarà pubblicato solamente per quinto dall'editore. Perchè? Come si sa, il manoscritto di Pietr le letton proposto a Fayard fu da questo lungamente osteggiato. L'editore non credeva al successo di questo poliziotto atipico, ma alla fine finì per accettare la pubblicazione in feuilleton nell'autunno del 1930. A forza di insistere, Simenon ottenne di poter lanciare la nuova collana ma a due condizioni: l'autore avrebbe douto consgnare una serie di romanzi popolari (sui quali Fayard era sicuro di guadagnare...), ma anche alcuni manoscritti delle inchieste di Magret come scorta. Simenon accetta la sfida: sistemato in estate sulla sua imbarcazione a Mosang, inizia a scrivere completando Le charretier de la Providence e M. Gallet décédé. Poi in
autunno,in una villa di Beuzec-Conq presso Concarneau, finisce Le pendu de Saint-Pholien e tutti i romanzi popolari richiesti (al ritmo di 80 pagine al giorno, per undici gioni di lavoro!). A febbraio del 1931 avviene finalmente il lancio della serie durante il memorabile Bal Anthropomètrique con la presentazione di due titoli: M. Gallet décédé e Le pendu de Saint-Pholien. Sull'onda del successo a marzo esce Le charretier de la Providence e, in aprile, Le chien jaunePietr le letton sarà pubblicato solamente a maggio. Perché attendere la pubblicazione di altri quattro titoli? Perchè non fu lanciato subito con il Bal Anthropométrique?  Fayard voleva essere sicuro del successo e vedere se i romanzi pubblicati in marzo e aprile confermassero questo andamento positivo.
Pietr le letton é stato tirato fuori del cassetto solo per le insistenze di Simenon, affezionato al primo romanzo poliziesco firmato con il suo vero nome (la pubblicazione in feuilleton in effetti già non era stata firmata con il vecchio pseudonimo George Sim)? Murielle Wenger